DEA SICURITAS |
Qui sopra vi è un'immagine della Dea Securitas come sicurezza sia privata che pubblica. La sicurezza a cui si allude è soprattutto quella dell'Impero Romano. Sulle monete coniate al tempo dell’impero fu soprattutto rappresentata con i seguenti attributi: trono, lancia, corno e foglia di palma.
Il trono simboleggiava l'egemonia su Roma e su tutto l'impero conquistato, la lancia era la sua capacità di combattere contro i nemici, il corno era simbolo della prosperità di cui fu in effetti sempre apportatrice e la foglia di palma come simbolo di offerta di pace per chi si lasciava annettere all'imperio dell'Urbe.
Sui soldi viene raffigurata seduta sul suo trono o in piedi ma poggiata a una colonna, ambedue rappresentazioni di stabilità; è una divinità che non cade perchè ben poggiata. A volte reca un diadema sul capo e impugna uno scettro, ambedue simboli della sovranità di Roma.
La sua immagine è circondata dalla scritta «Securitas Imperium», in quanto i romani erano convinti, che la Dea avrebbe protetto l'impero favorendone la continuazione e l'espansione, cosa che le è riuscita per un periodo molto lungo, consentendogli un' impensabile estensione.
Il suo nome scomparve con la caduta dell’impero romano nel 476 d.c. e soprattutto per l'abrogazione della religione romana, senza alcuna possibilità di sopravvivenza per i culti pagani.
OSTILIANO E SECURITAS |
L'INIZIO DEL CULTO
La Dea Securitas veniva sovente raffigurata sulle monete, in particolar modo in senso propagandistico nei periodi più insicuri: per lo più veniva raffigurata appoggiata ad una colonna, la cui immagine compare per la prima volta sulle monete di Nerone che si ispirò per il significato a una moneta di Augusto civibus servatis, mentre per l'immagine ad una figura di Salus comodamente appoggiata ad una colonna.
La Dea Securitas spesso siede, con il capo appoggiato allo schienale del sedile, con uno scettro in mano di fronte ad un altare su cui arde una fiamma. Si è pensato che questa rappresentazione degli anni 64-66 d.c., riguardasse la scoperta della congiura di Pisone, immagine adottata e ripetuta in seguito da quasi tutti gli imperatori che forse temevano a loro volta per il loro trono e la loro vita.
L'iscrizione Securitas Augusti non va ovviamente interpretata come la "sicurezza dell'imperatore", ma vuole esprimere la sicurezza dell'impero e del popolo garantita dalla sapiente gestione di Augusto. Del resto Augusto operò mediaticamente per apparire come salvezza e benessere dell'impero romano, propagandando diverse immagini divinizzate:- la Fortuna Augusta,
- la Salus Augusta,
- la Iustitia Augusta,
- l'Aeternitas Augusta,
- la Victoria Augusta.
GORDIANO E SECURITAS |
(Svetonio, Vite dei Cesari, Galba, XVII)
COMMODO CON LA SICURITAS RAPPRESENTATA DAL MOGGIO - 183 d.c. |
- Diodorus Siculus - Bibliotheca Historica XXXVII
Dumezil, George (1974). La religion romaine archaique. Paris.-
- Carlo Prandi - Mito in Dizionario delle religioni - a cura di Giovanni Filoramo - Torino - Einaudi - 1993 -
- G. Wissowa - Religion u. Kult. der Römer - Monaco - 1912 -
- Gregori, G.L.; Galli, L. - Donaria: le offerte agli dei - Frosinone, IT - Museo Civico di Alatri - 1995 -
- Rose, Herbert Jennings - The 'Oath of Philippus' and the Di Indigetes - Harvard Theological Review - 1937 -
- M. Grant - Roman Imperial Money - Londra-Edimburgo - 1954 -