L'ANTICA ALESSANDRIA D'EGITTO |
Alessandria sorgeva davanti all'isoletta di Faro, a cui era collegata per mezzo dell'Eptastadio, una diga di 1200 m che serviva anche da acquedotto consentendo due distinti porti. La diga e il piano di fondazione della città sono attribuiti all'architetto Dinocrate di Rodi. Alessandria d'Egitto fu la prima delle città omonime fondate da Alessandro Magno tra il 332 e il 331 a.c. durante il suo viaggio per visitare l’oracolo di Ammone, nell’oasi di Siwa.
RESTI DEL FORTE ROMANO |
1) Il Faro, 2) Tempio di Isis Pharia, 3) Il Forte, 4) La Grande Biblioteca, 5) L'Agora, 6) S.Anastasius, 7) Emporium Caesareus con i due Obelischi (gli Aghi di Cleopatra), 8) Tempio di Isis Plusia, 9) Palazzo di Adriano, 10) Tempio di Satuno, 11) Il Teatro, 12) "Timonium" di Marco Antonio, 13) Palazzo di Antirrhodos, 14) Tempio di Serapis, 15) Tempio di Isis Lochia, 16) Chiesa di S.Teona, 17) Forte, 18) Tempio di Ceres e di Proserpina, 19) Tempio detto il Serapeo e Colonna di Diocleziano, 20) Stadium
CESARE AUGUSTO FARAONE |
TEATRO DI ALESSANDRIA |
STRABONE
Il geografo Strabone, che visse ad Alessandria intorno agli anni 20 a.c., descrive nella sua Geografia Alessandria costituita da un intreccio di ampie vie, ai lati delle quali sorgevano splendidi templi, il faro (annoverato tra le sette meraviglie del mondo), l'ippodromo, lo stadio, il ginnasio, la tomba di Alessandro e quella dei Tolomei.Con la diffusione del Cristianesimo divenne centro dottrinario dove Atanasio (295 - 373) combattè l'eresia ariana, istituendo il Patriarcato di Alessandria, che ebbe grande peso nelle vicende dottrinarie dei successivi due secoli. Il 31 luglio 365 uno tsunami con un'onda di 12 metri si abbattè sulla città (Terremoto di Creta) provocando 5000 morti e la distruzione di gran parte dell'abitato.
Ma con la caduta dell'impero romano la popolazione si era impoverita e aveva abbandonato alcuni quartieri con conseguente rovina di alcuni complessi monumentali, alcuni distrutti dai cristiani in quanto pagani, soprattutto con il decreto di Teodosio del 391 ad opera dell'intollerante vescovo Teofilo. Nel 616 la città fu conquistata all'Impero bizantino da Cosroe II di Persia, e nel 640 venne conquistata dagli Arabi, dopo un tragico assedio durato 14 mesi.
Due strade principali con portici colonnati, larghe circa 60 m, si incrociavano ad angolo retto nel centro cittadino, vicino al punto dove sorgeva il "Soma", il mausoleo di Alessandro, oggi presso l'odierna moschea di Nabī Dānyāl (Nebi Daniel, "profeta Daniele).
Il porto occidentale ("di Eunostos") era ampio, ma affiancato da scogliere situate sull'asse dell'isoletta di Faro, e racchiudeva un porto più interno artificiale, il Kibôtos ("scatola rettangolare"), oggi obliterato dal porto moderno.
Il porto orientale ("Gran Porto") era protetto dallo sperone di Lochias a Est e dalla punta dell'isola di Faro a Ovest. L'entrata nel porto era pericolosa per la ristrettezza dell'imbocco e numerose navi greco romane naufragate tra il IV secolo a.c. e il VII secolo d.c. sono state scoperte in questa zona. Al suo interno, l'isola di Antirodi delineava una piccola baia detta "porto reale".
GOVERNATORATO |
I PALAZZI REALI
La cosiddetta "Colonna di Pompeo" fu in realtà eretta in onore di Diocleziano, alta circa 30 m: l'imperatore, dopo aver assediato la città per otto mesi per strapparla a Lucio Domizio Domiziano e ad Aurelio Achilleo, vi dirottò un carico di grano per Roma allo scopo di sfamare la popolazione colpita dall'assedio.
I palazzi reali occupavano l'angolo nord-orientale della città, sul promontorio di Lochias che dominava il porto occidentale (moderna zona di Pharillon). La località è attualmente sotto il livello del mare, così come il "porto privato" e l'isola di Antirrhodos.
I MONUMENTI
Il "Grande teatro" sulla moderna collina dell'Ospedale, nei pressi della odierna stazione Ramle era stato utilizzato da Cesare come fortezza. Nei pressi sorgeva il tempio di Poseidone o "tempio degli Dei Marini".
Più avanti si incontravano il Timonium, costruito da Marco Antonio, e le strutture portuali. Dietro l'Emporium sorgeva il Cesareo, dove sorgevano i due grandi obelischi chiamati "aghi di Cleopatra", oggi trasferiti a Londra e a New York: il tempio fu più tardi trasformato in basilica patriarcale e i resti giacciono sotto le case moderne.
