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LEGIO I ITALICA

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La Legio I Italica ("dell'Italia") fu una legione romana fondata da Nerone il 20 settembre del 66 o 67 e attiva fino al V secolo. I suoi emblemi erano il cinghiale e talvolta il toro, secondo altri anche l'orso.


NERONE  

- 66 - Secondo l'iscrizione, l'imperatore Nerone dette a questa unità le aquile e gli altri stendardi il 20 settembre del 66. Ciò è confermato dallo storico greco-romano Cassius Dio, che testimonia che l'unità è stata fondata da Nerone.

Egli aveva reclutato la legione, che consisteva di soldati alti almeno sei piedi, vale a dire almeno 1 metro e ottanta (altezza molto inusuale a quei tempi, soprattutto per i romani), per una campagna in Armenia e in Estremo Oriente, per emulare le campagne vittoriose del generale Corbulo negli anni precedenti.

Nerone chiamò l'unità "la falange di Alessandro Magno", il che dimostra cosa volesse fare in oriente. Comunque poche settimane più tardi un'altra legione, la XII Fulminata, fu sconfitta in Judaea, e la guerra irruppe nell'impero romano. La progettata spedizione nel Caspio non venne mai attuata.



IN GALLIA

L'EMBLEMA
- 68 - Si pensa che la marina romana stesse trasportando i nuovi soldati a est, quando nuovi avvenimenti dirottarono le legioni verso la Gallia: il governatore della Gallia Lugdunensis, Gaio Giulio Vindex, si era ribellato nelle prime settimane del 68. Nel mese di marzo o in aprile, la I Italica giunse in Gallia. Ora non si sa dove si trovasse la legione tra il settembre 66 e il 68 marzo, ma forse l'unità non è stata fondata nel 66 ma nel 67. 

Una legione fondata nell'autunno del 66 avrebbe marciato verso est, o avrebbe aspettato fino a primavera se si fosse spostata via mare. Forse la I Italica stava facendo esercizi supplementari nell'inverno del 66/67, e venne inviata ad est nella primavera del 68 in Gallia. Il governatore della Germania Superiore Lucio Virginio Rufo, aveva già soppresso la rivolta di Vindex (utilizzando le XXI Rapax, IIII Macedonica e XXII Primigenia).


GALBA 

Tuttavia, nel mese di giugno, il Senato riconobbe Galba come imperatore, e Nerone si suicidò. Questo ha causato grandi tensioni in Renania, perché l'esercito di Virginio aveva sostenuto l'uomo sbagliato.

- 68 - Nel 68 Galba sedette sul trono con l’aiuto della guardia del pretorio al comando di Ninfidio Sabino. Egli fu il primo imperatore ad essere portato al potere dai propri legionari.

Però Galba mancava del tatto e la lungimiranza dei Cesari. Infatti premiò le popolazioni che avevano risposto all'appello di Vindice, alle quali condonò un quarto dei tributi e concesse la cittadinanza romana, ma punì Lugdunum e le città che non avevano preso parte alla rivolta, confiscandogli beni e provocando il malcontento delle legioni di Rufo.


VITELLIO

- 69 - Nel gennaio del 69, l'anno dei quattro imperatori, Galba venne assassinato mentre la I Italica era ancora a Lugdunum sotto il legato Manlio Valente. Il governatore della Germania inferiore Vitellio si proclamò imperatore e la I Italica si schierò con lui, discendendo col suo esercito in Italia ad affrontare il pretendente Otone. Dopo un primo scontro avvenuto il 14 aprile, l'esercito di Vitellio (composto da V Alaudae, I Italica e XXI Rapax) sconfisse quello di Otone (formato dalla guardia imperiale, dalla XIII Gemina e dalla I Adiutrix) nella prima battaglia di Bedriaco. 

La I Italica fu la più coraggiosa di tutte le unità presenti sul campo di battaglia, tanto che all'ingresso di Vitellio a Roma la sua aquila fu una delle "quattuor legionum aquilae" a partecipare alla sfilata per le strade cittadine.

