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ELEUSI (Grecia)

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RICOSTRUZIONE DEL SANTUARIO

Eleusi è un comune della Grecia situato nella periferia dell'Attica occidentale, ed è situata a 18 km a Nord ovest dal centro di Atene. Si estende nella pianura triasia (Thriasian), il punto più a nord del golfo di Egina (Aegina), ad ovest di Atene.

Fu una città-stato indipendente fino al VII sec. a.c., quando entrò nello stato attico alleandosi con Atene, e fu la città natale di Eschilo (Aeschylus), uno dei tre grandi tragediografi dell'antichità.  La città divenne un centro importante per il culto della Dea Demetra, a cui era dedicato un tempio di epoca micenea, nell'acropoli. Il tempio era noto per la celebrazione di riti di iniziazione detti Misteri Eleusini, uno dei più famosi eventi religiosi dell'antica Grecia,



II INNO OMERICO

"mentre con le figlie di Oceano giocava,
fanciulle dal turgido seno, e fiori coglieva:
rose e croco e viole belle e giacinti
sul tenero prato; e il narciso che aveva,
a inganno della bella fanciulla, per voglia di Zeus,
prodotto la Terra indulgente a quel nume
che molti uomini ospita: lucido fiore
meraviglia per tutti a vedersi: così per gli Dei
immortali come per gli uomini effimeri:
cento corolle spuntavano dalla radice
e all'effluvio odoroso godevano il cielo
alto e tutta la terra e le onde marine.

Stupita le mani ella tese per cogliere
quel dolce ornamento: quand'ecco nell'ampia
campagna di Nisa la terra s'aperse e fuori
il signore che molti uomini ospita
ne uscì su cavalle immortali, il Dio
dai molti nomi, figlio di Crono; e lei
riluttante rapì
"


I PICCOLI PROPILEI (ISCRIZIONE DEL CONSOLE APPIO CLAUDIO PULCRO)


LA STORIA

Dal 1700 a.c. al IV sec. d.c., Eleusi fu il sito dei Misteri Eleusini, o Misteri di Demetra e Core. Si racconta erroneamente che gli iniziati a questi misteri si convincessero di una ulteriore vita dopo la morte che faceva loro terminare la paura del trapasso.

Nulla di più falso, perchè i Sacri Misteri erano di natura esperienziale, pertanto cancellavano dalla mente tutto ciò che non veniva sperimentato. Pertanto facevano cadere qualsiasi tipo di fede e pertanto anche di religione.

A questo punto gli iniziati, ovvero quei pochi che ci arrivavano in mezzo a una folla che rimaneva aggrappata alla propria mente, credevano solo a ciò che sperimentavano facendo riferimento solo al proprio istinto e non agli altri.

Molte vie occidentali e orientali hanno teso alla caduta della mente appresa, o elucubrante, insomma la mente difensiva che impedisce di vedere la realtà, Tutto ciò in contrasto con le religioni ufficiali che tendono a dettare le regole e il funzionamento del mondo aldiqua e aldilà. Solo che pochi riescono a compiere l'impresa.

ELEUSIS
Il nucleo centrale dei Misteri fu la ricerca di Demetra della figlia perduta (Kore la fanciulla, o Persephone) che era stata rapita da Ade. Fu qui che Demetra, nelle sembianze di una donna anziana rapita dai pirati a Creta, si avvicinò a un vecchio pozzo in cui le quattro figlie del re Keleos e la regina Metanira la trovarono e la portarono a palazzo per accudire il figlioletto Demofoonte.

La Dea allevò Demofonte con nettare e ambrosia, e passò il suo corpo tra le fiamme per renderlo immortale, ma Metanira scoprì la scena e la minacciò. Demetra sorse allora nel suo aspetto divino e rimproverò la regina di aver privato il figlio dell'immortalità.

Quindi ordinò a Meteneira di costruire un tempio per lei e qui sedette privando la terra di qualsiasi nascita animale vegetale, per cui tutti gli umani scongiurarono Giove di far tornare Core affinchè l'umanità non fosse sterminata dalla fame.

