TUTTI I LIMES DELL'IMPERO |
- un fiume (come Reno, Danubio ed Eufrate),
- i monti (come la catena dei Carpazi in Dacia o dell'Atlante in Mauretania)
- il deserto (Egitto, Arabia e Siria).
I LIMES PRINCIPALI
LIMES PANNONICO |
Il più settentrionale dell'intero Impero, con il vallo di Adriano e il vallo Antonino;
- LIMES RENICO
Lungo il fiume Reno, che per quasi un ventennio permise la penetrazione nella Germania Magna fino al fiume Elba;
- LIMES DANUBIANO
Il più importante dell'intero sistema difensivo imperiale, a protezione di tutte le province che dalla Rezia percorrevano il grande fiume fino alla sua foce, con la Mesia inferiore.
A sua volta si divideva in:
• RETICO creato dopo le campagne di Augusto in Vindelicia e Rezia nel 15 a.c., sviluppato ulteriormente con l'acquisizione degli Agri Decumates ad occidente a partire da Domiziano;
• NORICO creato a partire dalla dinastia giulio-claudia (tra il 15 a.c. ed i 50 d.c.);
• PANNONICO creato a partire dalle campagne di Tiberio degli anni 13-9 a.c.;
• MESICO creato a partire dalle campagne del 30-29 a.c., condotte da un generale di epoca augustea.
A questo limes è inoltre strettamente collegato il sistema difensivo della Dacia romana sviluppato con la sua conquista, voluta da Traiano.
- LIMES A NORD DEL DANUBIO
LIMES NORICO |
La Pannonia era una provincia romana che comprendeva la parte occidentale dell'attuale Ungheria, il Burgenland oggi austriaco, fino a Vienna, la parte nord della Croazia e parte della Slovenia.
OLANDA
Il 1° gennaio 2003 in Olanda sono state rinvenute delle fondazioni di una vedetta, costruita dai soldati romani sulle rive del Reno circa 2000 anni fa. Si crede che la vedetta dovesse essere parte di una catena di postazioni d'osservazione a guardia del fiume, che delimitava i confini dell'Impero Romano alle sue propaggini più estreme.
Si ritiene che le torri fossero usate per monitorare gli sbarchi lungo il fiume e per far risuonare gli allarmi se tribù germaniche ostili avessero minacciato un attacco.
Le torri erano costruite ad intervalli compresi tra i 500 ed i 1500 metri di distanza, abbastanza ravvicinati da consentire ad ogni guardia di fare segnali all'altra, ed allertare i soldati che stazionavano nelle basi più vicine per qualsiasi pericolo o evenienza lungo le rive del fiume.
Gli archeologi datano la torre a circa il 50 d.c., regno dell'Imperatore Claudio.
La torre dovrebbe essere stata quadrata, 3 m. su ogni lato e 5 di altezza. Distaccamenti di tre o quattro soldati venivano probabilmente inviati alla torre dalle più vicine basi militari, tracce delle quali ancora sopravvivono.
LIMES MESICO |
"I Romani arrivarono per la prima volta in quest'area ai tempi di Cesare", attorno al 53 a.c., l'occupazione romana non fu pesante, ma sufficiente a portare l'ordine... Usavano forti di legno molto funzionali, che venivano montati e smantellati a seconda delle necessità".
Il fiume era utilizzato per scopi commerciali dai romani e dalle tribù germaniche locali, conosciute ai romani come "Batavi"; ed i punti di osservazione possono avere giocato un ruolo anche nell'assicurare il pagamento dei pedaggi alle imbarcazioni di passaggio.
Ma il soldo, si sa, lo intascavano sempre i Romani.
La nuova religione cristiana da un lato cambiò la visione della difesa dei confini. Cadde il mito del buon soldato disposto a morire per la patria e per l'onore,
I romani non combattevano quasi più e la difesa dell'impero venne affidata ai mercenari che non avevano lo stesso entusiasmo dei romani.
LIMES DELLA GERMANIA INFERIORE |
Le continue invasioni barbariche del III secolo, in particolare degli Alemanni, indebolirono l'impero romano.
La secessione della parte occidentale dell'impero (Impero delle Gallie), guidata dal governatore di Germania superiore ed inferiore, Postumo, indebolì ancor di più l'impero romano.
Tutto ciò costrinse l'imperatore Gallieno ad abbandonare il territorio degli agri decumates.
