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GIOVANNI V PALEOLOGO

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GIOVANNI V PALEOLOGO

Nascita:
Costantinopoli, 18 giugno 1332
Morte: Costantinopoli, 16 febbraio 1391
Regno: 1341-1376 e poi 1379 -1391
Padre: Andronico III Paleologo
Madre: Anna di Savoia
Moglie: Elena Cantacuzena, figlia di Giovanni VI Cantacuzeno e di Irene Asanina
Figli:
- Andronico IV Paleologo (1348-1385), usurpò il trono dal 1376 al 1379.
- Irene Paleologa (1349-dopo il 1362), sposò suo cugino Khalil della Bitinia, figlio di Orhan I e Teodora Cantacuzena;
- Manuele II Paleologo (1350-1425), imperatore bizantino dal 1391 al 1425;
- Teodoro I Paleologo, (1355-1407), despota della Morea dal 1383 fino al 1407;
- Michele Paleologo, despota di Tessalonica, rivendicò il trono di Trebisonda ma fu assassinato (1376);
- Maria Paleologa († 1376), promessa sposa di Murad I ma morì prima che del matrimonio;
- nome sconosciuto Paleologa, promessa sposa di Pietro II di Cipro;
- nome sconosciuto Paleologa, si fece monaca nel 1373;
- nome sconosciuto Paleologa, anch'essa si fece monaca nel 1373.

Giovanni V Paleologo, (in greco: Ιωάννης Ε'Παλαιολόγος, Iōannēs V Palaiologos), figlio primogenito di Andronico III Paleologo e Anna di Savoia. è stato un imperatore bizantino e basileus dei Romei dal 1341 al 1376 e poi dal 1379 fino alla sua morte, in realtà regnò solo per pochi anni e a intermittenza.



L'EREDE AL TRONO

Il 15 giugno 1341 morì Andronico III e Giovanni ereditò il trono all'età di nove anni, in un clima di guerra civile fra l'imperatrice Anna di Savoia, figlia del "Conte verde" Amedeo VI, che governava insieme al gran domestico Apocaucos, al patriarca e ad altri, al posto del reggente Giovanni VI Cantacuzeno, che nel 1347 riuscì a prendere il controllo dell'impero bizantino associandosi al trono e tenendolo fino al 1355, anno in cui Giovanni V riuscì ad allontanare lui e suo figlio Matteo.

La situazione era pesantissima:

- durante la guerra civile la regione balcanica passò alla Serbia, sotto la guida di Stefano Uroš IV Dušan; il pericolo serbo sparì per la morte di Dušan avvenuta nel 1355 a Devoli ma quello ottomano si faceva sempre più minaccioso.

- Veneziani e Genovesi si disputavano apertamente il predominio sulle isole e sui mari bizantini e combattevano financo per le vie della capitale;

- nel 1354, i turchi ottomani conquistarono Gallipoli (in Turchia) ottenendo così il controllo dello stretto dei Dardanelli, base per l'offensiva contro la Balcania. 

- Nel 1356 Giovanni inviò un'ambasceria al papa Innocenzo VI in Avignone facendo atto di piena sottomissione alla Santa Sede; il papa predicò in suo favore una crociata, ma né Venezia, né Genova, né il re di Cipro risposero all'appello.

- poi i turchi iniziarono a espandersi in Tracia fino a conquistare Adrianopoli che divenne la capitale turca nel 1365.



I VIAGGI

ANNA DI SAVOIA
- Nel 1366 Giovanni V venne in Occidente per chiedere aiuti contro gli ottomani, lasciando il governo al figlio Andronico IV Paleologo, futuro erede al trono, e portando con sé i figli Manuele e Michele. Le richieste non vennero accolte perchè di religione ortodossa. 

