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GORTYN - GORTINA (Creta - Grecia)

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RESTI DI GORTYN
Gortina (in greco Γόρτυνα, Gòrtyna) è un comune della Grecia situato nell'isola di Creta (unità periferica di Candia), nella zona meridionale dell'isola. Il nome gli deriva da un'importante città dell'antichità situata nel suo territorio.

Sebbene alcuni studiosi dubitino che la città fosse in fase di sviluppo durante il periodo minoico, è comunque certo che la città esisteva durante i tempi eroici, perché è citata da Omero tra le città di Creta che erano fiorenti e ben fortificate.
Ma soprattutto venne rinvenuta una villa minoica di campagna nella zona di Kannia vicino al villaggio di Mitropolis, non lontano da Gortys.

La città di Gortyn nel primo millennio a.c., superò il potere di Festo divenendo la città più significativa di Creta durante il periodo minoico. e il potere principale della Mesara, incentrato sull'acropoli fortificata con il tempio di Atena Poliouchos (protettrice della città).

La città fu ricordata per la sua bellezza da Platone e da molti altri. 
Il periodo della sua grande prosperità, tuttavia, coincise con l'era ellenistica. 
Gortyn o Gortys era la città più potente e prospera di Creta e conquistò l'isola, dominando l'intera valle da Messara a Levina. 

Più tardi nel II secolo, dopo la distruzione di Festo, Gortina estese il suo potere su Matala.
Durante la guerra di Lyttian nel 220 a.c., i Gortyniani furono divisi dal conflitto civile. 
I più anziani rimasero fedeli al loro tradizionale alleato Cnosso, mentre i più giovani favorivano i Lyttiani. 

Rinforzati da un contingente di etoli, i Cnossiani marciarono verso Gortys in favore degli anziani per occupare la cittadella. 

Decisero quindi di uccidere o espellere i loro avversari più giovani. I giovani sopravvissuti si rifugiarono nel porto di Festo e attaccarono il porto di Gortys, che occuparono per assediare i loro avversari nella cittadella. 

L'ODEION

I ROMANI

Stabilì poi ottimi rapporti con Tolomeo IV d'Egitto e conobbe un nuovo periodo di prosperità durante il periodo romano, quando venne occupata da Quinto Cecilio Metello Cretico nel 68 a.c.. Il governatore romano, dell'unica provincia romana di Creta assieme alla Cirenaica, si stabilì a Gortina che divenne la capitale cretese e beneficiò pertanto di un nuovo periodo di prosperità e la popolazione diminuita durante le guerre aumentò. 

In nome della grande tolleranza romana la religione fu influenzata ed oltre alle divinità cretesi Diktynna e Britomarti si adorarono i dodici Dei greci nonché divinità egizie ed orientali ed a Gortina in particolare vennero adorate Iside e Serapide. 

Con i romani vennero costruiti numerosi grandi anfiteatri per ospitare i combattimenti dei gladiatori o animali e ciò avvenne anche a Gortina. Così come ivi costruirono l'Odeon due teatri due Ninfei le terme i templi di Apollo Pizio e di Iside ed altri.



IL CRISTIANESIMO

Uno dei primi paesi ove si diffuse il cristianesimo fu proprio l'isola cretese poiché l'Apostolo Paolo incaricò il suo collaboratore Tito greco d'origine di occuparsi della diffusione della religione proprio a Gortina nel 58 ed egli fondò la prima chiesa. Ne fu vescovo e mori nel 105. Nel 148 sotto l'imperatore Decio iniziarono le persecuzioni contro i cristiani e 10 cristiani divennero martiri. Da qui il nome del villaggio vicino, i 10 santi ossia Haghii Deka.

Quando la capitale di Roma fu prima Bisanzio e poi, nel 330 d.c,. la fondata Constantinopoli, Creta passò sotto l'Impero Romano d'Oriente (Teodosio il Grande 395 d.c.) e venne governata da uno stratega bizantino per cui si scollegò da Roma per far parte dell'Impero Greco Bizantino d Oriente. 

La religione cristiana obbligò tutto il popolo alla conversione pena la confisca dei beni e la morte, quindi, prima soggetta al Papa, passò al Patriarcato di Costantinopoli e si ebbero molte grandi chiese tra cui 40 basiliche e le principali furono in diverse grandi città tra cui Gortina. 

Oggi è ancora visibile una delle prime cattedrale cristiane di Creta. Questa cattedrale, dedicata a San Tito, il primo vescovo di Creta, fu eretta nel VI secolo d.c.



LA DISTRUZIONE

Oggi è ancora visibile una delle prime cattedrale cristiane di Creta, dedicata a San Tito, il primo vescovo di Creta, eretta nel VI secolo d.c. 

