ASSUNZIONE DI MARIA
Il 15 di agosto, Ferragosto, è per i cristiani cattolici il giorno dell’Assunzione della Vergine Maria, stabilita per dogma, Il 1º novembre 1950, da Papa Pio XII che, avvalendosi dell'infallibilità papale, lo proclamò con la costituzione apostolica "Munificentissimus Deus" con la seguente formula: «La Vergine Maria, completato il corso della sua vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo».
Il 15 di agosto, Ferragosto, è per i cristiani cattolici il giorno dell’Assunzione della Vergine Maria, stabilita per dogma, Il 1º novembre 1950, da Papa Pio XII che, avvalendosi dell'infallibilità papale, lo proclamò con la costituzione apostolica "Munificentissimus Deus" con la seguente formula: «La Vergine Maria, completato il corso della sua vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo».
C'è anche una consuetudine cristiana per cui nello stesso giorno, tra Genzano ed Ariccia, in Via Diana, i fedeli riuniti in processione salgono dal Lago di Nemi sino al centro di Genzano. Sembra una festa cristiana, è in realtà un rito più antico che risale a prima dell’Impero Romano, quando Roma era solo un piccolo centro su colli circondati da paludi mentre Albalonga dominava la potente Lega Latina.
NEMORALIA, LA FESTA DELLE TORCE
È la storia di Nemoralia, o Festival Delle Torce, e del Nemus Aricinum.
Ne parla Ovidio nei “Fasti”:
“ Nella Valle di Ariccia, c’è un lago circondato da scure foreste ritenuto sacro da un culto sin dalla notte dei tempi. Lungo un muro sono appesi molti pezzi di filo intrecciati e molte tavolette sono poste come dono alla Dea. Spesso donne a cui Diana ha risposto alle preghiere, con una corona di fiori sulla testa camminano verso Roma portando una torcia accesa. ”
Da notare che Ovidio è nato nel 43 a.c. e scrive: “sin dalla notte dei tempi”, dunque il rito è antichissimo.
Aggiunge poi che le celebrazioni della Dea avvengono nelle Idi di agosto, successivamente rinominate “Feriae Augusti” dall’Imperatore Ottaviano nel 18 a.c. da cui il termine odierno ferragosto, ovvero la festa dell’Assunzione. Una bella trasformazione.
Successivamente la cultura romana si confuse con quella greca e l’italica Diana venne fusa con la greca Artemide, ma sebbene il culto di Diana fosse talmente importante che il suo sacerdote veniva chiamato “Rex”, già nel 400 a.c. se ne erano ormai perse le origini. Quindi già 2500 anni fa, ad agosto, lunghe processioni notturne di torce e candele si snodavano sulle le rive dell’oscuro Speculum Dianae, ovvero il lago di Nemi, dove le luci dei fedeli scintillavano sull’acqua con la luce della luna.
Così poeti come Virgilio presero l’immagine leggendaria di Virbio, il primo Rex Nemorensis, e lo fecero diventare l’eroe greco Ippolito, figlio di Teseo, che venne fatto uccidere da Afrodite per vendetta in quanto disdegna le donne e segue solo Diana.
- Livio - Periochae ab Urbe condita libri -
- AA.VV. - Les bois sacrés - Actes du Colloque International, du Centre J. Bérard - Napoli - 1993 -
- Servio - Ad Aeneidem -
È la storia di Nemoralia, o Festival Delle Torce, e del Nemus Aricinum.
Ne parla Ovidio nei “Fasti”:
“ Nella Valle di Ariccia, c’è un lago circondato da scure foreste ritenuto sacro da un culto sin dalla notte dei tempi. Lungo un muro sono appesi molti pezzi di filo intrecciati e molte tavolette sono poste come dono alla Dea. Spesso donne a cui Diana ha risposto alle preghiere, con una corona di fiori sulla testa camminano verso Roma portando una torcia accesa. ”
Da notare che Ovidio è nato nel 43 a.c. e scrive: “sin dalla notte dei tempi”, dunque il rito è antichissimo.
LE MANI DELLA DEA (NAVI DI CALIGOLA A NEMI) |
LA SACRA PROSTITUZIONE
Narra Plutarco che le donne si lavavano i capelli con le acque del lago e si ornavano le vesti di fiori. Perché si lavavano? Era il residuo di un rito più antico, in cui le sacerdotesse di Nemi, che professavano la ierodulia, o Prostituzione Sacra, solevano nella festa immergersi nelle acque del lago sacro, lo Specchio di Diana, per riacquistare la perduta verginità.
