POSIZIONE DELL'HORREA LOLLIANA |
Questi magazzini che da lui presero il nome, si chiamarono Horrea Lolliana e avevano una posizione privilegiata sul fiume essendo su un'altura di un'ansa del Tevere.
Essi erano dislocati attorno a due corti al cui interno si affacciavano i magazzini che venivano dati in affitto, mentre all’esterno presentavano due file di tabernae dove si vendevano le merci immagazzinate.
Essi erano dislocati attorno a due corti al cui interno si affacciavano i magazzini che venivano dati in affitto, mentre all’esterno presentavano due file di tabernae dove si vendevano le merci immagazzinate.
La gens Lollia sembra avesse un ramo plebeo e un ramo aristocratico, quest'ultimo proprio a Roma e possedevano magazzini alle spalle del Porticus Aemilia, mentre la gens Sulpicia era proprietaria degli Horrea Galbana e la gens Seia possedeva gli Horrea Seianus.
Queste gentes, prima della costruzione del Porticus, in quest’area avevano i propri horti, e dopo che gli Aemilii costruirono magazzini, moli, approdi e scale lungo il Tevere, è ovvio che essi stessi costruissero degli edifici commerciali, vale a dire gli horrea, onde affittarli ai mercatores per depositare le merci in attesa di essere vendute nei fori.
Così la viabilità del fiume si fondò soprattutto sul funzionamento di questi grandi magazzini per il carico e scarico merci, vale a dire, da una parte il Porticus Aemilia e dall’altra gli Horrea Lolliana.
Così la viabilità del fiume si fondò soprattutto sul funzionamento di questi grandi magazzini per il carico e scarico merci, vale a dire, da una parte il Porticus Aemilia e dall’altra gli Horrea Lolliana.
Lucio Elio Seiano nel 14 d.c., al massimo del suo potere, divenne il prefetto del Pretorio e quando Tiberio si ritirò a Capri, divenne il padrone di Roma, ma la storia di questa famiglia finì male perchè Seiano finì giustiziato da Tiberio quando venne a sapere della sua congiura contro di lui.
La gens Lollia era effettivamente di origine picena, anche se ci fu un ramo che proveniva da Ferentun (Ferentino) ed erano originariamente una famiglia plebea; un Marco Lollio Palicano fu tribuno della plebe nel 70 a.c., e fu il tribuno che ottenne da Pompeo la restaurazione della carica che era stata sospesa da Silla.
GLI SCAVI |
In realtà la gens Lollia non aveva mai avuto un ramo patrizio ma, essendo stata, durante la guerra civile sempre dalla parte di Cesare, e lo stesso triumviro monetale fosse passato da Pompeo a Cesare e poi a Ottaviano, venne dal Princeps ricompensato, nell’editto del 30 a.c., proclamando patrizia la gens Lollia.
Marco Lollio Palicano, ottenne molti incarichi nelle provincie riuscendo ad accumulare un ragguardevole patrimonio che gli consentì di partecipare alle elezioni e divenire console nel 21 a.c. con Quinto Lepido, come testimonia un'epigrafia che si trova sul ponte dei Quattro Capi all’Isola Tiberina, ricordando il restauro successivo alla grande piena del 23 a.c. realizzato dai due consoli del 21. a.c.