Dovette così riportare il limes ai grandi fiumi: ad ovest del Reno, cioè al limes alto germanico, ed a sud del Danubio, cioè il limes retico, tra il 259 e il 260.
LIMES GERMANICO RETICO
Il Limes germanico-retico riguarda le fortificazioni di confine costruite dai Romani sui confini delle province della Germania superiore e della Rezia, tra i fiumi Reno e Danubio.
LIMES GERMANICO RETICO 90 D.C. |
Esso comprendeva:
- il LIMES RENICO
Lungo il fiume Reno, che per quasi un ventennio comportò la penetrazione nella Germania Magna fino al fiume Elba;
- il LIMES DANUBIANO
Il più importante dell'intero sistema difensivo imperiale, ovvero le ripe, a protezione di tutte le province che dalla Rezia percorrevano il Danubio fino alla sua foce, con la Mesia inferiore.
- il LIMES A NORD DEL DANUBIO
Comprendente le province daciche, la Sarmazia e le coste settentrionali del Ponto Eusino.
Le Strutture:
La fortificazione era formata da una palizzata di tronchi di quercia del diametro di 30 cm. conficcati al suolo per un m. e alti 3 m. per tutto il percorso non costeggiato dal fiume, fornita di fortini e torri di avvistamento.
LIMES GERMANICO RETICO |
Nella Rezia il limes aveva invece un muro di pietra spesso 1,2 m. ed alto 3-4 m. al posto della palizzata.
Raffigurazioni del limes romano si trovano raffigurati sulla Colonna Traiana e su quella Antonina, dove le scene iniziali rappresentano la riva destra del Danubio, con posti di guardia, forti, fortezze, difesi da palizzate, cataste di legna e covoni di paglia che, se incendiati, servivano come segnalazione.
Il 15 luglio del 2005 il limes germanico-retico è stato incluso dall'UNESCO nella lista dei Patrimoni dell'umanità, unendosi al Vallo di Adriano situato tra Scozia e Inghilterra (iscritto nel 1987). Nel 2008 a questa coppia si è aggiunto il Vallo Antonino.
LIMES BRITANNICUS
La parte più settentrionale dei confini imperiali. In pratica servì a frenare le incursioni dei Pitti, coraggiosi e sanguinari avversari dei romani, in pratica gli antenati degli Scozzesi.I limes furono il Vallo di Adriano e il Vallo di Antonino, ambedue posti nella zona Nord della Britannia.
VALLO DI ADRIANO
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Fu il confine più settentrionale dell'Impero Romano in Britannia, anche se i Romani erano giunti fino al Mar Baltico, ed era in assoluto il confine più fortificato dell'impero. Le tutelatissime porte di accesso attraverso il vallo fungevano anche da dogane per la tassazione delle merci.
Era largo dai 2,5 m. ai 3 m., e alto dai 4 ai 5 m. Possedeva ben 80 fortini, di cui due accanto alle porte, e uno ogni miglio romano, con una torretta ogni due fortini per vedetta e segnalazioni.
Il Vallo comprendeva, dall'esterno all'interno:
Gran parte delle pietre vennero depredate e riutilizzate per edifici locali fino al XX sec. Oggi ne resta in particolare la sezione centrale, ma per gran parte ci si può camminare sopra. Costituisce la principale attrazione turistica dell'Inghilterra settentrionale ed è stato dichiarato dall'UNESCO patrimonio dell'umanità.
Il Vallo Antonino, successivo e posto più a nord di quello di Adriano, era inferiore per dimensioni ed efficienza.
Era costituito c da un banco di terra alto 4 m. con un ampio fossato sul lato nord ed un percorso militare sul lato sud, con un fortino ogni due miglia. Fu abbandonato dopo solo 20 anni, ristabilendo il Vallo di Adriano.
La costruzione del Vallo Antonino iniziò nel 142 sotto il regno di Antonino Pio, e fu completata nel 144. Il vallo si estende per 39 miglia, (pari a 63 chilometri) dal West Dunbartonshire sul Firth of Clyde a Bo'ness sul Firth of Forth.
La fortificazione fu costruita per rafforzare l'efficacia del Vallo di Adriano, posto 160 km più a sud come confine settentrionale della Britannia. I romani, anche se riuscirono a insediare accampamenti e fortilizi temporanei a nord del vallo, non arrivarono mai a conquistare e sottomettere le tribù indigene dei Pitti, che resistettero e spesso danneggiarono la fortificazione.
