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VINDONISSA (Svizzera)

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VINDONISSA

L'OPPIDUM CELTICO 

Vindonissa, nella Provincia romana Germania superiore, era un oppidum celtico trasformato dai romani in un campo legionario. Gli oppida sono i primi insediamenti a nord del Mar Mediterraneo che costituiscono delle città. Cesare racconta che ogni tribù gallica aveva numerosi oppida ciascuno di diversa importanza, ipotizzandone pertanto una gerarchia.

I romani utilizzavano gli oppida come centri amministrativi per i territori conquistati, e molti divennero poi città romane, in genere spostandole dalla collina alla pianura. Questo campo legionario romano, nei pressi della moderna Windisch, in Svizzera, ebbe una notevole importanza per la sua posizione, alla confluenza del Reuss e dell'Aar, a soli 15 km dal Reno.

RICOSTRUZIONE VIRTUALE DELLA PORTA PRAETORIANA

IL CASTRUM ROMANO

Vindonissa venne fondata probabilmente tra il 9 ed il 13, in seguito alla disfatta di Teutoburgo e la conseguente riorganizzazione della frontiera operata da Tiberio e Germanico. Nel 21 ebbe una prima espansione edilizia verso ovest, ma fu ancora ampliata nel 30 risale con la costruzione delle terme e del valetudinarium.

La Legio XIII Gemina occupò il campo fino al 44 o 45, quando venne sostituita dalla XXI Rapax, fino alla rivolta dei Batavi del 69-70, che venne installata in un nuovo campo, stavolta edificato in pietra, insomma una città romana vera e propria.

La XXI venne disciolta in occasione della Rivolta batava del 69-70 e sostituita dalla XI Claudia, che rimase fino all'anno 100, quando le truppe vennero inviate sul Danubio in preparazione della campagna contro i Daci.

RICOSTRUZIONE DEL CAMPO MILITARE
Nel 298 vi si svolse la battaglia di Vindonissa combattuta tra l'esercito romano comandato dal Cesare Costanzo Cloro e quello degli Alemanni. Lo scontro fu vinto dai romani che rafforzarono la frontiera del Reno.

Da più di 100 anni si conducono scavi a Vindonissa, con la ricostruzione degli edifici romani dell'accampamento, con un nuovo percorso legionario che illustra la vita dei legionari. Gli scavi hanno fatto comprendere molte cose, ad esempio che l'espansione del campo militare di pietre dalla ultima legione, di stanza a Vindonissa, venne fatta qualche anno più tardi, di quanto si pensasse, e  il muro portante non venne ricostruito nella tarda antichità, una tesi che aveva erroneamente prevalso a lungo.

RIEDIFICAZIONE DELLA CASERMA ROMANA
Nella vicina città di Brugg, un piccolo museo romano mostra tutti i reperti romani rinvenuti a Vindonissa nel campo legionario, ma mostra anche interessanti ricostruzioni degli ambienti e degli oggetti romani illustrando la vita dei legionari.

A Vindonissa numerosi resti di opere pubbliche ospitano le epigrafi di ringraziamento degli Elvezi verso l'imperatore Vespasiano che ne ordinò l'esecuzione. Vi si eresse anche un arco di trionfo offerto dai locali ancora in ringraziamento per il generoso imperatore. L'anfiteatro sorse, per volontà dell'imperatore, su un teatro precedente che venne ampliato e abbellito.

Gli Elvezi, sia sotto Vespasiano che sotto marco Aurelio, goderono di pace e prosperità. Quando si dipartì la IX Claudia a Vidonissa non giunse altra legione e la città divenne un centro civile, non più militare.

RIEDIFICAZIONE DEL DORMITORIO MILITARE

CENTRO CIVILE

In seguito Vindonissa rimase un insediamento civile, che venne fortificato con una cinta di mura nel IV secolo. Oltre al forte legionario sono ancora presenti l'anfiteatro e l'acquedotto del I secolo, di 2,4 Km, che è ancora in uso, quattro cimiteri, una mansio e una collina di detriti.


Durante gli scavi, all'inizio del XX secolo fu rinvenuta a Vindonissa una grande quantità di lucerne romane.
Il loro numero e la loro diversità consentirono allo studioso e archeologo Siegfried Loeschke di compilare una tabella delle varie tipologie di lucerne romane.

