AUREO DI AURELIANO |
Nome: Felicissimo - Felicissimus
Nascita: ...
Morte:271
Professione:responsabile del sistema monetario della Zecca
Felicissimo, di più non sappiamo nemmeno sul suo nome, fu un funzionario civile sotto l'imperatore Aureliano, incaricato della direzione della zecca di Roma che non fu vero usurpatore perchè non ve ne è prova, ma perchè fu coinvolto nella rivolta dei lavoratori della zecca, che venne spenta nel sangue nel 271.
Appartenente all'ordine equestre, Felicissimo ricoprì sotto Aureliano il ruolo di rationalis, cioè di responsabile del sistema monetario della Zecca di stato, ovvero di Procurator Summarum Rationum. Il compito più importante di un rationalis era infatti quello di amministrare le zecche imperiali.
Appartenente all'ordine equestre, Felicissimo ricoprì sotto Aureliano il ruolo di rationalis, cioè di responsabile del sistema monetario della Zecca di stato, ovvero di Procurator Summarum Rationum. Il compito più importante di un rationalis era infatti quello di amministrare le zecche imperiali.
LA TRUFFA DI STATO
Prima del 271, probabilmente già dal regno di Claudio il Gotico (214 - 270), i lavoratori della zecca di Roma avevano messo in piedi una truffa ai danni dello stato, sia sottraendo il metallo pregiato destinato alla coniazione sostituendolo con metallo non pregiato, sia tosando i bordi delle monete per asportare l'argento. La zecca di Roma, sin dall'epoca di Claudio II il Gotico, produceva monete con contenuto di argento pari al 54% di quello delle altre zecche.
Vi fu all'epoca un pubblico terrore a causa dell'invasione degli Alemanni Iutungi, tribù germanica degli Alemanni della stirpe suebica che viveva tra i fiumi Danubio e Altmühl, nell'odierna Baviera. Questi infatti nel 271 erano giunti in Italia sconfiggendo Aureliano a Piacenza e ora puntavano alla conquista di Roma.
Prevedendo forse riscatti da pagare ai vincitori e quindi per la paura che l'imperatore scoprisse e punisse la truffa, i lavoratori della zecca iniziarono una sommossa, sotto la guida di Felicissimo, occupando il Celio. Tutto quindi lascia presupporre che anche Felicissimo fosse coinvolto nella truffa anche perchè sarebbe stato strano che lui stesso non ne fosse a conoscenza.
LA ZECCA DI ARELIANO |
LA RIVOLTA
La rivolta ebbe il sostegno della popolazione che se la passava male economicamente e, probabilmente, anche di alcuni senatori, la cui opposizione ad Aureliano derivava dalla volontà dell'imperatore di togliere parte del prestigio e del potere al Senato Romano. Riguardo ai partecipanti alla ribellione, secondo alcuni studiosi è probabile che non ci fossero abbastanza lavoratori da scatenare una ribellione così sanguinosa: considerata così la reazione di Aureliano, è possibile che tale ribellione avesse il supporto dei senatori.
In un atto collegato a questa rivolta, sia che sia avvenuto prima che dopo la sommossa, Aureliano chiuse la zecca di Roma per tre anni e alla sua riapertura non le riconsegnò più il ruolo di zecca principale dell'impero.
Dopo uno scontro sanguinoso, passato alla storia come Bellum Monetariorum e che vide la morte di ben 7.000 soldati, i rivoltosi vennero sconfitti, e Felicissimo fu ucciso. In quanto alla Zecca essa rimase inattiva fino al 274, Aureliano mise a morte diversi senatori come complici della rivolta, togliendo al Senato il diritto di coniare le monete di bronzo, e provvide ad una prima, piccola riforma del sistema monetario, che riformò più radicalmente nel 274.
L'USURPATORE
Sebbene Felicissimo sia incluso dalla storia tra gli usurpatori di Aureliano, sembra da escludersi che abbia voluto farsi imperatore nè che i suoi lo abbiano mai acclamato tale, anche perchè i militari acclamavano solo i loro superiori.
Riguardo alla sua partecipazione alla rivolta, Eutropio addirittura fornì una narrazione del tutto diversa e cioè che questa iniziò dopo la morte di Felicissimo, forse come reazione alla sua esecuzione. Un'altra ipotesi è che gli stessi lavoratori abbiano assassinato il rationalis non perchè contrari a lui ma per mostrarsi vittime di Felicissimo, quantunque complici, che li avrebbe obbligati al malaffare.
BIBLIO
BIBLIO
- Homo, Léon - Essai sur le Règne de l'Empereur Aurélien (270-275) - 1904 -
- Aurelio Vittore - Historia Augusta, Aurelianus - XXXVIII -
- Polemio Silvio - Aurelio Vittore - De Caesaribus, -
- Eutropio - Breviarium ab Urbe condita - "Felicissimus", s.v. "Aurelian" -
- MacMillian Conway, Charles Patrick - Aurelian's «Bellum Monetariorum. An Examination»" - Past Imperfect -