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CULTO DEL DIO REDICOLUS

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MARTE REDICOLO

Redicolo era il Dio che permetteva di "redire", cioè di tornare, vivi e vegeti, ai sopravvissuti delle numerosissime battaglie romane, in poche parole che assisteva i reduci e consentiva loro di tornare a casa. Sembra che redicolus fosse anche un appellativo di Marte. Ma questa divinità era probabilmente uno dei Lares romani, un Dio protettore della città. 

Si dice che il Dio sia apparso ad Annibale, in marcia da Capua, mentre era accampato fuori Roma nel 211 a.c., ammonendolo di tornare a Cartagine. Festo narra che Annibale, avvicinandosi a Roma, vide apparizioni nell'aria, riempiendolo di terrore e facendolo tornare immediatamente indietro:

"Rediculi fanum extra portam Capenam fuit, quia accedens ad Urbem Hannibal ex eo loco redierit quibusdam perterritus visis"

Annibale fu allarmato da certe visioni portentose, quali l'apparizione del Dio circondato da pioggia e grandine. Dopo la ritirata del generale cartaginese, i romani eressero nel sito un altare a "Rediculus Tutanus", il Dio "che si voltò e che difese".

Altri derivano il nome del Dio dalla parola ridicolo, a significare una cosa di cui ridere. Dopo il fatto Annibale venne deriso dai romani, e per questo eressero un tempio al Dio del riso, divinità del tutto inesistente. 

Varrone chiama il Dio Tutanus (protettore), facendolo parlare nel suo Saturae Menippeae (Hercules tuam fidem, XXXIX):

Noctu Hannibalis cum fugavi esercizio,
Tutanus hoc, Tutanus Romae nuncupor.
Hoc propter omnes, qui laborant, invocant.


(Quando nella notte ho fatto fuggire Annibale,
Tutanus di Roma fu il mio nome:
Per questo tutti coloro che lavorano mi invocano
)


IL TEMPIO DI REDICOLUS

Il tempio del Dio Redicolo sarebbe in realtà una tomba romana, che si dice fosse di Annia Regilla, moglie di erode Attico (101 - 177), tuttavia con varie nicchie, quindi la tomba di più persone, con la forma di un tempietto a due piani, in laterizio, coperto da un tetto a doppio spiovente che si regge su una volta a crociera impostata su pilastri angolari.

Plinio il Vecchio però scrive che in zona vi fosse un bosco sacro dedicato al Dio Redicolo, e là dove c'era un bosco sacro c'era un santuario, per cui magari il mausoleo fu in passato un tempio ormai obsoleto.

RICOSTRUZIONE GRAFICA DEL TEMPIO AD OPERA DEL CANINA


DESCRIZIONE

Nel piano superiore, illuminato dalle finestre rettangolari, dovevano svolgersi i riti funebri, mentre nel piano inferiore, privo di finestre, era allestita la cella sepolcrale. Il suo discreto stato di conservazione si deve ai contadini che la utilizzarono come fienile, dato che all'interno il pavimento che separava i due piani era crollato.

L'edificio, di m 8,16 x 8,57 m, risalirebbe alla seconda metà del II sec. d.c., giusto l'epoca di Annia Regilla (125 - 160) morta in giovane età, forse assassinata da suo marito.

Nel tempio-sepolcro c'è l'uso di due tipi di laterizio: mattoni gialli per le pareti e tegole rosse nelle modanature (cioè gli ornamenti architettonici a rilievo: colonne, architrave, cornice ecc.), secondo la moda architettonica dell'epoca.

La parete Sud è la più decorata, forse perché si affacciava su una strada che, partendo da piazza Galeria, collegava via Latina con via Appia Antica, quindi la facciata principale. Essa è ornata da due semicolonne ottagonali sormontate da eleganti capitelli e incassate nel muro, in modo da dividere la parete in tre riquadri.

Il riquadro centrale ha nel mezzo una finestra rettangolare con cornice sorretta da mensole e ai lati due vani rettangolari elegantemente incorniciati, con delle iscrizioni in marmo, mentre in basso correva una fascia a meandro (greca).

La trabeazione è incorniciata da ornamenti architettonici che seguono in quest'ordine: fascia, astragalo (modanatura convessa a semicechio), fascia, kymation (modanatura ondulata a doppia curva della cornice), listello, fregio liscio, kymation, listello, dentelli, listello, ovoli e cornice, quindi mensole e lastre intermedie a squame e infine una fascia di mattoni aggettanti.

L'ingresso è sul lato verso il fiume Almone dove una gradinata conduce al piano superiore, formando davanti alla porta un podio largo tre metri, dove alcuni suppongono fosse un piccolo pronao a quattro colonne. Sopra la porta principale, una nicchia semicircolare è sormontata da un timpano ad angolo acuto,  fiancheggiata da due finestre la cui cornice superiore è sorretta da mensole.

La tomba-tempio è stata giustamente ammirata e studiata dagli architetti del Rinascimento Antonio da Sangallo e Baldassarre Peruzzi, e disegnata nel Settecento dal Piranesi e dal Labruzzi.


BIBLIO

- E. Meyer - Die Götter Rediculus und Tutanus - in Hermes - L - 1915 -
- John, Bostock; Henry Thomas Riley - La storia naturale di Plinio - Londra: Henry G. Bohn - 1855 -
- Mommsen, Theodor - William P. Dickson (a cura di) - La storia di Roma - Scribner, Armstrong, & Co - 1873 -
- Brucia, Robert (1871). Roma e la Campagna. Cambridge: Deighton, Bell and Co. p.432.
- Pomeroy, Sarah - L'assassinio di Regilla - Harvard University Press - 2007 -


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