Detta compilazione è ancor oggi utilizzata nel mondo accademico, come la più completa ed esaustiva di cui si abbiano i relativi reperti, e come tale è stata spesso copiata e riprodotta nei libri di archeologia.

( Lampade da Vindonissa. Un contributo alla storia della Vindonissa e antiquariato sistema di illuminazione, Birra / Baer, ​​Zurigo / Francoforte 1919)

Una preziosa epigrafe romana avverte che a Vindonissa era stato aperto un pubblico collegio, quindi una scuola pubblica, ove si insegnavano la medicina e le arti liberali. L'epigrafe sembra essere del II sec. e pertinente all'imperatore Adriano. Ed ecco l'iscrizione:

NUMINIB AUG. E GENIO COLL. HELL. APOLLONI
SACR. POSTUM. HYGINUS, Q. POSTUM HERMES LIB.
MEDICIS PROFESSORIBUS D. S. D.
 
RESTI DELLA VILLA DI SEEB

LA VILLA RUSTICA DI SEEB 

Uno scavo importante presso la città è stato quello della tenuta agricola romana di Seeb, non l'unica, ma una delle maggiori della Svizzera settentrionale,impiantate dopo la fondazione di Vindonissa e che godettero successivamente di un grande sviluppo fino alla distruzione intorno al 260 d.c.

La tenuta è circondata da mura su tre lati e divisa internamente in un parco e una parte agraria: all'interno delle mura di cinta sorgevano un'ampia casa padronale, un edificio col pozzo, un edificio con i bagni, sei altri edifici e due grandi recinti per accogliere il bestiame.

Nel I sec. d.c. la villa consisteva di un semplice ambiente rettangolare, il quale venne esteso aggiungendo varie ali, una delle quali ospitava un bagno termale (oggi scavato e conservato sotto una tettoia). Questa villa era parte di un complesso più ampio, il quale era delimitato da diversi muri.

Diversi fabbricati di fronte alla villa vera e propria erano adibiti a fienili o magazzini, ma anche a edifici residenziali per il personale. Di fronte all'edificio si trovava un pozzo coperto da una torre, dove l'acqua veniva pompata utilizzando un asino. Il palazzo era decorato con affreschi e in parte con mosaici.

I resti della villa erano già noti almeno dal XIX secolo. Alcune parti del complesso sono state scavate sistematicamente dal 1963 al 1970. Il complesso oggi è un museo a cielo aperto, ed è stato dichiarato monumento di importanza nazionale.

L'ANFITEATRO

IL CD SUI ROMANI IN SVIZZERA

In Svizzera si annuncia un Il CD illustrativo dell'epoca romana in Svizzera, contenente tre tipi di animazione: video clip, panorami e oggetti in 3D. Il CD sarà dotato di testi, di parlato e di video. 


L'ANFITEATRO
Verrà illustrata prima l'epoca pre-romana e poi l'espansione dell'insediamento romano n fino al III sec. d.c.. 

I filmati più lunghi saranno dedicati alla fortezza legionaria e ai suoi edifici, con l'alloggio dei Tribuni, l'Horreum e le caserme delle truppe. 

E' contemplato anche l'insediamento imperiale a Vindobona e nei film per la legione romana vi saranno i dettagli tecnici sulla progettazione e costruzione di strade romane, navi, mezzi di trasporto e tipi di legno usati, con tutti i cambiamenti storici soprattutto in periodo tardo-romano.



CANTON TICINO (giornale scolastico)

ACQUEDOTTO DI VINDONISSA
"In una regione di lingua e cultura italiane, come il Cantone Ticino, con una storia legata in modo preponderante alla romanizzazione, che forti impronte ha lasciato pure su tutto il territorio che forma oggi la Svizzera, anche una moderna SMU non può trascurare una pur limitata formazione di base, comune a tutti, sugli aspetti più importanti di quella civiltà romana che ha determinato non solo la lingua, ma la cultura e la vita delle nostre popolazioni."

Nemmeno in Italia ci si preoccupa tanto del latino e della civiltà romana.
 

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