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ANDRONICO I COMMENO (1118 - 1185)

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ANDRONICO I

Nascita:
Costantinopoli, 1118
Morte: Costantinopoli, 12 settembre 1185
Regno: 1883 - 1185
Padre: Isacco Comneno
Madre: Kata di Georgia
I moglie: (nome sconosciuto)
Figli:
- Manuele Comneno, sposò Rusudan di Georgia, padre dei due fondatori dell'impero di Trebisonda, Alessio I Comneno e Davide I Comneno
- Giovanni Comneno (nato nel 1159 o 1160), co-imperatore dal 1183 al 1185, ucciso nello stesso anno;
- Maria Comnena
II Moglie o Amante: Teodora Comnena
Figli:
- Alessio Comneno, presunto antenato degli Andronikashvili
- Irene Comnena, brevemente sposata con Alessio Comneno, figlio dell'imperatore Manuele I Comneno.


Andronico I Comneno (in greco: Ανδρόνικος Α'Κομνηνός, Andronikos I Komnēnos) è stato un imperatore bizantino. Fu basileus dei romei dal settembre 1183 fino alla sua morte. Fu un valoroso condottiero, intelligente ma ambizioso e crudele. Ebbe due mogli e numerose amanti, e a lui si attribuisce il modo di dire "avere le corna" in quanto egli aveva l'abitudine di sedurre e frequentare donne sposate, facendo poi appendere sulla facciata delle loro case una testa di cervo.

Figlio del porfirogenito ("nato nella porpora" cioè di legittimo sangue reale) Isacco Comneno e di Kata di Georgia (figlia di re David IV), Andronico nacque nel 1118 a Costantinopoli, nello stesso anno in cui lo zio Giovanni II Comneno saliva al trono, conferendo ad Isacco il titolo di sebastocratore, titolo meramente onorifico che indicava la parentela con un imperatore e quindi l'appartenenza alla famiglia imperiale, ma senza implicazioni di successione.

Nel 1130 il padre Isacco Commeno, accusato di cospirare contro Giovanni II, fuggì presso i Danishmendidi e quindi a Gerusalemme. Nel 1136 tornò a Costantinopoli e si riconciliò con il fratello, ma nel 1137 fu il figlio maggiore, Giovanni a disertare dall'esercito imperiale, rifugiandosi presso i Turchi e convertendosi all'Islam.



MANUELE IL CO-IMPERATORE

MANUELE I
Andronico, allevato alla corte imperiale, fece amicizia con il cugino Manuele (Manuele I Commeno), il più giovane tra i principi imperiali e suo coetaneo. Nel 1141 tuttavia Andronico venne catturato dai Selgiuchidi durante una battuta di caccia e condotto a Iconio, presso il fratello Giovanni. 

Durante la sua prigionia però avvenne la morte dei cugini Alessio e Andronico, per cui Manuele venne rilasciato e incoronato co-imperatore, nel novembre 1143.

I Turchi liberarono Andronico, che rientrò a corte, il padre Isacco, asserragliatosi 
ad Eraclea Pontica, tentò tra il 1145 e il 1146 di usurpare il trono del nipote ma venne relegato nel 1152 nel monastero di Ainos. 

Intanto Andronico prese parte a una campagna di Manuele, volta contro i Turchi Selgiuchidi in Anatolia, dove dimostrò la sua indubbia capacità militare.

Andronico, divenuto governatore nelle regioni balcaniche, nonostante la passata amicizia nel 1155 tentò di assassinare l'imperatore Manuele I, per cui venne incarcerato a Costantinopoli.

Tuttavia con uno strattagemma ne riuscì a fuggire ottenendo nel 1165 il perdono 
del fin troppo generoso cugino che nel 1166 lo inviò a governare la lontana Cilicia.



TEODORA

Andronico preferì l'esilio, prima nel Principato di Antiochia e poi nel Regno di Gerusalemme, dove venne accolto dal re Amalrico I. Qui però circuì la cugina Teodora, nipote dell'imperatore Manuele I Comneno e vedova di Baldovino III, fuggendo con lei verso Baghdad e le terre musulmane, razziando le terre dell'impero bizantino attorno a Trebisonda.

L'imperatore fece allora catturare la nipote Teodora e Andronico, temendo per lei e per i suoi figli a Costantinopoli, nel 1180 si sottomise a Manuele, che, ancora generosamente, lo inviò a governare il Ponto. 

