MOSAICO DELLE MEDUSE - VILLA OLIVELLA |
Il cursus publicus, l'organizzazione dei viaggi, funzionava grazie a una serie di alloggi di tappa (mansiones) e delle poste di scambio intermedie (mutationes) lungo le strade consolari. La mansio era un edificio dove ci si poteva rifocillare e passare la notte; nella mutatio (letteralmente: scambio) era possibile lasciare le proprie cavalcature e prenderne di fresche.
Larium era un antico villaggio dell'Etruria, ampiamente popolato già nei primi anni del II secolo a.c., tracce di un borgo di epoca romana che prosperò soprattutto nella seconda metà del I secolo a.c., Resti di costruzioni ai lati della strada e di tombe e iscrizioni furono rimessi in luce in scavi condotti nel 1823-1824. Due o tre miglia più avanti vi era la stazione di posta di Bebiana, le cui iscrizioni dimostrano che vi stazionavano diversi commercianti distaccati dal centro di Centumcellae, (Centocelle).
Larium era un antico villaggio dell'Etruria, ampiamente popolato già nei primi anni del II secolo a.c., tracce di un borgo di epoca romana che prosperò soprattutto nella seconda metà del I secolo a.c., Resti di costruzioni ai lati della strada e di tombe e iscrizioni furono rimessi in luce in scavi condotti nel 1823-1824. Due o tre miglia più avanti vi era la stazione di posta di Bebiana, le cui iscrizioni dimostrano che vi stazionavano diversi commercianti distaccati dal centro di Centumcellae, (Centocelle).
Lorium fu poi ceduta alla chiesa che che la devastò fino farla scomparire, dopo averne asportati diversi pezzi di riutilizzo, secondo il costume dell'epoca rivolto a cancellare tutti i possibili resti di una civiltà che adorava Dei pagani.
La zona venne così accorpata all'antica diocesi di Santa Rufina, unificata sotto papa Callisto II con la diocesi di Porto nell'attuale sede suburbicaria di Porto-Santa Rufina.
A Lorium si trovava una villa dove era stato educato l'imperatore Antonino Pio, che ne fece una reggia e che vi morì nel 161 d.c. e nelle quale risiedettero anche Adriano e Marco Aurelio, che ne fece uno dei suoi soggiorni preferiti.
In zona c'è ancora molto da scavare, non a caso hanno dato alla località il nome di "piccola Pompei", vi sono ben oltre 300 tombe che si trovano nell’area compresa tra il Castello, la scuola di via Sodini e la vecchia via Aurelia che dovranno essere portate alla luce prima che lo facciano i tombaroli.
VILLA DI OLIVELLA
Le ripetute segnalazioni, anche da parte della Guardia di Finanza, di scavi clandestini e le numerose segnalazioni di presenze archeologiche hanno spinto finalmente la Soprintendenza ad uno scavo in località Olivella. L’area è oggetto da alcuni anni (campagne 2007-2010) di un vasto progetto condotto in collaborazione tra la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma (responsabile Dott.ssa Rossi), l’Università di Roma La Sapienza (Cattedra di Topografia Antica, Scuola di Specializzazione in Archeologia Prof. Sommella), l’Università di Foggia (Cattedra di Topografia Antica, Prof.ssa M.L. Marchi).
medaglie ed una statua di Cibele assisa sopra un leone”. Nel 1815 vennero trovati, nei pressi del Castello, due frammenti d’iscrizione, in uno dei quali si leggeva:” FAUSTIN. AUGUSTUS “.
Numerosi e preziosi furono i ritrovamenti segnalati da scavi (tra cui statue, capitelli, iscrizioni) nel 1649, tra cui "
Durante gli scavi del 1824 il Nibby narra che: “Si trovarono varie statue tra cui una Giunone Velata, una Livia in forma di Pietà ed una Domizia in abito di Diana, conservate al Museo Clementino in Vaticano”, che consentono di confermare l’ipotesi che nell’area compresa tra Castel di Guido e la Tenuta della Bottaccia fosse localizzato un praetorium e il palazzo imperiale.
Nel 1976 la Soprintendenza Archeologica di Roma recuperò preziosi mosaici e pregevoli pitture che sono ora esposti al pubblico nella sede del museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo.
In zona c'è ancora molto da scavare, non a caso hanno dato alla località il nome di "piccola Pompei", vi sono ben oltre 300 tombe che si trovano nell’area compresa tra il Castello, la scuola di via Sodini e la vecchia via Aurelia che dovranno essere portate alla luce prima che lo facciano i tombaroli.