I romani chiamarono la terra a nord del Vallo Antonino Caledonia, ma si pensa che anche il termine "Alba", il nome moderno in gaelico della Scozia, trovi origine dal lemma latino corrispondente a bianca (alba), data la presenza nella regione di montagne coperte di neve. Per altri, come lo studioso Robert Graves, si chiamò così in onore della Dea Alba, vale a dire la Dea Bianca, quella stessa Dea che in Magna Grecia si chiamò Leuca, cioè Bianca, vedi S. Maria di Leuca.
Il vallo fu abbandonato a venti anni dalla costruzione, quando nel 164 le legioni romane si ritirarono a sud del Vallo di Adriano. L'imperatore Settimio Severo giunse nel nord dell'isola per rendere sicura la frontiera e fece restaurare alcune parti del vallo. Sebbene la rioccupazione fosse durata solo pochi anni, il vallo Antonino è spesso chiamato Vallo Severiano.
Il Vallo Antonino era inferiore a quello di Adriano per dimensioni ed efficacia, ma la sua costruzione fu in ogni caso eccezionale, completato in soli due anni in una terra di confine fredda e ostile. La sua struttura era costituita da un banco di terra alto quattro metri con un ampio fossato sul lato nord e un percorso militare sul lato sud. Lungo il vallo si trovano ancora tracce di una bocca di lupo nei pressi del Rough Castle Fort. La maggior parte del Vallo Antonino è oggi distrutta, ma alcune sue sezioni sono ancora visibili a Bearsden.
Nel 2008 il vallo Antonino è stato nominato dall'UNESCO "Patrimonio dell'umanità" assieme al Limes germanico-retico" con il titolo di "Confini dell'impero romano"
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IL VALLO DI ADRIANO |
Era largo dai 2,5 m. ai 3 m., e alto dai 4 ai 5 m. Possedeva ben 80 fortini, di cui due accanto alle porte, e uno ogni miglio romano, con una torretta ogni due fortini per vedetta e segnalazioni.
Il Vallo comprendeva, dall'esterno all'interno:
- Uno spalto degradante all'esterno protetto da un parapetto e un profondo fossato, armato con file di pali appuntiti;
- Un muro di pietra;
- Una strada dove le truppe potessero spostarsi velocemente;
- Il Vallum vero e proprio cioè due grossi argini con un altro fossato nel mezzo.
- Una guarnigione perennemente stanziata.
Gran parte delle pietre vennero depredate e riutilizzate per edifici locali fino al XX sec. Oggi ne resta in particolare la sezione centrale, ma per gran parte ci si può camminare sopra. Costituisce la principale attrazione turistica dell'Inghilterra settentrionale ed è stato dichiarato dall'UNESCO patrimonio dell'umanità.
IL VALLO DI ANTONINO
Il Vallo Antonino, successivo e posto più a nord di quello di Adriano, era inferiore per dimensioni ed efficienza.
Era costituito c da un banco di terra alto 4 m. con un ampio fossato sul lato nord ed un percorso militare sul lato sud, con un fortino ogni due miglia. Fu abbandonato dopo solo 20 anni, ristabilendo il Vallo di Adriano.
La costruzione del Vallo Antonino iniziò nel 142 sotto il regno di Antonino Pio, e fu completata nel 144. Il vallo si estende per 39 miglia, (pari a 63 chilometri) dal West Dunbartonshire sul Firth of Clyde a Bo'ness sul Firth of Forth.
La fortificazione fu costruita per rafforzare l'efficacia del Vallo di Adriano, posto 160 km più a sud come confine settentrionale della Britannia. I romani, anche se riuscirono a insediare accampamenti e fortilizi temporanei a nord del vallo, non arrivarono mai a conquistare e sottomettere le tribù indigene dei Pitti, che resistettero e spesso danneggiarono la fortificazione.
I romani chiamarono la terra a nord del Vallo Antonino Caledonia, ma si pensa che anche il termine "Alba", il nome moderno in gaelico della Scozia, trovi origine dal lemma latino corrispondente a bianca (alba), data la presenza nella regione di montagne coperte di neve. Per altri, come lo studioso Robert Graves, si chiamò così in onore della Dea Alba, vale a dire la Dea Bianca, quella stessa Dea che in Magna Grecia si chiamò Leuca, cioè Bianca, vedi S. Maria di Leuca.
