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AULO IRZIO

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Nome: Aulus Hirtius
Nascita: Ferentino, 90 a.c. circa
Morte: vicino a Modena, 21 aprile 43 a.c.
Padre: Aulo
Console: nel 43 a.c.
Professione: storico, militare e politico romano

Aulo Irzio è stato un militare, storico e politico romano, che ricoprì la carica di console dopo l'assassinio di Gaio Giulio Cesare, per il quale era stato legato. I legati furono posti al comando delle legioni in sostituzione dei consoli da Giulio Cesare e dovevano appartenere alla classe senatoria.

Irzio fu legato (legatus) - cioè comandante di una legione in sostituzione del console - durante la conquista della Gallia presso Giulio Cesare dal 54 a.c. e poi servì sotto Pompeo nel 50 a.c.. Però durante la guerra civile tra Cesare e Pompeo (49 a.c.) si schierò a favore del primo, combattendo prima in Spagna, forse come tribuno militare, e poi in Asia Minore.

Finito il conflitto civile, nel 46 a.c. divenne pretore, ottenne la propretura nel 45 a.c. in Gallia Narbonense e in Gallia Comata, e divenne proconsole della Gallia Transalpina (Gallia celtica transalpina ad esclusione della Gallia Narbonensis.). L'anno dopo, essendo stato designato da Cesare stesso, divenne console nel 43 a.c..

Il 15 marzo del 44 a.c. Cesare venne assassinato e Irzio sostenne Marco Antonio, il quale intendeva vendicarne la morte uccidendo Decimo Giunio Bruto Albino, divenuto nell'aprile dello stesso anno governatore della Gallia Cisalpina, che Antonio chiedeva per sè. Fu Cicerone però che lo convinse a porsi dalla parte del senato contro Antonio. Irzio dovette dunque partire per Modena, dove Antonio si stava dirigendo per combattere Bruto, assieme all'altro console, Gaio Vibio Pansa, e a Ottaviano.



BATTAGLIA DI FORUM GALLORUM

Il Battaglia di Forum Gallorum fu combattuta nel 43 a.c. tra le forze di Marco Antonio e le legioni fedeli al Senato al comando del console Gaius Pansa, con il suo collega Aulus Hirtius. Intanto il giovanissimo Cesare Ottaviano custodiva il campo del Senato. La battaglia avvenne sulla Via Emilia, presso l'attuale Castelfranco Emilia.

Hirtius e Ottaviano arrivarono vicino a Mutina con cinque legioni di temibili veterani, dove aspettavano Pansa, che marciava a nord di Roma con altre quattro legioni. Antonio aveva quattro legioni veterane oltre alle truppe che stavano assediando Mutina, così tese un'imboscata alle reclute di Pansa però già raggiunto da una delle legioni veterane di Hirtius e da quella di Ottaviano delle coorti pretoriane.

Le legioni di Antonio sconfissero le truppe di Pansa facendole ritirare verso sud. Lo stesso Pansa venne gravemente ferito. Antonio marciò allora su Mutina. Hirtius arrivò con una sola legione di veterani, ma le truppe di Antonio erano esauste ei Antonio perse la battaglia. Marco Tullio Cicerone, avverso alla fazione antoniana, pronunciò in Senato la XIV Filippica, esaltando il successo e lodando i due consoli e il giovane Cesare Ottaviano. ma ciò in seguito gli costerà la vita.

"Chiamate Senato quello che in realtà non è che l’accampamento di Pompeo.… Avete attirato i soldati, miei e veterani, facendogli credere che si andava a punire gli uccisori di Cesare, e invece… li fate marciare contro di me…. 
E allora vi chiedo di valutare: è più utile per la nostra parte politica vendicare la morte di Trebonio o quella di Cesare? E’ più utile che noi ci combattiamo a vicenda… o che ci mettiamo d’accordo per non fare il gioco degli avversari?… 
Un tale spettacolo finora la fortuna ha voluto risparmiarcelo: due schiere dello stesso esercito che si combattono tra loro… Io sono disposto a dimenticare le offese fattemi da chi appartiene alla mia stessa parte politica a patto che essi… siano sul serio pronti a vendicare, insieme a noi, la morte di Cesare.

(Lettera di Antonio del 15/20 marzo 43 a.c. a Irzio e Ottaviano)

AULUS HIRTIUS


BATTAGLIA DI MUTINA

La battaglia di Mutina ebbe luogo il 21 aprile 43 a.c. tra le forze fedeli al Senato sotto i consoli Gaio Vibio Pansa e Aulo Irzio, sostenute dalle forze di Cesare Ottaviano, e le forze di Marco Antonio che assediavano le truppe di Decimo Bruto. Quest'ultimo, uno degli assassini di Cesare, teneva la città di Mutina (l'attuale Modena) nella Gallia Cisalpina.