Costruita con grandi pietre isodomiche, questa cattedrale mantiene la sua altezza prevista solo nelle aree del Santo Bema e in pastophoria. 

La struttura della chiesa è a croce con una cupola che si basa su quattro pilastri.

Nel villaggio di Santi Dieci (Agioi Deka) c'è un piccolo museo archeologico dove sono esposti reperti minori degli scavi di Gortina. 

Il suo nome le deriva da una chiesa bizantina dedicata ai 10 martiri. Nel 796 d.c. la città fu colpita da un terremoto che quasi la distrusse. 

Dopo che gli arabi andalusi che fuggivano dalla Spagna conquistarono Creta nell'828 d.c., poiché lo stato bizantino era in crisi. 

La capitale fu trasferita a Chandax, l'odierna Heraklion e Gortina con le altre vecchie città furono ridotte in rovina. 

IL SANTUARIO DI APOLLO

GLI SCAVI

Gli scavi di Gortyn furono iniziati nel 1884 dalla Scuola di Archeologia italiana ad Atene. Gli scavi hanno mostrato che Gortyn era abitata dal Neolitico. Vennero scoperte le rovine di un insediamento sulla cittadella di Gortyn  risalenti al 1050 a.c., il loro crollo risale al VII secolo a.c.

Successivamente l'area fu fortificata con delle mura. In questa zona sono stati trovati due piatti in rilievo, insieme a diverse altre sculture e dipinti. Nel tempio sono stati trovati plastica daedalica e molte altre figurine di argilla, dipinti di figure nere e rosse e molte ceramiche, in particolare il tipo chiamato kernos.

Gli scavi hanno portato alla luce importanti edifici e reperti, anche se gran parte della città romana rimane ancora inesplorata oggi. I reperti più importanti sono esposti nel Museo archeologico di Heraklion, mentre alcuni saranno ospitati nel Museo archeologico di Mesara una volta che questo sarà costruito tra qualche anno.

Essi hanno portato in luce:

- delle tombe appartenenti all'età geometrica,
- il pretorio, sede del governatore romano di Creta, edificato nel I secolo d.c., ma modificato profondamente nei successivi otto secoli,
- il tempio delle divinità egizie con le statue di culto di Iside, Serapide e Anubi,
- l'Agorà (mercato),
- il teatro del II secolo d.c.,  con due ingressi e un'orchestra semicircolare, il cui contorno è ancora visibile oggi,
- il tempio di Apollo Pizio, che si trova a 600 metri dall'Agorà,
- tra l'Agorà e il tempio di Apollo sono emerse le terme,
- un arco onorario,
- ai piedi del profeta Elia sono state rinvenute tracce di un santuario di Demetra,
- Dietro il teatro romano si trovano quella che è stata definita la "regina delle iscrizioni", che sono le leggi della città di Gortyn, scritte in dialetto dorico su grandi lastre di pietra e ancora chiaramente visibili.

LA GRANDE ISCRIZIONE DI GORTINA

LE LEGGI DI GORTYN

Tra gli archeologi, gli storici antichi e gli storici, le Leggi di Gortyn è uno dei più importanti Codici degli antichi greci. Nel 1884 la scoperta della Grande Iscrizione portò agli scavi nell'area di Gortys. Gli scavi furono intrapresi dalla Missione Archeologica Italiana in collaborazione con il Servizio Archeologico dopo che Creta divenne uno stato autonomo nel 1898 e durò fino al 1940.

Il codice delle leggi venne scolpito sulla Grande iscrizione in dodici colonne. 

Il codice di legge era originariamente fissato nella parete circolare di un edificio pubblico utilizzato come Voulefterion o Ekklesiasterion, il luogo di incontro per l'assemblea dei cittadini. 

Nel I secolo a.c. fu eretto un nuovo edificio sul sito del Bouleuterion e le leggi furono nuovamente incastonate.

IL DETTAGLIO
La grande iscrizione di Gortys non è stata trovata in un unico pezzo. Due viaggiatori francesi, G. Perrot e L. Thenon, hanno scoperto una piccola parte con le prime 15 linee dell'undicesima colonna, facente parte di un mulino ad acqua ad Agioi Deka. 

Venti anni dopo, un altro francese, B. Haussoulier, trovò un'altra parte dell'iscrizione recante le prime 15 righe del Codice di legge, incastonata nel muro di una casa nello stesso villaggio.