Gli scavi archeologici hanno riportato in luce: 
- il Teatro, 
. i tre archi di triondo adrianei,
- il Telesterion
- il monumento dei Parti, 
- il Cortile Sacro, 
- i Grandi Propilei e i Piccoli Propilei, 
- il pozzo di Kallichoron (dove il mito narra che Demetra sedette durante la sua ricerca di Persefone), - il Ploutonion (una grotta sacra con accesso all'Ade) e un palazzo miceneo rettangolare.
- diverse terme. 
- del più celebre monumento di Efeso, per Pausania il più grande edificio del mondo antico, del Tempio di Artemide, una delle Sette meraviglie del mondo, raso definitivamente al suolo nel 401 per ordine dell'intransigente e poco cristiano Giovanni Crisostomo, arcivescovo di Costantinopoli, autore delle più feroci omelie antigiudaiche, rimane invece solo una colonna.





I MONUMENTI

Il sito di Eleusi ospita molti importanti monumenti, tra cui il Cortile Sacro, i Grandi Propilei e i Piccoli Propilei, il Telesterion, gli Archi di Trionfo (copie romane dell'Arco di Adriano di Atene), il pozzo di Kallichoron (dove il mito narra che Demetra sedette durante la sua ricerca di Persefone), il Ploutonion (una grotta sacra con accesso all'Ade) e un palazzo miceneo rettangolare.

LE MURA


LE MURA

Tra la cinta esterna delle mura, ampliata tra l’età classica e l’ellenistica, (la foto di destra) e il tratto più antico, quello dovuto a Pisistrato, all’interno (la foto di sinistra), vi era uno spazio riservato alla sosta degli iniziandi. La porta della cinta interna fu sostituita, per volontà di Appio Claudio Pulcro, verso il 50 a.c., dai Piccoli Propilei, ornati da cariatidi.


Appio Claudio Pulcro

Fu console nel 54 a.c. insieme a L. Domizio Enobarbo, proconsole nel 53 in Cilicia (accusato da Cicerone come sfruttatore); censore nel 50 radiò dal senato Sallustio. In Eleusi fece costruire i cosiddetti Piccoli Propilei. Pompeiano, morì in Eubea nel 48 a.c. prima della battaglia di Farsalo.

RICOSTRUZIONE DEL SANTUARIO

IL SANTUARIO

Il santuario di Eleusi, ovvero Eleusis, fu un tempio eretto a 15 miglia a nord ovest di Atene su un golfo ormai interamente chiuso dall'isola di Salamina. Oggi l'area archeologica è circondata da un distretto industriale e il golfo è usato come parcheggio per le navi in disuso.

La vita del santuario si protrasse per ben mille anni, non si conosce la data della sua fondazione ma viene postam, ma viene posta generalmente al VII sec. a.c.. Nel 392 l'imperatore Teodosio dichiarò il cristianesimo l'unica religione ammessa al culto e decretò la chiusura di Eleusis e di ogni altro santuario, tempio od oracolo pagano.

Nel 395 venne devastata e distrutta da Alarico e quindi abbandonata, fu ripopolata solo alla fine del XVIII sec. Però'interesse per il culto e le cerimonie di Eleusi non cessarono tanto che nel V sec. i filosofi Neoplatonici e in particolare Proclus la considerarono un possibile sviluppo come fede universale. Ma nel 529 la chiusura dell'Accademia di Atene decretata dall'imperatore Giustiniano aiutò a sradicare le cerimonie e i rituali pagani chiudendone definitivamente i templi.

ELEUSIS
A ovest della Via Sacra sono riemersi dagli scavi archeologici il recinto del Plutoneion, in parte esterno e in parte dentro una grotta che rappresentava l’ingresso all’Ade, un terrazzamento munito di gradini ove dovevano svolgersi le rappresentazioni sacre, nonchè delle feste religiose, e scarsi resti di due templi di età romana di cui ignoriamo la dedica.

La fama di Eleusi derivò dal suo famosissimo santuario, e questi ebbero fama per i suoi riti di iniziazione (Misteri Maggiori e Misteri Minori).

Il santuario di Eleusi (Elefsina) è situato sulla costa, a ovest di Atene alla quale fu collegata attraverso la Via Sacra.

