La basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini fu iniziata nel XVI secolo e completata nel XVIII come chiesa nazionale dei fiorentini a Roma. Situata all’inizio di via Giulia, tra piazza dell’Oro ed il lungotevere dei Fiorentini, fu costruita per la numerosa comunità fiorentina che viveva in questa zona, supportata da due grandi papi toscani di casa Medici, Leone X e Clemente VII.
Nel 1508 si ha il primo progetto preparato da Donato Bramante, a pianta centrale, che seppure mai messo in pratica, costituirà un importante precedente, in quanto la Fabrica di San Giovanni de' Fiorentini procederà parallelamente per temi e progetti alla Fabrica di San Pietro, copiandone addirittura alcune decorazioni.
Neanche lui riuscì però a proseguire il progetto per cui compaiono cinque splendidi disegni di Michelangelo Buonarroti, di una chiesa a pianta centrale cui affida la realizzazione all'allievo Tiberio Calcagni.
La facciata ha tre portali d’ingresso, corrispondenti alle tre navate interne, inquadrati da otto semicolonne con capitelli corinzi.
La comunità ebbe pertanto un proprio tribunale, proprie leggi, un Console e un proprio carcere. Leone X nel 1519, concesse all’Università della Nazione Fiorentina e Compagnia della Pietà di Roma, l’antica chiesa di “S. Pantaleone juxta flumen“, sottoposta nella bolla di Onorio III del 21 maggio 1218 alla chiesa dei Ss. Celso e Giuliano, avendo ivi i fiorentini la loro residenza, i loro banchi ed il loro Consolato.
I fiorentini demolirono quindi la chiesetta di S. Pantaleone e costruirono la splendida basilica che dedicarono al patrono di Firenze, S. Giovanni Battista. Fra i disegni presentati, tra gli altri, da Michelangelo, da Raffaello e dal Peruzzi, il pontefice scelse quello di Jacopo Sansovino, che iniziò la costruzione nel 1519.
LA CUPOLA |
IL PROGETTO
Nel 1508 si ha il primo progetto preparato da Donato Bramante, a pianta centrale, che seppure mai messo in pratica, costituirà un importante precedente, in quanto la Fabrica di San Giovanni de' Fiorentini procederà parallelamente per temi e progetti alla Fabrica di San Pietro, copiandone addirittura alcune decorazioni.
Furono chiamati a concorrere i più grandi artisti dell'epoca: Jacopo Sansovino, Raffaello Sanzio, Antonio da Sangallo e Baldassarre Peruzzi. Il vincitore, Jacopo Sansovino, iniziando la costruzione nel 1519 su base centrale, incontrando però dei problemi, in quanto la chiesa si era immaginata, essendo dedicata al Battista, con la zona absidale edificata nel letto del fiume Tevere.
Erano infatti un problema le forti sostruzioni da edificare nelle sabbie del fiume ma soprattutto alcuni sospetti sulla reale finalizzazione delle finanze, provocarono l'allontanamento del Sansovino, che venne sostituito da Antonio da Sangallo il Giovane, già sperimentato in in costruzioni militari, che risolse brillantemente le sostruzioni.
Erano infatti un problema le forti sostruzioni da edificare nelle sabbie del fiume ma soprattutto alcuni sospetti sulla reale finalizzazione delle finanze, provocarono l'allontanamento del Sansovino, che venne sostituito da Antonio da Sangallo il Giovane, già sperimentato in in costruzioni militari, che risolse brillantemente le sostruzioni.
IL PROGETTO DI MICHELANGELO |
Giacomo Della Porta progetta una chiesa a pianta basilicale con tre navate su pilastri arcuati e cinque cappelle per lato e con tre catini absidati e cupola, più o meno come oggi. La completerà Carlo Maderno, con abside e transetti a tre pareti piane con finestroni ed edificando nel 1634 la snella cupola in laterizi e stucco. di forma allungata, che i romani battezzarono “il confetto succhiato”.
La facciata della chiesa è in travertino, dell’architetto fiorentino Alessandro Galilei nel 1734, sopra l'ingresso una grande iscrizione inneggia al papa che volle la chiesa, “CLEMENS XII PONT MAX A S MDCCXXXIV”.
Due capitelli sono laterali, sormontati da finestre quadre e con timpano semicircolare, e uno centrale, con timpano triangolare, sormontato dal grande stemma di papa Clemente XII Corsini.
L’ordine superiore contempla sei statue di santi fiorentini e un finestrone centrale, con balaustra marmorea e timpano semicircolare, inquadrato da quattro semicolonne con grande timpano triangolare.
