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VINDOLANDA (Limes Britannicus)

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RICOSTRUZIONE DI VINDOLANDA

VINDOLANDA (di Agricola)

Vindilanda o Vindolandia era un forte di truppe ausiliarie costruito dai romani in Britannia per ordine di Gneo Giulio Agricola nel 79 dopo la conquista della Britannia del nord. Si trova a quasi due Km dalla parte meglio conservata del Vallo di Adriano (che segnava il confine tra la provincia romana della Britannia e la terribile Caledonia, corrispondente all'odierna Scozia) in Northumbria, appunto al confine con la Scozia.

Di fatto serviva a vigilare sulla Stanegate, strada che andava dal Tyne al Solway Firth. Dagli scavi archeologici risulta che il forte fu ricostruito molte volte.

Il forte, inizialmente fu costruito in legno e i resti delle fasi delle sue cinque edificazioni in legno si sono conservati eccezionalmente bene grazie all'umidità del clima.

RICOSTRUZIONE DI VINDOLANDA

Successivamente venne occupato, prima del 90 d.c., dalla cohors I Tungrorum; in seguito venne rioccupato dalla cohors VIII Batavorum fra il 95 e il 105 d.c. 

Alla metà del II sec. risale invece la fase di ricostruzione in pietra, anch'esso soggetto a varie manutenzioni, restauri e ampliamenti; dall'inizio del III sec. in poi, il forte divenne la base della cohors IV Gallorum.

VINDOLANDA
Da questo forte provengono delle tavolette scritte in antico corsivo romano da cui emergono molti interessanti dettagli sulla vita delle guarnigioni delle zone di frontiera. Di questi, sebbene finora sia stato esaminato solo l'8% dei resti più antichi, tuttavia sono già stati scoperti mille testi relativi al periodo di occupazione compreso fra il 90 e il 120 d.c.

Le dimensioni dei documenti sono di varie dimensioni e vanno da piccoli frammenti contenenti solo poche lettere, ad altri casi in cui un singolo documento può anche essere lungo quattro pagine con 45 linee di testo scritto.

Si tratta soprattutto di corrispondenza, sia ufficiale che privata, fra ufficiali, mogli e soldati, più alcune lettere redatte dal prefetto. Vi sono inoltre i rapporti giornalieri degli ufficiali al prefetto, un "pridianum" ovvero il rapporto ufficiale della cohors I Tungrorum, una serie di liste di provviste varie consegnate ai diversi membri della guarnigione, schede di incombenze giornaliere per i soldati, vari conti e ricevute e, infine, una gran varietà di documenti miscellanei.



Rapporto ufficiale della cohors I Tungrorum, "pridianum":

PLANIMETRIA DEL CASTRUM
"I quattro documenti di tipo pridiana o pridianum esistenti non sono uniformi; il grado di dettaglio varia. CbLA 501 non è conveniente per il confronto, poiché sopravvive solo il blocco superiore (affermando il pridianum detulit, forse un rapporto intermedio). In RMR63, sebbene i dettagli fattuali sulle cause di perdite e assenze siano estesi, ai nomes degli individui vengono dati solo numeri, al di sotto del rango del comandante ufficiale. In RMR 64 ufficiali, nuove reclute (tirones probati) e trasferimenti, sono elencati per nome e secolo, ma la sezione che elenca le perdite e le assenze non è scontata. P. Brooklyn 24 conserva i dettagli delle cause di accessioni e perdite, ma i nomi degli individui non sono indicati."

Questa raccolta di documenti è preziosissima anche perchè rappresenta il più antico archivio letterario della Gran Bretagna e ci informa sul linguaggio e sul livello culturale dell'esercito romano alla fine del I sec. d.c.

Particolarmente interessante sotto questo profilo la tavoletta N. 291, contenente un invito alla sua festa di compleanno da parte di Claudia Severa, moglie di uno dei comandanti, destinato all’amica Sulpicia Lepidina; le tavolette, inoltre, sono scritte prevalentemente in corsivo, e rivelano come i Romani utilizzassero altri supporti oltre al papiro e al legno unito alla cera.

SCOPERTE CENTINAIA DI SCARPE ROMANE NEL FORTE

GLI SCAVI

Gli scavi archeologici in questo sito iniziarono negli anni Trenta del XX secolo. Vi fu successivamente un susseguirsi di scavi, finchè gli archeologi non fecero una delle loro scoperte più importanti dal 1992: 25 nuove tavolette di legno, scritte direttamente dai soldati verso la fine del I sec. d.c. Le tavolette da scrittura a Vindolanda (circa 2.000) sono le prime registrazioni scritte di vita militare e di tutti i giorni nella Britannia romana. Tavolette simili, tagliate solo da legno di quercia, furono scoperte nella Dacia romana.

A Vindolanda, su una tavoletta, fu decifrata la riga 473 del libro IX dell'Eneide di Virgilio; in Dacia, un'altra linea di Eneide è stata trovata su una tavoletta per scrivere. Dimostra che in Dacia, i prefetti ausiliari si sarebbero presi cura di assicurare che i loro figli non trascurassero la loro istruzione, e che l'insegnamento potesse essere stato nelle mani di abili schiavi domestici.

I documenti sono grandi quanto una cartolina e contengono lettere, liste e corrispondenza personale. In una lettera ricompare il nome di un uomo chiamato Masclus, già noto grazie ad altre tavolette scoperte in precedenza.