I neofiti dell'Iniziazione venivano riuniti nella Telesterion, una grande sala ricostruita più volte; (Telesterion = luogo per l'iniziazione").

MAPPA DEL COMPLESSO
Gli iniziati sedevano sulle panche di pietra e tenevano conferenze sul contenuto delle cerimonie mostrando le sacre reliquie conservate nel santuario.

Sappiamo relativamente poco circa i riti effettivi, perché coloro che sono coinvolti in essi erano vincolati da un voto di segretezza.

E' evidente il ruolo superiore che le divinità femminili e quindi le donne hanno avuto nella fase iniziale della civiltà greca e forse mondiale.

Demetra personificava la Terra-madre; il suo equivalente romano è Cerere, la Dea dei cereali. In realtà la Madre Terra.

Le cerimonie di iniziazione venivano precedute da una processione da Atene a Eleusi. Questo spiega l'orientamento dei vari edifici del santuario. Gli iniziati venivano riuniti in una grande pianura dove finivano un periodo di digiuno bevendo kykeon (ciceone: una miscela di acqua, orzo, miele e foglie), che si pensa avuto proprietà un po' allucinogene.

La conquista romana della Grecia non ebbe alcun impatto sulla fama del santuario, i romani avevano grande rispetto per i greci, per le loro usanze e le loro religioni che in qualche modo erano, almeno in parte, fonte di quella romana.

Cambiò solo che venne elusa in vari modi la regola che limitava i riti di iniziazione agli Ateniesi per consentire l'accesso a tutti i cittadini dell'Impero. Cicerone, che era molto critico sull'influenza greca sui costumi romani, elogiò tuttavia i Misteri Eleusini:

PICCOLI E GRANDI PROPILEI A PLUTONION,
LA CAVERNA CHE CONDUCEVA AL SOTTOSUOLO
"Per loro mezzo che abbiamo fatto uscire dal nostro modo di vivere barbaro e selvaggio uno stile di vita educato e raffinato in uno stato di civilizzazione, e come i riti sono chiamati iniziazioni, così in verità abbiamo imparato da loro gli inizi della vita, ed essi hanno guadagnato il potere non solo di vivere felici, ma anche di morire con una speranza migliore".

Il console Appio Claudio Pulcro, come già detto, costruì un nuovo ingresso all'acropoli di Eleusi; la sua decorazione si riferiva ancora alla tradizionale celebrazione dell'agricoltura, ma a quei tempi (come testimoniano le parole di Cicerone), i riti erano già visti come un mezzo per gettare uno sguardo nel mistero della vita e della morte. L'iscrizione dettata da Appio Pulcro è in latino, mentre nei secoli successivi gli imperatori romani preferiranno utilizzare il greco per le iscrizioni in Grecia.

La presenza delle caverne che si riteneva conducessero agli inferi indica un altro aspetto del mito di Demetra ed i Misteri Eleusini che riguardavano la morte e il dopo-morte. Ma soprattutto riguarda la discesa nel proprio mondo interiore, cioè nell'inconscio.

PROPILEION
Demetra aveva una figlia, Core, cui era fortemente attaccata, ma la figlia sparì, rapita dal Dio Ade mentre coglieva dei papaveri. Per nove giorni e nove notti Demetra cerca Core; poi va alla corte di Celeo, o Keleo re di Eleusi,  

Trittolemo, che pascolava il bestiame, le narra che dieci giorni prima un carro trainato da cavalli neri era apparso nei campi, mentre il suo conducente stringeva una ragazza urlante. Adirata con Zeus, che aveva autorizzato il sequestro, Demetra proibisce agli alberi di produrre frutti, alle erbe di crescere e agli animali di figliare giurando che la terra sarebbe rimasta sterile finchè la figlia non fosse tornata.

Alla fine fu raggiunto un compromesso: ogni anno Core (o Persefone) avrebbe passato tre mesi con Ade, come regina del Tartaro, e nove mesi con la madre (per i romani è il mito  di Proserpina e Plutone).