- Nel 1365, nonostante l'accordo col sultano Murād, l'imperatore inviava un nuovo appello al pontefice Urbano V e si recò personalmente dal re d'Ungheria per sollecitare il suo intervento. Sulla via del ritorno si abboccò con lo zar bulgaro di Tirnova, Giovanni III Šišman per concludere con lui una lega, ma questi lo imprigionò insieme ai figli, liberati solo nella primavera del 1367, grazie all'intervento di Amedeo VI di Savoia, cugino di Giovanni.

- Nel 1369 Giovanni, nella speranza di affrettare la crociata alla cui formazione lavorava il pontefice, fece un viaggio in Occidente. A Roma, dove fu ricevuto solennemente dai legati del papa il 31 ottobre, fece pubblica professione di fede cattolica e di sottomissione al papa. Passò poi in Avignone dove si abboccò col pontefice per stabilire le modalità dell'unione della chiesa greca e della prossima crociata contro i Turchi. 



I GIOIELLI DELLA CORONA

Giovanni nominò Manuele despota di Tessalonica, e nel maggio 1370, andò a Venezia per riscattare i gioielli della corona, consegnati ai veneziani da sua madre Anna di Savoia, in cambio di 30.000 ducati. Non avendo però denaro, Giovanni offrì alla repubblica di Venezia l'isola di Tenedo, che controllava l'ingresso allo stretto dell'Ellesponto, in cambio dei gioielli, 25.000 ducati e 6 navi da guerra.

Il doge accettò ma Andronico IV rifiutò di consegnare l'isola ai veneziani, così Giovanni, non ebbe più denaro per pagare il ritorno a Costantinopoli e quindi era come prigioniero dei veneziani. Andronico non fece nulla per liberare il padre ma Manuele raccolse il denaro necessario e giunse a Venezia e nel marzo 1371, Giovanni fu di nuovo libero.



VASSALLO DEI TURCHI

- Nel 1371 i Turchi  infliggevano ai Serbi una tremenda sconfitta alla Marizza ed estendevano il loro dominio nella Macedonia e nella Tracia isolando Costantinopoli. A Giovanni non rimase che sottomettersi al sultano Murād, al quale diede anche in ostaggio il figlio Manuele. 

Nel 1373 dovette combattere insieme al sultano in Asia Minore. Andronico, contrario alla sottomissione del padre a Murad, si ribellò ad entrambi, ordì una congiura e trovò un complice in Saūǵ, figlio del sultano Murād che tentava alla sua volta di detronizzare il padre. 

La congiura fu scoperta e i due complici furono puniti con l'accecamento (operazione questa che fu fatta con molta mitezza per Andronico tanto che egli non perdette del tutto la vista). Comunque Andronico fu carcerato nella torre Anema, diseredato e semi accecato insieme al figlio Giovanni VII, ancora bambino. Giovanni V fece chiamare allora Manuele da Tessalonica, che arrivò a Costantinopoli il 25 settembre e lo fece incoronare suo co-imperatore.

Intanto la crociata predicata dal nuovo pontefice Gregorio XI, che avrebbe dovuto colpire essenzialmente i turchi, nonostante le assicurazioni date dal re Luigi d'Ungheria e dal re d'Inghilterra, non si mosse.  



LA RIVOLTA DI ANDRONICO IV

Nel 1376 approfittando dell'assenza di Manuele da Costantinopoli, Andronico con l'aiuto dei Genovesi, ai quali promise la cessione di Tenedo, evase dalla prigione e chiese a Murad le truppe per prendere Costantinopoli, in cambio gli avrebbe concesso Gallipoli. 

Murad accettò, così Andronico assaltò la capitale, difesa da Giovanni e Manuele che infine si dovettero arrendere. Andronico li fece rinchiudere con tutta la famiglia imperiale nella torre Anema.

Nel 1379 la famiglia imperiale riuscì a liberarsi e si rifugiò a Crisopoli, ove era accampato Murad e Manuele gli promise che se li avesse aiutati a riconquistare il potere, avrebbero aumentato il tributo da versargli e gli avrebbero consegnato Filadelfia, ultima città bizantina in Asia Minore. Murad accettò e diede un esercito a Manuele e Giovanni mentre i veneziani, contrari il filo genovese Andronico,  fornirono loro una piccola flotta.