DEMETRA
Il principale scopritore dell'iscrizione, tuttavia, fu l'archeologo italiano Federico Halbherr nel 1884. In uno scavo sistematico dell'area scoprì le prime quattro colonne del Codice di Gortyn. Halbherr Ernst Fabricius, che trovò il resto della Grande Iscrizione. All'epoca, la Grande Iscrizione era considerata la scoperta archeologica del secolo.

La Grande Iscrizione è scritto in youtrophedon ("svolta dell'aratro di bue"), corre da destra a sinistra nella prima riga e da sinistra a destra nella successiva, e così via. Assomiglia al modo in cui un bue gira quando ara un campo, da cui il suo nome (in italiano "Bustrofedica", come la lingua etrusca). Essa è composta da 12 colonne o deltoi (da cui il suo nome greco Dodecadeltos), con un totale di 630-640 linee, di cui 605 sono conservate.

Tratta del diritto civile, con clausole di diritto penale o commerciale. Le leggi, molto progressiste, sono straordinarie per la loro liberalità. Non sono solo le leggi della città-stato di Creta, ma costituiscono la più antica legge greca e sono considerati il ​​maggior contributo della Creta classica alla cultura mondiale.

Il codice è stato scoperto sul sito di una struttura dell'imperatore romano Traiano, l'Odeon, che per la seconda volta venne incorporato prima nella fondazione di una precedente struttura ellenistica e poi nello stesso odeion. Alcune parti del codice si trovano nel Louvre a Parigi.
Una copia del codice è stata restituita ad Atene dal Museo italiano di Taranto ed è ora ospitata nel museo greco Bouli. Il curatore del Museo di Taranto ha parlato in greco e ha detto agli ospiti politici e famosi: "La Grecia non fa parte dell'Europa, è l'Europa".


LE LEGGI FAMILIARI DI GORTINA

Il contenuto dell'epigrafe riguarda soprattutto il diritto di famiglia. La struttura familiare dell'epigrafe non è più quella patriarcale precedente, dove i diritti delle donne erano inesistenti. A Gortina le donne, pur contraendo il matrimonio solo dopo la scelta del marito da parte del pater familias, godevano tuttavia di diritti patrimoniali: potevano ereditare il patrimonio familiare e in parte amministrarlo autonomamente. 
Anche se il diritto è fondamentalmente tradizionale, come nelle età precedenti, le leggi contemplano la possibilità della circolazione monetaria. Da ciò si è inferito che le leggi risalgano agli ultimi decenni del VI secolo a.c. o i primi del V secolo a.c., quando a Creta venne introdotta la moneta
Secondo molti studiosi le epigrafi costituirebbero quindi una innovazione legislativa. Le leggi di Gortina presentano numerose analogie con il diritto di numerose poleis, e pertanto sono servite per la ricostruzione del diritto civile nella Grecia del V secolo a.c., sebbene numerosi passi mostrino come la società che le abbia prodotte, per il prevalere di società primarie (la famiglia, la fratria) avesse istituzioni più arcaiche rispetto alla polis.
LA CHIESA PALEOCRISTIANA

IL MITO DI EUROPA

La mitologia classica greca dice che Gortyn fu un luogo a cui Zeus si interessò. Nel mito la principessa fenicia Europa, il cui nome è stato applicato al continente, l'Europa, venne rapita dal Libano da un toro, ed ebbe una relazione sotto un platano, un albero ancora visibile a Gortys. 
In seguito a questa vicenda nacquero bambini, Minosse, Rhadamanthys e Sarpedone, che divennero i re dei tre Palazzi Minoici di Creta. L'identificazione di Europa in questo mito fa comprendere che la civiltà del continente europeo è nata sull'isola di Creta. 
Una statua colossale di Europa seduta sul dorso di un toro fu scoperta nell'anfiteatro di Gortyn nel diciannovesimo secolo ed è ora nelle collezioni del British Museum. Sono stati trovati molti angoli con rappresentazioni di Europa sul retro, a dimostrazione del fatto che il popolo onorò Europa come una grande Dea, e non come una semplice principessa.



L'ODISSEA

Secondo il libro III dell'Odissea di Omero, Menelao e la sua flotta di navi, tornando a casa dalla guerra di Troia, furono spazzati via sulla costa di Gortyn. Omero descrive i mari in tempesta che hanno spinto le navi contro una barriera corallina, distruggendo alla fine molte delle navi ma risparmiando l'equipaggio.

