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LEGIO I MACRIANA LIBERATRIX

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LUCIO CLODIO MACRO

LUCIO CLODIO

Africa ac legiones in ea interfecto Clodio Macro contenta qualicumque principi” in “legio
Il nome di questa legione significava "la liberatrice di Macro", nel senso che Macro con la sua legione fungeva da liberatore del popolo romano eliminando l'Imperatore Nerone.
Questa legione romana era infatti stata reclutata nel 68 d.c. da Lucio Clodio Macro, ovvero Lucius Clodius Macer, (... – ottobre 68) un politico e militare romano che venne nominato legato della provincia d'Africa.

Infatti già nel maggio 68 Clodio si era ribellato contro l'imperatore, interrompendo la fornitura di grano per la città di Roma, forse dietro istigazione di Calvia Crispinilla.  Scopo di Macro era unire le forze della legione Macriana Liberatrix (liberatrice da Nerone) con quelle della III Augusta per appoggiare una ribellione contro l'imperatore Nerone (r. 54-68).

Macro fece coniare dei denarii estremamente rari: solo 85 sono noti, e di questi solo 20 ne recano il ritratto. Di rilievo è l'uso che fece sulle sue monete dell'abbreviazione S C (senatus consulto), non apparsa sulle monete romane d'argento dal 40 a.c., e che faceva riferimento all'autorizzazione del Senato romano alla coniazione. Il fatto che i suoi ritratti non lo raffigurino con la corona di alloro o con un diadema indica che non volle apparire un nemico del Senato ma solo un ribelle contro Nerone.

Ma soprattutto Galba deve averlo incoraggiato in questa sua opposizione. Così Lucio Clodio Macro era era diventato talmente sicuro dell'appoggio politico fornito dagli oppositori di Nerone che probabilmente aspirò a diventare imperatore. Ma questa ambizione gli fu fatale.



CALVIA CRISPINILLA

Calvia Crispinilla (54 ca. – ...) era una cortigiana romana, forse originaria dell'Africa, o tergestina oppure istriana, comunque una favorita dell'imperatore Nerone, essendo l'addetta al guardaroba imperiale del palazzo. Gli storici contemporanei la descrivono come avara e crudele; Tacito la chiama "magistra libidinum Neronis", "tutrice della libidine di Nerone".

Intorno al 68, Crispinilla avrebbe dunque incitato il comandante Clodio Macro a muovere la rivolta in Africa, facendo anche in modo che venisse interrotto l'approvvigionamento di grano verso Roma. Ma Nerone si suicidò e la rivolta non ebbe più ragione di essere. 

Molti chiesero la sua esecuzione, ma Crispinilla ricevette l'appoggio dell'imperatore Otone, che le consentì di sopravvivere al terribile anno dei quattro imperatori, forse per il suo matrimonio con un potente ed influente uomo politico, forse il senatore Sesto Traulo Montano o il console del 64 Gaio Lecanio Basso, suo conterraneo istriano.

Pertanto Crispinilla se la cavò e anzi prosperò:
«Tutto questo non le ha impedito, più tardi, di vantare crediti nei confronti dell'intera città, sostenuta da un matrimonio con un consolare; è passata indenne sotto Galba, sotto Otone e sotto Vitellio ed è diventata potentissima perché era ricca e senza figli, doppio e apprezzato vantaggio in tutti i tempi, buoni e cattivi
(Tacito, Historiae, 1, 73, 2)

Molte anfore d'olio di oliva riportanti il suo nome sono state trovate nel sito dell'antica Poetovio (Slovenia) sull'Adriatico. Sono inoltre state rinvenute tracce della sua sontuosa villa di Barcola presso Trieste e di molti suoi terreni in Puglia, dove i nomi di suoi due schiavi sono stati trovati su un'iscrizione presso Taranto.

GALBA

L'IMPERATORE GALBA

Il nuovo imperatore Galba (9 Giugno 68 - 15 Gennaio 69) )non si fidò delle aspirazioni ambiziose di Macro per cui temendo una rivolta contro di lui ordinò al procuratore Trebonius Garutianus di uccidere il comandante delle due legioni, cosa che questi fece senza esitazione e pure Papirio, centurione di Macro, fu ignominiosamente coinvolto nella morte del suo comandante. Pertanto la nuova unità dell'esercito, di cui non si conosce l'emblema, fu sciolta prima che avesse visto l'azione.

E' possibile che gli uomini di questa legione siano confluiti in una delle legioni di Vitellio che successe a Galba nel 69. È anche possibile che Vitellio abbia ricreato brevemente la legione. Tuttavia, la sua morte e l'adesione di Vespasiano significarono la fine del tentativo di costruire una seconda legione in Africa. Il nome della legione è attestato da una delle monete di Macriano.



BIBLIO

- A. Chausa, "Legio I Macriana", in: Yann Le Bohec, Les légions de Rome sous le Haut-Empire 2000 Lyon) 369-371-
- Lendering, Jona, "Legio I Macriana Liberatrix", Livius.org -
- Mommsen - L’armée romaine d’Afrique - vol.2 -
- Tacito - Historiae - II.97 -

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