La villa sorse come ampliamento di una precedente costruzione risalente al I secolo a.c., come si evince da alcuni pavimenti dell'epoca rivestiti da un impasto di calce grassa e di piccoli cocci utilizzato dagli antichi romani per garantire un'assoluta impermeabilità.
Era una delle residenze di lusso più importanti costruite in Sicilia tra la fine del secondo e l’inizio del primo secolo a.c.. Con il suo grande cortile porticato circondato da stanze, il complesso termale, i raffinati mosaici e la sfarzosa sala banchetti, utilizzata come sala da ricevimento e rappresentanza, la villa romana di San Biagio è uno dei tesori archeologici da scoprire nel territorio di Terme Vigliatore, nel Messinese.
Per rilanciarla e migliorarne la fruizione è stato sottoscritto un accordo di gestione integrata di cinque anni, tra il direttore del Parco archeologico di Tindari, Mimmo Targia e il commissario straordinario del Comune di Terme Vigliatore, Angelo Sajeva.
"L’accordo– spiegano dall’assessorato regionale dei Beni culturali – nasce dalla volontà di creare forme di collaborazione partecipata nella gestione del territorio con lo scopo di sensibilizzare operatori e cittadini nella valorizzazione e nella migliore utilizzazione del patrimonio regionale.
Attraverso l’accordo, in particolare, il comune di Terme Vigliatore si è impegnato a provvedere alla gestione delle aree verdi dell’area demaniale regionale e a sostenere i costi delle manutenzioni dei percorsi di visita, sentieri e passerelle, nonché dei sistemi di illuminazione e di approvvigionamento e distribuzione idrica in coerenza con i compiti svolti dalla direzione del Parco e della tutela esercitata dalla Soprintendenza dei Beni culturali di Messina. "
Tra le attività di cui il Comune si farà carico, con proprie risorse, anche lo smaltimento dei rifiuti e piccole opere di manutenzione per la conservazione e il restauro dei manufatti e dei reperti della villa romana o delle aree archeologiche vicine, conservati anche in altri magazzini del Parco.
Particolare attenzione sarà rivolta ai mosaici, agli intonaci, e a eventuali interventi urgenti di messa in sicurezza di accessi percorsi di visita e di impianti. Nell’ambito dell’accordo, il Comune potrà utilizzare il sito per iniziative culturali concordate apponendo anche segnaletica adeguata e realizzando materiale promozionale condiviso con la direzione del Parco; il tutto nella logica della migliore tenuta e fruizione dei luoghi.
“Il Codice dei beni culturali e del paesaggio del 2004 prevede la possibilità di attivare il massimo coinvolgimento delle realtà locali anche al fine di trovare soluzioni che consentano la massima fruizione del potenziale offerto dal territorio– dice il direttore del Parco, Mimmo Targia – La prima azione su cui sto puntando è quella della consapevolezza e della partecipazione attiva degli enti territoriali coinvolti dal Parco di Tindari”.
- Età tardo-repubblicana.
- Età augustea.
- Età traianea-adrianea.
Appartamento per la domina, stanza da letto, sale: Cubiculum, Oecus.
Deposito, dispensa, granaio: Cella penaria.
Stanze: Cellae
Corridoio: Oecus.
Guardiole: Celle ostiarie.
Ingresso: Vestibulum.
- Casa, ambienti:
- Magazzino
- Cisterna
Le terme di acque sulfuree e alcaline delle sorgenti minerali consentivano oltre al relax, di curare varie patologie. L'area dedicata alle terme è divisa in tre ambienti destinati al bagno in acqua fredda (Frigidarium), tiepida (Tepidarium) e calda (Calidarium).
- Unctorium, sala massaggi.
L'espansione edilizia del centro nella prima metà del XX secolo portò a diverse segnalazioni alla locale soprintendenza, sebbene l'esistenza dell'insediamento archeologico fosse stato già rilevato durante la realizzazione di una piattaforma in calcestruzzo per traliccio per la linea dell'energia elettrica.
Luigi Bernabò Brea, soprintendente alle antichità della Sicilia orientale e precursore del metodo stratigrafico, condusse le prime indagini archeologiche per procedere agli scavi agli inizi degli anni cinquanta.
- Luigi Bernabò Brea - Musei e monumenti in Sicilia - Istituto Geografico De Agostini - Novara - 1958 -
- "I Greci in Adriatico nell'età dei kouroi" - dedicato a Gino Vinicio Gentili -
- Maria Amalia Mastelloni - Lipari (Messina) 1942-1987: da un sopralluogo alla creazione di un grande istituto. Storie di impegno sociale, ricerca e studio - a cura di R. Panvini e F. Nicoletti - Catania - 2020 -