Narra Plutarco che le donne si lavavano i capelli con le acque del lago e si ornavano le vesti di fiori. Perché si lavavano? Era il residuo di un rito più antico, in cui le sacerdotesse di Nemi, che professavano la ierodulia, o Prostituzione Sacra, solevano nella festa immergersi nelle acque del lago sacro, lo Specchio di Diana, per riacquistare la perduta verginità.
Naturalmente non si trattava di una verginità fisica ma di una interiore, infatti anticamente la Virgo era colei che non si sottometteva a nessuno, e da Virgo a Virago la spiegazione è chiara, vir-ago agisco con forza, mentre la vergine nel corpo veniva chiamata la Virgo Intacta.
I FEDELI
In memoria di ciò le donne si lavavano i capelli. Poi c'erano le offerte alla Dea dei fedeli che prevedevano messaggi scritti su fiocchi legati ad altari o alberi, ma pure piccole statuine di terracotta o di pane raffiguranti parti del corpo da guarire, oppure piccole immagini di madri con figli, o ancora piccole statue di cervi, ma si offrivano alla Dea pure danze e canti sacri.
IL TEMPIO DI NEMI |
DIANA - ECATE
Nei secoli successivi all’ellenizzazione si aggiunse un'offerta d'aglio alla Dea Hecate, che era associata a Diana/Artemide in quanto divinità lunare: Ecate luna calante, Diana luna crescente, Selene luna piena. Ma pure Semele, guarda caso, fu assunta in cielo con l'anima e col corpo per volere del potente Giove. E' evidente che l'Assunzione è stata copiata dal rito più antico.
Nei secoli successivi all’ellenizzazione si aggiunse un'offerta d'aglio alla Dea Hecate, che era associata a Diana/Artemide in quanto divinità lunare: Ecate luna calante, Diana luna crescente, Selene luna piena. Ma pure Semele, guarda caso, fu assunta in cielo con l'anima e col corpo per volere del potente Giove. E' evidente che l'Assunzione è stata copiata dal rito più antico.
Molto tempo prima, nel 170 a.c. Catone il Vecchio informa della fondazione del Tempio di Diana sull’Aventino, costruito da Servio Tullio per accentrare il potere politico, religioso e culturale a Roma al posto del santuario federale dei Latini Diana Aricina, nel VI secolo a.c., rifatto poi da Lucio Cornificio dopo il 36 a.c.
Aggiunge poi che le celebrazioni della Dea avvengono nelle Idi di agosto, successivamente rinominate “Feriae Augusti” dall’Imperatore Ottaviano nel 18 a.c. da cui il termine odierno ferragosto, ovvero la festa dell’Assunzione. Una bella trasformazione.
Successivamente la cultura romana si confuse con quella greca e l’italica Diana venne fusa con la greca Artemide, ma sebbene il culto di Diana fosse talmente importante che il suo sacerdote veniva chiamato “Rex”, già nel 400 a.c. se ne erano ormai perse le origini.
Così poeti come Virgilio presero l’immagine leggendaria di Virbio, il primo Rex Nemorensis, e lo fecero diventare l’eroe greco Ippolito, figlio di Teseo, che venne fatto uccidere da Afrodite per vendetta in quanto disdegna le donne e segue solo Diana.
Tuttavia, su richiesta della Dea, questi viene riportato in vita da Asclepio, il Dio della medicina e della necromanzia, che si era innamorato di lui.
Venere fa così innamorare la matrigna di Ippolito, che, respinta, lo accusasse ingiustamente di fronte al padre Teseo, il quale da poco padre quale è, chiede a Poseidone di punire suo figlio. Poseidone gli mandò contro un toro feroce nato dalle acque mentre Ippolito si trovava sul suo carro. I cavalli imbizzarriti lo trascinarono nella loro corsa e Ippolito morì.
Artemide-Diana chiese allora ad Esculapio di riportarlo in vita grazie alle sue doti di guaritore. Giove infuriato confina il medico nell'Ade. La Dea nasconde Ippolito agli Dei facendo scendere la nebbia e mascherandolo da vecchio e poi lo porta nella valle di Nemi, nel lontano Lazio, affinché vi vivesse nascosto con il nome di Virbio.
DA IPPOLITO A SANTO IPPOLITO
"Non vi è dubbio che il S. Ippolito del calendario romano, trascinato a morte dai cavalli il 13 agosto, giorno dedicato a Diana, altri non sia che l'eroe greco suo omonimo che, morto due volte come pagano, fu felicemente resuscitato come santo cristiano"
"Non vi è dubbio che il S. Ippolito del calendario romano, trascinato a morte dai cavalli il 13 agosto, giorno dedicato a Diana, altri non sia che l'eroe greco suo omonimo che, morto due volte come pagano, fu felicemente resuscitato come santo cristiano"
I RESTI DEL TEMPIO DI NEMI |
DA IPPOLITO A VIRBIO
Però nel VII canto dell’Eneide, dopo la resurrezione, Ippolito viene trasportato da Diana sui Monti Albani, che lo chiama: Virbio, cioè “nato due volte“, ed egli istituisce nel Lazio il culto della Dea, sposa la giovane ateniese Aricia e fonda una città cui dà il nome di lei, diventandone re. dalla coppia nasce poi un figlio, anch’esso chiamato Virbio, che gli succede nel regno.
