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PONTE ROMANO DI CAPPADOCIA (Abruzzo)

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ABRUZZO, RITROVATO UN ANTICO PONTE ROMANO PERDUTO

Un antico ponte risalente all'epoca romana è stato rinvenuto nel 2017, in condizioni non buonissime ma suscettibili di un buon lavoro di restauro, nel territorio di Cappadocia, in provincia dell'Aquila.  Cappadocia è un tipico borgo della Marsica, situato a poco più di 1000 metri di altitudine, come porta d’ingresso al Parco Naturale dei Monti Simbruini, adagiato nella meravigliosa e verdeggiante Valle del Liri.

E' chiaro che il paese debba il suo nome all'antichissima Cappadocia, locata nell'attuale Turchia da cui antichi esuli, ovvero colonizzatori, affrontarono in tempi remotissimi il Mediterraneo per fondare una nuova colonia in terre sconosciute. Forse a causa di un Primo Vere, quando si usava votare i nuovo nati all'esilio non appena fossero stati in grado di gestirsi da soli (e soprattutto di maneggiare armi), o da arditi commercianti o da viaggiatori curiosi.

L'Italia fu anticamente tutta una colonia, posta com'era, ed è, al centro del Mediterraneo, incentivava con la sua posizione geografica lo stanziamento felice o violento degli stranieri a caccia di sopravvivenza o di fortuna, riconquistata poi grado a grado dal nascente e prorompente potere di Roma.

BORGO DI CAPPADOCIA

IL RACCONTO DEGLI ANZIANI

L'antichissima struttura del ponte è rimasta fino ad oggi ignorata in quanto nascosta in mezzo alla impenetrabile vegetazione, anche se se ne sospettava la presenza dal racconto degli anziani, ma per quante ricerche e supposizioni siano mai state fatte  non se ne conosceva affatto l'esatta ubicazione.

Si sa che in archeologia le tradizioni e le narrazioni contano molto, perchè spesso sono stati ritrovati dei siti attraverso questi mezzi, in una tradizione c'è quasi sempre qualcosa di vero e vala pena di tentare. Così anche qui qualcuno ha tentato, contando sulla curiosità, sulla fortuna e sul desiderio di scoprire qualcosa di nuovo.

Il ponte, rivenuto infatti da coraggiosi e instancabili escursionisti locali, era completamente coperto dalla fittissima vegetazione mista anche a rovi, che ne avevano totalmente occultato la presenza.

Esso è un ponte molto semplice, eppure eseguito con grande maestria, come solo gli antichi romani sapevano fare, caratterizzato da una unica e piccola arcata, sostenuta da conci di candida pietra locale e lastricata sopra da enormi pietre anch'esse candide, ben squadrate e levigate, in parte rimaste in loco, in parte crollate a terra per il cedimento della malta che le sosteneva.

Il ponte porta testimonianza di un antico corso d'acqua che in passato vi scorreva al disotto, corso d'acqua che oggi è pressoché completamente prosciugato, ma considerando la zona si può notare che essa beneficiava della presenza di diverse ramificazioni stradali che divergevano dalla Via Valeria, una delle più importanti arterie stradali che attraversava l'Abruzzo.

LA BELLEZZA DELLA CAPPADOCIA ABRUZZESE
La strade portavano militari per la sicurezza e commercio di prodotti per la sopravvivenza, i centri fiorivano dove si estendevano le strade con i relativi ponti.

Questa scoperta risulta particolarmente importante perché esalta la storia antica di questo territorio, in virtù del fatto che conserva ancora piuttosto bene l'originale manto stradale, la cui traccia prosegue per diversi metri.

Si tratta di una struttura preziosissima, assolutamente da conservare e da valorizzare e che potrebbe portare, soprattutto, ad una nuova esaltazione culturale di tutta l'area circostante, che già presenta un notevole pregio sia paesaggistico oltre che naturalistico.

Il ponte è stato momentaneamente transennato in attesa di un serio intervento di recupero e restauro da parte delle autorità competenti, speriamo che, espletata la complessa parte burocratica, si passi in breve al suo restauro.

(Tratto in parte da: neveappennino.it)

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