- 70 -  Nel Gennaio 70, i legionari si ribellarono sotto il governatore della Germania Inferiore, Vitellio. I soldati della I Italica si schierarono immediatamente con i ribelli, lasciando la base a cui Galba li aveva mandati (Lione), e si unirono all'esercito di Vitellio in marcia verso l'Italia..

La sua prima battaglia fu combattuta il 14 aprile. Nel frattempo, Galba era stato linciato, e fu succeduto da un senatore di nome Otho. Vicino Cremona, la V Alaude di Vitellio, la I Italica e la XXI Rapax sconfissero la XIII Gemina, la I Adiutrix, e la guardia imperiale di Otho.

Secondo lo storico romano Tacito, la I Italica è stata la più coraggiosa di tutte le unità coinvolte, e la sua aquila sfilò con orgoglio per le strade di Roma, quando Vitellio entrò nell'Urbe.

Ma Vitellio non conquistò il trono, perchè in oriente, il generale inviato in Giudea a sedare la rivolta, Vespasiano, venne proclamato imperatore. le legioni del Danubio si schierarono al suo fianco, e il 24 ottobre, si combattè nuovamente presso Cremona. La I Italica di nuovo si battè con valore, ma Vitellio venne sconfitto.

TEGOLA DELLA I ITALICA

VESPASIANO

Il nuovo imperatore Vespasiano inviò la I Italica Moesia, dove stazionò a Novae (Svishtov in Bulgaria) a rimpiazzare l' VIII Augusta. Durante l'inverno, i Sarmati, una tribù che viveva nell'altro lato del Danubio, invase l'impero, sapendo che era in atto una guerra civile, imparando dai successi di un'altra tribù, i Batavi. Il governatore della Moesia, Fonteio Agrippa, era stato sconfitto e ucciso, per cui l'Italica era una delle unità difensive.

Nell'anno 70 un nuovo governatore, Rubrio Gallo, riuscì a riportare l'ordine. I 5.300 uomini di sei piedi di altezza trovarono finalmente la loro base, non lontano dal luogo in cui Alessandro Magno aveva una volta attraversato il Danubio.

La legione stazionò a Novae per secoli. Non ci sono indicazioni che sia stata sempre di stanza in Moesia, perchè alcune vessillazioni venivano talvolta inviate in parti inquiete dell'impero. Uno di questi compiti è stata l'occupazione della Crimea, dove diverse città greche erano protette da subunità romane.

- 100 - Le legioni Moesiane erano a turno responsabili di questo avamposto. Diverse iscrizioni attestano la presenza di soldati della I italica, e, nel II secolo, della V Macedonica e della XI Claudia. Legionari della I Italica possono aver ucciso Clemens, un vescovo cristiano di Roma che fu esiliato da Traiano in Crimea nel 100 d.c. Ma in realtà Clemente dovrebbe essere morto per cause naturali.

- 86 - 88 - Da Novae, la I Italica prese alle Guerre Daciche degli imperatori Domiziano e Traiano. I Daci avevano invaso l'impero romano nell' 86 e avevano sconfitto le legioni che dovevano difendere la Moesia. Nell'88, un poderoso esercito romano unvase la Dacia e il generale Tettius sconfisse il re Decebalo a Tapae. 

- 89 - L'Italica fu una delle nove legioni coinvolte nella guerra. Sfortunatamente, la rivolta di un governatore della Germania Superiore, Lucio Antonio Saturnino, nell' 89, impedì il totale successo.


TRAIANO

101 - 106 - Durante la guerra di Traiano dl 101-106, la I Italica difesero la testa di ponte attraverso il Danubio, ma delle subunità combatterono altrove nel cuore della Dacia. Parecchie iscrizioni menzionano legionari decorati durante queste campagne, ma non ne abbiamo molte informazioni.

- 115 - 117 - Altre iscrizioni mostrano che la I Italica partecipò alla guerra contro i Parti (115-117) in cui Traiano si ammalò. Successivamente la legione, dopo la sconfitta romana, tornò a Novae .


