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MARCO EMILIO LEPIDO - M. AEMILIUS LEPIDUS (Triunvirato)

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Nome: Marcus Aemilius Lepidus
Nascita: 90 a,c, Roma
Morte: 13 a.c. San Felice Circeo
Moglie: Giunia Seconda
Figli: Aemilia Lepida, Marco Emilio Lepido minore
Consolato: 46 a.c. 42 a.c.


Marco Emilio Lepido (in latino: Marcus Aemilius Lepidus; 90 a.c. circa – 13 a.c.) è stato un politico romano, membro del II triumvirato assieme a Ottaviano e Marco Antonio, due volte console e pontefice massimo.



L'INTERREX

Appartenente a un'antica famiglia patrizia, era figlio dell'omonimo Marco Emilio Lepido,  il console del 78 a.c, .e fratello del console Lucio Emilio Paolo, console nel 50 a.c.. Provocò la nomina a dittatore di Cesare, desiderando vendicare la morte del padre vittima dell'aristocrazia.

Nel 52 a.c., subito dopo la morte di Publio Clodio Pulcro, esponente dell'importante gens aristocratica dei Claudii, fu nominato interrex dal Senato. L'interex era un magistrato nominato dal Senato romano esclusivamente per convocare i comitia centuriata, le assemblee popolari della Res Publica Romana, onde eleggere i nuovi consoli o i nuovi tribuni consolari, quando i loro predecessori non avevano potuto.

Roma però si trovava in uno stato di anarchia e Lepido rifiutò la convocazione dei comizi per l'elezione dei consoli; per tale motivo la sua casa venne assediata dai partigiani di Clodio e lui a stento riuscì a salvarsi.



IL CURSUS HONORUM

Successivamente compì un rapido cursus honorum che lo vide pretore nel 49 a.c., governatore della Spagna Citeriore nel 48-47 a.c. dimostrando ottime doti di governatore e soprattutto di generale, per cui ebbe l'acclamazione a imperator e il trionfo.

Venne nominato console nel 46 a.c. insieme a Giulio Cesare e grazie all'appoggio di Giulio Cesare. Negli anni 46-44 a.c. la collaborazione con Cesare divenne ancora più stretta con la nomina di Lepido a magister equitum nel 45 a.c., la seconda carica dello Stato.



MORTE DI CESARE

Alla morte di Cesare nel 44 a.c. Lepido era a Roma con una legione, fatto che lo poneva in una situazione di netto vantaggio potendo minacciare vendetta nei confronti dei cesaricidi. Appoggiò e sostenne Marco Antonio che gli conferì la più alta carica religiosa lasciata vacante dall'assassinio di Cesare, quella di pontifex maximus.

Patrocinò la riconciliazione fra Sesto Pompeo e Antonio nel 43, suscitando le ire di Cicerone per aver tentato di conciliare Antonio e il senato. Poiché continuava a parteggiare per Antonio, fu dichiarato nemico pubblico.

MARCO EMILIO LEPIDO PONTEFICE MASSIMO

IL II TRIUNVIRATO

Però con l'arrivo a Roma dell'erede di Cesare, Ottaviano, Lepido seguì le sorti di Marco Antonio presentandosi come garante fra i due contendenti alla successione del defunto dittatore, e stipulando un'alleanza il 26 novembre del 43 a.c. che riguardava Ottaviano Augusto, Marco Antonio e Marco Emilio Lepido. Questa alleanza durò dieci anni, fino al 33 a.c., ma non venne rinnovata.

Però a differenza del Primo triumvirato, che era solo un accordo privato, il Secondo Triumvirato fu una organizzazione ufficiale, anche se extracostituzionale, che ricevette l'Imperium Maius e, in questo accordo stretto a Bologna, Marco Lepido assunse il governo della Spagna, dell'Italia e di una parte della Gallia. e successivamente dell'Africa settentrionale.

Fu console per la seconda volta nel 42 a.c. e dette alcune legioni ai colleghi per la guerra contro Bruto e Cassio. Nel 40 a.c., con la pace di Brindisi, ottenne le province africane dalla divisione della repubblica con gli altri triumviri. Durante la battaglia di Filippi rimase a guardia di Roma.
Aveva sposato Giunia, sorella di Bruto, da cui ebbe un figlio, Marco, che tentò di assassinare Ottaviano (30 a.c.): scoperto da Mecenate, fu ucciso.



ESCLUSIONE DAL TRIUNVIRATO

Fu però messo in disparte nel 39, e, dopo aver partecipato con Ottaviano alla lotta contro Sesto Pompeo, reclamò per sé l'Africa e la Sicilia. In realtà, avendo poi fornito un aiuto a Sesto Pompeo, venne abbandonato dai soldati e sopraffatto da Ottaviano, e fu escluso dal triunvirato nel 36. Costretto a un volontario esilio al Circeo, conservò solo la carica di pontefice massimo e si ritirò a vita privata.

La sua effigie compare in molte monete datate dai numismatici tra il 43 ed il 36 a.c. Tuttavia queste si somigliano poco, al punto che ne possiamo distinguere tre tipi.
- Il primo (monete di Mussidio Longo, Vibio Varo, P. Clodio) ha un'età media, dai tratti piuttosto convenzionali;
- il secondo (monete di Livineio Regolo) presenta un volto giovanile, di influsso ellenistico;
- il terzo (monete africane tra il 40 ed il 36 a.c.) artisticamente piuttosto rozze, vagamente ellenistiche.

A parte ciò sono state identificate con Emilio Lepido:
- una statua di togato da Velleia (Parma, Palazzo Farnese),
- una testa in bronzo da Ercolano (Napoli, Museo Naz.),
- una testa della Gliptoteca Ny Carlsberg di Copenaghen
- ed infine la figura di pontefice massimo che è sul fregio dell'Ara Pacis.



LA MORTE

Morì nel 13 a.c., sembra per cause naturali.


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