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PERGE (Turchia)

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Perga o Perge, fu la capitale della regione della Panfilia, corrispondente all'attuale provincia di Antalia sulla costa mediterranea sud-occidentale della Turchia. Vi è un grande sito di antiche rovine a 15 km a est di Antalia lungo la pianura costiera, dove si trova un'acropoli risalente all'età del bronzo.

L'acropoli, che presenta la forma di una terrazza abbastanza allungata alta circa 50 m, non venne mai fortificata a differenza della città bassa, cinta da mura già nel III sec. a.c. In seguito la città si estese nella pianura, ai piedi di questa acropoli, verso meridione.

La cinta di mura oggi ben conservata ci dà un'idea dell'estensione della città ellenistica. L'opera muraria è eseguita con una eccellente tecnica ortogonale e presenta torri quadrangolari. La porta principale della città aveva nella sua prima fase due torri rotonde e dietro di essa si apriva un cortile ovale.

MOSAICO DEL DIO OCEANO
L'importante città di Panfilia (Pamphilia), l'antica Perege, sorse tra i fiumi Catarrhactes (munito di ampie cascate e in parte sotterraneo) e Cestrus (Aksu Çayı in turco). Quest'ultimo, secondo un trattato tra il grande re ittita Tudhaliya IV e il suo vassallo, il re di Tarhuntassa, definiva il confine occidentale di quest'ultima nella città "Parha" e il "fiume Kastaraya", che si suppone sia il fiume Cestrus.

Durante il regno di Tudhaliya IV, a causa di una forte siccità, furono costruite 13 dighe, una delle quali sopravvive ancora oggi ad Alacahöyük, dove vennero rinvenute tredici "Tombe reali" (EBII, 2350-2150 a.c. circa) con i morti in posizione fetale rivolta a sud, riccamente decorati con fibule e diademi d'oro.


Di una di quelle dighe, risalenti al 1240 a.c., fu annunciata la prossima riapertura per poter essere utilizzata il 23 settembre 2006 e funziona ancora oggi. La diga fu edificata per ordine dal re Tudhaliya IV, dedicandola alla Dea Hebat, la Dea Madre degli Uragani, conosciuta come "la madre di tutti i viventi" nonchè la regina delle divinità. 

Secondo le antiche tavolette ittite, una siccità colpì l'Anatolia nel 1200 a.c., spingendo il re a importare grano dall'Egitto in modo che la sua terra potesse evitare la carestia. Perchè l'evento non si ripetesse, il re ordinò la costruzione di numerose dighe nell'Anatolia centrale onde irrigare le sue terre e produrre grano in abbondanza. 

Col tempo le dighe smisero di funzionare, tutte tranne una, sopravvissuta perché la fonte d'acqua si trova proprio all'interno del bacino idrico della diga.



IL DOMINIO DI ALESSANDRO

Perge fu una città greca della Panfilia, di cui seguì le sorti, e con la Panfilia passò tra varie vicende sotto il dominio di persiani, ateniesi e persiani. Alessandro Magno, dopo aver lasciato Faseli, occupò Perge con una parte del suo esercito. 

La strada tra queste due città è descritta come lunga e difficile per Alessandro che dovette sopportare diverse battaglie, riuscendo però, come suo solito a vincere tutte le guerre. 



IL DOMINIO DEI SELEUCIDI

Quando cadde il dominio di Alessandro avanzò quello dell'impero dei Seleucidi, fondato da Seleuco I Nicatore a seguito della divisione dell'Impero macedone già ampliato da Alessandro Magno.

Seleuco ottenne Babilonia (321 a.c.) e da lì espanse i suoi domini per includere gran parte dei territori del Medio Oriente di Alessandro. 

Al culmine del suo potere, l'Impero comprendeva l' Anatolia centrale, la Persia, il Levante, la Mesopotamia e quello che oggi è il Kuwait, l' Afghanistan e parti del Pakistan e del Turkmenistan.



DOMINIO DEI DIADOCHI

L'istituzione degli Hetairoi diede all'esercito macedone una grande flessibilità, fra di loro non c'erano ranghi fissi, tranne il fatto che fossero un'unità speciale di cavalleria. Gli Hetairoi erano semplicemente un gruppo fisso di ufficiali di fatto, senza alcun grado o con cambio di grado de jure, che Alexander poteva assegnare dove e quando necessario. Erano tipicamente della nobiltà, molti legati strettamente ad Alessandro.

Le riunioni del personale per regolare la struttura dei comandi erano quasi un evento quotidiano nell'esercito di Alessandro, creando un'aspettativa continua tra gli Hetairoi di ricevere un comando importante e potente, anche se solo per un breve periodo. Al momento della morte di Alessandro, tutte le possibilità svanirono. Gli Hetairoi svanirono con Alessandro, per essere sostituiti istantaneamente dai Diadochi.

