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CULTO DI VATICANUS

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Nella religione romana, Vaticano o Vagitano, in latino Vaticanus o Vagitanus, era una divinità minore, la cui funzione era assistere i neonati nel loro primo vagito. Sebbene la forma più attestata del nome sia "Vaticanus" e non "Vagitanus", diversi autori classici, fra cui Agostino d'Ippona e Aulo Gellio, menzionano questa divinità indicando l'origine del nome in vagitus (vagito).

Sant'Agostino, ne La città di Dio (De civitate Dei contra Paganos), sostiene questo argomento per dimostrare come le divinità pagane fossero solo personalizzazioni di eventi naturali. La corrispondenza fra i nomi delle divinità minori e la loro sfera di influenza è in effetti comune a molte mitologie indo-europee, e nella stessa religione romana si trovano numerosi esempi analoghi, tra cui molti legati al processo del parto, della nascita e della crescita.
IL COLLE VATICANO
Questo avvenne perchè la religione romana discendeva in parte da una religione italica e autoctona, a cui si aggiunsero la religione etrusca e soprattutto quella greca, dato che i latini avevano nel nord-Italia gli Etruschi e nel sud-Italia i greci della Magnagrecia. Ma la religione italica e autoctona proveniva dalla religione animistica e ne portava ancora diverse vestigia.

Nella religione animistica ogni evento naturale era provocato o accompagnato da una specie di esseri sovrannaturali che vennero poi ritenuti semidei in quanto non divinità vere e proprie. Questi esseri vennero poi personalizzati come entità minori preposte a vari compiti, come appunto far nascere e crescere umani, animali e piante, nonchè animare acque, rocce, caverne o montagne.

IL PRIMO VAGITO
Ad un certo punto presero immagini umane diventando ninfe, satiri, o esseri semidivini come Vaticanus, o come gli aiutanti di Cerere, o come i Lari posti ai crocicchi. In religioni più nordiche divennero gnomi (geni dell terra), salamandre (geni del fuoco), ondine (geni dell'acqua) ed elfi (geni dell'aria). 

Nel territorio italico divennero l'Auguriello con zoccoletti di cavallo, il Mazzamurello (il folletto del sud-Italia), o il Gambastorta che sposta le tegole dei tetti, o lo Gnefro (della cascata delle Marmore), o l'Incubo che procura sogni paurosi, o il Monaciello napoletano, o il Linchetto della vendemmia, o gli Ometti dell'Alto Adige, o il Travicello che salvaguardava i travi della casa e così via.

Il Vaticanus, data l'importanza dei bambini, soprattutto per la forte mortalità nell'infanzia, era necessariamente pregato e invocato, niente vagito niente bambino. Così il genio, o spirito, o folletto, del primo vagito, divenne un Dio minore, minore rispetto agli altri Dei del Panteon ma non per questo poco importante, tanto è vero che gli era stato dedicato un tempio sul colle del Vaticano che appunto prendeva nome da Dio.



BIBLIO

- Agostino d'Ippona - De civitate Dei - Venezia - Antonio Miscomini - circa 1483 -
- Renato Del Ponte - Dei e miti italici. Archetipi e forme della sacralità romano-italica - ECIG - Genova - 1985 -
- Carlo Fea - Nuova descrizione de' monumenti antichi ed oggetti d'arte contenute nel Vaticano e nel Campidoglio - 1819 -


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