Il Ginnasio e la Palestra si trovavano nella zona orientale della città, un po' lontani dal mare, ma la loro posizione è sconosciuta, così come è sconosciuta la posizione del tempio di Saturno. Il Serapeo, dedicato al Dio Serapide, era il più famoso dei templi della città e si trovava nella parte occidentale, nel quartiere egizio di Rhakotis, nei pressi della cosiddetta "Colonna di Pompeo", costituito da una colossale colonna in granito alta circa 30 m.
Nei pressi, verso sud-ovest, si trovano le catacombe di Kom el-Suqafa con camere con architetture scolpite nella roccia e sarcofagi. Gli scavi del quartiere di "Kom al-Dik" hanno rivelato un piccolo teatro di epoca romana e i resti di terme.
RICOSTRUZIONE DEL FARO DI ALESSANDRIA |
FARO DI ALESSANDRIA D'EGITTO
La costruzione del faro mirava alla sicurezza del traffico marittimo in entrata e in uscita, messo a rischio dai numerosi banchi di sabbia nel mare prospiciente il porto. I lavori andarono dal 300 a.c. al 320 a.c.; l'edificio costò circa 800 talenti e fu dedicato a Zeus Sotere (Salvatore), come guida e protezione dei marinai.
Un'iscrizione sulla parete esterna dedicata a Sostrato di Cnido, viene ritenuta da alcuni finanziatore dell'opera, tuttavia di costo troppo elevato per un privato, mentre per altri sarebbe l'architetto della struttura.
«Questa (il Faro) era un'offerta fatta da Sostrato di Cnido, un amico dei re, per la salvezza dei marinai, come dice l'iscrizione»
(Strabone)
La nuova biblioteca di Tolomeo II, celebrata per la sua ricchezza e il grande numero di opere letterarie che vi si conservavano, stimate in circa 700.000 volumi, aveva la ragguardevole altezza di 135 m e poteva essere vista a 50 km di distanza. Le sue gigantesche proporzioni ne fecero una delle Sette meraviglie del mondo e dal suo nome deriva il termine che designa questo tipo di installazioni.
MOSAICO DELLA VILLA DEGLI UCCELLI |
Altri tumulti avvennero nel 415 e culminarono con la morte di Ipazia, filosofa, astronoma e matematica famosa per la sua cultura e capo della scuola neoplatonica. La biblioteca venne distrutta definitivamente con la conquista islamica dell'Egitto, nel 639. Si narra che verso il 642 il secondo califfo dell'Islam ʿUmar ibn al-Khaṭṭāb pronunciasse la famosa frase:
"Se il contenuto dei libri si accorda con il Corano, noi possiamo farne a meno, dal momento che il libro di Allah è più che sufficiente. Se invece contengono qualcosa di difforme, non c'è alcun bisogno di conservarli.".
Vero o meno la parte relitta di quello che fu centro della cultura classica fu bruciata. Si dice che i rotoli furono usati come combustibile per i bagni termali di Alessandria, che, secondo Eutichio, erano circa quattromila, e ci vollero sei mesi per bruciarli tutti.
RESTI DEL SERAPEO |
GLI SCAVI ARCHEOLOGICI
Le prime ricerche furono condotte da D.G. Hogarth con l'appoggio dell'Egypt Exploration Fund e della Società per la promozione degli Studi Ellenici nel 1895 mentre altri scavi furono intrapresi da una spedizione tedesca negli anni 1898-1899. Ma gli spazi erano limitati sia per la crescita della città, sia per i fenomeni di bradisismo che avevano portato la costa della città antica sotto al livello del mare.
Tuttavia Giuseppe Botti, direttore del museo, scavando presso i "Pilastri di Pompeo", rinvenne le sostruzioni di un grande edificio con vasti spazi sotterranei, che doveva essere il Serapeo, a cui sarebbe appartenuto un grande toro in basalto, oggi conservato nel museo.
Più tardi catacombe e tombe furono scoperte a "Kore al-Shuqafa", a Hadra e a "Ra's al-Tin". I tedeschi rinvennero quindi nella zona nord-est della città i resti di un colonnato tolemaico e di strade, mentre Hogarth esplorò una grande costruzione in mattoni presso Kom al-Dik, di uso ancora incerto.
- Strabone - Geografia -
- Gaio Svetonio Tranquillo - De vita Caesarum - libri I-II-III -
- C. Daniels - Africa, in Il mondo di Roma imperiale: la formazione - Bari - 1989 -
G. Geraci, Genesi della provincia romana d'Egitto, Bologna, 1983.
- D. Salvoldi, L'Egitto romano. Da Augusto a Diocleziano, Cagliari, Arkadia, 2016 -
- Stéphane Rossini - Egyptian Hieroglyphics: How to Read and Write Them - Dover Publications - 1989