"Scoperto due anni fa il complesso nell'antica città di Lorium e presentato a Roma il 12/03 presso il Palazzo Massimo, dalla Soprintendenza Archeologica e dalla Guardia di Finanza.
Seguendo le tracce di alcuni "tombaroli"è stato possibile rinvenire, nella tenuta agricola di Castel di Guido sulla via Aurelia, l'impianto termale di una villa romana di dimensioni notevoli, datata II-III secolo d.C. Le scoperte portano alla luce almeno 6 ambienti, tra cui il calidarium ed il frigidarium con pianta quadrata, ed un mosaico di grandi dimensioni sul pavimento.
Ed ancora una volta nell'antica città di Lorium si scava: dopo Villa di Monte delle Colonnacce e Villa di Monte Aurelio, ora a riemergere è Villa Olivella, scoperta due anni fa dalla Soprintendenza Archeologica di Roma in collaborazione con il Comando Provinciale della Guardia di Finanza. Nel 2005 il Colonnello Giuseppe Zafarana ed i suoi uomini, sono giunti ai ritrovamenti seguendo le tracce di alcuni tombaroli che, in precedenza, avevano posto alcuni sostegni nel terreno e trafugato degli oggetti di valore. Successivamente, in seguito a perquisizioni domiciliari, è stata ritrovata una moneta del valore di 10.000 euro in una abitazione privata. Solamente nel marzo 2007 è stato possibile dare la notizia al pubblico dei ritrovamenti. Come ha dichiarato il Soprintendente archeologo di Roma, Angelo Bottini "si è atteso a dare la notizia per consentire la messa in sicurezza della Villa".
Il sito archeologico è di proprietà della Regione Lazio e viene gestito dal Comune di Roma.
Presto, inoltre, dovrebbe diventare del patrimonio capitolino.
La Soprintendenza ha stanziato 30.000 euro per consentire, durante la prossima estate, il proseguimento degli scavi, questa volta in collaborazione con i Professori e gli studenti dell' Università degli Studi di Roma "La Sapienza".
"Dopo aver visto il grande mosaico, l'abbiamo ricoperto. Abbiamo pensato che strappandolo avremmo rovinato il monumento.
La nostra speranza è restaurare la Villa ed aprire al pubblico", ha affermato Daniela Rossi.
Oltre alle due Ville delle Colonnacce e dell'Olivella, il territorio custodisce almeno altri 300 monumenti, risalenti al paleolitico fino all'epoca repubblicana.
Della "piccola Pompei", così è stata ribattezzata la città di Lorium, abbiamo fonti molto antiche sia letterarie e cartografiche, che ci hanno messo a conoscenza dell'esistenza delle Ville e del Borgo. Conoscenza confermata poi dai ritrovamenti."
ATTORI TRAGICI - VILLA OLIVELLA |
VILLA DI OLIVELLA
Le ripetute segnalazioni, anche da parte della Guardia di Finanza, di scavi clandestini e le numerose segnalazioni di presenze archeologiche hanno spinto finalmente la Soprintendenza ad uno scavo in località Olivella. L’area è oggetto da alcuni anni (campagne 2007-2010) di un vasto progetto condotto in collaborazione tra la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma (responsabile Dott.ssa Rossi), l’Università di Roma La Sapienza (Cattedra di Topografia Antica, Scuola di Specializzazione in Archeologia Prof. Sommella), l’Università di Foggia (Cattedra di Topografia Antica, Prof.ssa M.L. Marchi).
medaglie ed una statua di Cibele assisa sopra un leone”. Nel 1815 vennero trovati, nei pressi del Castello, due frammenti d’iscrizione, in uno dei quali si leggeva:” FAUSTIN. AUGUSTUS “.
Numerosi e preziosi furono i ritrovamenti segnalati da scavi (tra cui statue, capitelli, iscrizioni) nel 1649, tra cui "
Durante gli scavi del 1824 il Nibby narra che: “Si trovarono varie statue tra cui una Giunone Velata, una Livia in forma di Pietà ed una Domizia in abito di Diana, conservate al Museo Clementino in Vaticano”, che consentono di confermare l’ipotesi che nell’area compresa tra Castel di Guido e la Tenuta della Bottaccia fosse localizzato un praetorium e il palazzo imperiale.
