VILLA ROMANA MARINA DI SAN NICOLA |
La villa romana risale al periodo augusteo (I secolo a.c. - I secolo d.c.) e si ritiene occupata fino all'età tardo imperiale (IV–V secolo d.c.), uno degli esempi meglio conservati delle grandiose ville patrizie che dovevano susseguirsi lungo il litorale a nord di Roma. Sembra sia appartenuta a Gneo Pompeo Magno (106-48 a.c.), tanto che le rovine vengono chiamate anche La villa di Pompeo.
Poco discosta c'è una torretta di postazione tedesca della seconda guerra mondiale costruita con cemento e con i resti stessi della villa (sig!).
Il magnifico criptoportico non è accessibile al pubblico, un lungo corridoio munito di piccole finestrelle "a gola di lupo" che affacciano sul mare e che filtrano la luce del sole: un ambiente per passeggiare al riparo dal caldo e dalla luce forte del sole.
Un interessante settore della villa è caratterizzato dalla presenza di un edificio terrazzato da cui si poteva godere di una splendida vista sul mare. Questa era in pratica la zona dove il dominus si ritirava nelle ore di riposo. La terrazza era altresì munita di un portico, lungo 80 m e alto 3.5 m, che la collegava direttamente alla spiaggia.
Sopra il criptoportico c’era un lungo porticato con colonne e mura intonacate. Il pavimento era a mosaico (tasselli bianchi e neri) con figure geometriche e vegetali. Alla fine del criptoportico c’era un alto edificio residenziale (turris) dotato di una scala per accedere alla spiaggia. Parallelo al criptoportico è un viale aperto delimitato da delle mura in opus reticolatum.
Sopra il criptoportico c’era un lungo porticato con colonne e mura intonacate. Il pavimento era a mosaico (tasselli bianchi e neri) con figure geometriche e vegetali. Alla fine del criptoportico c’era un alto edificio residenziale (turris) dotato di una scala per accedere alla spiaggia. Parallelo al criptoportico è un viale aperto delimitato da delle mura in opus reticolatum.
La villa era in origine servita da un piccolo porto, probabilmente il porto di Alsium, in magazzini con banchina dove sono stati rinvenuti numerosi oggetti come anfore di produzione africana, gallica ispanica che testimoniano un’intensa attività mercantile. Secondo Cicerone (Pro Milone 20, 54) ad Alsium c’era la grande villa di Pompeo Magno (106-48 A.C.).
Per tale motivo l’edificio è comunemente conosciuto come la “Villa di Pompeo”, ma elementi comprovanti tale ipotesi non sono ancora stati trovati. Tutto ciò che sappiamo, da alcune “fistulae aquariae” recanti il bollo “DEI SOLIS MAGNI ELAGABALI”, è che tutto il complesso urbano fu confiscato in epoca cesariana per essere annesso al demanio.
In un'area della villa, ricca di marmi, era posta una statua bifronte, detta Erma di Marina di San Nicola, che attualmente è conservata al Museo nazionale etrusco di Villa Giulia a Roma. Realizzata nel II secolo d.c., la statua ritrae Giano Bifronte.
La spiaggia ai piedi della modesta altura dove sorge la villa è quasi nera poichè formata da granelli con elevata concentrazione di ferro. Qui sfocia il fosso Cupino - detto anche Fiume Statua – che serpeggia libero fino al mare tra due fasce verdeggianti di canneto.
Nel novembre del 2004 il Comune di Ladispoli ha deciso di stanziare fondi per il restauro del sito archeologico.
BIBLIO
Ida Caruso, La villa imperiale di Marina di San Nicola. Un belvedere sul mare, in Archeo, 52, pp. 32–39.
Xavier Lafon, Il complesso di Marina di San Nicola, in Bollettino d'Archeologia, II, 1990, pp. 15–29.
Paolo Moreno, L'erma di San Nicola e i Bronzi di Riace, in Archeo.
BIBLIO
Ida Caruso, La villa imperiale di Marina di San Nicola. Un belvedere sul mare, in Archeo, 52, pp. 32–39.
Xavier Lafon, Il complesso di Marina di San Nicola, in Bollettino d'Archeologia, II, 1990, pp. 15–29.
Paolo Moreno, L'erma di San Nicola e i Bronzi di Riace, in Archeo.