Manuele e Giovanni entrarono da vincitori a Costantinopoli, mentre Andronico scappò a Galata, colonia genovese. Nel 1380 finì la guerra civile, le due parti si accordarono e Andronico tornò ad essere l'erede al trono. Ma Manuele, sebbene fosse sempre stato sempre fedele al padre, rifiutò di riconoscere agli ottomani il dominio balcanico, concessogli dal padre.

ANDRONICO IV

MORTE DI ANDRONICO IV

Nel 1382 Manuele tornò despota di Tessalonica e l'anno dopo gli ottomani assediarono la città. Nel giugno 1385 Andronico IV morì e Giovanni nominò suo collega e successore Manuele, e nel 1387 Tessalonica si arrese agli ottomani.

Nell'aprile del 1390, trovandosi Manuele in Asia con l'esercito di Bāyazīd, il giovane Giovanni, insorse contro il vecchio basileus, e si mantenne sul trono fino al settembre dello stesso anno; quando, tornato Manuele nella capitale, l'obbligò a ritirarsi restituendo il potere al padre. Questi visse ancora pochi mesi e il 16 febbraio 1391 morì.

Manuele riconobbe di essersi sbagliato nei confronti del padre e cercò la riconciliazione con Giovanni, visto che la politica pacifista con i turchi si era rivelata giusta, ma Giovanni lo obbligò, per penitenza, ad andare in esilio nell'isola di Lesbo per quasi due anni. Nel 1390 Manuele tornò a Costantinopoli.



LA RIVOLTA DI GIOVANNI VII

Nella notte del 13 aprile Giovanni VII Paleologo, figlio di Andronico IV, a capo di alcune truppe ottomane del nuovo sultano Bajazet I, detronizzò Giovanni V. Ma l'imperatore col figlio Manuele e i suoi fedeli, si barricò nella torre della Porta Aurea, per resistere all'assedio del nipote.

Dopo un po' di tempo Manuele fu mandato dal padre in cerca d'aiuto e rimediò cinque galee, con le quali arrivò a Costantinopoli. Giovanni V ordinò ai suoi uomini di uscire dalla torre silenziosamente, per compiere un'imboscata agli uomini del nipote. Quest'ultimo, colto alla sprovvista, fu costretto a fuggire dalla capitale.

Così l'imperatore Giovanni V, suo figlio Manuele, ed ai suoi fidati, tornò trionfante al palazzo delle Blacherne. Ma la vittoria di Giovanni V su Giovanni VII non piacque al sultano Bajazet I, che ordinò a Manuele e a Giovanni VII di accompagnarlo nella sua nuova campagna militare.



LA MORTE

Il 16 febbraio 1391 Giovanni V morì a causa della gotta che da tempo lo funestava e gli succedette il figlio Manuele II Paleologo.

Per le interminabili guerre civili che lo funestarono, per le sconfitte e le perdite territoriali subite soprattutto dai Turchi Ottomani, il suo fu uno dei più infelici e funesti regni della storia bizantina.

Durante il suo regno l'Impero aveva perduto tutti i suoi domini asiatici e la maggior parte di quelli europei riducendosi alla capitale, a poche isole e a pochi territori della Tracia, della Macedonia e della Grecia.


BIBLIO

- Giovanni VI Cantacuzeno, Storia, 1369 -
- Ducas - Historia turco-bizantina 1341-1462 - a cura di Michele Puglia - il Cerchio, Rimini - 2008 -
- Giorgio Ravegnani -, La storia di Bisanzio - Roma - Jouvence - 2004 -
- Giorgio Ravegnani - Bisanzio e Venezia - Milano - Il Mulino - 2006 -
- Charles Diehl - Figure bizantine - introduzione di Silvia Ronchey - Einaudi - 2007-
- Giorgio Ravegnani - Imperatori di Bisanzio - Bologna - Il Mulino - 2008 -

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