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CULTO DI LATERANUS

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FORNO ROMANO A POMPEI

Lateranus è un antico Dio tutelare romano dei focolari (focus - foci) e un genio dei forni di mattoni, secondo un passaggio satirico dello scrittore cristiano Arnobio, un apologista cristiano di origini berbere durante il regno di Diocleziano (284–305).

"Lateranus, ut dicitis, deus est focorum et genius adiectus que hoc nomine, quod ex laterculis ab hominibus crudis caminorum istud exaedificetur genus. Quid ergo? si testa aut materia fuerint quacumque alia fabricati, foci genios non habebunt, et ab officio tutelae quisquis iste est Lateranus abscedet, quod regni sui possessio non luteis constructa est formis? et quid, quaeso, ut faciat, praesidatum focorum deus iste sortitus est? (Arnobe, Adversus Nationes)



FORNAX

La Dea Fornace era però una divinità preromana antichissima, precedente al Dio Lateranus, come colei che presiedeva alla cottura dei cibi e alla sessualità. Si ritiene che da lei venga il termine fornicare, cioè esercitare la sessualità, anch'essa collegata al calore. Grazie a Numa Pompilio venne introdotta una festa propiziatoria in onore della Dea Fornace, protettrice dei forni per il pane.

Il forno costruito con mattoni pieni che si scaldavano e si raffreddavano molto lentamente, permetteva dopo aver cotto il pane, di cucinare arrosti, verdure e dolci. Fornace (dal latino fornax) era dunque la Dea del forno in cui si cuoce il pane. In suo nome si festeggiavano le Fornacalia (19-20 e 21 gennaio), feste di ringraziamento per la tostatura del farro nei forni dei panificatori, infatti nel periodo più arcaico in territorio romano si coltivava il farro, solo successivamente si coltivò il grano, che era più nutriente e di sapore migliore. 

Le Fornicalia erano le feste in onore della Dea Fornix dove si cuoceva e si offriva la mola salsa alla Dea e il pane alla gente, dopo avervi impresso i segno del sole, un punto centrale coi raggi intorno. Soprattutto i poveri si giovavano di queste elargizioni festive pagate dallo stato. Si organizzava la processione con pane vino e latte che veniva offerto ai cittadini.

LA VENDITA DEL PANE

IL MATTONE

Il nome del Dio deriva da Lateritium, il mattone che da crudo diventa cotto ad alte temperature. Il Dio, o genio, controlla con quali tipi di legna si produca il calore nei focolari; dà forza e coesione ai vasi di creta, perché non volino in pezzi, vinti dalla violenza delle fiamme; si adopera affinchè il sapore dei cibi raggiunga il gusto del palato con la propria piacevolezza, fa la parte dell'assaggiatore, e prova se le salse siano state ben preparate.

Il nome Lateranus si basa infatti sulla radice latina che significa mattone, "later", come in "opus latericium", un tipo di muratura fatta di mattoni cotti dai romani per renderli resistenti alla pioggia e nel tempo. WH Roscher colloca Lateranus tra gli indigitamenta, l'elenco delle divinità mantenuto dai sacerdoti romani per assicurare che la divinità corretta fosse invocata per i rituali. 

Il Dio Laterano era dunque il Dio del forno a mattoni cotti ad alte temperature in grado di scaldare fortemente il forno e cuocere rapidamente e uniformemente i cibi. I forni diventano tabernae o thermopolii dove si cuociono e si vendono i cibi, 

L'artigianato diventa commercio, La Dea Fornax viene affiancata dal Dio Lateranus, la cucina romana, dapprima di area mediterranea si estese anche ai gusti dell'oriente formando una cucina varia e gustosa a tal punto da guadagnarsi oggi il titolo di patrimonio dell'UNESCO.



BIBLIO

- Renato Del Ponte - Dei e miti italici. Archetipi e forme della sacralità romano-italica - ECIG - Genova - 1985 -
- Georges Dumézil - Feste romane - Genova - Il Melangolo - 1989 -
- Howard Hayes Scullard - Festivals and ceremonies of the Roman republic - 1981 -
- W. Warde Fowler - The Roman Festivals of the Period of the Republic: An Introduction to the Study of the Religion of the Romans - London - Macmillan and Co. -1899 -
- J. Eckhel - Doctrina numorum veterum - IV - Vienna - 1794 -
- Jorg Rupke - Communicating with the Gods - A Companion to the Roman Republic - Blackwell - 2010 -

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