IL LUCUS
"Il culto dei boschi sacri, comune a tutti i popoli dell'antichità, fu in grande onore anche presso i Romani e se ne trovano importanti ricordi fino agli ultimi tempi del paganesimo. Ed anzi tanto era esso radicato nell'animo del popolo, che se ne possono sorprendere non ispregevoli tracce persino nei primi secoli dell'età cristiana, come dimostrerò in altro mio lavoro, che farà seguito al presente. 'È appena necessario ricordare che ai boschi sacri davasi dai Romani il nome speciale di Lucus; nome che deve distinguersi, come ci avvertono gli antichi scrittori, da Silva e da Nemus, usati per indicare i boschi privi del carattere sacrale.
I luci erano in origine quella parte delle selve destinate al culto, e dove gli abitanti primitivi si radunavano per attendere ai riti religiosi. Essi devono quindi considerarsi come i primi templi: dal lucus si passò alla aedicula, o piccola cappella, costruita dinanzi ad un albero sacro; dalla aedicula al sacellum, costituito, come dicono Pesto e Trebazio, da un piccolo tratto di terreno, cinto da un muro, e con un'ara nel mezzo; dal sacellum, finalmente, alla aedes sacra, o tempio, Ma questa trasformazione non fu così radicale, che accanto ai templi non continuassero ad esistere."
(Rodolfo Lanciani)
LUCUS POETELINUS
Il Lucus è anche detto Petelinus, o Peielinus o Poetelius, o Poetilius. Sembra facesse parte del Cespius e quindi del Mons Exquilinum.
Nella regione IX il Lucus Petelinus è ricordato due volte siccome luogo posto "intra portam Flumenianam", nel quale si tennero i comizi centuriati, nel 370 a.c. pel processo di Marcus Manlius (Liv. 6, 19 segg.), e nel 412 (Liv. 7, 89 segg.). La identificazione però è incerta (cf. Mommsen, Om. Forsch. 2 p. 192. Gilbert 3 p. 142 seg.).
FORUM HOLITORIUM |
"Si erano da prima i comizi radunati nel Campo Marzio; ma poscia, avendo Manlio additato il Campidoglio, che dal Campo Marzio si scorgeva, e da lui salvato nella precedente invasione gallica, i tribuni consolari, temendo che il popolo a tale ricordo si commuovesse, giudicarono conveniente di trasportare la sede del giudizio in luogo di dove il Campidoglio non fosse visibile, scegliendo come nuova sede il bosco Petelino."
"Non avendo altre notizie di questo sacro boschetto, l'unico mezzo per fissarne la posizione topografica si è di ricavarla dall'ordine seguito nel documento degli Argei. Siccome, dunque, il lucus Poetelius è indicato sul Cispio e menzionato dopo il secondo sacello del lucus Esquilinus (quarto dell'intera regione), lo si deve collocare in quella parte del Cispio più vicina a quest'ultimo bosco, e quindi presso a poco nell'altura dove ora sorge la basìlica di S. Maria Maggiore.
Tito Livio determina il sito del bosco dicendo che si trovava extra portam Flumentanam, che i topografi si accordano nel collocare presso il Forum Holitorium, e cioè tra l'odierno ponte Rotto e ponte Quattro Capi, presso a poco dove ora sta la via o vicolo del Ricovero.
PIAZZA SANTA MARIA MAGGIORE |
A questa ubicazione induce anche il fatto che non possiamo collocare il Poetelius nell'altra parte del Cispio, perchè ivi era certamente situato, come tra poco vedremo, il lucus di Giunone Lucina ed il sacello che nel documento viene indicato come vicino al tempio di questa Dea."
(Rodolfo Lanciani)
PORTA FLUMENTANA |
PORTA FLUMENTANA
Di certo la porta si trovava in quella zona dell'ansa del Tevere, subito dopo l'isola Tiberina, che fino in epoca augustea era regolarmente soggetta ad inondazioni ad ogni piena del fiume, con danni anche ingenti in tutta l'area che, col tempo, si era andata popolando anche fuori dalla porta.
Insomma c'è chi ipotizza il lucus Poetelinus a Santa Maria Maggiore, chi sulle rive del Tevere e chi presso la chiesa di San Teodoro, ma certezze ancora non ce ne sono.