Gli Allobrogi erano una bellicosa tribù celtica della Gallia locata nella Gallia sud-orientale, il cui territorio si distendeva fra il Rodano, l'Isère (Isara), il lago di Ginevra (lacus Lemanus) e le Alpi Graie, comprendendo la zona tra il fiume Rodano e il lago di Ginevra nelle odierne Savoia (dipartimento francese della regione dell'Alvernia-Rodano-Alpi.), Delfinato (dipartimenti dell'Isère, della Drôme e delle Alte Alpi, versante italiano delle Alpi oggi tra le province di Torino e Cuneo) e Vivarese (regione montuosa posta al margine orientale del Massiccio Centrale).
Le loro città sono oggi nell'area di Lione, Saint-Étienne e Grenoble, nel dipartimento dell'Isère e nella Svizzera. Il loro territorio era diviso in pagi e vici, secondo l'ordinamento proprio delle popolazioni celtiche; la città principale era Vienna (Vienne), che nell'epoca imperiale raggiunse un alto grado d'importanza; a nord era nei loro confini Genava (Ginevra), a sud Cularo, più tardi Gratianopolis (Grenoble).
Nei tempi più antichi gli Allobrogi erano governati da un re, assistito da un senato: più tardi tutto il potere si concentrò nelle mani del re. Questi aveva potere di vita e di morte su tutti i suoi sudditi, come ogni guerriero aveva potere di vita e di morte sulla moglie e sui figli, almeno fino a quando i figli maschi non avevano la capacità di impugnare una lancia, dopodichè il figlio poteva ribellarsi al padre nel caso che questi volesse fargli del male fino a sfidarlo in combattimento, dove sopravviveva chi vinceva.
Il popolo non godeva di leggi scritte. Da un'iscrizione latina (Corpus inscr. lat., XII, 1531), sembrerebbe che il popolo avesse una sua propria divinità tutelare, che i Romani avevano chiamato con lo stesso nome di quel popolo: Allobrogo.
ALLOBROGI IN GALLIA |
IL NOME
Sono menzionati per la prima volta nelle fonti da Polibio, (nelle sue Storie) e in Livio (XXI, III) e cioè Ἀλλοβρίγων (A̓llobrígōn), in cui dice che non riuscirono a resistere ad Annibale quando questi attraversò le Alpi nel 218, per scendere in Italia mentre il termine Allobrogēs è una forma latinizzata del gallico Allobrogis (sing. Allobrox), che significa "quelli di un altro paese" o "quelli dell'opposta frontiera", o gli "stranieri" o gli "esiliati".
I nomi personali Allo-brogĭcus e Allo-broxus sono correlati, ma Allobrogico poteva essere anche un nomen ex virtute, cioè onorifico, dato a un comandabte che avesse conseguito vittorie sul popolo degli Allobrogi. Secondo alcuni grammatici, il nome poteva derivare dal latino alieni-gena, cioè "popolo di altra stirpe".
I ROMANI
Gli Allobrogi erano conosciuti dai Romani come valorosi guerrieri, per la loro ricchezza e come produttori di frumento. Controllavano la maggior parte della valle del fiume Rodano e diversi passi montani sulle Alpi, come la via Agrippa.
Nel 123 a.c. gli Allobrogi diedero asilo a Tutomotulo re dei Salluvi, che erano stati conquistati da Roma. Gli Allobrogi si rifiutarono di consegnarlo, e allora Roma li attaccò. L'8 agosto del 121 a.c. le legioni comandate da Quinto Fabio Massimo, che per questo potè godere del titolo di Allobrogico, sconfissero e sottomisero gli Allobrogi.
Quando nel 63 a.c. Catilina invitò gli Allobrogi a unirsi alla sua congiura, essi non solo rifiutarono, ma denunciarono il suo complotto. (Sallustio, De coniur. Catil.). Poi nel 61 a.c. Caio Pomptino, sconfisse presso Solonio gli Allobrogi guidati dal re Catugnato e da allora essi rimasero tranquilli, più per paura tuttavia che per fedeltà, ma non defezionarono per aiutare Vercingetorige nella rivolta gallica del 52 a.c. nè per gli altri popoli confinanti, che avrebbero voluto spingerli contro Cesare.
Truppe di Allobrogi fecero anzi parte dell'esercito di Gaio Giulio Cesare durante la conquista della Gallia. L'imperatore Augusto collocò gli Allobrogi nella provincia della Gallia Narbonense, ma con l'avvento di Diocleziano essi furono assegnati a quella della Gallia Viennense.
Durante il periodo imperiale Vienne (Colonia Iulia Vienna Allobrogum) crebbe molto e divenne un centro importante, come hanno dimostrato gli scavi archeologici e la sua centralità nella regione durante la tarda antichità e l'Alto Medioevo.
BIBLIO
E. Desjardins, Géogr. hist. et admin. de la Gaule romaine, Parigi 1876
- C. Jullian, Histoire de la Gaule - III - Parigi - 1909 -
- Corpus inscr. lat., XII, p. 217 segg.
-Aimé Bocquet, Hannibal chez les Allobroges: 218 avant J.C.: la grande traversée des Alpes - Chambéry - La Fontaine de Siloé - 2009 -
- André Pelletier - Vienne antique: de la conquête romaine aux invasions alamanniques (II siècle avant–IIIe siècle après J.C.) - Roanne - Éditions Horvath - 1982 -
- Polibio - Storie -
- Livio - Periochae ab Urbe condita libri -
Truppe di Allobrogi fecero anzi parte dell'esercito di Gaio Giulio Cesare durante la conquista della Gallia. L'imperatore Augusto collocò gli Allobrogi nella provincia della Gallia Narbonense, ma con l'avvento di Diocleziano essi furono assegnati a quella della Gallia Viennense.
Durante il periodo imperiale Vienne (Colonia Iulia Vienna Allobrogum) crebbe molto e divenne un centro importante, come hanno dimostrato gli scavi archeologici e la sua centralità nella regione durante la tarda antichità e l'Alto Medioevo.
Nella divisione delle provincie galliche, fatta da Augusto, il territorio degli Allobrogi fu compreso nella Gallia Narbonensis; con Diocleziano invece costituì una provincia a sé, che dal nome della capitale si disse Gallia Viennensis.
MONETA DEGLI ALLOBROGI |
LEGIONI DEGLI ALLOBROGI
La Prima Repubblica francese, in linea con la pratica comune di far rivivere nomi e concetti di epoca romana, diede il nome di "Légion des Allobroges" a un'unità dell'Esercito rivoluzionario francese composta principalmente da volontari provenienti dalla Svizzera, dal Piemonte e dalla Savoia - che corrispondono molto approssimativamente a quelle che erano state le terre degli Allobroges.
BIBLIO
E. Desjardins, Géogr. hist. et admin. de la Gaule romaine, Parigi 1876
- C. Jullian, Histoire de la Gaule - III - Parigi - 1909 -
- Corpus inscr. lat., XII, p. 217 segg.
-Aimé Bocquet, Hannibal chez les Allobroges: 218 avant J.C.: la grande traversée des Alpes - Chambéry - La Fontaine de Siloé - 2009 -
- André Pelletier - Vienne antique: de la conquête romaine aux invasions alamanniques (II siècle avant–IIIe siècle après J.C.) - Roanne - Éditions Horvath - 1982 -
- Polibio - Storie -
- Livio - Periochae ab Urbe condita libri -