Demetra e Core incarnano un aspetto della natura e un aspetto dell'anima. Come la natura nasce e muore ogni anno riportando la stessa energia arricchita di un'ulteriore esperienza, così anche l'umanità muore e ritorna sulla terra.

PIEDISTALLI DELLE STATUE DI FAUSTINA E SABINA, FIGLIA DI MARCO AURELIO

Ma soprattutto se muore la mente addomesticata dell'uomo la sua anima rinasce e gli dà un completa e veritiera visione del mondo, quella che la sua mente gli chiudeva.

L'imperatore Adriano fu iniziato ai Misteri Eleusini; e così Antonino Pio, Marco Aurelio e Commodo tutti protettori del santuario e mecenati del suo abbellimento; si ritiene che le modifiche sono state completate da Commodo dopo un attacco da parte Sarmati che danneggiarono il santuario nel 170.

Le modifiche inclusero un nuovo e monumentale ingresso con colonne gigantesche e due archi trionfali. Un busto dell'imperatore Antonino Pio in altorilievo che sporge da un grande medaglione in pietra. Il medaglione è un precursore di molti monumenti barocchi.

Nel II sec. a Eleusi si fecero diversi riferimenti alle donne della famiglia imperiale; purtroppo per gli archeologi e gli storici di solito venivano nominate solo Sabina o Faustina. Sembra più probabile che il tempio fosse invece dedicato a Vibia Sabina, moglie di Adriano, e un altro ad Annia Faustina, moglie di Antonino Pio.

Questo faceva parte di una politica attuata da Antonino Pio, al fine di dimostrare che gli imperatori romani rispettavano i valori della famiglia; questo dopo che l'opinione pubblica aveva reagito male alla deificazione di Antinoo, il giovane amato da Adriano.

CANALE, TUBATURA E CISTERNA SOTTERRANEA

Una statua di Antinoo veniva adorata in un tempio sotterraneo; la testa è molto simile a quella di una statua (molto superiore) a Delphi, ma il corpo è più verosimile della statua precedente.

Dopo il 170 incursione Sarmati e molto probabilmente dopo il 267 invasione della Grecia da parte del Eruli, i muri di Eleusi sono stati rafforzati; gli scavi hanno portato alla luce alcuni tratti di mura antiche, con esempi di muratura isodomica (cioè composte da pietre di dimensioni uniformi).

Quando si visita un sito archeologico la cui storia comprende un periodo romano, vi si imbatte in opere di ingegneria complesse finalizzate alla produzione e distribuzione di acqua; questo accadde anche ad Eleusi. Come dimostrano le foto qua sopra riguardanti le canalette, le tubature e le cisterne sotterranee. E questo non è greco ma prettamente romano.



IL TELESTERION (o sala dei Misteri di Eleusi)

L'edificio è stato restaurato e modificato più volte sino a fu riedificato da Ictino intorno al 445 a.c., il grande architetto che con Callicrate progettò il Partenone (447/6-438 a.c.) e a cui si attribuisce l'invenzione del capitello corinzio. Ma successivamente venne rielaborata e rifatta in età ellenistica (330 - 30 a.c.) con l'edificazione del portico da parte dell'architetto ateniese Filone.

Il monumento risale infatti al VII sec. a.c. e venne ampliato nel 520 a.c. per accogliere un numero maggiore di fedeli. 

Aveva una struttura quadrangolare, con l'anaktoron, cioè la cella della statua sacra di Demetra, situato in uno degli angoli.

Una serie di gradini addossati a tre pareti permetteva ai fedeli di assistere ai Misteri, e questo è del tutto insolito per le religioni greco-romane. dove i fedeli stavano sempre fuori del tempio. Vennero celebrati dentro il tempio solo il culto della Dea egizia Iside e quello cristiano.

Un lato del santuario si apriva all'esterno dove si estendeva portico retto da colonne doriche, mentre le colonne interne erano toniche.
Venne poi distrutto dai Persiani nel 480 a.c. e riedificato sotto Cimone nel 465 a.c., ma fu ripreso sotto Pericle dall'architetto Ictino. 

