AMBIANI |
Essi abitavano le regioni moderne di Vimeux, Ponthieu e Santerre, nell'attuale dipartimento della Somme. Il loro territorio era delimitato a nord dal fiume Canche e a nord-est e sud-est dallo spartiacque della Samara (Somme). Erano situati vicino ai Caletes a ovest, ai Bellovaci a sud, ai Morini e agli Atrebates a nord e ai Viromandui a est.
Prove archeologiche indicano che l'insediamento fu costruito intorno a una via Agrippa, probabilmente intorno al 19-16 a.c. I sobborghi cominciarono ad emergere dalla metà del I secolo d.c. nella bassa valle.
Nella narrazione di De bello Gallico di Gaio Giulio Cesare, gli Ambiani si opposero alle sue legioni nel 57 a.c. con 10.000 uomini in armi. Alla fine furono sottomessi dal proconsole. Il loro territorio si estendeva nella valle del fiume Somme, mentre la loro capitale era Samarobriva (odierna Amiens). Parteciparono alla grande insurrezione anti-romana di cui parla Cesare nella sua opera.
Gli Ambiani erano usi coniare monete, soprattutto in oro. In genere imitavano le monete della Magna Grecia, la parte meridionale della penisola italiana. Le loro prime emissioni furono infatti copie di uno statere coniato da Taranto tra il 334 e il 302 a.c. Le loro monete d'oro, trovate sia nella Francia settentrionale che in Gran Bretagna, attestano le loro ampie relazioni commerciali oltre la Manica.
Sono state ritrovate altre monete ambiane nei territori di altre tribù belgiche, inclusa la britannia da Cantium (Kent) dalla regione del sud-ovest inglese. Una "egemonia monetaria" ambiana sui confinanti Parisii e Bellovaci è attestata alla fine del II secolo a.c..
Tra il 386 e il 450 d.c., gli Ambiani sono ancora documentati dalla Notitia Galliarum come residenti nella provincia di Belgica II, tra i Bellovaci e i Morini.
Gli Ambiani sono menzionati come:
- Ambianos e Ambianis da Cesare (metà del I sec. a.c.), ed è la prima menzione che ne abbiamo,
- Ambianos nel riassunto degli Ab Urbe Condita Libri di Livio (fine I sec. a.c.),
- Ambianoì (Ἀμβιανοὶ) e Ambianoĩs (Ἀμβιανοῖς) da Strabone (inizio I sec. d.c.),
- Ambiani da Plinio (I sec. d.c.),
- Ambianoí (Ἀμβιανοί) da Tolomeo (II sec. d.c.),
- Ambianis nell'Itinerarium Antonini (inizio III sec. d.c.),
- Ambianenses nella Notitia Dignitatum (V sec. d.c.).
SAMAROBRIVA
Dopo la II guerra mondiale, prima di procedere alla ricostruzione, furono intrapresi scavi archeologici nel centro cittadino che riportarono alla luce numerosi resti della città romana. Grazie agli studi condotti su tali ritrovamenti, l'antica città è una delle meglio conosciute della Gallia Belgica.
L'attuale nome della città, Amiens, deriva da quello degli Ambiani. Il nome gallo-romano di Samarobriva deriva invece dal gallico "ponte (briva) sulla Somme (fiume Samara)". Gli Ambiani si stabilirono nella regione tra il IV secolo e la seconda parte del II secolo a.c..
Il Castrum instaurato da Cesare durò fino ai primi anni del governo di Augusto sviluppando insediamenti civili (canabae), che dettero luogo a una città in corrispondenza di una doppia confluenza: della Avre, affluente della Somme a monte, e della Selle, a valle, nella stessa Somme.
La città fu costruita con la tipica pianta ortogonale delle città romane: le strade si intersecavano ad angolo retto per formare gli isolati di abitazioni. Del primo impianto, datato agli inizi del I secolo a.c., sono stati identificati quattro decumani e sei cardini, su una superficie di 20 ettari. Ebbe un più ampio sviluppo quando l'imperatore Claudio decise la conquista della Britannia (43-47), fino a raggiungere una superficie di 150 ettari e 15.000 abitanti.
Samarobriva beneficiava di:- la via Agrippa verso il mare, che si dirigeva fuori dalla città verso Andemantunum-Langres, oppure verso Augustodunum-Autun;
- una strada verso Augusta Viromanduorum-San Quintino;
- una strada verso Rotomagus-Rouen;
- una strada verso Caesaromagus-Beauvais.
Gli scavi hanno mostrato la presenza di luoghi di culto dedicati a Giove, Mercurio, Bacco e Venere, ma pure agli Dei gallici, come Cernunno o Gesacus. La città era il centro della civitas degli Ambiani, sotto il controllo del legato imperiale, governatore della provincia della Gallia Belgica. Il potere locale era esercitato da un'assemblea di notabili, che costituivano l'ordine dei decurioni, il senato locale.
Tra la fine del III e gli inizi del IV secolo, la città prese il nome di Civitas Ambianensium o Ambianorum ("città degli Ambiani"), poi divenuto Amiens.
L'usurpatore Magnenzio (350-353), nato ad Amiens nel 303, durante il suo dominio aveva creato in città una zecca monetaria. Nel 367 l'imperatore Valentiniano I (359 - 383) vi fece proclamare augusto suo figlio Graziano. La città subì ancora distruzioni in seguito alle incursioni barbariche nel 406.
- Livius - Periochae -
- Pliny - Naturalis Historia - Loeb Classical Library. Translated by Rackham, H. Harvard University Press - 1938
- Ptolemy. Geōgraphikḕ Hyphḗgēsis, 2:9:4.
- Bernd Löhberg - Das 'Itinerarium provinciarum Antonini Augusti' - 2006 -
- Publication of Offices - "Notitia Dignitatum" - World Digital Library - 1542 -
- Caesar - Commentarii de Bello Gallico - 1917 -
- Ammianus Marcellinus - History. Loeb Classical Library - University Press - 1950 -
- Bayard, Didier; Massy, Jean-Luc - "Amiens romain. Samarobriva et la cité des Ambiani" - Revue archéologique de Picardie - 1983 -
- Schön, Franz - "Ambiani"-. Brill's New Pauly - 2006 -