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LEGIO IV SCYTHICA

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MARCO ANTONIO

La Legio IIII Scythica fu una legione romana arruolata da Marco Antonio nel 42 a.c. circa, per le sue campagne contro l'Impero dei Parti, anche noto come Impero arsacide, una delle maggiori potenze politiche e culturali dell'antica Persia, da cui deriva l'altro cognomen della legione, Parthica. La legione era ancora in servizio in Siria agli inizi del V sec., e Il simbolo della legione era un capricorno.

Non si sa dove fosse dislocata di preciso la IIII Scythica nei suoi primi anni, Il cognomen indica che sia stata largamente impiegata e pure con successo contro la popolazione indoeuropea degli Sciti, le tribù nomadi che vivevano ai confini della città romana di Olbia, ma occasionalmente scendevano a sud tentando di attraversare il Danubio. Sappiamo che la IV scitica e la V legione riportarono una vittoria su di essi; ma non conosciamo la data di questa vittoria.



AUGUSTO

Dopo la battaglia di Azio ed il suicidio di Antonio, Ottaviano la trasferì nella provincia danubiana della Mesia. La legione ebbe così compiti civili, come la costruzione ed il mantenimento delle strade. Durante la sua giovinezza, il futuro imperatore Vespasiano prestò servizio nella legione.

Da allora la legione fu a servizio in Mesia, la regione del basso Danubio. Sembra che il cognomen Scythica si attesti sotto il regno di Augusto, in cui combatterono pesantemente nel 29-27. 

Il comandante romano Marco Licinio Crasso divenne famoso per aver ucciso in combattimenti il capo dei suoi nemici. Probabilmente la legione stanziò a Viminacium in Serbia.

Tra l'anno 6 e il 9, la IIII Scythica partecipò alle guerre del giovane Tiberio contro gli Illiri e i Pannoni sul Medio Danubio. Ma non solo combatterono. Molte iscrizioni in pietra provano la costruzione in pietra di strade e di altri lavori di ingegneria nell'area del Danubio per lo sviluppo della nuova area conquistata.
Di solito la IIII Scythica si univa con la V Macedonica.

Sembra che la IIII Legio Scythica stazionasse a Viminacium durante la I metà del regno di Augusto e infatti l'area apparve pacificata negli anni 12/11. Dovette stanziare qui ma per breve tempo anche la Legio IV Flavia Felix, che prese poi parte alla guerra di Domiziano contro i Daci dopo l'86. 




NERONE

In oriente, il re Vologese I, re dei Parti, aveva invaso nel 58 l'Armenia, un regno eurasiatico del Caucaso meridionale dove regnava Tigrane II, alleato di Roma, e vi aveva messo il partico Tiridate al suo posto.

A Lucio Cesennio Peto, nuovo legato della Cappadocia, fu ordinato di attaccare i Parti con le legioni IIII Scythica e XII Fulminata, oltre a vessillazioni della V Macedonica. 

Peto mosse nel 62 verso l'Armenia, ma Vologase si mosse contro Peto e lo respinse fino a Rhandeia. L'esercito di Peto vennero bersagliati dagli arcieri nemici, e l'esercito partico accampato fuori gli impediva le sortite.

VESSILLO DELLA LEGIONE
Chiese allora una tregua a Vologase, promettendo in cambio di abbandonare l'Armenia e di far riconoscere Tiridate da Nerone. Pessima mossa che Vologase accettò volentieri, essendo in procinto di ritirarsi a sua volta per mancanza di rifornimenti. Come vincitore, Vologase fece costruire ai soldati romani un ponte, e si allontanò.

Peto fu destituito e le legioni, disonorate, furono allontanate e inviate a Zeugma, che sarebbe rimasta il campo base della IIII Scythica per il secolo successivo. Nerone ordinò quindi a Gneo Domizio Corbulo, da poco legato della Cappadocia, di occuparsi della questione. Corbulo richiamò la IIII Scythica dalla Mesia, ed insieme alla III Gallica e alla VI Ferrata sconfisse i Parti e riportò Tigrane II sul trono d'Armenia.

Durante la guerra civile dell'anno 69, dopo il suicidio di Nerone, la legione IV Scita si schierò con il suo ex ufficiale Vespasiano, che però non agì in questa guerra, perché le sue doti di combattimento non erano apprezzate dagli alti comandi romani. La legione era praticamente disonorata perchè tre anni prima, i soldati di IIII Scythica e VI Ferrata erano stati sconfitti, insieme con la forza principale della XII Fulminata, nel tentativo di reprimere la rivolta ebraica. Tuttavia, nel 70, la legione venne usata per sopprimere un pogrom in Antiochia.