ADRIANO

- 125 - Un'iscrizione di Delphi mostra che nel 125, l'imperatore Adriano usò la I Italica per un progetto edile ma non sappiamo quale. Un'altra iscrizione annuncia che Adriano usò una vessillazione della Italica in Judaea durante la guerra contro il Messia ebreo Bar Kochba (132-136), ma vi sono delle incertezze sull'interpretazione.

- 139 - 142 - Una subunità della I Italica andò in Britannia tra il 139 e il 142, pichè un centurione di questa legione venne incaricato della costruzione di parte del Vallo Antonino, posto tra Edinburgo e Glasgow. Sembra che un'altra subunità combattè in Africa per sopprimere una rivolta dei Mauri, ma anche qui vi sono dei dubbi.
I ITALICA

MARCO AURELIO

- 165 - L'imperatore Marco Aurelio fece molto per proteggere la Dacia e le froniere del Danubio. Dopo quasi dieci anni di combattimenti, sembrava possibile aggiungere terre dall'altra parte del Danubio, e un giovane senatore di nome Aulo Giulio Pompilio Pisone fu nominato governatore e posto a capo della 1 Italica e della IIII Flavia Felix. Nel 165 l'imperatore necessitava truppe supplementari e di certo fu in omaggio al coraggio della I Italica se Marco Aurelio chiamò le nuove legioni II e III Italica.

- 178-180 - Purtroppo, la falsa notizia della morte dell'imperatore provocò una ribellione a oriente, e Avidio Cassio venne fatto imperatore (175). Merco guarì, e decise di visitare le province orientali. Avidio venne ucciso dai suoi. I combattimenti sul Danubio vennero interrotti anche perchè si riaccese nel 178-180 la Guerra del Nord, vinta poi dai romani e la I Italica ne fu coinvolta pienamente. 

I combattimenti si conclusero con la morte di Marco Aurelio; suo figlio e successore Commodo concluse una pace molto vantaggiosa, e la regione restò quieta per lungo i tempo. Uno degli ufficiali della Legione in questi anni, è stato Caracalla, il futuro imperatore.


SETTIMIO SEVERO

- 193 - Quando il governatore della Pannonia Superior, Lucio Septimio Severo, venne proclamato imperatore nel 193, la I Italica si schierò al suo fianco. In una campagna lampo il nuovo sovrano marciò su Roma, ma l'Italica non non potè partecipare, perché troppo lontana da Roma. Ma partecipò nella nella campagna di Severo contro il rivale orientale Pescennio Negro. 

- 198 - La 1 Italica e la XI Claudia assediarono Bisanzio, abbatterono le porte cilicie, e combattuto in questione. E 'anche possibile che hanno preso parte a campagne di Severo contro l'impero dei Parti, che culminarono nel sacco di Ctesifonte (198).


CARACALLA

 - 198 - 217 - Durante il regno di Caracalla (regno  198 - 217), successore di Severo, il confine meridionale della Dacia, che coincideva con i fiumi Olt e Danubio, venne spinto 50 km a est. I Romani costruirono un muro, il Limes Transalutanus, che arrivò molto vicino a Novae. Chiaramente la I Italica venne coinvolta nella costruzione delle fortificazioni.


ALESSANDRO SEVERO

- 273 - Diverse iscrizioni testimoniano che, durante il regno di Alessandro Severo, delle subunità della I Italica stazionarono a Salonae (Split) sulla costa Dalmata, ma la legione stazionò a Novae. Nel 273, legionari di questa unità e di altre quattro legioni furono coinvolte nella costruzione di una strada in Gordania, come è attestato in una iscrizione di Qasr el-Azraq (oasi della Giordania).

- V secolo - Comunque la I Italica stanziò sul Danubio dove la troviamo ancora nel V secolo, sempre a guardia del Danubio, divisa in due sezioni: una a Novae e l'altra a Sexaginta Prista (Ruse).


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