Regno: 963 -969
Morte: 11 dicembre 969
Coimperatore: 16 agosto 963
Acclamato imperatore dall'esercito: 3 luglio 963
Sposa Teofano: 20 settembre del 963
Niceforo II Foca (in greco Νικηφόρος Β΄ Φωκάς , Nikēphoros II Phōkas) apparteneva alla nobile famiglia dei Foca, una famiglia di bizantini originaria della Cappadocia che, nei secoli diede all'Impero romano d'Oriente illustri militari e uomini politici. Il più insigne fu Niceforo II Foca imperatore bizantino dal 963 al 969.
Seguendo la tradizione della famiglia, entrò giovanissimo nell'esercito elevandosi rapidamente ai più alti gradi.
- Nel 960 fu posto a capo di una spedizione contro gli Arabi di Creta, dove riportò una strepitosa vittoria espugnando Chandax (Candia) e conquistando l'isola (961).
- Nominato magister militum e generalissimo degli eserciti d'Asia, invase poi la Cilicia spingendosi nella Siria fino ad Aleppo, la splendida capitale degli Hamdānidi che egli riuscì a occupare.
MUORE ROMANO II
Nel marzo 963 morì Romano II, lasciando la corona ai suoi due figli Basilio II e Costantino VIII, ancora in tenera età, la reggenza alla moglie Teofano, e la direzione del governo al ministro Giuseppe Bringas con cui Niceforo entrò in conflitto. Bringas, uomo ambiziosissimo, voleva soppiantare la reggente e salire al trono ma Niceforo fu dalla parte di Teofano, che lo chiamò a Costantinopoli, per conferirgli ancora gli onori del trionfo, ma il giorno dopo temendo per la sua vita dovette rifugiarsi nella chiesa di S. Sofia e chiedere la protezione del patriarca Poliuto.
Il patriarca convocò il senato che confermò Niceforo nel suo comando, per cui tornò al suo quartiere generale a Cesarea in Cappadocia, e qui, avendo Bringas tentato di alienargli i suoi fedeli generali, decise di reagire. Tanto era amato Niceforo dai militari e dal popolo e tanto era odiato Bringas, per i suoi scarsi scrupoli e la sua immensa ambizione.
Fu l'esercito stesso infatti a proclamarlo imperatore il 3 luglio 963, e con esso mosse verso la capitale e quando giunse la notizia del suo arrivo a Crisopoli, il popolo si ribellò contro Bringas che fu costretto a fuggire.
Il 16 agosto Niceforo entrò a Costantinopoli, giurò solennemente di rispettare i diritti dei legittimi sovrani e venne dal patriarca consacrato coimperatore e tutore dei giovani principi. Pochi mesi dopo, esattamente il 20 settembre del 963 stabilizzò ulteriormente la sua posizione sposando l'imperatrice vedova, Teofano.
NICEFORO II |
LA POLITICA INTERNA
Niceforo lottò fino alla fine per restaurare gli antichi confini romani ma per mantenere l'esercito inasprì le le imposte, sul clero e sul popolo. Peraltro riordinò l'esercito, migliorando gli stipendî e l'equipaggiamento dei soldati, concedendo terre demaniali ai veterani, accordando privilegi ai grandi latifondisti da cui provenivano i migliori generali.
Chiese addirittura che la chiesa proclamasse martiri i soldati caduti in guerra contro gl'infedeli; ma naturalmente ottenne un rifiuto. Ciò gli alienò sia il popolo che il clero.
POLITICA ESTERA
Niceforo ottenne continue vittorie. Nel 964 andò in Cilicia, occupò Adana, assediò Mamistra (Mopsuestia) e Tarso fino ai confini della Siria dove occupò Anabarza. Nello stesso tempo la flotta imperiale, comandata dal patrizio Niceta Chalcutzes, conquistava l'isola di Cipro. Nell'autunno del 966 Niceforo di nuovo si recò nella Siria settentrionale dove, dove depredò i territorî di Amida e Dara, occupò Ierapoli, e assediò Antiochia, ma non riuscì ad occuparla e tornò a Costantinopoli.
NICEFORO II |
Niceforo nella guerra contro i Bulgari riuscì a trattare con il principe di Kiev, Svjatoslav, col quale conchiuse un'alleanza. In Italia, agl'inizî del suo regno, N. tentò di riprendere l'offensiva contro gli Arabi di Sicilia, inviando un esercito di 40.000 uomini ma vennero sconfitti per terra a Rametta e per mare a Reggio e da allora l'azione di N. si restrinse alla difesa dei possessi della penisola.
Ottone inviò a Costantinopoli il vescovo di Cremona Liutprando per riprendere i negoziati e proporre il matrimonio del proprio figlio Ottone II con la principessa Teofano, figlia di Romano II; ma N. respinse la domanda e trattò in malo modo Liutprando, che si vendicò diffamando N e la corte bizantina.
Nell'autunno del 968 Ottone invade la Puglia e l'anno seguente la Calabria; al comando rimane Pandolfo principe di Capua, i Bizantini riportano un clamoroso successo facendo prigioniero lo stesso Pandolfo. Ciò avvenne poco prima della morte di Niceforo che fu odiato pure dall'Imperatrice che l'aveva sposato per calcolo e non per sentimento.
LA MORTE
Ma la causa principale fu la passione che la folle Teofano nutrì per Giovanni Zimisce, uno dei più brillanti e valorosi generali dell'impero. Una passione che la spinse al delitto organizzando una congiura militare contro Niceforo e che le guadagnò alla fine da parte di Zimisce l'esilio dentro un monastero.
La folle imperatrice mise avanti i suoi capricci e infatuazioni al benessere dello stato lasciandosi abbindolare come una fanciulla quando ormai doveva avere pure i suoi anni visto che aveva sposato Romano II già nel 956.
Della congiura N. ebbe avviso da delatori anonimi; ma non riuscì a scoprir nulla di concreto e nella notte fra il 10 e l'11 dicembre 969 egli fu dai cospiratori, a capo dei quali era Giovanni Zimisce, penetrati col favore di Teofano nel suo appartamento del Bucoleon, barbaramente assassinato.
Era stato uno dei più brillanti generali della storia dell'impero bizantino, la più completa e documentata biografia di N. è quella di Schlumberger, Nicéphore, Phocas, Parigi 1890; nuova ed. 1923.
BIBLIO
- Ioannes A. Melisseides & Poulcheria Zavolea Melisseidou - Nikefhoros Phokas (El) Nikfur - Vol.1–2 - Vergina - Athens - 2001-
- Fattori, Niccolò - The Policies of Nikephoros II Phokas in the context of the Byzantine economic recovery - Middle East Technical University - 2013 -
- Garrood, William - The Byzantine Conquest of Cilicia and the Hamdanids of Aleppo, 959–965 - Anatolian Studies - British Institute at Ankara - 2008 -