MARCUS GAVIUS APICIUS |
Nome: Marcus Gavius Apicius
Nascita: intorno al 25 a.c.
Morte: ?
Egli fu un gastronomo, cuoco e scrittore romano, descritto come amante dello sfarzo e del lusso dalle fonti, egli costituisce la principale fonte sulla cucina romana. Non sappiamo nulla sulla famiglia di Apicio.
Apicio insegna infatti l'uso del cibo come dimostrazione di uno status symbol: con la ricerca di pietanze originali e sorprendenti, funzionale ad esprimere la ricchezza e il potere delle classi più abbienti. Vedi il banchetto di Trimalcione nel Satyiricon di Gaio Petronio Arbiter.
Secondo altri l'autore di tale opera sia stato un certo Celio (il cui nome compare in alcuni codici dopo quello di Apicio), ma probabilmente il nome Celio appare una fantasia di epoca umanistica. Si tratta di appunti frettolosi e disordinati che costituiscono, tuttavia, la principale fonte superstite sulla cucina nell'antica Roma.
Secondo la versione più accreditata, l’opera deriverebbe dalla fusione di due unità distinte, solo successivamente unite: un testo dedicato interamente alla preparazione delle salse, e un libro di ricette illustrate.
Non variava granchè la cottura degli ingredienti se non per l'enorme varietà dei condimenti, dei quali trionfavano:
- la salsa base di pesce (garum o liquamen), Apicio ne riporta ben 20 ricette.
- l mosto cotto e rappreso (defrutum),
- il miele, verdure, spezie, venivano usate in abbondanza come condimenti, sia singolarmente che mescolate tra loro, generando un'infinità di gusti diversi.
In realtà non si conosce nè la composizione nè la modalità di preparazione del garum, che magari essendo così popolare, non aveva spinto alcun cuoco a scriverne la ricetta.
- Le scaloppine di Apicio
- (per 4 persone): "lasciare a riposo una notte 200 g di pinoli e 200 g di noci sgusciate nel Garum; schiacciarli poi ammorbidendoli con altro garum. Aggiungere sale, pepe, timo, olio e aceto " In questo condimento cuocete le scaloppine di carne.
- Struzzo lesso (di Apicio)
- Metti a bollire in una pentola il pepe, la menta, il cumino abbrustolito, i semi di sedano, i datteri comuni o carioti, il miele, l'aceto, il passito, il garum e un po' d'olio. Fai addensare con l'amido, poi disponi in un piatto lo struzzo tagliato a pezzi, coprilo con la salsa ottenuta e cospargilo di pepe.
- Esicia Amulata (di Apicio)
- Pesce salato senza pesce (di Apicio)
- Cuoci il fegato, di lepre o di capretto o di agnello o di pollo, poi pestalo unendoci pepe o garum o sale. Dagli la forma di un pesce e ponilo in uno stampo con olio sotto e sopra.
- Polpette di carne di Apicio -
- (x4 persone): amalgamare 5 etti di carne trita di maiale (o manzo) con 1,5 hg di mollica di pane ammorbidita nel vino. Unire con pepe, un cucchiao di garum e 500 g di pinoli. Cuocere le polpette in un bicchiere di vino.
- Esicia de cauda eius -
(polpette di coda di gambero, di Apicio) code lessate e sgusciate, pepe macinato, uova, mollica di pane sbriciolata. Passarle nella farina e poi nel forno forno.
- Terrina Tyrotaricha di pesce salato (di Apicio)
- Pulisci e cuoci in olio il pesce, poi uniscilo a cervella cotte, fegatini di pollo, uova sode, formaggio tenero, e scalda in terrina. Pesta pepe, ligustico, origano e una bacca di ruta unendoli a vino, mulso e olio cuocendo a fuoco lento. Poi unisci il tutto mescolando uova crude e spruzza con cumino.
- Pesci ai porri (di Apicio)
BIBLIO- M. Gavio Apicio - De opsoniis et condimentis - Amstelodami, apud Janssonio-Waesbergios - 1709 -
- Bevande e condimenti - da Obsoniis et condimentis - ad opera di di G. Baseggio - ed. G. Antonelli - Venezia - 1852 -
- Opere di Marco Gavio Apicio - su digilibLT - Università degli Studi del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro -
- De re coquinaria libri decem - Chr. Theophil. Schuch (a cura di) - Heidelbergae, in libraria academica Caroli Winter -1874 -
- De Re Coquinaria - Walter M. Hill - in penelope.uchicago.edu - Chicago - 1936 -