L'ABSIDE
L'abside venne decorata nel 1640, quando venne commissionato a Pietro da Cortona (1597 -1669) un allestimento provvisorio di legno e stucco con imponenti tele prese a prestito dalla Chiesa Nuova. Con i fondi della famiglia Falconieri venne commissionato al Cortona un progetto definitivo con un gruppo scultoreo di Francesco Mochi (1580 - 1654).
L'attuale abside verrà poi realizzata nel 1660 da Francesco Borromini (1599 - 1667) con il gruppo scultoreo di Antonio Raggi. La chiesa fu però completata nel 1734/1738, da Alessandro Galilei (1691 - 1737), che morì un anno prima del completamento della facciata.
LE SCULTURE
Nei pilastri delle navate sono:
- il monumento a Francesca Calderini Pecori Riccardi di Antonio Raggi,
- il monumento ad Alessandro Gregorio Capponi, disegnato da Ferdinando Fuga e scolpito nel da Michel-Ange Slodtz.
- il monumento a Girolamo Samminiati di Filippo della Valle, del 1733, e busto di Clemente XII Corsini, del 1750.
- La Madonna della Misericordia e nella Cappella Sacchetti,
- il crocefisso in bronzo di Paolo Sanquirico.
- Nella Cappella di S Filippo Neri il busto del santo reliquiario della croce di Giuseppe Ducrot.
- Nella Cappella di Gesù Misericordioso, il gruppo scultoreo di Gino Giannetti.
Sulla facciata troviamo:
- Filippo della Valle, Paolo Benaglia, Pietro Bracci, Domenico Scaramuccia, Salvatore Sanni, Francesco Queirolo, Simone Martinez, Gaetano Altobelli, Carlo Pacilli, Giuseppe Canard.
Nell'attiguo Museo San Giovanni de' Fiorentini;
- San Giovanni Battista, attribuita a Donatello e restituita a Michelangelo grazie ad alcuni documenti,
- i busti di Antonio Coppola e Antonio Cepparello di Gian Lorenzo Bernini e di Pier Cambi di Pompeo Ferrucci,
- il rilievo con la Vergine,
- Sant'Anna e il Bambino di Pierino da Vinci,
- il crocifisso bronzeo di Antonio Raggi,
- il reliquiario del piede di Maria Maddalena della bottega di Benvenuto Cellini in argento, bronzo e oro
- il grande ostensorio in argento di Luigi Valadier.
LE SEPOLTURE
- il cardinale Ludovico Maria Torriggiani,
- Carlo Maderno - Francesco Borromini - Ludovico Cardi detto il Cigoli (traslato nella Chiesa Ss Michele e Gaetano di Firenze - Onofrio del Grillo, ispiratore del personaggio principale del film Il marchese del Grillo - l'architetto Carlo Murena - Ansaldo Ansaldi giurista e letterato - membri della famiglia dei marchesi Sacchetti,
- Nella cappella alla sinistra dell’altare maggiore nel 2013 si celebrarono le esequie funebri di Giulio Andreotti storico parrocchiano della Basilica.
Archivio dell'Arciconfraternita dei Fiorentini
Nella chiesa è conservato l'Archivio Storico dell'Arciconfraternita dei Fiorentini che conserva scritti, documenti, progetti e spartiti dal Quattrocento a oggi, fra i quali il verbale di cacciata di Leonardo da Vinci dal sodalizio per il mancato pagamento della tassa d'ingresso.
FRANCESCO BORROMINI
La salita al trono di papa Alessandro VII, nel 1655, segnò il tramonto professionale di Borromini, che cadde in profonda crisi depressiva, inaspritasi alla nuova ascesa di Bernini che tornò a essere l'architetto preferito del papa. Nell'estate del 1667 la sua salute, già travagliata da feroci disturbi nervosi e depressivi, si aggravò a causa di ripetute febbri e di un'insonnia cronica.
La sera del 1º agosto, secondo la testimonianza del diarista Cartari Febei (raccoglitore di notizie storiche e di cronaca romana, italiana ed europea, in una serie di volumi intitolati Effemeridi), «caduto da alcuni giorni in pieno umore ipocondriaco, con una spada, appoggiata col pomo in terra e con la punta verso il proprio corpo si ammazzò». Insomma il Borromini, quando il servo non obbedì al suo ordine di accendere un lume per scrivere, fu colto da un attacco di ira e disperazione e si trafisse con una spada.
La chiesa, conosciuta anche per essere forse l’unica di Roma dove gli animali sono ben accetti durante la Santa Messa, fu eretta a parrocchia da Pio X con la costituzione apostolica “Susceptum Deo inspirante” del 24 ottobre 1906, che operò il trasferimento dalla chiesa dei Ss. Celso e Giuliano del capitolo canonicale e dei diritti parrocchiali. Benedetto XV, con breve del 19 agosto 1918, la decorò del titolo di “Basilica Minore” e Giovanni XXIII la elevò a titolo cardinalizio presbiterale il 14 marzo 1960.
