La Legio III Italica fu una legione arruolata in Toscana, insieme alla II Italica, dall'Imperatore Marco Aurelio (121 - 180) attorno al 165, in vista della sua campagna contro i Marcomanni, tribù germaniche che vivevano tra il Reno, il Meno e il Danubio superiore.
IL VESSILLO DELLA III ITALICA |
La cicogna era famosa tra i romani tanto che Plinio il Vecchio nella sua "Storia naturale" narra che in Tessaglia era messo a morte colui che fosse stato sorpreso ad uccidere una cicogna, tesi confermata da Plutarco.
Subito dopo la sua fondazione la III Italica, insieme alla II Italica e alla I Adiutrix, venne stanziata nelle province danubiane, combattendo le invasioni delle province romane di Rezia e Norico da parte del Marcomanni.
Subito dopo la sua fondazione la III Italica, insieme alla II Italica e alla I Adiutrix, venne stanziata nelle province danubiane, combattendo le invasioni delle province romane di Rezia e Norico da parte del Marcomanni.
È probabile che la legione fosse, insieme a I Adiutrix e II Italica, parte di un'armata comandata da Publio Helvico Pertinace (126 - 193), il futuro imperatore. In seguito alle invasioni dei Catti, un'antica popolazione germanica stanziata nell'Assia centro-settentrionale e nel sud della Bassa Sassonia, nel 172 venne collocata ad Eining sul sito già esistente di un precedente forte ausiliario.
Più tardi la legione costruì il campo definitivo di Regina Castra, l'odierna Ratisbona, progettato come postazione fortemente difensiva. Un'iscrizione dell'edificio può essere datata all'anno 179, poco prima della morte di Marco Aurelio. Già nel 90 i Romani vi avevano edificato un piccolo forte, appartenente al sistema difensivo del limes germanico-retico, ma ora divenne un vero e proprio castrum.
Era una costruzione molto particolare, con una struttura a griglia come tutte le basi legionarie romane, ma era un vero castello, con muri giganti, alti 8 metri e larghi 2 metri.
AUGUSTA, TOMBA DI SAECUNDANUS FLORENTINUS - PITTORE E SOLDATO DELLA III ITALICA (EDCS-10700601) |
Altre iscrizioni mostrano che i soldati erano attivi anche nelle città più piccole. Una tavoletta di bronzo, contenente una dedica al dio della montagna Poenus del quartiermastro della legione, è stata scoperta nel Gran San Bernardo.
Nella guerra civile del 193, la III legione appoggiò Lucio Settimio Severo e lo aiutò a sconfiggere i suoi avversari; prima Didio Giuliano, quindi Pescennio Nigro e Clodio Albino. Fu fedele anche al successore di Severo, l'imperatore Caracalla, per il quale, insieme con la VIII Augusta e la XXII Primigenia, combatté nel 213 in una vittoriosa campagna contro gli Alemanni.
Facendo parte dell'armata danubiana, la III Italica partecipò alle frequenti lotte per il potere interno del III secolo. Per aver sostenuto l'imperatore Gallieno (218 - 268) contro il suo rivale Postumo, la III Italica fu insignita del titolo VI Pia VI Fidelis prima e con quello VII Pia VII Fidelis (sette volte pia, sette volte fedele).
ZENOBIA |
Il campo principale era ancora a Ratisbona, e poi partecipò alla campagna del 273, comandata dall'imperatore Aureliano (214 - 275), contro la Regina Zenobia (Palmira, 240 – Tivoli, dopo il 275).
La legione viene ancora menzionata da fonti del tardo IV secolo nelle province danubiane, sebbene fosse ora divisa in sei unità più piccole.
Cinque di loro sorvegliavano i guadi del fiume contro gli Alamanni e gli Ostrogoti, e devono averlo fatto fino a quando la frontiera del Danubio non crollò nel terzo quarto del quinto secolo.(Ratisbona fu occupata dai bavaresi). La sesta unità era stata trasferita a Illirico, dove viene menzionata come gemella della III Herculia.
La legione viene ancora menzionata da fonti del tardo IV secolo nelle province danubiane, sebbene fosse ora divisa in sei unità più piccole.