I Diadochi, ovvero i generali rivali, tra le famiglie e gli amici di Alessandro Magno che combatterono per il controllo del suo impero dopo la sua morte nel 323 a.c., mossero guerre tra di loro per le successioni. Così segnarono l'inizio del periodo ellenistico dal Mediterraneo alla valle del fiume Indo.



IL DOMINIO ROMANO

Nel 190 a.c. i Romani sconfiggono l'imperatore seleuco nella battaglia di Magnesia e con la Pace di Apamea, concedono la Licia ai Rodii per averli appoggiati contro Antioco. Questo dominio durò solo venti anni, perchè nel 168 a.c. Roma dichiarò libera la regione della Licia. 

Qualche anno dopo le città, con un accordo, crearono la Lega Licia che però, circa un secolo dopo, si inimicarono Roma per il mancato sostegno a Marco Giunio Bruto (85 - 42 a.c.). In seguito Bruto assediò Xanthos, che venne completamente distrutta ad opera degli assediati che, secondo Plutarco, si suicidarono in massa. 

A seguito di questo comportamento, il generale esitò ad assediare Patara. Ma in seguito Patara, preso atto della magnanimità di Bruto, si arrese senza essere attaccata, seguita dalle altre città della penisola. La regione venne trattata con magnanimità da Roma, che vi pretese contributi molto leggeri. Così la Licia restò fedele a Roma e nel 43 assieme alla Panfilia divenne provincia romana, pur mantenendo una larga autonomia.



Nel 46 d.c., secondo gli Atti degli Apostoli, San Paolo si recò a Perga, da lì proseguì per Antiocheia a Pisidia, quindi tornò a Perga dove predicò la parola di Dio (Atti 14:25). Niente di strano, all'epoca l'oriente era pieno di predicatori e di Messia, passati, presenti e futuri. Quindi lasciò la città e andò ad Attaleia.

Mentre il Cestrus si insabbiava perdendo la sua navigabilità durante la tarda epoca romana, Perga subì un lento declino. Tuttavia nella prima metà del IV secolo, durante il regno di Costantino il Grande (324-337), Perga divenne un importante centro del cristianesimo, che divenne presto la religione ufficiale dell'Impero romano acquisendo mano a mano privilegi, ricchezze e poteri. 

La città ha mantenuto il suo status di centro cristiano nel V e VI secolo. Perga rimase abitata fino alla fondazione dell'Impero Seljuk, (impero musulmano sunnita turko-persiano) all'incirca nel 1000 d.c.

SPLENDIDO SARCOFAGO ROMANO

SANTA MATRONA di PERGE

Santa Matrona di Perge del VI secolo, da non confondere con la Santa Matrona di Tessalonica, serva cristiana di un'ebrea,  era una santa conosciuta per essersi temporaneamente travestita da uomo onde evitare il marito violento. viene la curiosità di scoprire come avesse fatto.

È anche nota per essersi opposta alla politica monofisita (per cui Gesù Cristo, come incarnazione dell'eterno Figlio o Parola di Dio, aveva una sola "natura" che era o divina o una sintesi di divino e umano). 

Il monofisismo, sostenuto dall'imperatore Anastasio I (r. 491 - 518), è in contrasto con il disofisismo (o duofisitismo) che sostiene che Cristo mantenne due nature, una divina e una umana, dopo l'incarnazione.

Matrona inoltre si nascose nel monastero maschile di San Bassione come un eunuco di nome Babilos, sempre per sfuggire alla violenza del consorte. Una volta scoperta, fu mandata in monastero femminile, di cui in poco tempo divenne badessa.
Sembra che il marito la raggiunse anche lì per cui dovette scappare (anche se Badessa?!!!) e si rifugiò in un tempio abbandonato, ma qui compì miracoli di guarigione forse perchè il marito era morto, altrimenti non avrebbe potuto.

Matrona divenne famosa per il suo miracoloso dono di guarigione e continuò il suo percorso andando a fondare un convento a Costantinopoli. Morì all'età di 100 anni. La sua vita fu raccontata attraverso una vita il cui autore e il periodo esatto rimangono un mistero.




GLI SCAVI

Sia il teatro che lo stadio sono romani e risalgono al II secolo d.c. Perge ospita anche un imponente cimitero di circa 200 tombe in pietra e una fontana a tutt'oggi ancora funzionante.

La maggior parte della città non è stata tuttavia ancora scavata, anche se gli scavi archeologici hanno continuato per gli ultimi tre anni nella zona e hanno rivelato 13 sculture rare, tra cui l'imperatore romano Caracalla, un certo numero di divinità greche e varie Dee.

