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FLAVIO SOSIPATER CARISIO - F. SOSIPATER CHARISIUS

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GRAMMATICO E ALLIEVO - DELLA ROBBIA

Nome: Flavio Sosipater Carisio, Flavius Sosipater Charisius
Nascita: ? nel IV secolo d.c.
Morte: ? nel IV secolo d.c.
Origini: africane, ma secondo alcune italiche di Chieti, della potente familia Flavia
Professione: grammatico e politico romano


Flavio Sosipater Carisio (IV secolo d.c.) fu un importante grammatico latino della metà del sec. IV d.c.. Si ritiene fosse africano di nascita, d'altronde molte famiglie romane vivevano sulla costa africana che era stata molto romanizzata.
Venne poi chiamato a Costantinopoli nel 358 per prendere il posto di Evanzio che era morto allora, un dotto grammatico nonchè commentatore di Terenzio, il quale riferiva il principio della tragedia alle cose divine a cui si applicavano gli antichi ringraziando gli Dei dopo la raccolta dei frutti.

L'Ars Grammatica di Carisio, in cinque libri, venne da lui indirizzata a suo figlio (che però non romano, come mostra la prefazione), e l'opera è giunta fino a noi in uno stato mutilato, essendo andato perduto l'inizio del primo, parte del quarto, e la maggior parte del quinto libro. L'opera è mutila poiché dei cinque libri sono completi solo il secondo e il terzo, ed è pure priva di originalità, perchè è solo una compilazione.

Tuttavia essa è preziosa, in quanto contiene estratti dei precedenti scrittori sulla grammatica, che in molti casi sono citati per nome: Remmius Palaemon, Giulio Romano, Comminiano.

Inoltre in parecchi punti ci riporta alla miglior tradizione degli studi grammaticali, soprattutto a Quinto Remmio Palemone, mentre L'Ars è costruita sullo schema abituale delle grammatiche romane.


Quinto Remmio Palemone
(Vicenza, 5 – 65) è stato un grammatico romano, vicentino e di origine servile, noto specie dagli aneddoti dedicatigli da Svetonio nella sezione del suo "De gramaticis et rhetoribus", in cui scrive del grande successo che l'ex schiavo raggiunse sotto i Giulio-Claudi e i suoi giudizi sprezzanti di colleghi ormai classici come Varrone. Comunque Palemone assurse a vera autorità degli studi grammaticali dell'epoca e fu maestro, tra gli altri, di Marco Fabio Quintiliano.


Cominiano

Tra le fonti di Carisio c'è Cominiano,  che rappresenta una recensione delle grammatiche scolastiche anteriori, ma pure Giulio Romano che citò Carisio, in Grammatici Romani, pp. 250, ed. Barwick.
Nella grammatica di Carisio, accanto a questioni strettamente morfologiche, si considerano pure questioni sintattiche.



MANOSCRITTI ED EDIZIONI

- Edizione principe, di I. Pierius Cyminius (Napoli 1532);
- codice principale, il Napoletano Bobbiense, IV A 8 - secoli VII-VIII -
- importanti anche un frammento del Parigino 7560 - sec. XI -
- gli estratti del Parigino 7530 - sec. VIII -
- un altro frammento del Gundermann ora venuto alla luce;
- il codice perduto del Cauchius - Barwick - in Hermes - LIX - 1924 -
- Varie edizioni prima del Keil - Grammatici latini - I - Lipsia - 1857 -
- L'edizione di Heinrich Keil - in i "Grammatici Latini" del 1857, è stata sostituita da quella di Karl Barwick - Lipsia - 1925 - che dà più ampio materiale e fissa su più solide e vaste basi il testo.

BIBLIO

- Hugh Chisholm - Charisius, Flavius Sosipater -  Encyclopædia Britannica - Cambridge University Press. - ed. 1911 -  XI ed. -
- Ludwig von Teuffel, Wilhelm and Schwabe Sigismund - History of Roman Literature (Engl. trans) - Vol. I. 2 -- Frohde - in Jahr. f. Philol. - 18 Suppl. (1892), 567– 672 - trans. -
- Grammaticae Romanae Fragmenta Aetatis Caesareae - ed. A. Mazzarino - Roma - Loescher - 1955-- G. Götz - article in Pauly-Wissowa’s Realencyclopädie - III. 2 - 1899 -
- Svetonio - De gramaticis et rhetoribus -

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