Nel 1976 la Soprintendenza Archeologica di Roma recuperò preziosi mosaici e pregevoli pitture che sono ora esposti al pubblico nella sede del museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo.
La villa, a tre livelli, sta oggi rivelando le sue mura esterne costituite da imponenti sostruzioni in opus reticolatum in calcare bianco, che sporgono degradando con terrazze monumentali. Un ninfeo si presentava con numerose nicchie e fontane.
Descrizione:
La parte residenziale ha un atrio in cui si conserva l’altare dei Lari, le divinità protettrici della casa. Al centro vi è una vasca (compluvio) in marmo in cui si raccoglie l’acqua piovana che cade dal foro rettangolare sul tetto (impluvio).
Le sue sale da pranzo, sicuramente triclinari, erano ampie e dotate di preziosi pavimenti musivi e di stupendi affreschi sulle pareti. Vi erano poi dei cubicoli, le stanze da letto dei romani, piccoli e quasi privi di finestre. Diversi corridoi consentivano il transito della servitù alle spalle delle grandi sale da pranzo senza disturbare i commensali o il riposo dei proprietari.
Vi era poi il Peristilio o giardino porticato che illuminava e rinfrescava la casa, di solito con giardino centrale ed una fontana. Dodici colonne sostenevano il tetto del porticato, che spioveva verso la zona centrale.
Le sue sale da pranzo, sicuramente triclinari, erano ampie e dotate di preziosi pavimenti musivi e di stupendi affreschi sulle pareti. Vi erano poi dei cubicoli, le stanze da letto dei romani, piccoli e quasi privi di finestre. Diversi corridoi consentivano il transito della servitù alle spalle delle grandi sale da pranzo senza disturbare i commensali o il riposo dei proprietari.
Vi era poi il Peristilio o giardino porticato che illuminava e rinfrescava la casa, di solito con giardino centrale ed una fontana. Dodici colonne sostenevano il tetto del porticato, che spioveva verso la zona centrale.
LE TERME
Sono anche emersi una serie di ambienti appartenenti ad un edificio termale, con calidaria, tepidaria, praefurnia, e frigidarium, tutti con con pavimenti a mosaico. Testimoniano la ricchezza della villa l'abbondante quantità e qualità di marmi e le paste vitree che che dovevano essere pertinenti a pavimenti in opus sectile.
RINVENIMENTI A LORIUM |
I diversi bolli laterizi rinvenuti datano il complesso al II-III d.c., tanto più che compaiono nel complesso i nomi di Stertinia Bassula figlia di Stertinius Noricus, consul suffectus nel 113 d.c. e proprietaria di praedia suburbani, mentre in due bolli è menzionato un personaggio legato all’imperatore Antonino Pio, Marcus Pontius Sabinus, dominus figlinarum, consul suffectus nel 153 e poi amministratore nella Misia superiore nel 159-160, infine un bollo di Faustina, moglie di Antonino Pio.
Per l'epoca dei personaggi citati, i rivestimenti parietali in paste vitree relative che ricordano la villa di Lucio Vero all’Acqua Traversa, viene da ricollegare il complesso con il palazzo imperiale degli Antonini nel comprensorio di Lorium. La scoperta che tutti ora si attendono è quella del ritrovamento della Villa Imperiale di Antonino Pio.
V. Liguori, "Torna alla luce Villa Olivella nella zona di Castel di Guido sul sito UniversyTV.it.
Sulle vicine colline esistono numerose tracce di ville romane suburbane residenziali. Nella zona denominata “Colle Cioccari- Quarto della Vipera”, gli scavi della Soprintendenza archeologica di Roma scavano la villa dell'Olivella nel 2006, condotti dopo iniziali scavi clandestini nel 2005, hanno riportato in luce un impianto termale con pavimenti a mosaico, facente parte di una grande villa residenziale del II-III sec. d.c..
La Villa Olivella era la prima stazione sull’antica via Aurelia al XII miglio da Roma, ”Casale della Bottaccia”.
Frignani Rinaldo (13 marzo 2007) - Corriere della Sera
"A scoprirlo, come spesso accade, sono stati i «tombaroli».
I loro metal detector, usati per ricerca di monili e monete antiche, hanno individuato l' estate scorsa in una tenuta agricola comunale a Castel di Guido, sulla via Aurelia, l' impianto termale di una villa romana di grandi dimensioni risalente al II-III secolo d.C., dalla tarda età repubblicana alla prima età imperiale, composta da sei ambienti dei quali due già interamente scavati, il «calidarium» e il «frigidarium» a pianta quadrata e pavimento realizzato con uno splendido mosaico.
