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VIA POPILIA - ANNIA DEL NORD

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PORZIONE DELLA PAVIMENTAZIONE DELLA VIA ANNIA NEI PRESSI DI ALTINUM


VIA ANNIA del nord, detta pure VIA POPILIA ANNIA

Da non confondere con l'altra VIA ANNIA, perchè questa è una strada romana nella Gallia Cisalpina.

Questa collegava Hatria (Adria) a Patavium (Padova), Altinum (Altino), Iulia Concordia ( Concordia Sagittaria, dove incrociava la via Postumia) e infine ad Aquileia. Presso Mestre la via si avvicinava alla costa, mentre tra Altino e Concordia utilizzava il sistema viario preesistente.

Venne costruita nel 131 a.c. dal pretore Tito Annio Rufo, figlio dell'omonimo console del 153 a.c. Il suo declino avvenne durante nel tardo impero, sia a causa del territorio lagunare sia a causa delle invasioni barbariche.

La sua edificazione fu dovuta alla conquista della Gallia Cisalpina che ebbe inizio tra il III e il II sec. a.c.,
onde attrezzare il versante adriatico, pericolosamente aperto alle migrazioni tribali delle armate galliche, al soccorso romano veloce attraverso il lastricato.

PERCORSO DELLA VIA CONSOLARE (cliccare per ingrandire)
Per maggior sicurezza nel 268 a.c. fu dedotta la colonia di Ariminum (Rimini), per fornire la zona di legionari perennemente stanziati in zona. Fece seguito la costruzione della via Flaminia, nel 220 a.c. e la deduzione di un'altra colonia, quella di Aquileia del 181 a.c. ai confini dei temibili Veneti.

Aquileia però aveva bisogno di un veloce collegamento anche con la terraferma per cui nel 187 a.c. il console Emilio Lepido ordinò la costruzione della via Emilia, che collegava Rimini a Piacenza e, che, nel 175 a.c., prolungò fino ad Aquileia. Nel 148 a.c. venne poi edificata la via Postumia che collegava Genova ad Aquileia.

Nel 132 poi venne realizzata la via Annia per collegare Rimini con il porto di Atria (Adria), che traversava Padova da sud a nord, per poi seguire in parallelo il corso del fiume Meduacus Maior. Il tratto verso Aquileia della via Annia è piuttosto arretrato rispetto alla linea di costa. Da Altino ad Aquileia la strada dovette attraversare numerosi corsi d'acqua che richiesero ponti, argini, canali e banchine.

Superato il fiume Livenza per mezzo di un ponte, l'Annia si avvicinava al corso del Lemene (il romano flumen Reatinum) e alla città di Concordia, fondata tra il 42 e il 40 a.c.. Il corso del fiume collegava Concordia al mare e al suo sbocco portuale, in località di Caorle. La via Annia entrava in Concordia attraverso la porta urbica orientale e poco si univa alla via Postumia, proveniente da Oderzo per proseguire insieme verso Aquileia.

RESTI DEL PONTE SU VIA CONCORDIA-SAGITTARIA

Peraltro il percorso dell'Annia nel tratto Padova-Adria non è ancora ricostruito perchè i dati archeologici non danno segni certi sull'andamento del tracciato e le numerose lineazioni individuate col telerilevamento non sono riconducibili con certezza alla Via Annia.

Si pensa che, oltrepassato il Bassanello, l'Annia seguisse il percorso Albignasego, Maserà, Conselve, per deviare poi verso sud-est fino a raggiungere Agna e quindi Adria.

In alternativa, l'uscita da Padova è stata ipotizzata nel versante sud-orientale del Prato della Valle, nei pressi dell'attuale Basilica di Santa Giustina, da dove la strada si sarebbe diretta verso Pozzoveggiani e Casalserugo, procedendo poi lungo il rettifilo di Bovolenta fino ad Agna raggiungendo quindi Adria.

Entrambi questi percorsi convergono su Agna e il toponimo Agna deriverebbe proprio dal nome dell'antica Via Annia, a conferma del suo passaggio in questo punto.

 Al Museo archeologico di Padova è stata ricostruito il tracciato della via Annia sia dentro la città romana che nei dintorni. Della via sono rimasti quattro miliari, i resti di due stazioni di cambio (a Sambruson di Dolo e a Marghera) e di un ponte (presso Ceggia), oltre a vari resti (come nei pressi di San Donà di Piave).


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