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PRISCO ATTALO - PRISCUS ATTALUS (Usurpatore: 409 - 414)

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MONETA DI PRISCO ATTALO

Nome: Prisco Attalo, Priscus Attalus
Nascita: ...
Morte: Lipari, ...
Padre: Publio Ampelio
Figlio: Ampelio
Regno: 409/410 e 414/415


Fu un senatore romano, usurpatore dell'Impero romano, una volta nel 409–410, e un'altra nel 414-415, eletto con il sostegno dei Visigoti. Era nato nella Ionia, ma fin da giovane visse a Roma, dove ebbe cariche onorifiche dagl'imperatori Teodosio ed Onorio e fu amico di Simmaco con cui condivideva la religione pagana.

SOLIDO AUREO DI ATTALO
Attalo era un greco dell'Asia ed uno dei più influenti membri del Senato romano, riconosciuto inoltre sia come oratore che come poeta aulico, Aveva un figlio di nome Ampelio, e suo padre era Publio Ampelio. Era pagano, e dai suoi detrattori sappiamo interessato che era interessato agli indovini.

Quelli che i cristiani chiamavano indovini erano in realtà gli astrologi che nell'antica Roma facevano per consuetudine l'oroscopo a tutti i nuovi nati, dall'imperatore al plebeo. 

C'erano poi le sacerdotesse divinatorie, come a Preneste (Palestrina) o le pitonesse in Grecia che dietro pagamento predicevano il futuro agli avventori del tempio.



LA PERSONALITA'

Paolo Orosio (Hist. adv. Pag., VII, 42, 7, 8) lo chiama "l'infelicissimo Attalo, mimo e trastullo dell'impero, vana immagine della dignità imperiale": un giudizio in parte veritiero, essendosi piegato sempre ai barbari pur avendo a volte certi principi di romanità del tutto pagani. 

ONORIO
Ma Orosio odia i pagani e su Attalo calca la mano. Non si possono in effetti ignorare le sue capacità, essendo uomo intelligente, abile e di grande personalità, che fu da tutti onorato e stimato per la sua straordinaria abilità e il suo fascino.

Nel 394 Prisco viene già definito come un vir spectabilis, è un ottimo oratore, sa parlare e conquista gli animi, infatti Quinto Aurelio Simmaco, il grande oratore e scrittore romano, lo fece conoscere a Nicomaco Flaviano. grammatico e storico pagano di grande cultura e di grande influenza sulla società aristocratica romana.

Nel 397 Attalo acquistò una villa a Tibur (Tivoli), dove fece erigere un complesso termale di nuova concezione; canta Orazio:
"Non avorio, non oro si veggono risplendere nella mia casa, né colonne affricane e travi d'Imetto; né fatto di repente ignoto erede di Attalo occupai la sua regia, né vanto porpore Laconie,
ma solo un animo schietto, ed una benigna vena d' ingegno,
per cui il ricco accorre alta mia povera casa
"

Quindi la villa di Attalo è paragonata a una reggia, ma Attalo aveva anche una prestigiosa casa in città, sul Celio. Nel 398 fece parte di un gruppo di senatori romani, in rappresentanza di tutto il senato, che perorò l'imperatore Onorio (384 - 423), l'esenzione dei senatori dal reclutamento di soldati per l'esercito; e l'imperatore accontentò il senato.

Dopo l'assedio di Roma del visigoto Alarico I nel 408, in cui si era trovato un accordo tra assedianti e assediati anche grazie a lui, Attalo fu messo a capo di una delegazione presso la corte imperiale a Ravenna, onde perorare le richieste di Alarico che desiderava del suolo italico per stanziare il suo popolo nonchè di un comando militare per sé; l'ambasceria non ebbe successo, ma Attalo ricevette da Onorio la carica di comes sacrarum largitionum, grazie all'influenza di Olimpio. 

Tornato poi a Roma, Attalo licenziò Eliocrate, incaricato di confiscare le proprietà dei sostenitori di Stilicone, che non aveva assolto al suo dovere. Continuò il lavoro di confisca in qualità di comes fino all'arrivo del suo successore, Demetrio; Onorio, infatti, onorò Attalo della prestigiosissima carica di praefectus urbi della città di Roma.



L'USURPATORE (409-410)

Nel 408, re Alarico I occupò Roma, ed elevò Attalo al soglio imperiale, in opposizione a Onorio, che si era rinchiuso a Ravenna. L'anno successivo Eracliano, fedele a Onorio, fece mettere sotto controllo i porti principali dell'Africa, bloccando l'esportazione di grano verso Roma, causando la fame della popolazione romana.

Attalo non solo accettò tradendo la fiducia di Onorio che tanta carriera gli aveva consentito di fare ma si fece battezzare dal vescovo ariano goto Sisegaro e tra i primi atti di governo prima estese i privilegi della gerarchia cattolica, come l'esenzione dai tributi, a quella ariana, e poi distribuì le cariche civili e militari ai suoi sostenitori.  

Attalo, d'accordo con Alarico, assediò Ravenna accompagnato dal re visigoti. Onorio offrì ad Attalo di condividere il potere, ma questi rifiutò, ma dovette  tornare a Roma, per la mancanza di grano causati dal blocco ordinato da Eracliano, che aveva sconfitto le forze inviategli contro da Attalo.

Attalo rifiutò di affidare a un capo goto il comando di una seconda spedizione contro Eracliano: e Alarico depose Attalo (410) spogliandolo dei paramenti imperiali e lo carcerò assieme al figlio Ampelio. In seguito al fallimento delle trattative, Alarico mise in atto il sacco di Roma.



DI NUOVO USURPATORE (414-415)

Morto Alarico, Prisco rimase comunque con i Visigoti, seguendoli in Gallia. Nel gennaio 414, a Narbona, il nuovo re Ataulfo sposò Galla Placidia, la figlia di Teodosio I nonché sorella di Onorio, e Attalo pronunciò il panegirico matrimoniale.

In quello stesso anno, Flavio Costanzo, (futuro Costanzo III) generale di Onorio e co-imperatore nel 421, iniziò un'offensiva militare contro i Goti. Ataulfo nominò allora Prisco Attalo imperatore per la seconda volta. Il blocco imposto da Costanzo fu tanto efficace che i Visigoti abbandonarono la Gallia per l'Hispania, nel 415. 

Attalo tentò di fuggire, ma fu catturato dalle forze di Costanzo e inviato a Ravenna. Con due dita mozzate, dovette camminare davanti al carro di trionfo di Onorio a Roma nel 416, e poi venne esiliato a Lipari. Tutto sommato poteva andargli peggio.


BIBLIO

- Quinto Aurelio Simmaco - Lettere - 
- Zosimo - Storia nuova«Priscus Attalus 2», PLRE II -
- Elton, Hugh - "Attalus (409-410, 414-415 A.D.)" - De Imperatoribus Romanis
- Sirago, Vito Antonio - Galla Placidia. La nobilissima - Jaca Book - 1996 -
- Paolo Orosio - Historia adversus Paganis -
- A. Thierry -  Alaric - Parigi  - 1880 -
- J. B. Bury - History of the later Roman Empire - Londra - 1923 -

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