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L. NERAZIO MARCELLO - L. NERATIUS MARCELLUS

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STELE DELLA GENS NERATIA

Lucius Neratius Marcellus, fratello minore di Lucius Neratius Priscus e cittadino di Saepinum nel cuore del Sannio, ebbe una carriera talmente prestigiosa che venne eletto al rango di patrizio. Possiamo ricostruire la sua splendente carriera grazie una esaustiva testimonianza epigrafica.

1) - Tribuno nella legione XXII Primigenia,
2) - tribunato della plebe,
3) - pretore,
4) - console suffetto,
5) - propretore, dapprima in Germania inferiore ed in seguito in Pannonia,
6) - entrò a far parte del collegio dei VII viri epuloni.

Ovviamente, gli impegni di corte e l’adempimento dei numerosi incarichi lui assegnati, portarono Lucius Neratius Priscus lontano dall’originaria Saepinum ma non dimenticò mai il suo paese di origine a cui generosamente mostrò il suo attaccamento mediante l’evergetismo. Insieme a suo padre, infatti, finanziò la costruzione di un edificio, che occupava quasi interamente il lato sud-orientale del foro, e finanziò pure il relativo arco onorario antistante.

Sull’attico dell'arco infatti una grande iscrizione ricordava i nomi dei due benefattori. Lucius Neratius Priscus, come visto, riuscì a collezionare una lunga lista di incarichi e ad avere una brillante carriera ma, prima di ogni altra cosa egli fu un maestro della giurisprudenza romana e fiorì al tempo di Traiano. Ne conosciamo il grado e gli uffici ma nulla purtroppo sappiamo sulla sua personalità.

Nerazio fu membro del consiglio sia di Traiano che di Adriano, e fu capo della scuola di Proculiano, una scuola giuridica ispirata da Labeone, insieme a Giuvenzio Celso Figlio, suo allievo di venti anni più giovane e, tra il 121 e il 130, compositore di trentanove libri di Digesta. I libri di Nerazio vennero tutti usati o consultati nel Digesto.



LE OPERE


- il Regularum, in 15 libri. La regula del metodo dialettico è un criterio o metro di valutazione nella determinazione della questione motivo di indagine. Giuristi del calibro di Nerazio Prisco, Pomponio, Gaio, Cervidio Scevola, Paolo, Ulpiano, e più tardi Marciano e Modestino, si sono occupati di “regulae” mediante appositi scritti, tanto è vero che i compilatori dei Digesta hanno attinto molte più “regulae” dagli autori classici piuttosto che dai loro predecessori.

- il Membranarum, in 7 libri, al quale attinse Ulpiano, contenente annotazioni, appunti, esperienze nella sua attività di consulente, di insegnante, o il suo pensiero nella sua attività di consigliere del Consiglio imperiale.

- il Responsorum, in tre libri, numerosi frammenti del quale confluirono nel Digesto. Sui problemi dei testamenti e delle successioni.

- Le Epistulae, in 4 libri di cui poco si è conservato.


BIBLIO

- González Roldán, Y. - Problemi di diritto ereditario nei VII Libri Membranarum di Nerazio - Glossae, European Journal of Legal History - 2017 -
- Gaetano Scherillo, Aldo Dell'oro - Manuale di storia del diritto romano - Edizione Cisalpino -
- Mantovani, D. - Les Juristes écrivains de la Rome antique - Les oeuvres des juristes comme littérature - Paris - 2018 -
- Van Haelst, J. - Les origines du codex - Le débuts du codex, Actes de la journée d’étude organisée à Paris 3 et 4 juillet 1985 - publiés par Alain Blanchard - Turnhout - 1989 -

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