MONETA RITROVATA DEL MINOTAURO E DEL LABIRINTO


L'UNIPD RITROVA IL MINOTAURO A CRETA

La città di Gortyna a Creta, dove è stato ritrovato il più importante codice di leggi del mondo greco, veniva ricordata da Platone (428 a.c. – 348 a.c.) come la più ragguardevole dell’isola. Creta è da sempre considerata il ponte ancestrale tra il Vicino Oriente e l’Occidente nella formazione delle civiltà greca e romana e conserva intatti i tesori monumentali, che dal fiorire della civiltà minoica fino alla conquista veneziana, raccontano tanta parte dello svolgersi della storia del Mar Mediterraneo e delle nostre radici.

In questo straordinario contesto storico e archeologico l’Università di Padova ha da poco concluso l’annuale campagna di scavi riportando eccezionali risultati. Gli interventi diretti dal Professor Jacopo Bonetto e coordinati da numerosi dottorandi e specializzandi dell’Ateneo patavino si sono concentrati all’interno del Tempio di Apollo della città di Gortyna, enorme insediamento urbano che ha un’estensione pari a 400 ettari.

Lo scavo nel santuario di Apollo, sede delle prime leggi scritte incise appunto sul basamento e sulle pareti dell’edificio, è stato avviato per ricostruire cronologicamente la storia del monumento posto all’origine della fondazione urbana nel VII secolo a.c..

IL SANTUARIO DI APOLLO

GORTINA DI CRETA - SCAVI E RICERCHE (1978-2000)

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Già alla fine degli anni ’70, quando divenne Direttore della Scuola Archeologica Italiana di Atene, Antonino Di Vita coinvolse allievi e docenti maceratesi nelle ricerche a Gortina, capitale della Provincia di Creta e Cyrene in età romana, ma già prima importantissima città cretese, dove nel 1884 Federico Halbherr, scoprendo la “regina” delle iscrizioni greche, la “Grande Iscrizione”, che su 12 colonne costituiva una vera summa delle leggi cittadine all’inizio del V sec. a.c., scelse questo centro come campo privilegiato di ricerche degli Italiani in Grecia.

Dopo le tante scoperte dei primi decenni del ‘900, rimaste però in gran parte inedite, Antonino Di Vita avviò le prime moderne ricerche di carattere topografico, volte alla realizzazione della carta archeologica della città (affidata all’arch. M. Ricciardi, con la collaborazione dell’arch. Chighine, e alla cui redazione hanno poi collaborato diversi allievi maceratesi, tra cui R. Perna che si è occupato dell’area dell’Acropoli), dando anche l’avvio a innovativi studi sull’urbanistica, volti a definire diacronicamente lo sviluppo della città a partire dall’VIII-VII sec. a.c. fino all’età tardo-romana e bizantina, seguendo due diverse strade di ricerca.

Da una parte sono stati effettuati scavi estensivi che hanno interessato gli insediamenti di età geometrica sulle pendici di Profitis Ilias, i quartieri ellenistici nella zona di Mitropoli - area dove sono stati poi individuati i quartieri cristiani, con ben sei basiliche, tra cui la maestosa chiesa metropolitana, tra le più grandi di Creta e dell’intera Grecia con ben 5 navate ricche di mosaici, i circuiti murari, i diversi tratti degli acquedotti, alcune delle principali arterie, quali le strade Ovest e Nord, i quartieri bizantini nell’area adiacente al Pretorio, questi ultimi oggetto delle recenti campagne di scavo dell’Università di Macerata a partire dal 2002.

Al contempo sono stati portati finalmente a compimento studi e ricerche relativi ai monumenti scavati dagli Italiani prima della guerra e lasciati inediti. Mirati saggi e nuovi rilievi hanno permesso così di ricostruire le fasi di vita di molti di essi, ad es. l’Odeion e l’agorà greca, il grande teatro romano da parte di G. Montali e il tempio delle Divinità Egizie da parte dello stesso Di Vita, il tempio di Apollo Pythios da parte di M. Ricciardi, anche se il complesso al quale è stato rivolto l’impegno maggiore è il grande isolato del Pretorio, campo di ricerca di numerosi allievi maceratesi, dove con intense campagne di scavo, a partire dalla fine degli anni’80, sono state identificate ben 12 fasi edilizie dall’età tardo-ellenistica fino all’età tardo-romana.

Sempre nell’area del Pretorio nuovi scavi, condotti da M.A. Rizzo, prima con la Scuola di Atene, poi con l’Università di Macerata, hanno permesso di portare alla luce uno straordinario monumento, l’altare al Theos Hypsistos, rimasto intatto nei suoi metri 3.50 di altezza, testimonianza di un culto ad un Dio senza nome al quale potevano rivolgersi sia pagani monoteisti che ebrei che cristiani. Studi e ricerche tuttora in corso che hanno reso Gortina uno dei centri meglio conosciuti del Mediterraneo antico.

(Maria Antonietta Rizzo)


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