TEODORICO II |
Nome: Teodorico II
Nascita: c. 426
Morte: inizio 466
Padre: Teodorico I
Fratello maggiore: Thorismund
Figlia: non sappiamo il nome ma sposò il re dei Suebi, Remismondo
Professione: re dei Visigoti
- 456 - In quello stesso anno il re dei Suebi di Galizia, Rechiaro attaccò le province romane Betica, Cartaginense e Tarraconense. Nel 456, Teodorico mise insieme un esercito coi suoi alleati Burgundi e sul fiume Orbigo, nei pressi di Astorga, sconfisse Rechiaro e lo catturò ed in quello stesso anno lo giustiziò, dopo aver favorito l'elezione a re dei Suebi, di Aiulfo. Era l'inizio dell'espansione in Spagna, perché tutti i territori che conquistò a nome dell'imperatore in effetti li tenne per sé.
Professione: re dei Visigoti
Regno: 453 - 466
- 455 - Nel 455, dopo l'assassinio di Valentiniano III, e quello successivo di Petronio Massimo, Teodorico riuscì a far eleggere imperatore il Magister militum della Gallia e suo antico precettore: Marco Mecillio Avito. I goti usavano una lingua a noi sconosciuta, ma una parte della nobiltà e tutti gli alti funzionari comprendevano il latino, che anche Teodorico II conosceva, essendo stato avviato alla letteratura latina da Avito stesso, imperatore romano d'Occidente, nel 455-456.
Teodorico II fu l'ottavo re del popolo germanico dei Visigoti e ottenne il trono uccidendo il fratello maggiore Thorismund.
Il gallo-romano Sidonio Apollinare descrisse una lettera notoriamente vivida e sgargiante a suo cognato Agricola descrivendo il re e la sua corte:
" Hai spesso supplicato una descrizione di Teodorico re Gotico, la cui fama di comportamento gentile raccomando a ogni nazione; lo vuoi nella sua quantità e qualità, nella sua persona e nel modo della sua esistenza. Aderisco volentieri, per quanto i limiti della mia pagina lo consentono, e approvo vivamente una curiosità così fine e genuina.
Ebbene, è un uomo degno di nota, anche da coloro che non possono godere della sua stretta conoscenza, così felicemente la Provvidenza e la Natura si sono unite per dotarlo dei doni perfetti della fortuna; il suo modo di vivere è tale che nemmeno l'invidia che sta in agguato per i re può privarlo della sua giusta lode.
Il gallo-romano Sidonio Apollinare descrisse una lettera notoriamente vivida e sgargiante a suo cognato Agricola descrivendo il re e la sua corte:
" Hai spesso supplicato una descrizione di Teodorico re Gotico, la cui fama di comportamento gentile raccomando a ogni nazione; lo vuoi nella sua quantità e qualità, nella sua persona e nel modo della sua esistenza. Aderisco volentieri, per quanto i limiti della mia pagina lo consentono, e approvo vivamente una curiosità così fine e genuina.
Ebbene, è un uomo degno di nota, anche da coloro che non possono godere della sua stretta conoscenza, così felicemente la Provvidenza e la Natura si sono unite per dotarlo dei doni perfetti della fortuna; il suo modo di vivere è tale che nemmeno l'invidia che sta in agguato per i re può privarlo della sua giusta lode.
E prima della sua persona. È ben piazzato, in altezza sopra l'uomo medio, ma sotto il gigante. La sua testa è rotonda, con i capelli arricciati che si ritirano un po' dalla fronte alla sommità. Il suo collo nervoso è libero da nodi sfiguranti. Le sopracciglia sono folte e arcuate; quando le palpebre si abbassano, le ciglia arrivano quasi a metà delle guance. Le orecchie superiori sono sepolte sotto riccioli sovrastanti, secondo la moda della sua razza.
Il naso è finemente aquilino; le labbra sono sottili e non ingrossate da un'eccessiva distensione della bocca. Ogni giorno gli vengono tagliati i peli che gli spuntano dalle narici; che sul viso sgorga fitto dall'incavo delle tempie, ma il rasoio non è ancora arrivato sulla sua guancia, e il suo barbiere è assiduo a sradicare la ricca crescita sulla parte inferiore del viso.
Mento, gola e collo sono pieni, ma non grassi, e tutti di carnagione chiara; visti da vicino, il loro colore è fresco come quello della giovinezza; spesso arrossiscono, ma per modestia e non per rabbia. Le sue spalle sono lisce, la parte superiore e gli avambracci forti e duri; mani larghe, seno prominente; sfuggente della vita.
La colonna vertebrale che divide l'ampia distesa del dorso non sporge, e si vede il balzo delle costole; i fianchi si gonfiano di muscoli salienti, i fianchi ben cinti sono pieni di vigore. Le sue cosce sono come un corno duro; le articolazioni del ginocchio sode e maschili; le ginocchia stesse le più belle e meno rugose del mondo. Una caviglia piena sostiene la gamba, e il piede è piccolo per sopportare membra così potenti."
- 449 - Il re dei Suebi, Remismondo stabilì un buon rapporto coi Goti, anche tramite il matrimonio con una figlia del re dei Visigoti, Teodorico I e, su pressione di quest'ultimo, nel 449, aderì alla religione ariana con conseguente rinuncia al paganesimo. Da Teodorico ottenne anche l'aiuto militare per proseguire la conquista della Penisola Iberica, che era stata dei Vandali.
TORISMUND
- 451 - Turismundo fu re dei Visigoti dopo che suo padre Teodorico fu ucciso nella battaglia delle pianure catalane, (la Battaglia di Châlons ) nel 451 d.c. doveThorismund discese dalle colline durante le ultime fasi del conflitto, quando gli Unni avevano prevalso sugli Alani e gli Ostrogoti stavano spingendo i Visigoti disorientati dalla morte di re Teodorico.
