Villa Romana di Casignana viene chiamata la Piazza Armerina della Calabria ed è una villa romana i cui resti si trovano in contrada Palazzi nel comune di Casignana (RC). Il suo impianto originario risale al I secolo d.c. mentre ebbe un'importante ristrutturazione del IV secolo.
La villa romana, situata in contrada Palazzi, comune di Casignana, nella provincia di Reggio Calabria, fa parte dell’area archeologica che si estende a monte e a mare della SS.106. La villa sorgeva sull’antica strada di collegamento tra Locri Epizefiri e Rhegion (Reggio Calabria).
Trattasi di una grande villa extraurbana, uno dei complessi più importanti di epoca romana dell’Italia Meridionale, dotata di ambienti termali e residenziali, con il più vasto nucleo di mosaici finora noto in Calabria.
Si pensa che la villa sia appartenuta ad una famiglia patrizia molto importante probabilmente legata all'attività vinicola, infatti i numerosi frammenti di anfore vinarie testimoniano che molta parte della sua ricchezza riguardasse la produzione di vini pregiati, produzione però che si ritiene già praticata dai coloni greci che invasero il territorio, quindi molto prima dell'arrivo dei romani. A monte è possibile ammirare l’impianto termale, mentre a valle si può osservare parte del nucleo residenziale.
La villa venne scoperta nel 1963, in occasione dei lavori per la costruzione di un acquedotto, presso la strada statale 106 Ionica ed è stata indagata sistematicamente dalla Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria negli anni ottanta.
I vari ambienti dell’ala abitativa si affacciano su un unico grande spazio, un tempo giardino, abbellito da un porticato, aperto sull'ingresso principale. in modo da essere protetto dai ladri e dagli sguardi indiscreti.
Dal 1998 il sito è gestito dal comune di Casignana che ha acquisito i terreni limitrofi con il contributo della Comunità montana dell'Aspromonte orientale, permettendo di ampliare l'area indagata. Gli scavi hanno portato alla luce sia il nucleo termale che quello residenziale.
NUCLEO TERMALE
Il primo è un ampio complesso termale privato ma ricchissimo, accessibile da un porticato. riccamente decorato con mosaici a tessere policrome che formano disegni geometrici o figure, tra i quali emergono, con pavimenti musivi e decorazioni parietali in lastre di marmo colorato importato dall'Africa e dall'Asia Minore:
- frigidarium ("sala delle Nereidi"), datato al III secolo, uno dei mosaici più belli, che raffigura in grandi tessere bianche e verdi un paesaggio marino, in grandi tessere bianche e verdi, un thiasos marino (il thiasos era in un'associazione di culto di un Dio) con quattro ninfe, appunto le nereidi, che cavalcano un leone, un toro, un cavallo e una tigre, tutti animali di terra con trasformazioni acquatiche, cioè con pinna e coda di pesce. La sala ha pianta ottagonale con quattro lati absidati e presenta due vasche per acqua fredda.
- Il calidarium, con impianto di riscaldamento a ipocausto e tubi fittili sulle pareti, ha ugualmente pianta ottagonale e pavimentazione a mosaico in piccole tessere e doveva essere coperto da una volta.- Il tepidarium, una sala rettangolare pavimentata in lastre di marmo colorato (opus sectile).
- A monte si trova un ninfeo monumentale con ampie cisterne atte a raccogliere l'acqua piovana e i vari torrentelli di zona.
NUCLEO RESIDENZIALE
Sul lato opposto della strada statale 106 si trova la parte residenziale della villa, a due passi dal mare ed è collegata all'impianto termale da un sottopasso pedonale, con ambienti articolati intorno ad un grande cortile, anch'essi con pavimentazioni a mosaico:
- Sala a base ottagonale- Sala delle 4 stagioni
- Sala di Bacco, che mostra il dio del vino in stato di ebbrezza, sorretto da un satiro
- Sala di Venere
- Latrine
Il vetro multicolore consiste nella cosiddetta pasta vitrea, che divenne di gran moda nei mosaici come pure nei rivestimenti vetrificati per le camere delle abitazioni più ricche. Addirittura se ne fecero monili e gioielli.
IL CALIDARIUM
IL ROSONE DEL FRIGIDARIUM |
IL FRIGIDARIUM
Il Rosone del frigidarium
Grazie all’opera compiuta sono stati riportati alla luce gli ambienti di un ampio complesso termale privato, da cui si poteva accedere attraverso un porticato. I mosaici a causa della risalita marina sono rivestiti da una patina bianca, ma c’è un momento magico in cui riprendono vita e rivelano la vivacità dei colori: il “bagno del mosaico”.
