AQUINCUM |
A partire dal principato dell'imperatore Domiziano (51 - 96), qui sorse una fortezza legionaria per fronteggiare le popolazioni germaniche (dette anche Teutoni o Goti) dei Quadi, popolo di origine suebica (del Mar baltico), che si trovava al principio del I sec. a.c.. nell'alta valle del fiume Meno in Germania e degli Iazigi, popolo di origine sarmata che, in origine vivevano nei pressi del Mar d'Azov, a sud del Volga. Attorno al 20 migrarono dietro indicazione dell'imperatore romano Tiberio, nella piana del Tisza (Ungheria orientale), dove rimasero fino all'arrivo degli Unni.
Aquincum divenne la capitale della nuova provincia della Pannonia inferiore, secondo alcuni dalla divisione che fece Traiano nel 103 (secondo altri la capitale fu invece Sirmio in Serbia sul fiume Sava), o forse dopo la nuova suddivisione operata da Caracalla nel 212-214, fino alla riorganizzazione provinciale operata da Diocleziano.
LA STORIA
- In seguito alle campagne condotte per volontà di Augusto da Druso Maggiore nel 10 - 9 a.c. i Quadi migrarono, insieme ai Marcomanni, in Moravia.
RICOSTRUZIONE DELLE TERME |
LA STORIA
- In seguito alle campagne condotte per volontà di Augusto da Druso Maggiore nel 10 - 9 a.c. i Quadi migrarono, insieme ai Marcomanni, in Moravia.
- Dopo la campagna di Tiberio del 6 d.c. diventarono popolo Cliente dei Romani, per cui si spostarono ancora più ad est in Slovacchia.
- Tacito narra che il loro re Vannio (19-50), che era re anche dei Marcomanni. fu cacciato dagli stessi Suebi, per cui l'imperatore Claudio, pur rifiutando di intervenire, ordinò al governatore della Pannonia “di disporre una legione con un corpo scelto di milizie ausiliarie sulla riva del Danubio” per proteggere i perdenti e dissuadere i barbari vittoriosi dalla tentazione di invadere la provincia.
Qui divenne la sede di un importante forte ausiliario di un'ala di cavalleria (190 x 250 m), installato nei pressi dell'attuale quartiere di Víziváros (49-50), su un precedente sito celtico.
- I figli della sorella di Vannio si spartirono il grande regno dei Suebi (Quadi e Marcomanni), mantenendo verso Roma assoluta lealtà, mentre Vannio con le sue genti furono sistemati in Pannonia.
RICOSTRUZIONE DEL PALAZZO GOVERNATIVO |
- Quadi e Marcomanni, come narra Tacito, aiutarono Vespasiano contro Vitellio, aiuto per cui ricevettero il loro riconoscimento ed appoggio politico-militare da parte di Roma, ma anche un aiuto in denaro ed armi.
- Negli anni 89-97 vennero invece attaccati dall'imperatore Domiziano per il mancato aiuto contro i Daci di Decebalo (87 - 106).
- La guerra durò dall'89 al 97 ma solo Traiano (53 - 117) riuscì a batterli, ottenendo il titolo di Germanicus, il trionfo e l'adozione imperiale da parte di Nerva.
- Le popolazioni suebe di Quadi e Marcomanni, tornati alleati dei romani, si sollevarono nel 135, per cui l'imperatore Adriano inviò là il suo erede designato, Lucio Vero (101 - 138), per combatterle nelle campagne 136-137, in cui furono vinte e tornarono popoli "clienti".
- Le popolazioni suebe di Quadi e Marcomanni, tornati alleati dei romani, si sollevarono nel 135, per cui l'imperatore Adriano inviò là il suo erede designato, Lucio Vero (101 - 138), per combatterle nelle campagne 136-137, in cui furono vinte e tornarono popoli "clienti".
- Antonino Pio (86 - 161) pose sul trono dei Quadi, un nuovo re filo-romano, ma verso la fine del II sec. si ribellarono di nuovo a Roma dando luogo alle "Guerre marcomanniche", dove assediarono Aquileia e distrussero Opitergium nel 170 sotto Marco Aurelio (121 - 180).
Il loro re, favorevole a Roma, e scelto dallo stesso Marco Aurelio, venne sostituito con uno ostile nel 173 per cui L'imperatore indisse una nuova guerra, catturò Ariogeso che non fu messo a morte grazie alla clemenza di Marco Aurelio, ma fu mandato in esilio ad Alessandria d'Egitto.
Vennero pertanto installate per ordine di Claudio i forti:
1) - Aquincum. forte ausiliario
2) - Brigetio (zona dell'antica tribù degli Azali) forte ausiliario
3) - Carnuntum (centro di origine celtica) forte legionario
tutti lungo il limes danubiano.
