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CULTO DI SUMMANUS

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Il 20 giugno si festeggiava a Roma, nei pressi del Circo Massimo, l’anniversario della dedica del tempio di Summano, antico Dio italico, di probabile origine sabina; Varrone pone infatti Summano tra gli dei il cui culto fu introdotto a Roma dal re Tito Tazio, che fece costruire un’ara presso cui si tributava un culto comune a Summano e Vulcano.

La tradizione narra che sulla sommità del tempio di Giove Capitolino esisteva una statua di Summano, e che nel 278 a.c. essa fu colpita da un fulmine. I Romani interpretarono l'evento come il desiderio del Dio di avere un tempio proprio, che gli fu dedicato il 20 giugno, in concomitanza col solstizio d’estate, il che ha fatto pensare ad alcuni che fosse connesso con il culto del sole.

Sulla sua identità rimangono ampi margini di incertezza. Ovidio, già agli inizi del I secolo d.c., non ne ha più una chiara idea, quando scrive che alla data del 20 giugno:
fu dedicato un tempio a Summano, chiunque egli sia”. 
"Summanus" sembra fosse sabino, ma secondo altri era etrusco, che però si chiamava "Summamus".

ERCOLE DEL TEATRO DI POMPEO - F C S -
Sappiamo che erano uniti nel calendario Vediovis, Alscepio e Summano, il che rafforza l'idea di un Dio connesso al sole. Ma alcune iscrizioni tarde menzionano un Giove Summano, facendo ritenere che Summano fosse ormai divenuto un attributo di Giove, anche se in origine era un Dio a sé stante. 

Quindi Summano condivideva con Giove il ruolo di folgoratore, però a Giove erano attribuiti i fulmini diurni e a Summano quelli notturni. Summano era quindi il Dio del cielo notturno, al contrario di Giove, che era il signore del cielo diurno.

Come Dio dei fulmini, si pensò che Summano avesse una connessione con l’arte fulgurale (ars fulguratoria) degli etruschi, grandi esperti dell’arte di interpretare i fulmini, di cui, nei libri fulgurales, distinguevano nove tipi, contro i soli due dei romani (diurni e notturni).

Il nome Summanus è però di origine latina, anche se la sua etimologia è controversa già dall’antichità. C’è chi ritiene che derivi da “sub mane“, cioè “che precede la mattina” nel significato di “notturno”; oppure dal superlativo “summus“, cioè “il sommo”; o ancora da “Summus Manium“, il sommo tra i Mani, gli spiriti dei defunti.

Comunque sia, Summano era il Dio che si doveva placare dopo le folgori notturne; in suo onore venivano offerte in sacrificio delle focacce a forma di ruota, dette Summanalia. I Fratelli Arvali gli sacrificavano invece due montoni neri.



IL BIDENTALE

Il tempio di Summano fu distrutto da un incendio nel 197 a.c., forse causato proprio di un fulmine ³. La caduta di un fulmine portava nefaste conseguenze. Era pertanto necessario costruire, sul luogo in cui era caduto il fulmine, un tempietto detto il “bidentale“, che prendeva il nome dalla vittima del sacrificio che veniva offerto in espiazione: una pecora di due anni, chiamata appunto bidentale, come “bidentali” erano chiamati anche i sacerdoti chiamati ad effettuare la cerimonia.

Quando una statua veniva colpita da un fulmine, doveva essere sottratta alla vista pubblica e sepolta in una fossa insieme ai resti di un agnello. Possediamo un esemplare di statua colpita da un fulmine, che fu trovata nel 1864 nella zona del teatro di Pompeo ed è ora custodita nei Musei Vaticani.

Si tratta di una statua di Ercole del I-III secolo d.c., in bronzo dorato, alta circa 4 metri, rinvenuta sotto una lastra di travertino sulla quale era incisa la formula F C S (fulgur conditum Summanium), a indicare che era stata colpita da un fulmine notturno.

SCAVI DI SUMMANO

IL MONTE SUMMANO

Sulle pendici meridionali del monte, nella caverna di Bocca Lorenza, sono stati rinvenuti numerosi reperti fin dal tardo Neolitico.

Una campagna di ricerca del 2008 - 2010 della Soprintendenza Archeologica per il Veneto ha evidenziato sulla la sommità della montagna, un'area di culto databile, sulla base dei reperti e delle strutture rinvenute, tra il V secolo a.c. e il III-IV secolo d.c. nel periodo tardoimperiale

L'ORRIBILE STATUA D'ACCIAIO
Sono stati rinvenuti muri e pavimenti di edifici del periodo preromano: resti di carboni, ceneri, ossa di animali combusti e frammenti di manufatti in metallo suggeriscono roghi votivi, tipici dei santuari protostorici del mondo alpino e veneto.

Di epoca romana molti frammenti di tegole, un centinaio di monete, frammenti di oggetti in bronzo e argento, di accessori di abbigliamento militare e di due statuine che rappresentano un Ercole/Marte, relativo al mondo militare, e una divinità femminile in trono, con elementi vegetali e serpenti, che richiama il culto della Grande Madre e per la vegetazione e per i serpenti.

Ai piedi del monte si estendeva una centuriazione di epoca romana e un importante insediamento militare denominato "Campo Romano" nel "Fundus Saltienus" (da cui il toponimo Salzena), nell'area dell'attuale zona industriale Schio-Santorso

- Nel giugno 1896 un fulmine abbatté la croce in legno posta sulla sommità del Summano,
- venne rifatta, in legno ma con un parafulmine, un paio di mesi dopo;
- nel 1922 venne sostituita dalla grande croce in cemento armato, alta 16,50 metri con due braccia da 7 metri e con fondamenta profonde 6 metri.
- nel 1993 ad essa fu aggiunta una rappresentazione di Gesù Cristo in acciaio inossidabile alta circa 12 metri;

Come è possibile sostituire delle magnifiche statue marmoree romane con un osceno robot d'acciaio, troppo brutto pure per rappresentare  un Ciclope o un Caco dell'antichità? Il declino dell'arte qui si vede a occhio nudo, degno di un film dell'horror.


BIBLIO

- Varrone - De lingua latina - V -
- Ovidio - De lingua latina - V -
- Livio - Ab urbe condita - XXXII -
- Lucio Puttin - Monte Summano storia arte tradizioni - Schio - Menin - 1977 -


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