LE SCARPE DEI LEGIONARI

MASCLUS (Fonte)

Nel 1992, Robin Birley fece una delle scoperte più importanti dell’archeologica britannica: un enorme raccolta di lettere dei soldati nel forte romano di Vindolanda, vicino al Vallo di Adriano. Tra i numerosi resoconti della vita legionaria ai confini dell’impero, gli studiosi si erano anche imbattuti su un tale Masclus, e in particolare sulle sue richieste di maggiori forniture di birra per il suo avamposto.

Adesso, 25 anni dopo, il figlio di Robin Birley, Andrew Birley, ha annunciato la scoperta di altre lettere che sembrano includere ancora delle richieste dello stesso ufficiale romano di cavalleria – solo che questa volta chiede un "commeatus", un congedo o una licenza.

Le nuove 25 lettere sono state trovate lo scorso 22 giugno nel livello più profondo del forte, e ora sono nel processo di conservazione prima delle scansioni con le luci a infrarossi. Ciò dovrebbe rendere leggibili i segni d’inchiostro ormai appena visibili, ma gli esperti credono di aver già scoperto una richiesta scritta di Masclus, il quale chiede una licenza. 


La maggior parte delle missive sono, come quelle scoperte nel ’92, scritte su sottili fogli di legno di betulla. 
Tuttavia gli esperti sono particolarmente emozionati da una tavoletta doppia in legno di quercia, che indica una corrispondenza importante.

«Questa è la scoperta che aspettavo da tutta la mia vita», ha detto Andrew Birley, che era un adolescente quando suo padre fece la scoperta principale, mentre ora è CEO del Vindolanda Trust e dirige gli scavi. 

ALTARE DI GIOVE DOLICHENO

«Nel 1992 ebbi la fortuna di essere coinvolto quando mio padre scavò le tavolette e speravo, ma non me lo aspettavo veramente, di scoprire un’altra collezione di documenti un giorno. Adesso mio padre sta un po’ male di salute, ma quando sono tornato a casa aveva aperto una bottiglia di champagne».

La maggior parte delle centinaia di lettere già trovate a Vindolanda sono custodite nel British Museum, mentre altre sono in prestito presso il forte. Sono considerati tra i documenti più conosciuti del mondo romano, importanti per i loro contenuti altamente personali e i resoconti della vita dell’esercito, con tutti i pregi e i difetti. Le nuove lettere, ritenute del I sec. d.c., sono state trovate in una trincea nel livello più profondo del complesso, il quale fu ripetutamente ricostruito negli anni.

Birley ha spiegato: «Le tavolette erano distanziate a intervalli regolari lungo una linea, sotto a uno strato di fondamenta pieno di detriti. Ci siamo chiesti se qualcuno le stesse portando in una borsa magari bucata, o se qualcuno le avesse buttate una ad una mentre le stava leggendo camminando. Non c’è niente di più emozionante che leggere questi messaggi personali dal passato lontano. Non sono semplici note da Post-it. Venivano scritti quando qualcuno aveva qualcosa di importante da comunicare».


Il documento in legno di quercia è attualmente illeggibile e l’inchiostro è scomparso, ma si spera che la scrittura sarà decifrata con l’uso degli infrarossi.

Lungo il Vallo di Adriano, presso il forte di Vindolanda, nella contea di Northumberland, è stato scoperto un santuario romano consacrato a Giove di Doliche. Il direttore degli scavi, Andrew Birley, racconta che il santuario era sepolto sotto una sorta di montagnola. Esso contiene un altare molto ben conservato, dedicato da un prefetto della Quarta Coorte dei Galli.

L'altare è alto circa 110 centimetri e mostra il dio che cavalca un toro con l'ascia ed il fulmine in mano. Il centro del culto di Giove di Doliche era l'attuale Turchia meridionale.

E' una scoperta estremamente rara e, per questo, ancora più preziosa, in quanto è assai difficile ritrovare santuari all'interno di forti romani. Accanto al santuario sono state anche ritrovate tracce di sacrifici animali. Gli scavi hanno anche riportato alla luce un secondo altare, dedicato, questo, da un prefetto della Seconda Coorte dei Nervi.

UNA DELLE DUE SPADE RITROVATE A VINDOLANDA (FOTO: VINDOLANDA TRUST)

15 settembre 2017 (Fonte)

Due spade romane e due spade giocattolo in legno, simili, queste ultime, a quelle comunemente vendute nei negozi di souvenir, risalenti a 2000 anni fa, sono stati scoperti a Vindolanda, in Gran Bretagna. Sia le spade che i giocattoli sono stati rinvenuti durante lo scavo di una caserma di cavalleria romana a Vindolanda, vicino al Vallo di Adriano.

Un delle due spade aveva la punta ricurva ed era quel che oggi sarebbe un fucile che non funziona correttamente. La seconda spada non aveva manico, pomo o fodero ma aveva la lama intatta ed è stata trovata poco distante dalla prima arma. Accanto vi erano due spade giocattolo in legno. Altri oggetti ritrovati nell'antico forte romano sono cuoio, coltelli, spille, punte di freccia e bulloni per le baliste. Si ritiene che i reperti risalgano al 120 d.c., quando il forte ospitava una popolazione di circa 1.000 persone.



BIBLIO

- Anthony Richard Birley - Garrison Life at Vindolanda: A Band of Brothers, Stroud, Tempus - 2002 -
- Robin Birley - Vindolanda: a Roman frontier post on Hadrian's Wall - Londra - Thames e Hudson - 1977 -
- A. Selkirk - "A ritual statue from Vindolanda" - Current Archaeology - 205 - 2006 -
- Anthony Richard Birley - The Roman Government of Britain - Oxford - Oxford University Press - 2005 -
- Anthony Richard Birley - Life in Roman Britain - Londra - Batsford -1964 -


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