- Nel 73 la cohors I Tungrorum Frontoniana venne dislocata nella Germania Inferiore. Con Adriano venne trasferita lungo il Vallo di Adriano. Sotto Antonino Pio è a Castlecary.
Nel III sec. andò a a Housesteads, sempre sul vallo adrianeo, dove rimarrà fino al IV sec.
1) - Aquincum. forte ausiliario
2) - Brigetio (zona dell'antica tribù degli Azali) forte ausiliario
3) - Carnuntum (centro di origine celtica) forte legionario
tutti lungo il limes danubiano.
- Nel 73 la cohors I Tungrorum Frontoniana venne dislocata nella Germania Inferiore. Con Adriano venne trasferita lungo il Vallo di Adriano. Sotto Antonino Pio è a Castlecary.
Nel III sec. andò a a Housesteads, sempre sul vallo adrianeo, dove rimarrà fino al IV sec.
Secondo la Notitia Dignitatum.costruì un nuovo forte a Óbuda, distrutto poi durante la guerra suebo-sarmatica nel 92-93. In seguito a questi eventi venne dislocata un'unità di equites singulares, che qui rimasero almeno fino al III sec.
LE TERME |
- Per diversi secoli Aquincum svolse la funzione di base legionaria (415 x 415 m, pari a circa 16,6 ha), presumibilmente a partire dall'89, durante la prima fase della guerra suebo-sarmatica, iniziata da Domiziano e conclusa da Traiano nel 97.
- Vi si acquartierarono, dall'89 al 92, la legio V Alaudae o la legio XXI Rapax, una delle quali fu completamente distrutta in seguito ad un'invasione dei Sarmati Iazigi. Venne quindi inviata in sostituzione la II Adiutrix, che qui rimase fino al V sec. Quest'ultima unità partecipò in toto o anche solo con alcune sue vexillationes a numerose campagne militari dei secoli successivi.
- La fortezza fu poi ricostruita ed ampliata agli inizi del regno di Adriano, nel 118/199, al termine della crisi sarmatica: le sue dimensioni all'epoca erano di 520 x 460 m.
LE TERME |
- Sia Marco Aurelio, sia il figlio Commodo, combatterono una lunga ed estenuante guerra "ripulendo" i territori della Gallia cisalpina, Norico e Rezia (170–171), poi contrattaccando con una massiccia offensiva in territorio germanico, che richiese diversi anni di scontri, fino al 175.
- Nel 178 Marco Aurelio fu costretto a tornare nel castrum di Brigetio da dove venne condotta l'ultima campagna. La morte dell'imperatore determinò l'abbandono dei territori occupati della Marcomannia.
LA VIA PRINCIPALE |
- Sotto Settimio Severo ottenne lo status di colonia, che oggi corrisponde al quartiere di Óbuda (nell'odierna Budapest).
- Nel 228, sotto Alessandro Severo, gli Iazigi attaccarono il limes della Pannonia inferiore, ma furono respinti dal futuro imperatore Marco Clodio Pupieno Massimo che ottenne il titolo di "Sarmaticus maximus".
- Nel 236–237, Massimino Trace, condusse nuove campagne contro i sarmati Iazigi. Tra il 258 e 262 il fronte della Pannonia inferiore fu posto sotto continuo assedio da parte di Iazigi e Vandali.
PERISTILIO DELLA DOMUS DI AQUINCUM |
- Nel 278, l'imperatore Marco Aurelio Probo battè gli Iazigi ed i Vandali, ma alla morte di Probo, gli Iazigi si unirono ai Quadi e attaccarono il limes pannonico, la Tracia la stessa Italia.
- Nel 285 Diocleziano dovette respingere nuove invasioni germano-sarmatiche sia in Mesia sia in Pannonia, vinse e ricevette il titolo di "Germanicus maximus" e "Sarmaticus maximus" Nel 293, sconfisse nuovamente le tribù sarmatiche, tanto da essere riacclamato "Sarmaticus maximus"- Il limes danubiano resse ancora per alcuni decenni alle devastazioni barbariche, tanto che al tempo della Notitia dignitatum nel 400, la legio II Adiutrix si trovava ancora nell'antico castrum. Nel 409 però cadde sotto i colpi delle armate degli Unni di Attila, che riuscì ad occupare poi tutta la Pannonia nel 433. Nel sec. IV la città fu abbandonata e le pietre degli edifici romani furono poi usate per alzare le nuove case.