- 451 - Turismundo fu re dei Visigoti dopo che suo padre Teodorico fu ucciso nella battaglia delle pianure catalane, (la Battaglia di Châlons ) nel 451 d.c. doveThorismund discese dalle colline durante le ultime fasi del conflitto, quando gli Unni avevano prevalso sugli Alani e gli Ostrogoti stavano spingendo i Visigoti disorientati dalla morte di re Teodorico.
- 453 - Thorismund guidò i Visigoti in una carica decisiva che colpì ai fianchi prima gli Ostrogoti e poi gli Unni, strappando la vittoria ai suoi nemici. ciononostante fu assassinato nel 453 e gli successe il fratello Teodorico. Secondo lo storico Edward Gibbon, Teodorico "giustificò questo atto atroce perchè il fratello aveva violato l'alleanza con l'impero".
- 454 - Dopo l'assassinio di Flavio Ezio nel 454, i Visigoti iniziarono ad espandere il loro regno a spese della oramai fatiscente amministrazione romana in Gallia e Hispania. Thorismund continuò ad essere federato all'impero romano d'occidente ed a combattere i Bagaudi, banditi che infestavano il Tarraconense; nello stesso anno vi mandò il fratello Federico. L'imperatore Valentiniano III mandò un esercito che si mise ai suoi ordini ed entro il 454 batté i Bagaudi.
Il latino comunque rimase la lingua della diplomazia e del diritto. Sia Teodorico che il suo successore Eurico, protessero i letterati latini, tra cui il poeta, Sidonio Apollinare, il ministro Leone ed il retore Lampridio.
MAGGIORIANO |
- 457 - Nel 457 il giovane e abile generale Majorian, o Maggioriano, divenne imperatore di uno stato al collasso, costituito solo dall'Italia, dalla Dalmazia e da alcuni territori frammentati della Gallia settentrionale. I Visigoti sotto il re Teodorico II avevano appena sconfitto il Regno Suebico nel nord-ovest della Hispania e stavano consolidando la presa del resto della penisola.
«[La figura di Maggioriano] presenta la gradita scoperta di un grande ed eroico personaggio, quali talvolta appaiono, nelle epoche degenerate, per vendicare l'onore della specie umana.»
(Edward Gibbon - Storia del declino e della caduta dell'Impero romano - cap. xxxvi)
- 458 - Alla fine del 458 Maggioriano, che fu poi imperatore romano d' Occidente dal 457 al 461, decise che per prima cosa doveva affrontare i Visigoti in Settimania, nella parte meridionale della Gallia Narborensis.
In marcia con i suoi generali Egidio e Nepotianus, si scontrò e vinse Burgundi, e poi il re visigoto e il suo esercito ad Arelate (Arles), alla foce del Rodano.
In marcia con i suoi generali Egidio e Nepotianus, si scontrò e vinse Burgundi, e poi il re visigoto e il suo esercito ad Arelate (Arles), alla foce del Rodano.
La battaglia finì con la sconfitta gotica, Teodorico II fuggì, abbandonò Settimania e con un rapido trattato di pace stabilito per tre anni restituì tutto il territorio visigoto in Hispania ai romani, i Visigoti dovettero ritirarsi ad ovest in Aquitania e vennero ridotti allo status di federati e Teodorico riconobbe Maggiorano come imperatore.
- 460 - Nel 460, Teodorico II si alleò col re dei Suebi, Remismondo, aiutandolo nella guerra civile contro Fromaro, in cambio della conversione degli Svevi all'arianesimo. La battaglia vinta spinse Majoriano a farne una in Hispania contro il regno dei Suebi. Tuttavia, dopo l'assassinio di Maggioriano nel 461, l'imperatore Libio Severo, su suggerimento di Ricimero (figlio della sorella del re visigoto Walia), cedette a Teodorico la Settimania nel 462.
- 463 - Quando Teodorico tentò di spostare i confini del regno sulla Loira più a nord, inviando un esercito al comando di suo fratello Federico, trovò l'opposizione di Egidio il magister militum per Gallias dell'imperatore romano Maggioriano, che in uno scontro, nel 463, sconfisse i goti ed uccise il fratello di Teodorico, Federico.
- 465 - Nel 465 Teodorico rinsaldò l'alleanza con gli Svevi dando in moglie a Remismondo una delle sue figlie, poi invase nuovamente l'Hispania, ma dopo la morte (465) dell'imperatore Severo, mentre Teodorico II trattava con Ricimero per un nuovo imperatore, una parte della nobiltà, che riteneva non più conveniente l'alleanza con l'impero romano, ormai in dissoluzione, organizzò una congiura, col tacito consenso di suo fratello Eurico, e nel 466 lo fece strangolare; il fratello, Eurico, fu eletto re dei visigoti.
BIBLIO
- RHGF - Tome XIX - De genealogia comitum Tolosanorum - auctore Bernardo Guidonis ordinis prædicatorum monitum -
- Ludwig Schmidt e Christian Pfister - I regni germanici in Gallia - in Storia del mondo medievale - vol. I - 1999 -
- Ernst Barker - L'Italia e l'occidente dal 410 al 476 - Storia del mondo medievale - vol. I - 1999 -
- Rafael Altamira - La Spagna sotto i Visigoti - in Storia del mondo medievale - vol. I - 1999 -
- Ernst Barker - L'Italia e l'occidente dal 410 al 476 - Storia del mondo medievale - vol. I - 1999 -
- Rafael Altamira - La Spagna sotto i Visigoti - in Storia del mondo medievale - vol. I - 1999 -