Ictino aveva previsto uno spazio quadrangolare, con all'interno un corridoio mediano per le processioni e uno spazio centrale per il culto.
Il tetto era sorretto da 20 colonne, disposte in cinque file da quattro, in modo da liberare la vista verso il centro.

L'edificio venne però completato, e pure un po' deformato, da Filone nel 330 a.c.,
Questi lo rese a pianta quadrangolare di 52 m per lato e sette gradini per ogni lato ornandolo con ben 42 colonne.

Al centro era posto l'Anaktoron e il trono dello Ierofante (sacerdote capo), sede vera e propria dei rituali misterici.
Mentre infatti gli antichi misteri erano guidati dalle sacerdotesse, detto ruolo era ormai passato prevalentemente agli uomini.

Il portico antistante aveva 14 colonne doriche con frontone. Sui lati nord, est e sud si accedeva mediante porte a coppia.
Secondo alcuni vi erano invece due differenti luoghi di culto: un originario tempio realizzato da Ictino, pressappoco sul luogo in cui poi venne costruito il tempio "L" di età romana, e il Telesterion.

In effetti Strabone, Vitruvio e Plutarco parlano di Ictino come realizzatore di una struttura con cella per Kore e Demetra, priva di colonne esterne mentre il Telesterion era un edificio e non un tempio. Ma la faccenda è ancora controversa. 

MONUMENTO DEI PARTI

MONUMENTO DEI PARTI

E' una struttura del II sec. ricostruibile solo ora sulla base dei suoi resti. Il nome deriva da alcune lastre di rilievi ritrovati nel 1903 davanti alle rovine della biblioteca di Celso a Efeso. Qui sopra una scena di guerra tra Romani e Parti, sul Monumento dei Parti a Efeso, celebrativo delle vittorie di Lucio Vero e Marco Aurelio contro Vologese IV.

Questa guerra degli anni 161-166 portò alla cattura della capitale partica di Seleucia-Ctesifonte e portò a Lucio Vero il titolo di Parthicus Maximus e, infine, celebrò, come co-imperatore di Marco Aurelio, un trionfo a Roma assieme a lui. Probabilmente il monumento è stato eretto in Efeso dopo il 169 in memoria della vittoria sui Parti.

I rilievi vennero riusati successivamente come parte di una fontana, che utilizzava, come sostegno, la facciata della Biblioteca di Celso.




ARCHI DI TRIONFO ADRIANEI

Due repliche dell'arco adrianeo vennero elevate in età antoniana agli ingressi sud-orientale e sud-occidentale dei propilei nel santuario di Eleusi.

Di essi non resta molto se non i giganteschi blocchi che possiamo ammirare nella foto qui sotto, dove si scorge una trabeazione scolpita a dentelli e a palmette. In basso due capitelli corinzi e due basi senza le rispettive colonne.




IL TEMPIO DI ARTEMIDE

Il tempio di Artemide (ovvero l'Artemision) era un tempio ionico dedicato alla Dea Artemide, Diana per i romani, situato nella città di Efeso, nell'attuale Turchia, a circa 50 km da Smirne. Non resta quasi nulla di questo capolavoro che venne ritenuto una delle sette meraviglie del mondo.

Prima degli scavi archeologici del 1987 ad opera dell'Università di Vienna si riteneva che il tempio fosse sorto nel 560 a.c., all'epoca dell'Impero achemenide. Sembra infatti fosse stata fatta eseguire dal re Creso di Lidia, citato da Antipatro di Sidone che l'annoverò nella lista delle meraviglie del mondo antico, per l'architettura e i decori.

Ma il tempio fu strutturato sopra uno più antico, con un portico risalente all'VIII sec. a.c., mentre la base centrale del tempio venne edificata verso la metà del VI sec. a.c. e quindi il tempio completo aveva due file di colonne di 4 ciascuna.

La statua della Dea, grande almeno quanto le copie di epoca romana, era posta nella cella collocata al centro del grande edificio. L'Artemision era una sorta di cortile circondato da un immenso portico, il cui aspetto esterno rievocava il tempio a capanna. Il tempio era largo quasi 8 m e lungo circe 131.