Nel 380 d.c., con l’Editto di Tessalonica, l’Imperatore Flavio Teodosio I impone il cristianesimo come religione di stato e bandisce il culto degli Antichi Dei, pena la confisca dei beni e la morte. I templi vengono distrutti o convertiti in chiese e chi offre sacrifici agli Dei viene punito per tradimento, cioè condannato a morte. Successivamente l’Impero Romano d’Occidente crolla nel 480 d.c. e anche il Senato Romano scompare.
Nel 380 d.c., con l’Editto di Tessalonica, l’Imperatore Flavio Teodosio I impone il cristianesimo come religione di stato e bandisce il culto degli Antichi Dei, pena la confisca dei beni e la morte. I templi vengono distrutti o convertiti in chiese e chi offre sacrifici agli Dei viene punito per tradimento, cioè condannato a morte. Successivamente l’Impero Romano d’Occidente crolla nel 480 d.c. e anche il Senato Romano scompare.
DA NEMORALIA A FERIAE AUGUSTI E ALL'ASSUNZIONE DI MARIA
L’unica istituzione che sopravvive è la Chiesa Cattolica. Ma nelle campagne è ancora vivo il culto di Diana-Ecate. Sebbene non ci sia più un Rex Nemorensis, sebbene i suoi templi siano distrutti, le partorienti si rivolgono ancora a lei per alleviare il dolore delle doglie ma soprattutto le guaritrici, con preghiere ed erbe medicinali impastano i medicamenti per alleviare le malattie. gli unici medicamenti perchè la medicina è stata spazzata via. Ora per guarire bisogna raccomandarsi a Dio e ai santi e le guaritrici sono diventate streghe.
La Chiesa Cattolica ha innalzato parecchi roghi alle streghe per far cessare il culto pagano, finchè decide di associare Diana a Maria: entrambe vergini, con un bambino in braccio e un serpente che nelle statue di Diana era il simbolo della Madre Terra, ma nella iconografia mariana viene posto sotto il piede della Madonna, a rappresentare il male che viene schiacciato.
La festa di Nemoralia al 15 del mese di Augustus divenne così la festa dell’Assunzione e il 6 gennaio, data in cui Diana insieme alle sue ninfe rendeva fertili i campi, divenne la festa della Befana, che non a caso è raffigurata come una strega.
BIBLIO
L’unica istituzione che sopravvive è la Chiesa Cattolica. Ma nelle campagne è ancora vivo il culto di Diana-Ecate. Sebbene non ci sia più un Rex Nemorensis, sebbene i suoi templi siano distrutti, le partorienti si rivolgono ancora a lei per alleviare il dolore delle doglie ma soprattutto le guaritrici, con preghiere ed erbe medicinali impastano i medicamenti per alleviare le malattie. gli unici medicamenti perchè la medicina è stata spazzata via. Ora per guarire bisogna raccomandarsi a Dio e ai santi e le guaritrici sono diventate streghe.
La Chiesa Cattolica ha innalzato parecchi roghi alle streghe per far cessare il culto pagano, finchè decide di associare Diana a Maria: entrambe vergini, con un bambino in braccio e un serpente che nelle statue di Diana era il simbolo della Madre Terra, ma nella iconografia mariana viene posto sotto il piede della Madonna, a rappresentare il male che viene schiacciato.
La festa di Nemoralia al 15 del mese di Augustus divenne così la festa dell’Assunzione e il 6 gennaio, data in cui Diana insieme alle sue ninfe rendeva fertili i campi, divenne la festa della Befana, che non a caso è raffigurata come una strega.
BIBLIO
- AA.VV. - Les bois sacrés - Actes du Colloque International, du Centre J. Bérard - Napoli - 1993 -
- Servio - Ad Aeneidem -
- Augustus - Res Gestae Divi Augusti -
- James George Frazer - Il Ramo d'Oro - Ed. Bollati Boringhieri 2012 -
- Filippo Coarelli - Guida archeologica di Roma - Verona - Arnoldo Mondadori Editore - 1984 -
- James George Frazer - Il Ramo d'Oro - Ed. Bollati Boringhieri 2012 -
- Filippo Coarelli - Guida archeologica di Roma - Verona - Arnoldo Mondadori Editore - 1984 -