Una di loro è la Dea della luna Selene, una scultura a cavallo e la Dea della fortuna Tykhe, (Dea Fortuna per i romani), una persona importante e la Dea principale di Perge, Hebat. Dopo più di 30 anni, la testa di Telesforo, risalente al II secolo d.c., è stata finalmente ritrovata. 

Per gli antichi greci, la scultura, che simboleggiava la guarigione dalla malattia, fu rinvenuta per la prima volta nel 1981 in una delle più antiche aree di scavo, l'antica città di Perge. Telesforos era il figlio di Asclepio, il Dio della medicina.

La scultura, che è composta da un piede, due pezzi di un corpo (che simboleggia Asclepio) e un corpo di un bambino (che simboleggia Telesforos), è ora al Museo di Antalya.


I MONUMENTI

I più importanti erano:

- Il tempio di Artemide,
- Il teatro
- lo stadio
- le terme
- le mura con i torrioni
- la strada colonnata



IL TEMPIO DI ARTEMIDE

Perge divenne famosa per l'adorazione di Artemide, il cui tempio sorgeva su una collina fuori città, e in onore delle quali venivano celebrate le feste annuali. Le monete di Perge rappresentano sia la Dea
che il suo tempio.

Sfortunatamente, nonostante un'intensa ricerca, i ricercatori finora non sono riusciti a trovare tracce di questo edificio un tempo magnifico. Ma, diciamola tutta. Perge è stata scavata fino ad oggi si e no per il 30% della sua estensione.

Questa profonda eredità greca della città fu come sempre perpetuata anche durante il dominio romano, con i celebri mosaici realizzati in quel periodo e che ritraggono personaggi della mitologia greca. L’immenso patrimonio musivo è accompagnato da numerose sculture, manufatti e un’importante necropoli posta nelle vicinanze dell’insediamento.

IL TEATRO
IL TEATRO

II teatro era in origine un edificio di stile ellenistico con una orchestra a ferro di cavallo, ma in
seguito il suo stile è stato modificato e abbellito secondo lo stile romano nel II secolo d.c.. Aveva una notevole capacita, di ben 14.000 posti a sedere.

Alla base dell 'edificio, correndo attorno alla zona del palcoscemco, c'erano molte decorazioni che mostravano scene della vita di Dioniso o del dio-fiume, Cestrus. Con la facciata esterna del palcoscenico si trovava un ninfeo alto 12 metri che probabilmente si combinava con il teatro.

LO STADIO
LO STADIO

Lo Stadio tu costruito nel II' secolo d.c.., ed è uno dei meglio conservati di tutta Anatolia. Altri
stadi ben conservati si trovano in Atrodisia e Laodicea. Le 30 volte a botte poste
diagonalmente sotto le file di posti sono state utilizzati in parte per accesso e, in parte, come
negozi, le famose "tabernae".

Lo stadio prevedeva una capienza di circa 12.000 spettatori seduti ed era destinato soprattutto alle corse dei cavalli, con le bighe e le quadrighe, ma pure con i soli cavalli privi di auriga. All'epoca non si correva a dorso di cavallo se non in battaglia.

LE TERME

LE TERME

II complesso termale, che si trova ad ovest del cortile davanti alla porta
ellenistica, era preceduto da un propylon. La tipica successione di tre camere è ancora
riscontrabile: trigidarium, tepidarium e calidarium. I loro bacini, pavimenti e pareti erano ricoperti di marmo. 

Le statue che decoravano le sale sono ora esposte nel museo archeologico di Antalya. Perge non aveva delle cave di marmo, quindi tutto il marmo stato portato via mare, soprattutto dall'isola e dal Mar di Marmara. Sulla pietra che lastrica la strada sono ancora visibili le tracce delle ruote dei carri.



LE CANALETTE D'ACQUA

Una insolita caratteristica di questa città è il canale di acqua che giaceva a lato della strada. Si dice che non avesse una funzione drenante e tanto meno fosse utilizzato per bere, ma che probabilmente forniva una funzione rinfrescante l'atmosfera durante le estati calde, dando anche un tocco di luce grazie ai rilessi della luce solare sulla sua acqua in movimento. 

Che l'acqua non fosse da bere non c'è da specificarlo, visto che scorreva per terra, ma che le canalette fossero create per rinfrescare l'aria ci lascia un po' perplessi, sia perchè rinfrescherebbe molto di più una larga fontana, sia perchè le strade romane avevano queste canalette con cui si bagnavano le strade spazzando la polvere e la sporcizia nelle canalette che le portavano fino alle fogne.




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