La battaglia di Forum Gallorum si era conclusa con pesanti perdite da entrambe le parti e il ferimento mortale del console Vibius Pansa. Sei giorni dopo Forum Gallorum, l'altro console Aulo Irzio e il giovane Ottaviano attaccarono gli accampamenti di Marco Antonio per rompere l'assedio di Mutina. Le truppe repubblicane irruppero negli accampamenti del nemico ma i veterani di Antonio contrattaccarono.

Lo stesso Irzio fu ucciso nella mischia mentre attaccava il campo di Antonio, lasciando l'esercito e la repubblica senza leader. Ottaviano entrò in azione nella battaglia, recuperò il corpo di Irzio e riuscì ad evitare la sconfitta. Il comando delle legioni del defunto console Irzio passò a Cesare Ottaviano. Decimo Bruto fuggì dall'Italia ma fu catturato e giustiziato.Combattuta la battaglia di Modena, entrambi i consoli morirono: Irzio prima in battaglia il 21 aprile, Pansa per le ferite riportate il 23 aprile.

Secondo alcune teorie Ottaviano, non soddisfatto dei riconoscimenti ottenuti dal Senato, avrebbe ucciso Irzio e poi Pansa per poter ambire alla carica di console. Ma è veramente poco credibile, sia perchè non ne esiste la minima prova, sia perchè Ottaviano, pur essendo ambizioso, fu sempre estremamente prudente e il senato gliene fu sempre riconoscente.

Marco Antonio fu sconfitto lo stesso giorno della morte di Irzio, la cui tomba fu ritrovata a Roma nel 1938, sotto l'attuale Palazzo della Cancelleria, nell'area dell'antico Campo Marzio.



LA TOMBA DI HIRTIUS

LA TOMBA DI HIRTIUS IMMERSA
NELL'ACQUA DI FALDA
ll sepolcro di Aulo Irzio fu scoperto nel 1938, con i quattro cippi perimetrali con la scritta: A. Hirtius A. F. (Aulo Filius), sotto il palazzo della Cancelleria; attualmente in gran parte sommerso dalle acque dell’Euripus, il canale che attraversava il Campo Marzio per sfociare nel Tevere.

Con la costruzione dei muraglioni sul Tevere alla fine dell’Ottocento, furono ostruiti gli sbocchi al fiume dell’Euripus e di altri canali di scarico della zona, provocando così l’innalzamento e il ristagno delle acque.

Il sepolcro, tagliato in parte dalle fondazioni del Palazzo della Cancelleria, è costituito da un recinto con basamento in tufo, da un muro elevato in laterizi e da una copertura a doppio spiovente in travertino.

Alcuni cippi che delimitavano l’area funeraria, riportano appunto il nome del console Aulo Irzio, luogotenente di Cesare morto insieme al collega Vibio Pansa nella battaglia di Modena nel 43 a.c..

Dopo l’eroica morte dei due consoli, il Senato romano decretò infatti che fossero costruiti per loro due sepolcri nel Campo Marzio a spese pubbliche.


LE OPERE

Aulo Irzio è importante soprattutto per aver scritto:
- l'VIII libro del De bello Gallico, l'opera più famosa di Cesare.
Secondo gli antichi Irzio avrebbe scritto altre tre opere:
- il De bello Alexandrino, o Bellum Alexandrinum.
il De bello Africo
il De bello Hispaniensi.

Oggi si crede che, di questi ultimi due libri Aulo Irzio, fu solo l'editore.



BELLUM ALEXANDRINUM 

Opera letteraria latina in 78 capitoli facente parte del Corpus Caesarianum attribuita ad Aulo Irzio, luogotenente di Cesare, sebbene ancora oggetto di discussione, ma i più concordano sulla sua paternità dell'opera.

Si tratta del resoconto della guerra civile alessandrina e della campagna pontica di Giulio Cesare.Dopo la campagna in Africa contro i pompeiani e la sua vittoria, Cesare va ad Alessandria d'Egitto per rimediare ai conflitti di potere tra Tolomeo XIII e Cleopatra VII. Cesare instaura un rapporto amoroso con Cleopatra, e governa con lei in Egitto.