L’operazione consiste nello spruzzare acqua distillata sul pavimento musivo finché il sale non scompare. Una delle cose più curiose dell’area termale sono i bagni, meglio conosciuti come “latrine”. I romani non avevano il senso del pudore che abbiamo oggi ed erano soliti condividere i loro momenti più intimi in questa stanza che per loro un salotto pubblico, un luogo d’incontro per chiacchierare e fare affari.
Naturalmente era per soli uomini, per ovvi motivi. Ma non vi era l'equivalente dei bagni per le donne, forse per timore che le donne venissero a conoscenza di troppe notizie o stabilissero troppe amicizie, seppure femminili.
Qui, come fa notare Orazio, si rimediano gli inviti a cena, si parla con l'avvocato, si gettano le basi di un affare o di un commercio. Il bagno stabilisce una sorta di uguaglianza, sulla tazza del cesso tutti gli uomini sono uguali.
LIBERATE I FONDI SEPOLTI DAI BUROCRATI DALLA VILLA ROMANA DI CASIGNANA
Di Nino Spirli (07/09/2018)
Tutti la chiamano Villa Romana di Casignana, esimio Ministro Bonisoli. Ma villa non è. A meno che 12 ettari di area archeologica vogliamo insistere a chiamarli Villa. Io opterei per un più logico Città.
Già! Tra i tremila mq “restituiti” alla luce e il resto ancora sepolto, nella piccola cittadina della Locride palpita un patrimonio dell’Umanità che, per ricchezza e bellezza, non ha nulla da invidiare ai più noti e meno estesi siti già consegnati al mondo.
Nobile e vivo, il complesso residenziale e termale di Casignana stordisce con la magnificenza dei mosaici e degli impianti che, galoppando i millenni, ci hanno raggiunti in questo tempo di ignoranza e arroganza, per ricordarci quanto siamo miseri.
Eppure, questo tesoro, accumulato dal I al VI secolo d.c., è ostaggio di una qualche scrivania ottusa di un altrettanto ottuso ufficio “dirigenziale”, che conserva, neanche fossero i risparmi della vedova, ben duemilionicinquecentomila euro.
Una sovvenzione “europea” che giace da ben sette anni fra papielli e firme mai autorizzate, mentre il grande complesso architettonico sopravvive come un reduce senza pensione e senza stampella. È bella, accidenti! In ognuna delle centinaia di migliaia di tessere colorate dei mosaici di sale e servizi.
E, ora, magari, si aspetta che glieli elenchi, i mosaici da orgasmo che abbelliscano la “Villa”. Ministro Caro, ci pensi: la Villa respira a fatica, ormai. Non la faccia morire! Ha percorso troppi millenni nel silenzio del Palazzo…
La villa è posta lungo il tratto della strada ferrata e della statale 106, compreso tra Bovalino e Bianco. Lungo il percorso di visita sono stati collocati piani di interventi mirati, su pedane agevoli e sottotettoie di protezione, tanto per l'agibilità quanto per la sicurezza.
Per rendere fruibile l’area oltre la 106, è stato necessario costruire un sottopassaggio con il finanziamento della Regione, impegnata anche nelle opere di copertura, scavi e restauro. Video-sorveglianza, stazione di monitoraggio delle condizioni micro-climatiche e uffici vari servono a preservare quanto scoperto da eventuali danni umani e temporali.
INFORMAZIONI PRATICHE: ORARI E CONTATTI
La Villa Romana di Casignana si trova in contrada Palazzi, lungo la strada statale 106 Jonica, a circa 10 minuti di macchina dal sito archeologico di Locri Epizefiri. Nel periodo estivo è aperta al pubblico da lunedì a venerdì dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00, mentre d’inverno solo la mattina.
Nei giorni di sabato e domenica solo su prenotazione. L’ingresso costa solo 3 euro. Per maggiori informazioni puoi chiamare il Sig. Giuseppe Romeo al numero 347/6719975 che ti farà da guida alla scoperta della Villa.
E' presso questa villa che si affaccia sul Mar Ionio, a 15 km di Epizefiri, che viene ad essere localizzata la statio romana di Altanum, stazione di posta ai margini del collegamento tra Locri e Reggio.
BIBLIO
- Domenico Siclari, Franco Prampolini - La villa romana di Casignana - Fondazione Ed. Sperim. Reggina - 2014 -
- Francesca Le Pera - Le stazioni di sosta in Calabria tra Tardoantico e Altomedioevo -
- O. Elia, D. Levi - «Emblema» - G. Becatti (a cura di) - Mosaico e Mosaicisti nell'antichitå - Roma - 1967 -
- La Rocca - Fonti per la storia della scultura in Magna Grecia - Reggio Calabria - 1959 -
- Dionigi di Alicarnasso - Antichità romane, I - Einaudi - Torino -
- Giovanna De Sensi Sestito - La Calabria in età arcaica e classica: storia, economia, società, Roma, Gangemi Editore - 1984 -