Nel 1241 Pest si battè contro i tartari. Dopo aver perso la battaglia in campo si ritirarono per tre giorni in città e vennero assediati dai Mongoli. Il loro ultimo rifugio fu la chiesa domenicana, che aveva pareti in pietra. Quasi 10.000 persone vi rimasero intrappolate, soprattutto donne e bambini e i tartari bruciarono il monastero con le loro frecce incendiarie, si che tutti morirono bruciati nel rogo.
IL FORUM |
Poi i mongoli attraversarono il fiume ghiacciato durante l'inverno del 1241-1242, e Óbuda venne distrutta. Essi uccisero l'intera popolazione delle due città. Pest e Buda. Quelli che si rifugiarono nelle foreste e nelle grotte, vennero cacciati e abbattuti come selvaggina.
L'impero romano, che aveva fatto da scudo alla crudeltà dei barbari, al suo crollo cedette il passo a nuove crudeltà e nuove inciviltà per secoli e secoli. Il Faro di Roma si era spento.
IL SITO DEL LIMES
Di Aquincum restano oggi il castrum, alcuni forti di cavalleria nelle sue vicinanze, come:
- Albertfalva (in legno di 167 x 190 m, sotto i Flavi; in pietra di 186x210 m, sotto Traiano/Adriano), un fortino romano di truppe ausiliarie che faceva parte della catena di postazioni militari presenti lungo il limes danubiano nel settore pannonico. Si trova a 13 km a sud della capitale dell'Ungheria, Budapest, l'antica Aquincum.
- Víziváros,
- Campona (in pietra di 178 x 200 metri, dove risiedette a partire da Antonino Pio, l'Ala I Thracum veterana sagittaria), un fortino romano di truppe ausiliarie che faceva parte della catena di postazioni militari presenti lungo il limes danubiano nel settore pannonico. Si trova in località Nagytétény, poco a sud della capitale dell'Ungheria, Budapest, l'antica Aquincum.
- Pest (sito dell'antico forte romano di Contra Aquincum, fondato durante le guerre marcomanniche di Marco Aurelio e Commodo) e numerose infrastrutture civili quali terme, anfiteatro, foro ed un acquedotto.
Resti di edifici romani sono tuttora presenti e visitabili sul territorio di Budapest. Vi è anche un museo, il Museum Aquicense. È uno dei siti archeologici in cui è stato rinvenuto un quadrato del Sator sul cui significato non c'è ancora accordo tra gli studiosi.
Il quadrato del Sator è una ricorrente iscrizione latina, in forma di quadrato magico, composta dalle cinque seguenti parole: SATOR, AREPO, TENET, OPERA, ROTAS. La loro giustapposizione, nell'ordine indicato, dà luogo a un palindromo, vale a dire una frase che rimane identica se letta da sinistra a destra o viceversa. - Campona (in pietra di 178 x 200 metri, dove risiedette a partire da Antonino Pio, l'Ala I Thracum veterana sagittaria), un fortino romano di truppe ausiliarie che faceva parte della catena di postazioni militari presenti lungo il limes danubiano nel settore pannonico. Si trova in località Nagytétény, poco a sud della capitale dell'Ungheria, Budapest, l'antica Aquincum.
IL MITREO |
L'uso era prettamente magico, cioè attraverso esso si creavano dei glifi da adoperare durante le cerimonie di magia. I quadrati magici, già operativi in epoca romana vennero poi sostituiti con i quadrati di numeri, usatissimi anche tra gli ebrei (la cabala) e ovunque nel medioevo. Il sistema era molto mentale e matematico, mirato ad astrarre l'operatore magico attraverso la complessità dei calcoli, e non era difficile astrarsi dalla realtà in modo anche pericoloso.
In essa c'erano due abitati: quello civile e quello militare. Il castrum era sorto nella regione dello odierno cantiere navale, mentre la porta decumana si trova allo sbocco della via Vòròsi sulla piazza Florian; la porta principale destra pare che si trovi verso la via Lajos. Il praetorium della città era verso la via Fò.
DESCRIZIONE
Aquincum era tra le città più sviluppate del continente, con sontuose dimore, fontane e cortili.In essa c'erano due abitati: quello civile e quello militare. Il castrum era sorto nella regione dello odierno cantiere navale, mentre la porta decumana si trova allo sbocco della via Vòròsi sulla piazza Florian; la porta principale destra pare che si trovi verso la via Lajos. Il praetorium della città era verso la via Fò.
Gli scavi hanno fatto emergere:
- le terme del castrum di grandi dimensioni
- il valetudinarium (ospedale romano)
- un anfiteatro nella città militare, in pietra arenaria, di dimensioni assai grandi (m 130 × 107), ma purtroppo della sua disposizione si conosce assai poco, dato lo stato di devastazione in cui si trova. I muri dei settori esterni sono di uno spessore di m 10, con massicci speroni; la cavea era ricavata dal materiale ottenuto dalla sistemazione della vastissima arena (m 88 × 66,40).
