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PORTA NOMENTANA (Porte Aureliane)

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PORTA CLAUSA (FIG.1)

Ciò che la  Porta Nomentana non è:

Questa immagine qui sopra riguarda la Porta Clausa, o Porta Chiusa, CHE NESSUNO HA MAI SAPUTO COME SI CHIAMASSE IN ANTICO.

Questa non è la Porta Nomentana ma è la Porta Chiusa, perchè effettivamente venne murata onde preservarne la stabilità, ma anche per non far penetrare dall'altra parte dove giacciono altri resti antichi. Nessuno sa come si chiamasse in epoca romana.

FIG. 3
La Porta Nomentana è una delle porte di Roma che si aprivano nelle Mura Aureliane, la cinta muraria costruita tra il 270 ed il 275 dall'imperatore Aureliano per difendere Roma dagli attacchi dei barbari, situata lungo l'attuale viale del Policlinico, ormai ridotta a semplice muro di recinzione per l'Ambasciata britannica, a circa 70 m ad est di Porta Pia, che poco dopo la metà del XVI sec. ne prese il posto ed il ruolo per l'accesso alla via Nomentana, via consolare romana che collegava Roma a Nomentum, città situata all'incirca dove sorge l'attuale Mentana.

Essa ebbe praticamente la stessa sorte della Porta Asinara, anticipandola di una decina d'anni. La Porta Asinaria venne chiusa per lasciare il posto alla vicina nuova Porta San Giovanni, come la Porta Nomentana venne chiusa per lasciar adito a Porta Pia.

Però la Porta Clausa non è la Porta Nomentana, tanto è vero che dietro di essa non si apre la Via Nomentana, ma una derivazione che conduce poi alla Porta Nomentana. Infatti:

PORTA NOMENTANA (FIG.2)

PORTA PIA

"Nomentana dicevasi anticamente quella porta, di poi si disse di s. Agnese per la vicina chiesa di detta Santa, ora però la diciamo Porta Pia, perchè da Pio IV. fu ornata col disegno da celebre Buonarroti; ma essendo rimasta imperfetta, fu poi proseguita dal Cav. Bernini, il quale neppure la terminò. A sinistra di questa porta fu l'antico e famoso Castro Pretorio, ed appresso il Vivario, vedendosene ancor le mura distese in fuori, e 4. miglia lungi dalla Città fu' la famosa villa di Faonte liberto di Nerone, in cui egli uccise se stesso."

LA POSTERULA
Questa sopra nella fig. 2 è la vera Porta Nomentana, che era la porta meridionale del Castro Pretorio, la grande caserma dei pretoriani che l'imperatore Tiberio costruì tra il 20 e il 23 per riunire in un'unica sede le 9 coorti istituite da Augusto come guardia imperiale. Da qui usciva probabilmente una strada secondaria che collegava sia alla Nomentana che alla Tiburtina. 

Quando Aureliano, verso il 270-273, incluse la caserma dei pretoriani nel perimetro della cinta muraria, il muro esterno fu rialzato, fu munito di una nuova e più fitta merlatura e vennero chiuse le porte settentrionale (le cui tracce sono ancora visibili) ed orientale. L'altra porta, quella occidentale, si apriva verso la città.

PORTA NOMENTANA
Essa era una porta a una sola arcata che venne restaurata nel 403 da Onorio, che fece rivestire la torre utilizzando il marmo del sepolcro, che sembra appartenesse ad un certo Quinto Aterio, famoso oratore della corte di Tiberio, e che Tacito definisce “un vecchio dalla turpissima adulazione” (senex foedissimae adulationis).

LA TORRE SEMICIRCOLARE
Le caratteristiche architettoniche della porta come appaiono oggi risalgono appunto a quell'intervento. Infatti Onorio vi aggiunse un secondo piano riducendo le finestre esistenti a feritoie, coprì le torri con tetto semicircolare e costruì una doppia galleria interna. Nel secondo piano era stata creata una camera di manovra, per l'apertura e la  chiusura a saracinesca della porta.

La porta non era enorme, perchè era larga 290 cm di larghezza per 550 di altezza, sebbene l'innalzamento dell'attuale livello stradale la faccia sembrare molto più bassa, ed è l'unica tra le porte aureliane ad avere gli stipiti in opera laterizia, come hanno di solito le posterule. 

Nel 1564 la porta Nomentana fu murata per volere di papa Pio IV (Giovannangelo Medici 1559-1565) in funzione dell’apertura della nuova Porta Pia, come ricorda l’iscrizione tutt'ora visibile sopra i resti della Porta. 

La nuova porta era collocata in corrispondenza della strada Pia, che sostituirà l’antica via Nomentana, già di minore importanza dall’età tardo imperiale. 

La porta Nomentana, murata, è oggi ancora visibile, seppure parzialmente interrata, a circa 75 metri a sud-est di Porta Pia e privata di una delle torri laterali.

RESTI DEL SEPOLCRO DI QUINTO ATERIO - I SEC.
Ne sono ancora visibili gli stipiti e l'arco in laterizio (sormontato dallo stemma papale) e la torre semicircolare di destra, con basamento quadrato, mentre quella di sinistra venne demolita nel 1827 per recuperare un sepolcro della prima metà del I secolo d.c. inglobato nella torre stessa. Papa Pio IV che ne fece chiudere anche la posterula che si apriva in direzione del Castro Pretorio. 

Da questa porta usciva la omonima e antica via Nomentana (dal nome della città alla quale conduceva, 'Nomentum', moderna Mentana) che, proveniente dall'antica Porta Collina che si apriva nelle vecchie mura serviane, si congiungeva all'attuale via Nomentana all'altezza di Villa Torlonia.

Nell'Alto Medioevo subì quel processo di cristianizzazione della nomenclatura di ogni monumento che riguardasse l'antica Roma, dalle Porte alle vie, ai ponti ecc. venne denominata Porta di S. Agnese perché conduceva al complesso della basilica di Sant'Agnese. 

Venne poi chiamata anche "Porta de domina" o "domnae", forse per la presenza di un'edicola mariana visibile su una delle torri in alcune incisioni.

Già dalla prima metà dell'VIII secolo la Porta non compare più tra gli itinerari e le descrizioni di Roma, ed era o parzialmente interrata a causa del sopraelevamento del terreno adiacente, o inglobata in qualche proprietà privata.




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