Plinio racconta che le colonne erano ben 127, alte 20 m, snelle ed elegantemente scanalate in puro stile ionico, con bellissimi capitelli, che sostenevano le travi così pesanti da richiedere un intervento della Dea per aiutare l'architetto che, scoraggiato dalle difficoltà, già meditava il suicidio. Il fregio non aveva figure ma solo una grossa dentellatura sulla cimasa più alta che sorreggeva il timpano.

Quest'ultimo aveva tre aperture o finestre: quella centrale fornita di sportelli con due statue di amazzoni in atteggiamento da supplici che imploravano rifugio nel tempio. Una specie di Amazonomachia che però invece di mostrare il combattimento mostra la resa e la paura delle amazzoni, probabilmente per orgoglio maschile perchè le amazzoni non si arresero e non venne loro concessa alcuna grazia.

ARTEMIDE EFESINA
La statua delle molte mammelle, ovvero l'Artemide Efesia, rappresentava una Dea Madre, ovvero la Natura, Sulla veste vi si scorgono cervi, leoni, grifoni, sfingi, sirene e api.

La statua è una specie di erma, in quanto la parte inferiore, a rilievo di molteplici animali, è appositamente rigida e squadrata, in quanto doveva rappresentare il contatto con la terra, non Dea del cielo ma della terra.

L'altare non si trovava in linea retta rispetto al centro della facciata, ma il sacerdote, si dice, poteva scorgere le parti alte del tempio dove avveniva "l'apparizione" della Dea dalla finestra centrale del tempio.  

In realtà spesso il tempio precedente aveva un assetto rituale con i punti cardinali, mentre la zona intorno aveva seguito un orientamento diverso, ma il santuario manteneva le sue coordinate, per cui spesso aveva orientamento diverso dal contesto.

Il santuario fu famoso anche per diritto di asilo per cui chi vi entrava diventava inviolabile, un diritto che la chiesa cattolica trasmise per secoli alle proprie chiese.

Il sostentamento del tempio arrivava dai pellegrini e dai mercanti che affollavano il santuario, i pellegrini portavano doni per ingraziarsi la Dea, e i mercanti vendevano i doni ai pellegrini. Inoltre attorno al santuario crebbero locande e posti di ristoro per i pellegrini. Inoltre i sacerdoti addetti al culto vendevano alla popolazione le carni usate per i sacrifici, provenienti però dai soldi dello stato.

Si ritiene che nel VII secolo il santuario consistesse in un altare, un'Hekatompedon, così detto perchè misurava 100 piedi e l'altare a rampa. Tutto ciò fu ricoperto con il tempio "D", il tempio di Diana, e con il cortile dell'altare. Il tempio "D" aveva otto colonne sulla facciata e nove sul retro, e secondo gli studiosi non doveva essere aperto, per altri invece lo era, perchè nella zona della cella fu trovato un tubo che serviva per eliminare l'acqua.

Venne distrutto da un incendio doloso nel 356 a.c. ad opera di Erostrato, un pastore che voleva "passare alla storia". Sembra che Artemide non avesse protetto il suo tempio in quanto impegnata a sorvegliare la nascita di Alessandro Magno, che ebbe luogo nella stessa notte.

Fu ricostruito ma poi nuovamente distrutto, dai Goti, nel 262, al tempo dell'imperatore Gallieno. Ricostruito ancora una volta dagli efesini, fu chiuso nel 391 dall'editto di Teodosio, finchè nel 401 venne totalmente annientato con i decori e le bellissime statue dai cristiani guidati da Giovanni Crisostomo. Si dice che la gente continuasse ancora ad adorare le pietre sottratte all'area sacra, tra le quali la più venerata fu la pietra caduta dal cielo, probabilmente un meteorite.

Il sito del tempio fu riscoperto nel 1869 da una spedizione finanziata dal British Museum, assieme a numerosi reperti e sculture provenienti dal tempio ricostruito.

A SINISTRA DEMETRA, TRIPTOLEMO E CORE - A DESTRA "CORE IN FUGA" (V SEC. A.C.)


I SACRI MISTERI

I misteri eleusini erano riti religiosi e misterici che si celebravano ogni anno nel santuario di Demetra ad Eleusi per il pubblico, ma che si vivevano in forma rituale ed esperienziale per anni e in segreto nel privato.