La coppia non piace nè ai pompeiani nè agli alessandrini filo-tolemaici che attaccano Cesare e Cleopatra nel palazzo del faraone ma Cesare fa incendiare le navi sul porto di Alessandria, per impedire sbarchi nemici e rifornimenti, da cui l'episodio piuttosto dubbio del danneggiamento della preziosa Biblioteca. Vinta la battaglia di Alessandria, Cesare accusa Tolomeo di congiura contro Cleopatra e lo fa uccidere.

Intanto il figlio di Mitridate VI del Ponto, Farnace II del Ponto, si organizza coi pompeiani per attaccare Cesare, ma i due eserciti alleati vengono sconfitti a Zela.

ASSEDIO DI LEPTIS MAGNA

BELLUM AFRICUM

E' il resoconto delle campagne di Cesare contro il senato nella provincia romana dell'Africa. Dopo la morte di Pompeo Cesare sbarca a Lilibeo in Sicilia, con 17 legioni e 2600 cavalieri. Va in l'Africa e occupa Leptis Magna. I pompeiani, appoggiati dal faraone Tolomeo e da re Giuba di Numidia, hanno 10 legioni di 1400 cavalieri.

Cesare attende le navi di rinforzo disperse nella tempesta siciliana ma nel primo assalto rischia l'accerchiamento dalle truppe di Labieno, che però evita. Nel 22 Sallustio giunge con due legioni di 800 cavalieri, così Cesare va a difendere la postazione di Leptis Magna, assediata dai pompeiani.

Il 27 gennaio Cesare giunge a Uzitta e circonda le mura, per scontrarsi con Scipione in campo aperto, ma lui rifiuta. Cesare allora punta verso Aggar, dove Scipione ha le vettovaglie. Fa cadere la città di Zeta e punta verso Sarusa, la postazione principale dei rifornimenti nemici, Labieno attacca la retroguardia, lasciata apposta più indietro da Cesare, per un attacco a sorpresa, i soldati di Labieno vengono distrutti e devono arrendersi.



BELLUM HISPANIENSIS

Il contenuto dell'opera fornisce dettagli sulle campagne militari di Cesare nella Spagna romana, scritti in sermo vulgaris, I figli di Pompeo Magno, Gneo e Sesto, si sono acquartierati in Spagna, per resistere a Cesare, che ha ormai conquistato l'Africa. Lo scontro decisivo avviene a Munda, nella Spagna meridionale, nel 45 a.c.: l'esercito pompeiano, ben fortificato su una collina, inizialmente resiste, ma la carica della cavalleria maura li annienta.

Muore in battaglia Tito Labieno che era stato braccio destro di Cesare in Gallia e aveva poi disertato all'inizio della guerra civile. Poco dopo Munda, viene ucciso Gneo Pompeo. Ambedue vengono onorati da Cesare, che però ora può tornare a Roma.



VIII LIBRO DE BELLO GALLICO

Il volume venne realizzato da Aulo Irzio su appunti di Cesare, e riguarda gli ultimi passaggi della conquista della Gallia. Infatti, benché sconfitti Arverni e Biturgi, nella Gallia restano ancora nemici potenti, ossia i Carnuti, popolo celtico della Gallia, stanziato tra la Senna e la Loira, ed i Bellovaci, una delle più potenti e numerose tribù della Gallia Belgica nord-orientale. Cesare, per a porre fine a queste ribellioni, incarica il proconsole Gaio Fabio e il fedele Labieno con le loro truppe.

Nel 51 a.c. le due ribellioni vengono soffocate, ma l'anno successivo si rivoltano altre due popolazioni: i Carduci ed i Pictoni. Per questi ultimi il capo Dumnaco tenta varie volte di porre assedio al campo fortificato romano, senza però riuscirci, compiendo razzie fino all'imboscata dei romani, capitanati da Gaio Fabio.

Per la campagna contro i Carduci (popolo celtico della regione di Cahors) invece, i generali Lutterio e Drappete occupano la città di Uxelloduno, cercando di fortificarla al meglio contro Roma, rifornendola soprattutto di grano.

I Romani però rallentano con attacchi lampo i lavori di fortificazione, costringendo i nemici al combattimento in campo, sorpresi dal sopraggiungere improvviso delle truppe di Gaio Fabio, con la resa di Drappete catturato. Nel 49 a.c., dopo la resa dell'ultimo capo ribelle Commio, sconfitto dalle truppe di Cesare nel territorio belgico, la guerra gallica può dirsi conclusa.



BIBLIO

- Svetonio, Augustus - XI -
- Appiano di Alessandria - Guerre civili -
- Luciano Canfora - La prima marcia su Roma -
- Svetonio - Vite dei Cesari -
- Tacito - Annales -

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