Tra gli ufficiali coinvolti sembra ci fosse il famoso e coltissimo Celso della IIII Scythica: Tiberio Giulio Celso Polemaeanus, a cui venne dedicata la splendida biblioteca di Efeso. La legione stessa venne poi impiegata per costruire un canale a Seleucia.



VESPASIANO

Nel 69, durante l'anno dei quattro imperatori, la legione, insieme alle altre legioni orientali, sostenne Vespasiano sin dall'inizio. Ma nonostante la fedeltà dimostrata, la IIII Scythica non fu mai impiegata nei combattimenti perché non era considerata una legione di alta qualità. 

Questa fu una conseguenza di un'altra sconfitta subita anni prima durante la rivolta degli ebrei.

Nel II sec. la legione contribuì a soffocare un'altra rivolta degli ebrei, stavolta con successo e questo in parte la riabilitò.

INSEGNE DELLA IIII SCYTHICA
Poiché Zeugma era al confine tra l'impero romano e l'impero dei Parti, sicuramente la IIII legio partecipò a tutte le guerre tra i due stati: per esempio, quella di Traiano nel 114-117 e quella di Lucio Veto tra il 161 e 166, che culminò nel sacco della capitale partica Ctesifonte (Ctesiphon).

Tra il 181 e il 183, il comandante della IIII Scythica era il futuro imperatore Lucio Settimio Severo (193-211), che usò la IIII legione durante la campagna contro i Parti nel 194. Nel 197-198, la legione scita partecipò alla II Guerra Partica di Severo. Ancora una volta, i soldati della IIII saccheggiarono Ctesifonte. Questa volta, l'impero dei Parti non si riprese dal colpo. Nell'arco di una generazione, esso venne rimpiazzato dal potente regno dei Sasanidi persiani.

Tra il 132 e il 136, subunità di questa legione combatterono contro gli ebrei quando si ribellarono sotto Simon ben Kosiba (un Messia riconosciuto dagli ebrei al pari di Cristo) (132 - 135).



SETTIMIO SEVERO

Tra il 181 ed il 183, il comandante delle legioni orientali fu Settimio Severo, che divenne imperatore proprio confidando nel potere delle sue legioni.



CARACALLA

Probabilmente, IIII Scythica venne in qualche modo coinvolta nella campagna orientale di Caracalla, morto a Harran (nel 217) e deve aver attraversato Zeugma.



ELIOGABALO

La legione scompare dalle fonti dopo il 219, quando il comandante, Gellio Massimo, si ribellò a Eliogabalo. Gellio era un membro del Senato romano e aveva servito come ufficiale nella Legio IIII Scythica in Siria. 

In occasione di alcune sommosse durante l'impero di Eliogabalo, Gelio si proclamò imperatore, ma fu rapidamente sconfitto e giustiziato. 



ALESSANDRO SEVERO

Una storia non comprovata suggerisce che la legione abbia preso parte alla guerra condotta da Alessandro Severo contro i Sasanidi. Questi avevano invaso l'impero romano nel 230 e aveva installato un imperatore in Emessa, ma Alessandro fu in grado di ristabilire l'ordine e invadere la Mesopotamia. 



FILIPPO L'ARABO

Nel 244 i Romani invasero di nuovo l'Iraq, ma il loro imperatore Gordiano III morì e gli succedette da Philippus arabi, che doveva il suo trono al re sasanide Shapur I. 



VALERIANO

SU UN LATO OTACILIA MOGLIE DI FILIPPO
L'ARABO, SULL'ALTRA UN TEMPIO A ZEUGMA
COL CAPRICORNO DELLA IIII SCYTHICA
Ancora peggio doveva ancora venire. In 256 Shapur catturato Satala (la fortezza della XV Apollinare), e due anni dopo saccheggiò Trapezus.

Quando l'imperatore romano Valeriano cercò di ristabilire l'ordine e invase la Mesopotamia, fu sconfitto e catturato. Ai soldati romani in cattività fu ordinato di costruire un ponte sul moderno Shushtar. Queste sconfitte romane sono commemorate su diversi monumenti sasanidi.

 

DIOCLEZIANO

Tuttavia, sotto l'imperatori Odenato di Palmyra (261-267) e Diocleziano (284-305), i Romani restaurarono le loro fortune e nel 298, un trattato di pace è stato concluso in cui i Persiani dovettero abbandonare i territori nel nord della Mesopotamia. 

La IV legione scita deve aver giocato un ruolo in queste campagne, anche se non abbiamo quasi nessuna informazione su esse.

Nei primi del V sec., secondo la Notitia Dignitatum, la IIII Scythica si trovava ancora in Siria, accampata a Sura. In quel momento, la IIII legione scita era ancora parte dell'esercito di Siria, anche se non era più a Zeugma. 

Il trasferimento ad un altro (ancora non identificata) base è di solito attribuita all'imperatore Diocleziano.


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