PAX |
«Poi Zeus sposò la lucente Themis, che diede alla luce Horai (Ora) ed Eunomia (Ordine), Dike (Giustizia) e la fiorente Eirene (Pace), colei che dà significato ai travagli dei mortali.»
(Esiodo, Teogonia, 901)
Pax era, secondo il mito romano, figlia del Dio Giove e la Dea Giustizia. Era una Dea derivata e adottata dall'antica ed equivalente Dea greca Eirene che veniva raffigurata da una giovane donna recante, in una mano, un ramoscello d'olivo con la cornucopia e nell'altra Pluto, simboli della ricchezza e dell'abbondanza che solo la pace può donare.
Pax Romana o Pax (intesa come divinità romana) o Pax Augusti (la pace donata dall'imperatore al mondo romano), che in italiano significa Pace Romana, è il lungo periodo di pace imposto sugli stati all'interno dell'Impero romano grazie alla presa del potere da parte di Augusto, chiamata per questo anche Pax Augustea. Infatti l'imperatore Augusto usò le immagini e il culto di Pax per aiutare a stabilizzare l'impero dopo gli anni di tumulti e guerre civili della tarda repubblica.
PAX AUGUSTA |
Ma la pace, che avrebbe permesso una sosta dalle tante guerre (che in realtà non ci fu mai), in sostanza era vista come la sottomissione alla superiorità romana, ed era il risultato della guerra non la sua assenza. La conquista portava alla pacificazione.
Cicerone, che all'inizio del I secolo a.c. definisce la Pax come "tranquilla libertas" nelle Filippiche (II, 44, 113), ponendo dunque come presupposti della pace Libertas e Securitas. Insomma "si vis pacem para bellum" (se vuoi la pace prepara la guerra). Infatti i romani erano un popolo di guerrieri.
Pax veniva festeggiata il 3 gennaio. Nell'arte è comunemente raffigurata mentre tiene un ramo d'ulivo come offerta di pace, nonché a caduceo, cornucopia, spighe di grano e uno scettro. La pax è spesso associata alla primavera, come periodo di rinascita.
ARA PACIS AUGUSTAE (TELLUS) |
TACITO
Publio Cornelio Tacito vede la pax romana ottenuta dalla sottomissione dei popoli bellicosi, del resto lui è il genero del bellicoso e formidabile generale romano Agricola, nella cui vita Tacito riporta le parole di Calgaco (Calgax) capo dei Britanni nell'ultimo tentativo di questi di opporsi alla conquista di Roma. Calgaco si sta rivolgendo ai suoi guerrieri prima dello scontro.
« Auferre trucidare rapere falsis nominibus imperium, atque ubi solitudinem faciunt, pacem appellant »
« Rubare, trucidare, rapinare, con falso nome chiamano impero, e dove fanno il deserto, la chiamano pace »
(Tacito, Vita di Agricola)
Ora è vero che i romani conquistavano ammazzavano e rubavano, ma da un lato erano meno feroci dei popoli tribali in cui i capofamiglia avevano potere di vita e di morte sui figli. Inoltre difficilmente erano crudeli o esosi coi popoli conquistati, mirando più a romanizzarli. Che furono un faro di civiltà è un fatto incontrovertibile.
"Quando tornai a Roma dalla Gallia e dalla Spagna, sotto il consolato di Tiberio Nerone e Publio Quintilio, portate felicemente a termine le imprese in quelle province, il Senato decretò che si dovesse consacrare un'ara alla Pace augustea nel Campo Marzio e ordinò che in essa i magistrati, i sacerdoti e le vergini vestali celebrassero ogni anno un sacrificio".
E' con queste parole che Augusto nelle Res Gestae, suo testamento spirituale, ci ha tramandato la volontà del Senato di costruire un altare alla Pace, a seguito delle imprese vittoriose da lui portate a termine a nord delle Alpi tra il 16 e il 13 a.c.,
AUGUSTO |
IUSTUM BELLUM
Il politeismo esisteva anche all'epoca del matriarcato, perchè la Grande Madre era La Madre degli Dei, i quali Dei poi divennero figli del Grande Padre, non a caso Iuppiter è Iovis-pater cioè Giove Padre. Rimasero però alcune leggi, come quella del non attaccare o uccidere senza una giusta causa, in cui la guerra doveva essere una specie di legittima difesa. Da qui nacque lo Iustum Bellum.
Però infine Augusto al popolo romano la pace la dette davvero, ovvero dette poche guerre e piuttosto brevi e lontane, un periodo unico e la Dea per l'occasione venne rappresentata anche sulle monete. La Pax di Augusto fu la infine la Pax Romana (Hor.,Carm. saec., 57), con la consacrazione dell'Ara Pacis, ponendola tra le divinità ufficiali dello stato.
BIBLIO
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- Augustus - Res Gestae Divi Augusti -
- Roberts, John - Ara Pacis - Oxford Dictionary of the Classical World - Oxford University Press - 2007-
- Zanker, Paul - The power of images in the Age of Augustus - Translated by Alan Shapiro. Ann Arbor, Mich. - University of Michigan Press - 1990 -
Crow, Charlotte - The Ara Pacis". History Today - 2006 -
- Holliday (December 1990) - "Time, History, and Ritual on the Ara Pacis Augustae" - The Art Bulletin. 72 -
- Weinstock, Stefan (1960). "Pax and the 'Ara Pacis'". The Journal of Roman Studies -