Lo stesso anno però Manuele morì, lasciando l'impero nelle mani del figlio, Alessio II Comneno che, data la minore età, dovette governare attraverso un consiglio di reggenza controllato dalla madre, Maria Xene, e dall'amante di questa, il protosebasto Alessio.



LA RIVOLTA

Andronico si finse allora salvatore di Alessio II, dicendo che veniva soggiogato dalla madre e dal di lei amante, Alessio Comneno. La Paflagonia passò dalla sua parte e, nella capitale, fu appoggiato dalla kaisarissa Maria, sorellastra di Alessio II, e dal marito, il cesare Ranieri di Monferrato, esclusi dal Consiglio di reggenza, perchè tentarono una congiura contro Alessio. 

Scoperti i due si rifugiarono a Santa Sofia, da dove inneggiarono alla rivolta che effettivamente avvenne, soffocata infine dall'esercito imperiale. Il patriarca Teodosio si propose come arbitro, ottenendo il perdono di Maria e Ranieri.

Andronico intanto avanzò verso Costantinopoli, affrontato dall'esercito imperiale che venne battuto a Charax, in Bitinia. Andronico Contostefano, nipote di Manuele I Comneno, decise di passare, con tutte le sue navi, dalla parte di Andronico, che ormai aveva vinto.

Alessio II venne arrestato ed imprigionato, per esser poi accecato e venne scatenata la popolazione contro tutti i Latini presenti in città, soprattutto Pisani e Genovesi, accusati d'esser la rovina del popolo e d'appoggiare il regime dell'imperatrice madre e del protosebasto.



LE EPURAZIONI

Andronico intanto, per assicurarsi la legittimità imperiale a maggio del 1182 fece nuovamente incoronare Alessio II a Santa Sofia. Poi allontanò Maria d'Antiochia dal figlio, accusandola presso il popolo di voler sottomettere l'Impero ai propri voleri. Infine la fece imprigionare per alto tradimento e la fece condannare a morte da giudici. 

La condanna venne fatta controfirmare dall'Imperatore suo figlio evidentemente terrorizzato. Ad Andronico toccò cambiare l'originaria squadra d'esecutori, poiché ci fu chi si rifiutò di portare a termine l'assassinio, ma alla fine, nel settembre 1182, Maria fu uccisa.

Gli stessi Andronico Contostefano e Andronico Angelo, che l'avevano messo al potere, reagirono tentando di rovesciare la reggenza di Andronico I. L'attentato fu però scoperto e Andronico Contostefano fu catturato, mentre Andronico Angelo riuscì a scappare. Andronico Contostefano e i suoi quattro figli per punizione ebbero cavati gli occhi.

Nella primavera del 1183 toccò a Maria ed al cesare Ranieri, avvelenati entrambi. Di fronte a tanti eventi il patriarca stesso, Teodosio Boradiota, preferì ritirarsi a vita privata. Non contento all'inizio settembre del 1183 Andronico I si fece acclamare Imperatore per le vie della capitale, ed Alessio II fu tratto fuori dal palazzo affinché lo pregasse di regnare con lui.

L'incoronazione avvenne a Santa Sofia: il nome d'Andronico I venne pronunciato prima del nome dell'autocratore legittimo, Alessio II. Il quale aveva firmato la sua condanna a morte. Pochi giorni dopo infatti il giovane sovrano, non ancora quattordicenne, fu strangolato mediante una corda d'arco, il suo cadavere dileggiato, decapitato e buttato in mare chiuso in un vaso.

LA MORTE DI ANDRONICO I

LA MORTE

Durante il suo Impero ungheresi e normanni si allearono e sbarcarono a Durazzo, raggiunsero Tessalonica e attaccarono Costantinopoli, dove scoppiò la rivoluzione contro Andronico I. Così venne spodestato da Isacco II Angelo (1185-1195; 1203-1204) che fu acclamato Imperatore dal popolo. Andronico I, sorpreso mentre tentava di fuggire, venne linciato e fatto a pezzi dalla folla infuriata.


BIBLIO

- Georg Ostrogorsky - Storia dell'Impero bizantino - Milano, Einaudi, 1968 -
- Niceta Coniata - Grandezza e catastrofe di Bisanzio - Milano - Mondadori - 1994 -
- John Julius Norwich - Bisanzio - Milano - Mondadori - 2000 -
- Steven Runciman - Storia delle crociate - 2006 - Milano - BUR -
- Charles Diehl - Figure bizantine - introduzione di Silvia Ronchey - Einaudi - 2007 - 
- Giorgio Ravegnani - Imperatori di Bisanzio - Bologna - Il Mulino - 2008 -

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