Cosa straordinaria, in circa 1500 anni nessuno ha mai tradito i misteri, o almeno a noi nulla è pervenuto dei loro contenuti.

I riti eleusini erano antichissimi, si svolgevano già nel periodo miceneo, 1600-1100 a.c. e sembra che il culto di Demetra, sicuramente sorto come il culto dovuto a una Grande Madre Terra, fosse stato fondato nel 1550 a.c.

Quando, nel VII secolo a.c. Eleusi diventò parte dello Stato ateniese, i riti si estesero a tutta la Grecia, alle sue colonie e a Roma. Molti romani accorsero a tali iniziazioni, e perfino Cicerone, gli imperatori Adriano, Marco Aurelio, che ebbe come mistagogo Erode Attico, e Gallieno vi si iniziarono.

I misteri rappresentavano il mito del ratto di Persefone, strappata alla madre Demetra dal Dio degli Inferi, Ade, con tre fasi distinte: la "discesa" (della figlia nelle tenebre), la "ricerca" (della madre nelle tenebre) e l'ascesa (della figlia alla madre), dove il tema principale era la "ricerca" di Persefone e il suo ricongiungimento con la madre.

L'ascensione è un tema che verrà poi ripreso dalla chiesa cattolica, ancora una ricongiunzione, solo che invece di essere una Dea figlia che tornava alla Dea madre era un Dio figlio (il Cristo) che tornava dal Dio padre.

Ovviamente il mito mimava la condizione umana generale di cui tutti siamo inconsapevoli, ma che diventa consapevole attraverso esperienze interiori e mistiche che prevedevano poi un ricongiungimento con la natura.

ACCESSO AL TEMPIO DI ATENE
Così gli studiosi meno intuitivi hanno tratto conclusioni un po' campate in aria, per esempio che l'iniziato si facesse adottare dalla Dea, invece l'iniziato non si faceva adottare, bensì scopriva di essere figlio della Dea Natura, una scoperta che a parole sembra semplice, ma a scoprirlo davvero comporta davvero una morte e resurrezione, morte delle illusioni ovviamente.

Il rito era diviso in due parti: la prima, i Piccoli Misteri, era una specie di purificazione che si svolgeva in primavera nel mese di Antesterione (dalla metà di febbraio alla metà di marzo), la seconda, i Grandi Misteri, era il nucleo dell'esperienza e si svolgeva in autunno nel mese di Boedromione (dalla metà di settembre alla metà di ottobre).


I riti erano in parte dedicati anche alla figlia di Demetra, Persefone, poiché l’alternarsi delle stagioni ricordava l’alternarsi dei periodi che Persefone trascorreva sulla terra e nell’Ade, ma nel mito era incluso il mistero della vita e della morte.

I riti, le cerimonie e le credenze erano tenute segrete. Gli iniziati perdevano nel percorso qualsiasi tipo di fede, contrariamente a quanto scrivono taluni disinformati, acquisendo però una consapevolezza interiore della morte e del dopo-morte. Anzichè credere vedevano e sentivano.

CAPITELLO, CARIATIDE E STATUA DI ANTINOO

I RITUALI

Mircea Eliade:
  1. "- Il primo giorno la festa si svolgeva nell'Eleusinion di Atene, ( tempio di Atene dedicato a Demetra e Persefone che si trovava tra l'acropoli e l'agorà di Atene), ove il giorno prima erano stati solennemente trasportati da Eleusi gli oggetti sacri.
  2. - Il secondo giorno la processione si dirigeva verso il mare. Ogni aspirante all'iniziazione, accompagnato da un tutore, portava con sé un porcellino che lavava nelle onde e sacrificava al ritorno ad Atene. 
  3. - Il giorno successivo, alla presenza dei rappresentanti del popolo ateniese e delle altre città, l'arconte basileus e la sua sposa eseguivano il grande sacrificio. 
  4. - Il quinto giorno segnava il momento culminante delle cerimonie pubbliche. Un'enorme processione partiva all'alba da Atene. I neofiti, i loro tutori e numerosi Ateniesi accompagnavano le sacerdotesse che riportavano ad Eleusi gli hiera (oggetti sacri). 
  5. Verso la fine del pomeriggio la processione attraversava un ponte sul Kephisios, e là uomini mascherati lanciavano insulti contro i cittadini più importanti. 
  6. Al calare della sera, con torce accese, i pellegrini entravano nel cortile esterno del santuario. Una parte della notte era dedicata alle danze e ai canti in onore delle Dee. 
  7. - Il giorno successivo gli aspiranti all'iniziazione digiunavano ed offrivano sacrifici.
Le cerimonie si svolgevano all'esterno e all'interno del telesterion e si ritiene che gli iniziandi, con le torce in mano, imitassero Demetra vagante con fiaccole alla ricerca di Persefone.

