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LEGIO II ITALICA

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LA FONDAZIONE

Questa legione venne fondata tra il 165 e il 166 dall'imperatore Marcus Aurelius (121 - 180) che necessitava di un nuovo contingente di legionari per affrontare i Germani Marcomanni (Cassius Dio, Roman Histories, 55.24.4), dato che suo fratello d'adozione e co-imperatore Lucius Verus stava già impegnando le legioni contro la guerra contro i Parti.

Proprio a indicare che le legioni appartenevano a entrambi i fratelli, come emblema venne scelto la lupa che allattava i gemelli. Nonostante Lucio Vero fosse il fratello minore e nonostante fosse un condottiero che lasciasse molto a desiderare, Marco Aurelio era molto protettivo nei suoi confronti, cosa non usuale nelle famiglie imperiali. Ma Marco Aurelio dimostrò sempre grande pazienza e generosità con tutti.



IL RECLUTAMENTO

La legione venne reclutata nell'Italia e nel Noricum, una delle province sul Danubio minacciate dai Marcomanni. Così Marco Aurelio volle prevenire eventuali nuovi attacchi da parte delle genti germaniche suebe dei Marcomanni e dei Quadi.

IL VESSILLO DELLA LEGIONE
Alle dipendenze del nuovo comando sembra fosse posta anche la legio II Italica, posta a guardia dei passi alpini a Locica nei pressi della latina Celeia (Celje), poco distante da Aemona.

Durante le guerre marcomanniche, la legione soggiornò in diversi luoghi presso al Danubio che faceva da confine, e sicuramente a Locica, non molto distante dalla latina civitas Celeia, dove sorgeva un forte e dove la II Italica soggiornò per alcuni anni, nella "Praetentura Italiae et Alpium" di nuova costruzione, a protezione del fronte settentrionale-orientale dell'Italia romana. Proprio a causa della legione Celeia divenne presto una delle più fiorenti colonie romane, e possedeva numerosi grandi edifici, tra i quali il tempio di Marte era famoso in tutto l'impero.

Nel 171 è certa la presenza della II Italica nel Norico. È probabile che la legione facesse parte, insieme a I Adiutrix e III Italica, di un'armata comandata da Publius Helvius Pertinax, il futuro imperatore, con il compito di mettere in sicurezza le province di Raetia e Norico. Contemporaneamente, i soldati del II e III Italica stavano costruendo le mura della città di Salona (Spalato).

TORRE ROMANA DI COMMAGENA
Venne trasferita nel Norico lungo il Danubio, attorno al 173, a guardia del vicino popolo germanico dei Naristi, sotto l'autorità di un procurator Augusti, con sede a Virunum, quindi una provincia procuratoria e il suo esercito era costituito da sole truppe ausiliarie. Vennero edificati forti, fortini e torri di avvistamento militari lungo l'intera forntiera: a Boiodurum, Stanacum, Lentia, Locus Felicis, Arelape, Faviana, Astura e Commagena.

STELE FUNERARIA RECANTE LE DECORAZIONI
DI UN CENTURIONE DELLA II ITALICA
Nel 175 d.c. la II Italica venne stanziata a Lauriacum (l'attuale Enns), divenuta ora nuova capitale della provincia. Il comando del distretto fu affidato a Q. Antistius Adventus, militare di carriera di origine africana, consul suffectus nel 166-167, che ricoprì la carica di" legatus Augusti ad praetenturam Italiae et Alpium expeditione Germanica".

Il primo quartier generale fu stabilito ad Albing; durante il regno di Commodo (attorno al 190), fu trasferita nella vicina Lauriacum, la moderna Enns.

Coasì nel 180 la II Italica trovò una base permanente a Lauriacum (Lorch) alla confluenza dell'Enns e del Danubio. Lauriaco, conquistata dall'Impero romano sotto Claudio (10 a.c. - 54 d.c.), divenne un importante forte di milizie ausiliare a guardia del confine danubiano, di fronte alle tribù germaniche di Naristi e Marcomanni. 

Nel 205, questa base, sicuramente in legno, venne ricostruita in pietra, e sarebbe rimasta in uso fino alla fine della presenza romana a Norico.

LAURICUM

SETTIMIO SEVERO

Il I gennaio 193, Pertinax divenne imperatore, ma fu ucciso dopo un brevissimo regno e divenne imperatore un ricco senatore, Didius Julianus. Immediatamente, il governatore della Pannonia Superiore, Lucio Settimio Severo, marciò su Roma, dove fu riconosciuto imperatore. La II Italica era tra le sue truppe sostenitrici, e potrebbe aver avuto un ruolo nell'assicurare il Norico. 

Infatti la legione fu premiata con il titolo di Fidelis ("fedele"). In seguito, le sottounità della legione furono impiegate durante le campagne di Severo contro i suoi rivali Pescenio Niger e Clodio Albino, e forse durante le sue Guerre Partiche.

THIBLIS

GALLIENO

Nel III secolo la II Italica partecipò alle guerre di Massimino in Dacia e ad almeno una campagna contro i Visigoti. Durante il conflitto tra l'imperatore Gallieno e il suo rivale Postumus, la legione sostenne il primo citato, per il quale fu premiata con cognomi come Pia V Fidelis V ("cinque volte fedele e leale"), Pia VI Fidelis VI, e infine Pia VII Fidelis VII.

Nel frattempo, la II legione Italica e la I Noricorum facevano ancora la guardia al Danubio a Lorch. La II Italica Pia Fidelis è ancora attestata all'inizio del V secolo; la legione era ancora a Lorch nel Norico all'epoca dell'imperatore Diocleziano, che creò il I Noricorum appunto per assistere la II Italica. 

Una generazione dopo, una sottounità fu trasferita a Divitia (Deutz), un castello sul basso Reno vicino a Colonia. Questa sottounità divenne una legione indipendente, la II Italica Divitensium, e svolse un ruolo molto importante durante la marcia su Roma di Costantino I il Grande e nella famosa battaglia presso il ponte Milvio (312). Nel IV secolo, questa duplice legione di II Italica apparteneva all'esercito mobile da campo.

BIBLIO
Vegezio - Epitoma Rei militaris -
Giovanni Brizzi - Studi militari romani - Bologna - CLUEB - 1983 -
- B. Lorincz, "Legio II Italica" - Yann Le Bohec, Les légions de Rome sous le Haut-Empire - 2000 -Lyon -
- G. Cascarino - L’esercito Romano - Vol. II E.N. -
- D. B. Campbell - Roman legionary fortresses - 27 BC 378 AD - Oxford - 2006 -
- Edward N. Luttwak - La grande strategia dell’Impero romano -

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