Una scoperta sensazionale, in località Olivella, in una zona dove, secondo la cartografia antica e la Tabula Peutingeriana, sarebbe sorto il borgo di Lorium, la «piccola Pompei», prima stazione di posta al XII miglio dell' Aurelia ed esclusivo luogo di villeggiatura dove venne educato da bambino l' imperatore Antonino Pio, che morì sempre lì nell' anno 161, apprezzata anche da Adriano e Marco Aurelio.
Nella zona di Castel di Guido e della via Aurelia, c'è un' area verde che, secondo gli studiosi a tutt'oggi nasconderebbe molti tesori nella vegetazione che sono spesso preda di ladri di reperti. Il complesso dell' Olivella, che sorgerebbe a una quarantina di m dall' impianto termale e a sei m sotto terra, costituirebbe il terzo polo insieme con altre due ville scoperte negli anni scorsi, al monte delle Colonnacce e al monte Aurelio.
La soprintendenza archeologica ha stanziato 30 mila euro per consentire nei prossimi mesi, forse a luglio, di proseguire gli scavi per portare alla luce la terza villa in collaborazione con gli studenti di Topografia antica dell' Università «La Sapienza». «La zona ha una valore ambientale indiscutibile - ha concluso Bottini - speriamo di poter trovare in tempi brevi anche la villa imperiale di Antonino Pio".
Frignani Rinaldo (13 marzo 2007) - Corriere della Sera
"A scoprirlo, come spesso accade, sono stati i «tombaroli».
DISEGNO DELLA STATUA DI GIUNONE DI LORIUM |
Una scoperta sensazionale, in località Olivella, in una zona dove, secondo la cartografia antica e la Tabula Peutingeriana, sarebbe sorto il borgo di Lorium, la «piccola Pompei», prima stazione di posta al XII miglio dell' Aurelia ed esclusivo luogo di villeggiatura dove venne educato da bambino l' imperatore Antonino Pio, che morì sempre lì nell' anno 161, apprezzata anche da Adriano e Marco Aurelio.
Nella zona di Castel di Guido e della via Aurelia, c'è un' area verde che, secondo gli studiosi a tutt'oggi nasconderebbe molti tesori nella vegetazione che sono spesso preda di ladri di reperti. Il complesso dell' Olivella, che sorgerebbe a una quarantina di m dall' impianto termale e a sei m sotto terra, costituirebbe il terzo polo insieme con altre due ville scoperte negli anni scorsi, al monte delle Colonnacce e al monte Aurelio.
La soprintendenza archeologica ha stanziato 30 mila euro per consentire nei prossimi mesi, forse a luglio, di proseguire gli scavi per portare alla luce la terza villa in collaborazione con gli studenti di Topografia antica dell' Università «La Sapienza». «La zona ha una valore ambientale indiscutibile - ha concluso Bottini - speriamo di poter trovare in tempi brevi anche la villa imperiale di Antonino Pio".
VILLA DELLE COLONNACCE |
VILLA DELLE COLONNACCE
Da: Le bellezze di Roma antica: la Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido
"I Volontari del Gruppo Archeologico Romano hanno ripreso a pieno ritmo gli scavi nella Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido. La Villa Romana è del II-III secolo d.c., sita su di un pianoro all’interno dell’Azienda agricola comunale. La Villa ha strutture di epoca repubblicana, con una zona produttiva e una zona residenziale di epoca imperiale.
STRADA DI LORIUM |
Nell’ambiente di lavoro si trovano un pozzo e la relativa condotta sotterranea. Torcular: sono due ambienti che ospitavano un impianto per la lavorazione del vino e dell’olio.
Vi era un torchio collegato alle vasche di raccolta, mentre in un ambiente più basso vi era l’alloggiamento dei contrappesi del torchio medesimo ed una cucina con contenitori in terracotta di grandi dimensioni (dolii)."
IL MITREO
Vicino al Casale della Bottaccia sono state trovate tracce di un mitreo, che consistono in ambienti con sedili scavati nel tufo e bassorilievi con rappresentazione di un serpente ed un volto abrasato della divinità Mitra.
Nell’ottocento fu rinvenuto un gruppo marmoreo raffigurante Mitra tauroctono conservato attualmente nella Galleria Doria Pamphili.
Rinvenuta anche una strada romana con basolato in pietra locale, con le banchine dei marciapiedi.