A circa 2 chilometri dal centro storico di Manfredonia si trovano gli scavi dell’antica Sipontum (Siponto), fiorente colonia romana e poi bizantina, oggi considerata alla stregua di un quartiere residenziale e meta balneare.
La riqualifica della zona è iniziata dagli anni ’30, con un’opera di bonifica delle paludi sipontine, dalle quali poi nacque il lido di Siponto. Il nome Siponto sembrerebbe derivare da Sepiunte, Σιπιούς, o Sepius per l'abbondanza di seppie pescate in passato in questa località. Siponto venne distrutta da un terremoto nell’alto medioevo e abbandonata per la costruzione di una nuova città in un’area vicina, l’attuale Manfredonia appunto.
Fondata nel II secolo a.c. la città ha conosciuto il suo massimo splendore durante il periodo romano, quando divenne il maggiore porto della Puglia settentrionale, ma prima dei romani qui vivevano i Dauni, un’antichissima civiltà insediata nel nord della Puglia.
DIOMEDE
Secondo la leggenda, infatti, Siponto fu fondata dall'eroe omerico Diomede che sposò la figlia del re Dauno Evippe. Egli è il mitico figlio di Tideo e di Deipile, nipote di Adrasto, re di Argo, che partecipò alla guerra degli epigoni dei Sette, e pure alla guerra troiana. Con il favore di Atena ferì Ares e Afrodite, con Odisseo rubò il Palladio.
BIBLIO
- Autori vari - Nostoi. Capolavori ritrovati - Loreto - 2007 -
- Theodor Mommsen - Storia di Roma antica - vol.II - Milano - Sansoni - 2001 -
- Appiano di Alessandria - Historia Romana -
Fondata nel II secolo a.c. la città ha conosciuto il suo massimo splendore durante il periodo romano, quando divenne il maggiore porto della Puglia settentrionale, ma prima dei romani qui vivevano i Dauni, un’antichissima civiltà insediata nel nord della Puglia.
Secondo la leggenda, infatti, Siponto fu fondata dall'eroe omerico Diomede che sposò la figlia del re Dauno Evippe. Egli è il mitico figlio di Tideo e di Deipile, nipote di Adrasto, re di Argo, che partecipò alla guerra degli epigoni dei Sette, e pure alla guerra troiana. Con il favore di Atena ferì Ares e Afrodite, con Odisseo rubò il Palladio.
Dopo la caduta di Troia, tornò ad Argo, ma oggetto delle insidie di Egiale, la moglie infedele, fuggì verso l’Occidente e raggiunse l’Africa, la Spagna e l’Italia. Nella Daunia fondò varie città, tra le quali Arpi, Canosa, Brindisi e Siponto. Per il suo valore o per altri motivi divenne immortale. Il suo culto fu diffuso dai coloni in tutto il mondo ellenico e della Magna Grecia.
AREA ARCHEOLOGICA DI SIPONTO
Passeggiando nel parco, è possibile scorgere i reperti che vanno dal II secolo a. c. all’Alto Medioevo, tra cui case, strade, luoghi di riunione della comunità, un anfiteatro e soprattutto le chiese, tra cui quella di Santa Maria Maggiore che sorge sopra ad un’antica basilica paleocristiana, crollata con il terremoto che ha distrutto l’antica Siponto.
La particolarità primaria della nuova chiesa, sorta sulla basilica, sta proprio nel fatto che le sue mura sono state innalzate recuperando le macerie degli edifici crollati col sisma. La struttura è a pianta quadrata e nella parte sottostante è anche presente una cripta.
Sulle pareti a sud e ad est sono collocate due absidi, mentre l’ingresso è di tipo monumentale, ricco di intagli, abbellimenti, figure zoomorfe con contaminazione di varie epoche. All’interno l’altare maggiore è un sarcofago paleocristiano accompagnato da colonne di recupero.
Durante le Guerre puniche i Dauni e altri popoli italici si schierano con i Romani, ma passano (a esclusione di Lucera) dalla parte dei Cartaginesi dopo la sconfitta alla battaglia di Canne nel 216 a.c.
Nel corso dei secoli si alternò la dominazione da parte di diverse civiltà, da quella greca a quella sannita, fino a conoscere il suo massimo splendore sotto quella romana. In località Capparelli ad esempio si possono ammirare dei complessi sepolcrali scavati nel tufo e risalenti al V e IV secolo a.c..
L’area archeologica si trova a circa 2 km dal centro di Manfredonia, in uno spazio in cui domina la cattedrale di Santa Maria di Siponto, splendido esempio di architettura romanica pugliese. Proprio alla destra della chiesa troviamo infatti i resti di una basilica paleocristiana, a tre navate con pavimento a mosaico. E’ possibile osservare ancora alcune colonne e capitelli e tracce della decorazione musiva.
Nel 194 a.c. Roma fece aspra vendetta sulle antiche città che le furono infedeli. Tra queste, vi fu Arpi alla quale fu tolta la libertà, furono abbattute le mura, le monete proprie e ogni altro diritto, fu confiscato il territorio (e l'approdo marittimo) di Siponto. Il centro dauno diventò colonia di cittadini romani.
A seguito del progressivo impaludamento della laguna con malaria e quant'altro l'insediamento si spostò a nord nell'attuale Santa Maria di Siponto. Otto anni dopo fu però necessario l'invio di un nuovo contingente di coloni, perché la città era già spopolata, a causa della malaria o della scarsa appetibilità di tale territorio causata dalla siccità.
Le strutture architettoniche sono articolate in nove ipogei con funzione sepolcrale per i pagani prima e cristiani poi. Nell’area sono infatti visibili alcuni ipogei risalenti al III secolo d.c. e alcune sepolture di epoca medievale.
La particolarità primaria della nuova chiesa, sorta sulla basilica, sta proprio nel fatto che le sue mura sono state innalzate recuperando le macerie degli edifici crollati col sisma. La struttura è a pianta quadrata e nella parte sottostante è anche presente una cripta.
Sulle pareti a sud e ad est sono collocate due absidi, mentre l’ingresso è di tipo monumentale, ricco di intagli, abbellimenti, figure zoomorfe con contaminazione di varie epoche. All’interno l’altare maggiore è un sarcofago paleocristiano accompagnato da colonne di recupero.
SARCOFAGO PALEOCRISTIANO E COLONNE ROMANE |
All’interno del parco archeologico inoltre troviamo i resti dell’insediamento romano, con alcune parti dell’anfiteatro, porzioni dell’antica cinta muraria, e alcuni resti del foro.
Nel 2016 per valorizzare il parco archeologico è stato interpellato un giovane artista milanese, Edoardo Tresoldi, che ha realizzato una “leggerissima” e quasi impercettibile struttura metallica permanente e alta circa 14 metri a richiamare idealmente i volumi dell’antica basilica paleocristiana in continuazione con l’attigua cattedrale medievale.
- Mazzei, Marina - Soprintendenza archeologica della Puglia - Siponto antica - C. Grenzi - 1999 -
- Fabio Isman - I predatori dell'arte perduta. Il saccheggio dell'archeologia in Italia - Milano - 2009 -- Autori vari - Nostoi. Capolavori ritrovati - Loreto - 2007 -
- Theodor Mommsen - Storia di Roma antica - vol.II - Milano - Sansoni - 2001 -
- Appiano di Alessandria - Historia Romana -