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LEGIO I E LEGIO II ARMENIACA

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LEGIO I ARMENIACA

Fu una legione del tardo Impero e il suo nome significa: legione dell'Armenia. Essa è menzionata su un tardo testo romano conosciuto come "Notitia Dignitatum".

EMBLEMA SCUDO DELLA
I ARMENIACA
La Notitia dignitatum et administrationum omnium tam civilium quam militarium" cioè la "Notizia di tutte le dignità ed amministrazioni sia civili sia militari"è un documento redatto da un anonimo e attribuito dagli studiosi ad un periodo compreso tra la fine del IV sec. e l'inizio del regno dell'Imperatore romano d'Occidente Valentiniano III (425-455).
Ebbe ed ha grande importanza documentativa per le molte notizie sul sistema amministrativo del tardo Impero romano, e anche se alcuni studiosi hanno dubbi che derivasse da fonti ufficiali, oggi si tende a considerarla autentica anche nei contenuti.
Il documento è diviso in due parti, una per l'Impero d'Oriente e una per quello d'Occidente, dove elenca una lista di "alti" dignitari imperiali con le loro aree di competenza, oltre ad i corpi militari, secondo la distribuzione territoriale.

Secondo la Notitia questa legione deve aver avuto il suo primo presidio in una delle due province dell'Armenia, entrando solo in seguito a far parte del campo dell'esercito romano, posizione decisamente più prestigiosa.

Il dux Armeniae dipendeva, come documenta la Notitia, dalla diocesi Pontica, il cui comandante militare non è elencato nella Notitia, ma era probabilmente il magister praesentalis.

Più tardi, il dux Armeniae passò sicuramente sotto il comando del magister militum per Orientem. La struttura orientale, come  attesta la Notitia, rimase in gran parte intatta fino al tempo di Giustiniano I (525-65)

GIULIANO IMPERATORE
La legione armeniaca fu probabilmente fondata nel III secolo, ma non sappiamo da chi. Sappiamo solo che prese parte alla campagna persiana sfortunata dell'imperatore Giuliano l'Apostata (363).

Fu una delle legioni limitanei o ripariani (riparienses), cioè unità militari di confine dell'esercito romano costituite da truppe armate leggere con il compito di tenere a bada i barbari invasori in attesa dell'arrivo delle truppe armate pesanti, cioè i comitatensi. 

Questi ultimi sono menzionati per la prima volta nella legge del 325, contenuta nel Codice teodosiano come riparienses, in contrapposizione alle forze mobili dei comitatensi.

Il loro ruolo fu molto importante verso la fine dell'Impero, soprattutto per le riforme militari del tardo III sec. ad opera dell'imperatore Diocleziano, completate e messe in atto poi da Costantino. Il primo riferimento scritto ai limitanei è del 363, creati insieme ai comitatensi. 

Queste truppe leggere persero gran parte del loro ruolo a causa della povertà in cui vivevano lungo la frontiera, mentre i comitatensi che vivevano nelle città non ebbero difficoltà.




LEGIO II ARMENIACA

La Legio II Armeniaca fu una legione "pseudo comitatense" del tardo impero. Era pertanto una legione di "limitanei" entrata poi a far parte del comitatus, cioè dell'esercito mobile il cui ruolo era di intervenire lì dove occorreva.

EMBLEMA SCUDO II ARMENIACA
(Notitia dignitatum)
Inizialmente le legioni psudocomitatensi erano limitanei temporaneamente distaccati nel comitatus, e in questo periodo i soldati ricevevano una paga maggiore, ma poi l'unità tornava ai limitanei a guardare la frontiera. 

In seguito le unità pseudocomitatense rimasero nel comitatus sempre più a lungo, tanto che il distaccamento di uomini dai limitanei divenne la norma. Far parte dell'esercito di campo era una posizione più importante e meglio pagata.

I limitanei o ripariani, come già detto, erano unità militari leggere che dovevano impegnare i barbari invasori in attesa delle truppe pesanti, cioè i comitatensi, e la Notitia dignitatum registra la II Armeniaca sotto il magister militum per Orientem.

Il nome della legione potrebbe riferirsi ad una permanenza nella provincia dell'Armenia, ma l'unità fu in seguito spostata, insieme alla legione gemella I Armeniaca, nell'esercito campale. La presenza della legione è attestata dalle iscrizioni romane a Satala, dove avrebbe costruito un accampamento. Satala era l'antica fortezza legionaria della provincia romana della Cappadocia, (odierna Sadak), posta di fronte al regno d'Armenia.

Le legioni I e II Armeniaca, erano unità di limitanei a guardia dei territori romani al di là del Tigri; quando questi territori vennero persi (in seguito alla campagna sasanide di Giuliano del 363), le unità entrarono a far parte dell'esercito mobile d'Oriente col nome di legiones pseudocomitatenses.

Nel 360, Satala servìrono, insieme alla II Parthica e alla II Flavia, come presidio di Bezabde sul Tigri, ma cadde nelle mani dei Persiani. Ammiano Marcellino racconta che la II Armeniaca si trovasse a Bezabde (odierna Cizre) assieme alla II Flavia Virtutis e alla II Parthica, quando il re sasanide Sapore II assediò e conquistò la città, uccidendo molti abitanti. La legione però sopravvisse alla sconfitta. 

La campagna sasanide di Giuliano fu voluta dallo stesso imperatore per conquistare il regno dei Sasanidi, ma dopo essere giunto fino alla capitale sasanide di Ctesifonte e avervi sconfitto l'esercito nemico, Giuliano fu costretto a ritirarsi, ma morì prima di tornare in territorio romano. Sembra vi avessero partecipato entrambe le legioni armeniache.


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