COME DOVEVA APPARIRE L'ARCUS TRAIANI |
ROBERTO LANCIANI
"ARCVS TRAIANI"
Flaminio Vacca dice :
« intorno la colonna Traiana dalla banda dove si dice spoglia Cristi (furono) cavate le vestigie di un Arco trionfale con molti pezzi d'istorie, quali sono in casa del sig. Prospero Boccapaduli, a quel tempo maestro di strade. Vi erano ancora Traiano a cavallo, che passava un fiume, e si trovarono alcuni prigioni simili a quelli che sono sopra 1' arco di Costantino, della medesima maniera ».
(Sulla moneta:
Arco di Traiano, entrata trionfale del foro di Traiano: facciata di un edificio esastilo, sormontato da statue ed un carro trionfale a sei cavalli con tre figure verso sinistra e destra (due soldati ed al centro un trofeo dei Daci); quattro statue negli archi sottostanti; FORVM TRAIAN(A) in esergo.)
Questo tempio era il più gigantesco di Roma (salvo quello del Sole venuto più tardi), e ad esso il CIL. vorrebbe attribuire una iscrizione le cui lettere misuravano soli 16 centimetri di altezza! Di più il CIL. stesso riconosce « eundem titulum in utraque parte aedificii extitisse » ciò che non può convenire a un tempio.
In ultimo luogo mi sembra diffìcil cosa che una iscrizione monumentale di quella natura incominciasse con le sigle « ex s. e. divis etc. ». L' arco non fu demolito e spogliato per intero dal Boccapaduli: e quando l'avvocato Bonelli pose mano a scavarne nuovamente il sito nell' ottobre del 1862, nell' area della chiesetta di s. Maria in Campo Carleo (Spoglia Cristi), trovò trentatrè massi architettonici e figurati dell' arco stesso, che gli scultori Benzeni e Palombini stimarono essere del valore di scudi 770.
Il Governo pontificio ne acquistò la parte migliore (Vedi Pellegrini in Bull. Inst. 1863, p. 78, e C. L. Visconti nell'Archivio del Min. Belle Arti, 1863, V, 1, 5). Nelle relazioni di costui sono notevoli i brani seguenti: « 11 novembre 1862 sono stati scoperti tre grandi massi di peperino 16 novembre, la parte superiore di una statua colossale acefala, rappresentante un barbaro prigioniero. È d' ottima scultura, ed ha l'abito e 1' atteggiamento consueto di tali figure destinate a decorare gli archi di trionfo». -
ARCO DI TRAIANO
Di un arco di Traiano a Roma si hanno testimonianze letterarie e monetali, ma non se ne conosce con certezza la collocazione. Nel parere di alcuni non venne mai effettivamente eretto, ma sembra improbabile, perchè secondo i cataloghi regionari però si trovava nella Regio I Porta Capena.
La Regio I Porta Capena era la I delle 14 regioni di Roma augustea classificata poi nei Cataloghi regionari della metà del IV sec.. Prese il nome dalla porta delle mura serviane da cui entrava in città la via Appia e si estendeva nella valle da questa percorsa a sud del Celio lungo la via Latina, fino oltre il successivo percorso delle mura aureliane. Qui si estendeva dalla Porta Appia, fino alla Porta Metronia, includendo la Porta Latina, ed oltre le mura il fiume Almone (nei pressi del quale sorgeva un tempio di Marte).
FORO DI TRAIANO |
ARCO DI TRAIANO
Di un arco di Traiano a Roma si hanno testimonianze letterarie e monetali, ma non se ne conosce con certezza la collocazione. Nel parere di alcuni non venne mai effettivamente eretto, ma sembra improbabile, perchè secondo i cataloghi regionari però si trovava nella Regio I Porta Capena.
La Regio I Porta Capena era la I delle 14 regioni di Roma augustea classificata poi nei Cataloghi regionari della metà del IV sec.. Prese il nome dalla porta delle mura serviane da cui entrava in città la via Appia e si estendeva nella valle da questa percorsa a sud del Celio lungo la via Latina, fino oltre il successivo percorso delle mura aureliane. Qui si estendeva dalla Porta Appia, fino alla Porta Metronia, includendo la Porta Latina, ed oltre le mura il fiume Almone (nei pressi del quale sorgeva un tempio di Marte).
In effetti nel 117 d.c. venne decretato dal Senato un arco di trionfo in onore dell'imperatore Traiano. Durante il XIX secolo gli studiosi formularono varie ipotesi sulla sua collocazione, che sembrava più probabile entro il Foro di Traiano stesso, forse dell'ingresso monumentale del Foro, in collegamento col Foro di Augusto, forse come struttura indipendente.
Esiste infatti un aureo con la raffigurazione di un arco, a fornice unico e sormontato dal carro trionfale imperiale, scandito verticalmente in cinque sezioni scandite da sei colonne; accanto al fornice centrale sono raffigurate due nicchie con timpano per ciascun lato, dove si supposero conservate le statue dei prigionieri Daci (presenti oggi nell'arco di Costantino).
Sopra le nicchie vi erano altrettanti scudi con ritratto (imagines clipeatae). Il carro trionfale era trainato da sei cavalli e fiancheggiato da trofei con vittorie. In realtà la raffigurazione monetale non rappresenterebbe nemmeno un arco, ma forse la recinzione meridionale della piazza (forse i resti rimessi in luce nei recenti scavi del Giubileo, mentre nella stessa occasione non furono ritrovate tracce di archi); può darsi che l'accesso sud alla piazza fosse stato monumentalizzato come arco trionfale e dedicato poi effettivamente come tale dal Senato al Traiano, eventualmente con la semplice apposizione di un'iscrizione.
Altre interpretazioni sono tuttora in discussione, con parecchie diverse ipotesi, dato che la cosa coinvolge l'aspetto dei lati nord e sud della piazza e la posizione del tempio del Divo Traiano e Plotina.
TEMPIO DI TRAIANO E PLOTINA
Si pensa fosse collocato nel Foro Traiano e, a quanto riporta la Historia Augusta, venne aggiunto alla piazza del foro da Adriano tra il 125 e il 138 e dedicato all'imperatore Traiano, divinizzato dal Senato, e a sua moglie Plotina, morta e anch'essa divinizzata nel 124.
TEMPIO DI TRAIANO |
Gli scavi diretti da Eugenio La Rocca, oggi visibili sotto Palazzo Valentini, hanno portato a credere che il tempio fosse inserito in uno spazio tra un alto muro a forma di ferro di cavallo con un colonnato aggettante, con una fronte di sei o otto colonne.
LA QUADRIGA CHE SORMONTAVA L'ARCO |
“L’Arco di Traiano…nel passato era adornato con una quadriga e con la statua dell’Imperatore; queste non ci sono più”, annotava nel suo diario di viaggio Edward Hutton,aggiungendo: “Rimangono, tuttavia, le belle serie dei rilievi.”
La stessa quadriga poteva ornare l'arco di Traiano a Roma?