IL VALLO DI ANTONINO |
Il Vallo Antonino era inferiore a quello di Adriano per dimensioni ed efficacia, ma la sua costruzione fu in ogni caso eccezionale, completato in soli due anni in una terra di confine fredda e ostile. La sua struttura era costituita da un banco di terra alto quattro metri con un ampio fossato sul lato nord e un percorso militare sul lato sud. Lungo il vallo si trovano ancora tracce di una bocca di lupo nei pressi del Rough Castle Fort. La maggior parte del Vallo Antonino è oggi distrutta, ma alcune sue sezioni sono ancora visibili a Bearsden.
Nel 2008 il vallo Antonino è stato nominato dall'UNESCO "Patrimonio dell'umanità" assieme al Limes germanico-retico" con il titolo di "Confini dell'impero romano"
LIMES ORIENTALE
Era un sistema di fortificazioni a difesa dell'Oriente romano che collegava:- Trapezus (sotto i romani dal 64 d.c. fu importante base navale sul Mar Nero, nella provincia del Ponto) con
- Aelana (nell'estremo sud di Israele) da cui costruirono una strada per collegarla con
- Petra, città nabatea
- per fronteggiare le popolazioni seminomadi di Nabatei, Arabi e Palmireni, dal regno d'Armenia
- e soprattutto dall'Impero dei Parti prima, e Sasanidi poi.
ll limes orientale era poi diviso in quattro settori:
LIMES PERSIANO |
Creato dall'imperatore Tiberio nel 17 con l'annessione della provincia romana di Cappadocia; unitamente a quello armeno (spesso al centro di guerre tra Romani e Persiani per numerosi secoli);
- LIMES ARMENO
Per cui si batterono spesso Romani e Persiani per diversi secoli;
- LIMES MESOPOTAMICO
Creato in modo discontinuo a partire dalle campagne partiche di Traiano del 114-117;
- LIMES ARABICUS
LIMES ARABICO |
Su tutta la sua lunghezza si trovavano numerose fortezze e torri d'avvistamento.
Nei pressi del limes arabicus, Traiano costruì, tra il 111 ed il 114, un'importante strada, la Via Traiana Nova, da Bostra ad Aila sul Mar Rosso, per una lunghezza di 430 Km, per fornire un mezzo efficiente per il trasporto di truppe ed ufficiali governativi. Fu poi completata da Adriano.
LIMES AFRICANO
Il terzo e il più lungo da difendere, a protezione dei confini meridionali.
Era diviso in due fronti:
LIMES AFRICANO |
- il fronte orientale, formato dalle province della Cirenaica ed Egitto.
Era complessivamente costituito da almeno sei settori di limes lungo il fronte dell'Africa settentrionale. Si trattava del fronte meridionale a difesa dell'Impero romano.
Fu il "fronte" più lungo, ma il più semplice da difendere con i suoi 45.000 armati schierati durante i primi III secoli. Si estendeva da Rabat in Marocco, a Suez sul Mar Rosso in Egitto, e misurava in
linea d'aria 4.000 km.
Fu costituito da numerosi sub-settori, che erano, da occidente a oriente:
DISPOSIZIONE DELLE LEGIONI ROMANE LUNGO I CONFINI DELL'IMPERO (211 D.C.) |
- Mauretania Tingitana - creato dall'imperatore Claudio nel 42 con l'annessione della provincia romana di Mauretania;
- Mauretania Caesariensis - creato dall'imperatore Claudio nel 42 con l'annessione della provincia romana di Mauretania;
- Numidia - creato al termine delle guerre giugurtine nel 105 a.c. con l'annessione dei territori della Numidia orientale a quelli della provincia romana d'Africa;
- Aurès - a sud dell'omonimo massiccio montuoso, si trovava tra quello poco sopra citato di Numidia ed il successivo Tripolitanus;
- Tripolitanus - della omonima regione si estendeva a sud delle due Sirti;
- Tripolitanus - della omonima regione si estendeva a sud delle due Sirti;
- Cirenaica - creato in epoca repubblicana nel 74 a.c. quando la regione fu annessa.
- Limes egiziano - creato da Augusto nel 30 a.c. con l'annessione della provincia romana d'Egitto.