BIBLIO
- Emilio Rufini - S. Giovanni de' Fiorentini, Roma - Marietti - 1957 -
- Luigi Lotti - S. Giovanni dei fiorentini, Roma - Alma Roma - 1971 -
- Julia Vicioso - La Basilica di San Giovanni dei Fiorentini a Roma: individuazione delle vicende progettuali in "Bollettino d'Arte" - 1992 -
- Amelio Fara - La Chiesa di San Giovanni dei Fiorentini a Roma nell'architettura di Michelangelo - Napoli - Paparo Edizioni - 1997 -
- Il museo d'arte sacra di San Giovanni de' Fiorentini - a cura di Lydia Saraca Colonnelli, Rosanna Thau, Roma, Elio De Rosa - 2002 -
- Grazia Toderi - Cripta Falconieri - San Giovanni dei Fiorentini - Roma - Comune - 2003 -
- Simone Ferrari - Studi su San Giovanni dei Fiorentini - Roma -
- Archivio storico dell'Arciconfraternita dei Fiorentini - Roma -
L'attuale abside verrà poi realizzata nel 1660 da Francesco Borromini (1599 - 1667) con il gruppo scultoreo di Antonio Raggi. La chiesa fu però completata nel 1734/1738, da Alessandro Galilei (1691 - 1737), che morì un anno prima del completamento della facciata.
LA CUPOLA
La cupola si imposta su un alto tamburo ottagonale sul quale si aprono quattro finestre rettangolari, con quattro nicchie ad arco. Sopra, dopo una fascia leggermente arretrata, si eleva la calotta, a sezioni ogivali, sovrastata da una lanternina barocca finestrata. Nel campanile venne posta un’antica campana con la scritta in inglese “Maria is my name” che si dice provenga dalla cattedrale di S.Paolo di Londra.
- Sull'altare maggiore il gruppo scultoreo del Battesimo di Cristo, di Antonio Raggi.
- Ai due lati i sepolcri della famiglia Falconieri con le statue de La Fede di Ercole Ferrata (1610 - 1686) e de La Carità di Domenico Guidi (1625 - 1701), autori anche dei geni in stucco.
- Ai due lati i sepolcri della famiglia Falconieri con le statue de La Fede di Ercole Ferrata (1610 - 1686) e de La Carità di Domenico Guidi (1625 - 1701), autori anche dei geni in stucco.
- I ritratti marmorei di membri della famiglia Falconieri in
medaglioni policromi sono retti da putti.
- L'altare maggiore, in marmo rosso di Francia e marmo rosso di Cottanello mostra La Giustizia di Michel Anguier (1612 - 1686) e l'allegoria della Fortezza modellata in stucco da Leonardo Reti.
- L'altare maggiore, in marmo rosso di Francia e marmo rosso di Cottanello mostra La Giustizia di Michel Anguier (1612 - 1686) e l'allegoria della Fortezza modellata in stucco da Leonardo Reti.
- Il transetto ha i busti commemorativi di Antonio Barberini, del Bernini, di Pier Francesco de' Rossi, di Domenico Guidi, di Ottaviano Acciaioli, di Ercole Ferrata, e di Ottavio Corsini dell'Algardi.
- Sopra la porta della sacrestia è conservata la statuetta raffigurante “S.Giovanni Battista” per lungo tempo attribuita a Raffaello, ma opera del siciliano Mino Del Reame.
ANTONIO RAGGI |
- il monumento a Francesca Calderini Pecori Riccardi di Antonio Raggi,
- il monumento ad Alessandro Gregorio Capponi, disegnato da Ferdinando Fuga e scolpito nel da Michel-Ange Slodtz.
- il monumento a Girolamo Samminiati di Filippo della Valle, del 1733, e busto di Clemente XII Corsini, del 1750.
- La Madonna della Misericordia e nella Cappella Sacchetti,
- il crocefisso in bronzo di Paolo Sanquirico.
- Nella Cappella di S Filippo Neri il busto del santo reliquiario della croce di Giuseppe Ducrot.
- Nella Cappella di Gesù Misericordioso, il gruppo scultoreo di Gino Giannetti.
Sulla facciata troviamo:
- Filippo della Valle, Paolo Benaglia, Pietro Bracci, Domenico Scaramuccia, Salvatore Sanni, Francesco Queirolo, Simone Martinez, Gaetano Altobelli, Carlo Pacilli, Giuseppe Canard.
