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GENS ABUDIA

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GENS ROMANA

La gens Abudia fu una gens plebea romana. Viene nominata solo in epoca imperiale dove evidentemente diventò agiata ma nessuno dei suoi membri ricoprì le alte magistrature dello stato romano. Solo Ruso Abudio ricoprì la carica di edile sotto Tiberio. Infatti tutti gli altri appartenenti a questa gens ci sono noti solo grazie alle iscrizioni.



PRAENOMINA

I principali praenomina della gens Abudia erano Marcus, Publius e Titus. Ma abbiamo, anche se in misura minore, degli Gnaeus, Lucius e Quintilius.



MEMBRI CITATI

- Ruso Abudio, già magistrato edile, aveva comandato una legione sotto Gneo Cornelio Lentulo Getulico in Germania Superiore. Era un ex magistrato edile e ha servito nell'Alta Germania come legato nell'esercito di Gneo Cornelio Lentulo Getulico durante il regno dell'imperatore Tiberio. Ruso accusò Lentulo poiché aveva fatto sposare la figlia con il prefetto del pretorio Seiano, Allontanatosi Tiberio da Roma, Seiano era diventato il "consigliere e ministro di tutti gli affari", ma quando l'imperatore sospettò che il suo ministro volesse spodestarlo, lo aveva atto destituire e condannare a morte. Non si sa se ci fosse un'accusa formale contro Lentulo; in ogni caso, egli non fu mai condannato, ma Ruso Abudio fu invece esiliato da Roma.

- Abudio, nominato in un'iscrizione del I secolo a Virunum, Norico, oggi Carinzia in Austria

- Lucio Abudio, nominato in un'iscrizione a Vasio, nella Gallia Narbonense, oggi frazione del comune di Borgo d'Anaunia in provincia di Trento.

- Gneo Abudio Fortunato, sepolto a Roma, in un sepolcro di famiglia dedicato dalla moglie, Ottavia Faustilla, e databile alla fine del I secolo d.c.

- Marco Abudio Luminario, dedicò una tomba a Roma per la sua cliens, per sua moglie, Megiste Abudia, e per suo figlio, Marco Abudio Saturnino.

- Massima Abudia, dedicò al figlio una tomba a Iader in Dalmazia, databile tra metà del II secolo e fine del III.

- Megiste Abudia, liberta, cliente e moglie di Marco Abudio Luminario, forse il suo precedente padrone. Il quale probabilmente dedicò una tomba a Roma a Megiste e al loro figlio, Marco Abudio Saturnino.

- Murinilla Abudia, dedicò una tomba a Carnuntum, centro di origine celtica e poi un'importante fortezza legionaria nella Pannonia Superiore, oggi in Austraia, databile alla seconda metà del II secolo, al marito Liciniano Crescente, probabilmente tribuno della XVIII coorte di volontari mauretani, di età compresa nei quarantacinque anni.

- Pelegusa Abudia, dedicò una tomba a Nemausus (oggi Nimes in Francia) nella Gallia Narbonese al suo liberto, Gellio.

- Prima Abudia, sepolta a Roma, in una tomba dedicata dal marito Epafrodito e risalente alla seconda metà del I sec.

- Prima Abudia, sepolta in un sepolcro di famiglia ad Aquileia in Veneto, costruita da Tito Albio Rufo, soldato dell'VIII legione Augusta, suo figlio o genero, e risalente alla fine del I secolo.

- Tito Abudio Prisco, originario di Aquileia, veterano della Legio VII Claudia, ovvero la VII legio Paterna Claudia Pia Fidelis ("paterna" nel senso che deriverebbe dalla legio VII del padre adottivo di Ottaviano, Gaio Giulio Cesare; "fedele e leale") fu sepolto a Scupi in Mesia Superiore, all'età di ottantacinque anni, in una tomba costruita dalla moglie Felicula, databile verso la fine del I secolo.

- Demetro Cassidiario Abudio Prisco, uno degli agenti dei decurioni municipali di Gabii, città del Latium vetus, posta al XII miglio della via Prenestina, che collegava Roma a Præneste, nel 220 d.c.

- Publia Abudia, sepolta in una tomba del III secolo a Pola (conquistata dai romani e rinominata Pietas Iulia, oggi in Croazia) costruita dai suoi genitori, Quinto Postumio e Publia Abudia, e dal fratello Publio.

- Marco Abudio Seleuco, costruì delle tombe a Roma per suo fratello, Gaio Attio Venusto, e la sorella, la liberta Attia Primigenia.

- Satura Abudia, una donna sepolta ad Ammaedara nell'Africa Proconsolare, situata in Tunisia a qualche km dal confine con l'Algeria, aveva ottant'anni.

- Marco Abudio Saturnino, ragazzo sepolto a Roma, di otto anni, insieme a sua madre, Megiste Abudia, in una tomba costruita da suo padre, Marco Abudio Luminario.

- Quinto Abudio Teodoto, un liberto di Frontone, oggi nella provincia di Pesaro e Urbino nelle Marche, fece un'offerta alle Dee Madri di Vasio.

- Vero Abudio, dedicò un monumento del I secolo a Parentium (oggi Parenzo in Croazia) in memoria di sua madre, Giulia Varilla, e dei fratelli Publio Giulio Severiano, Galeonia Larga e Publio Giulio Novato, per la volontà di sua madre.

- Tito Abudio Vero, un eques in servizio con l'esercito a Ravenna nel I secolo, fece un'offerta a Nettuno.

- Marco Abudio Vitalio, fece ad Aquileia un sepolcro di famiglia del III secolo per sua moglie e la sua famiglia.


BIBLIO

- Tacitus - Annales - VI -
- Theodor Mommsen et alii, Corpus Inscriptionum Latinarum - Berlin-Brandenburgische Akademie der Wissenschaften - 1853 -
- René Cagnat et alii - L'Année épigraphique - Presses Universitaires de France - 1888 -
- Emile Espérandieu - Inscriptions Latines de Gaule - Narbonnaise - Paris - 1929 -
- Anna Gerstl - Supplementum Epigraphicum zu CIL III für Kärnten und Osttirol - 1902-1961 -
- Giovanni Battista Brusin - Inscriptiones Aquileiae - Udine - 1991–1993 -

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