- un altro anfiteatro risiede nella parte civile, a poca distanza dalla ferrovia che si dirige verso Esztergo, costruito prima del 162. Ha una pianta ellittica, di cui il diametro più lungo misurava m 55, e pare che la cavea sia stata interamente ricavata dallo scavo del terreno. La copertura era molto probabilmente in legno, le dimensioni sull'asse erano m 86 × 75. Il podium dell'arena era formato da grandi conci, mentre tra i sedili solamente pochi erano in pietra; gli altri erano in legno ed infissi nella terra.
- le terme, di cui si conservano assai bene: tepidarium, calidarium, frigidarium e l'apodyterium.
- il Foro, a sud delle terme, con al centro una statua.
- il macellum, ancora più a sud del foro, circondato da ogni lato da tabernae e con in mezzo un edificio rotondo che ci fa pensare ad un santuario.
- un mitrhraeum (di m 13,50 × 6);
- una curia cioè una grande sala a colonne,
- la fabbrica di un figlinus (vasaio).
Non si conosce ancora il posto dove si potrebbe trovare la Fabrica Acincensis Scutaria di cui si parla in Not. dign. Occ., 9, 19.
- Per l'alimentazione idrica della città si conoscono finora due acquedotti, di cui uno a tre piani, ma non è affatto escluso che ve ne fossero anche altri.
Il sito vero e proprio, è composto dalle fondazioni e alcuni muri dei vari edifici, alcuni dei quali mantengono ancora quasi intatti i mosaici del pavimento che sono protetti dalle intemperie con pareti in vetro e tettoie. Qui sembra ci sia tutta la città. Si può passeggiare per quelle che furono le vie di quella città, che non è grandissima (saranno circa 200 m x 150 m) però bella e interessante.
IL SITO ARCHEOLOGICO
I primi scavi vennero effettuati grazie alla scoperta fortuita di alcuni resti da parte di un vinaio, nel 1778. Da allora dell'antica città romana sono venuti fuori numerosi resti, tra cui un anfiteatro, il foro, un acquedotto, alcune terme, nonché numerosi altari votivi, sarcofagi, stele funerarie e statue religiose.
Il sito archeologico, che all'epoca della massima espansione copriva un'area pari a circa 23 ettari, oggi (2014) risulta ancora in corso di scavi. Infatti si può visitare il campo di scavi. che si estende presso la ferrovia. Entrando, si hanno a sinistra i ruderi del foro e della basilica, a destra i resti delle terme, ove sono leggibili la stanza del custode e tutte le attrezzature del sistema di riscaldamento centrale. IL SITO ARCHEOLOGICO
I primi scavi vennero effettuati grazie alla scoperta fortuita di alcuni resti da parte di un vinaio, nel 1778. Da allora dell'antica città romana sono venuti fuori numerosi resti, tra cui un anfiteatro, il foro, un acquedotto, alcune terme, nonché numerosi altari votivi, sarcofagi, stele funerarie e statue religiose.
Si individuano anche coperture di scarico di calcare del sistema fognario. Aquincum copriva aveva un tipico stile romano con una griglia rettangolare e un forum al centro. La città era racchiusa da un muro con quattro porte.
Circa un quarto della città ex è ora aperto ai visitatori. Le attrazioni del sito includono anche la Casa del Pittore, una dimora romana ricostruita, e il Cronoscopio, una visualizzazione digitale che consente ai visitatori di vedere la città ricostruita.
Appena sulla sinistra si scorgono a destra case di abitazione e le grandi terme, con bacino centrale di : m 6 x 4.5; dietro alle terme è la grande casa, di stile italiano, con cortile e peristilio, bagno e mosaici pavimentali; inoltre sono i resti dei templi di Mitra.
Dietro le terme si nota una strada lastricata e fiancheggiata, in origine, da arcate. Appena dopo le terme si trovavano diversi negozi con al centro il macellum, cortile ad arcate con pozzo centrale.
Al di là del ponte, si possono osservare sulla sinistra le costruzioni dell'anfiteatro civile, ampio circa 50 metri, con una capienza stimata in 5-6 mila posti, e davanti all'anfiteatro, i resti dell'acquedotto.
IL MUSEO
Il Museo di Aquincum cerca di offrire un quadro orientativo di tutto lo splendido periodo romano, purtroppo solo in ungherese. Tuttavia, si possono ammirare l'organo ad acqua del III secolo, donato ai pompieri locali all'edile Gaio Giulio Viatorino, gli stampi per le ceramiche e i pavimenti a mosaico con paesaggio marino, oltre a sculture e sarcofagi in pietra all'esterno.