Nell'attiguo Museo San Giovanni de' Fiorentini;
- San Giovanni Battista, attribuita a Donatello e restituita a Michelangelo grazie ad alcuni documenti,
- i busti di Antonio Coppola e Antonio Cepparello di Gian Lorenzo Bernini e di Pier Cambi di Pompeo Ferrucci,
- il rilievo con la Vergine,
- Sant'Anna e il Bambino di Pierino da Vinci,
- il crocifisso bronzeo di Antonio Raggi,
- il reliquiario del piede di Maria Maddalena della bottega di Benvenuto Cellini in argento, bronzo e oro
- il grande ostensorio in argento di Luigi Valadier.
L'INTERNO |
LE SEPOLTURE
- il cardinale Ludovico Maria Torriggiani,
- Carlo Maderno - Francesco Borromini - Ludovico Cardi detto il Cigoli (traslato nella Chiesa Ss Michele e Gaetano di Firenze - Onofrio del Grillo, ispiratore del personaggio principale del film Il marchese del Grillo - l'architetto Carlo Murena - Ansaldo Ansaldi giurista e letterato - membri della famiglia dei marchesi Sacchetti,
- Nella cappella alla sinistra dell’altare maggiore nel 2013 si celebrarono le esequie funebri di Giulio Andreotti storico parrocchiano della Basilica.
Archivio dell'Arciconfraternita dei Fiorentini
Nella chiesa è conservato l'Archivio Storico dell'Arciconfraternita dei Fiorentini che conserva scritti, documenti, progetti e spartiti dal Quattrocento a oggi, fra i quali il verbale di cacciata di Leonardo da Vinci dal sodalizio per il mancato pagamento della tassa d'ingresso.
La salita al trono di papa Alessandro VII, nel 1655, segnò il tramonto professionale di Borromini, che cadde in profonda crisi depressiva, inaspritasi alla nuova ascesa di Bernini che tornò a essere l'architetto preferito del papa. Nell'estate del 1667 la sua salute, già travagliata da feroci disturbi nervosi e depressivi, si aggravò a causa di ripetute febbri e di un'insonnia cronica.
La sera del 1º agosto, secondo la testimonianza del diarista Cartari Febei (raccoglitore di notizie storiche e di cronaca romana, italiana ed europea, in una serie di volumi intitolati Effemeridi), «caduto da alcuni giorni in pieno umore ipocondriaco, con una spada, appoggiata col pomo in terra e con la punta verso il proprio corpo si ammazzò». Insomma il Borromini, quando il servo non obbedì al suo ordine di accendere un lume per scrivere, fu colto da un attacco di ira e disperazione e si trafisse con una spada.
La morte sopraggiunse «alle ore dieci dell'alba»; in questo modo, Borromini ebbe il tempo di spiegare le ragioni del gesto, dettare le proprie disposizioni testamentarie, e ordinare di essere sepolto nello stesso sepolcro dell'amato Carlo Maderno, nella chiesa di San Giovanni dei Fiorentini. Nonostante il pentimento, però, la tomba allestita nella cripta di S.Carlo alle Quattro Fontane rimase vuota perché i Trinitari non permisero che nella loro chiesa vi fosse sepolto un suicida. Si perse coì un grande architetto svizzero e la pietà della Chiesa Cattolica.
LA CHIESA DEGLI ANIMALI
La chiesa, conosciuta anche per essere forse l’unica di Roma dove gli animali sono ben accetti durante la Santa Messa, fu eretta a parrocchia da Pio X con la costituzione apostolica “Susceptum Deo inspirante” del 24 ottobre 1906, che operò il trasferimento dalla chiesa dei Ss. Celso e Giuliano del capitolo canonicale e dei diritti parrocchiali. Benedetto XV, con breve del 19 agosto 1918, la decorò del titolo di “Basilica Minore” e Giovanni XXIII la elevò a titolo cardinalizio presbiterale il 14 marzo 1960.
BIBLIO
- Emilio Rufini - S. Giovanni de' Fiorentini, Roma - Marietti - 1957 -
- Luigi Lotti - S. Giovanni dei fiorentini, Roma - Alma Roma - 1971 -
- Julia Vicioso - La Basilica di San Giovanni dei Fiorentini a Roma: individuazione delle vicende progettuali in "Bollettino d'Arte" - 1992 -
- Amelio Fara - La Chiesa di San Giovanni dei Fiorentini a Roma nell'architettura di Michelangelo - Napoli - Paparo Edizioni - 1997 -
- Il museo d'arte sacra di San Giovanni de' Fiorentini - a cura di Lydia Saraca Colonnelli, Rosanna Thau, Roma, Elio De Rosa - 2002 -
- Grazia Toderi - Cripta Falconieri - San Giovanni dei Fiorentini - Roma - Comune - 2003 -
- Simone Ferrari - Studi su San Giovanni dei Fiorentini - Roma -
- Archivio storico dell'Arciconfraternita dei Fiorentini - Roma -