Clemente Alessandrino (Protrettico II, 21, 2) ci ha tramandato la formula sacra dei misteri:
"Ho digiunato; ho bevuto il ciceone; ho preso nel cesto e, dopo averlo maneggiato, ho deposto nel cesto, poi, riprendendo dal cesto, ho riposto nel cesto".

Il ciceone si pensa fosse un miscuglio di ingredienti su una base di vino tra cui fiocchi di segale tostati. Probabilmente il paniere rituale simboleggiava il mondo infero e l'iniziando, scoprendolo, scendeva agli Inferi. Seguiva una rinascita in cui l'iniziato si riconosceva figlio della Dea (la Natura).

I misteri eleusini, come l'orfismo e i misteri dionisiaci, risalgono alla protostoria, da tradizioni cretesi, asiatiche e traci.

SARCOFAGO COL CINGHIALE CALEDONIO ED I CACCIATORI TRA CUI CASTORE E POLLUCE


LE DIVERSE VERSIONI

Dei Sacri Misteri se ne parla nell’Inno a Demetra, attribuito ad Omero, ma scritto più tardi. Viene descritto il rapimento di Persefone (la Fanciulla) da parte di Ade, Demetra in lutto ad Eleusi, la liberazione parziale della figlia e l’istituzione dei riti eleusini.

Il rapimento avviene mentre Kore gioca con le Oceanine nella pianura Nisea, e viene distratta da un narciso, fatto nascere appositamente da Gaia, la Terra. Come lei si china la terra aprirsi ed esce Ade che a forza la conduce agli Inferi. In altri miti Kore coglie dei papaveri.

Demetra la cerca invano, astenendosi dal nettare, dall’ambrosia e dal bagno. In altri miti si straccia le vesti e lega la treccia a lutto. In altre versioni diventa vendicativa e terribile, per cui uomini e bestie si rinchiudono nelle loro dimore terrorizzati.
Poi incontra Ecate ed Helios, il quale le spiega ciò che è accaduto, esortandola a rassegnarsi al volere di Zeus, che vuole quel matrimonio. Ma, Demetra non accetta e camuffata da anziana nutrice va dalle figlie di re Celeo, che la conducono alla reggia, al cospetto di Metaneira, loro madre e regina.

Questa le offre il trono, ma Demetra si siede su un rozzo sedile, rifiuta il vino rosso e chiede il ciceone. Accetta invece di occuparsi del piccolo figlio della regina, che di notte unge con l’ambrosia e immerge nel fuoco, per renderlo immortale, contrastando così le regole di Giove. Questa è infatti la sua ribellione, se Giove non l'accontenta renderà degli uomini simili agli Dei.

Metaneira però, scoperta la scena urla terrorizzata, Demetra deve interrompere il rito. e si rivela, annuncia le sue intenzioni ormai vanificate di rendere il figlio immortale e chiede che venga costruito un tempio in suo onore, da dove insegnerà alla gente i Sacri Misteri, cioè come rendere gli uomini immortali. Poi scompare. In altro mito si rinchiude nel tempio e la terra non dà più frutto, fin quando non le fanno rivedere la figlia.

La distruzione del tempio di Demetra nel 396 d.c., ad opera dei Visigoti, seguaci dell'Arianesimo e condotti da Alarico, pose fine per sempre alle celebrazioni privando l'umanità di una grande possibilità di saggezza.


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