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CULTO DI IRENE

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Secondo la mitologia classica del mondo greco, dall’unione di Zeus (padre degli dei) con Temi (divinità dell’ordine universale) nacquero le Ore, custodi dell’Olimpo. Erano tre sorelle, ognuna di loro personificazione di una virtù fondamentale: Eunomia la legalità, Diche la giustizia, Irene la pace.

La Dea Irene era particolarmente amata e invocata con sacrifici che non prevedevano spargimenti di sangue, perché solo con la sua presenza gli uomini potevano conseguire abbondanza e ricchezza. Irene era spesso raffigurata artisticamente con una cornucopia, e un ramoscello d’olivo, assieme al Dio Pluto.

IRENE DEA DELLA PACE - COPIA ROMANA
Ella era rappresentata come una giovane Dea con gli attributi della cornucopia, dello scettro, della torcia e di un rhyton. nel panteon romano equivaleva alla Dea Pax. A Roma il culto della pace fu organizzato e e divulgato durante il principato dell'imperatore Augusto che usò le sue immagini per tranquillizzare il popolo dopo gli anni di tumulti e guerre civili della tarda repubblica.

Augusto fece costruire in onore della Dea della pace la splendida Ara Pacis e l'imperatore Vespasiano le fece edificare un tempio sul Campus Martius (Campo Marzio) chiamato Forum Pacis (foro della Pace). La festività a lei dedicata è il 3 gennaio. Nell'arte è comunemente raffigurata mentre tiene in mano rami di ulivo come offerta di pace, ma pure un caduceo, una cornucopia, un mais e uno scettro. La dea è anche spesso associata alla primavera che fa rinascere la vegetazione dopo l'inverno come la Pace fa rinascere la prosperità.

Eirene era particolarmente onorata dai cittadini di Atene che, dopo una vittoria navale su Sparta nel 375 d.c., che si sperava portasse una lunga pace, istituirono un vero culto per la Pace, erigendole altari. dedicandole preghiere e predisponendole un sacrificio di stato annuale per lei dopo il 371 a.c. per commemorare la Pace Comune di quell'anno ed erigere una statua votiva in suo onore nell'Agorà di Atene.

La statua venne fusa in bronzo da Cefisodoto il Vecchio, probabilmente padre o zio del famoso scultore Prassitele e piacque tanto agli Ateniesi, che la raffigurarono su vasi e monete. Sebbene la statua sia oggi perduta, fu copiata in marmo dai romani; una delle migliori copie sopravvissute è nella Glyptothek di Monaco, e raffigura la Dea che porta un bambino con il braccio sinistro, cioè Pluto, il Dio dell'abbondanza e figlio di Demetra, Dea dell'agricoltura.

La mano destra mancante di Peace una volta reggeva uno scettro. Viene mostrata mentre guarda maternamente Pluto, che la sta guardando con fiducia. La statua è un'allegoria di Abbondanza (cioè Pluto) che prospera sotto la protezione della Pace; costituiva un appello pubblico alla pace ed alla concordia. 

La copia della Gliptoteca era originariamente nella collezione della Villa Albani a Roma, ma fu saccheggiata e portata in Francia da Napoleone I. Dopo la caduta di Napoleone, la statua fu acquistata da Ludovico I di Baviera.


BIBLIO

- Beekes, R. S. P. - Etymological Dictionary of Greek. Brill. - 2009 -
- Robertson - Martin - A Shorter History of Greek Art - Cambridge University Press. - 1981 -
- Wünsche, Raimund - Glyptothek, Munich: masterpieces of Greek and Roman sculpture - C. H. Beck - 2007 -
- Robinson, Edward - Catalogue of Casts Part III - Greek and Roman Sculpture - Houghton, Mifflin & Co. - 1892 -

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