Anche se si pensa esistesse una Dea pre-romana e quindi italica con gli stessi attributi, Epona era comunque una divinità di origine gallica e il suo stesso nome è celtico. Secondo alcuni deriverebbe da un antico culto in onore dei cavalli, comune ai popoli provenienti dalle praterie dell'Asia centrale, che si espansero lungo la valle del Danubio, in Europa centrale ed occidentale.
Questi erano tribù nomadi che usavano i cavalli per spostarsi per cui vedevano nei cavalli, nei muli e negli asini una risorsa indispensabile per sopravvivere. Non essendo infatti dediti all'agricoltura, dopo aver raccolto semi, spighe e bacche del territorio prescelto, dovevano poi cambiare zona per trovare nuovi frutti da cogliere, il loro sostentamento proveniva infatti principalmente dalla caccia e talvolta della pesca, soprattutto fluviale.
DEA EPONA |
DEA EPONA - MUSEO LORRAIN NANCY |
Il cavallo venne addomesticato, secondo le prove in nostro possesso circa nel 4.500 a.c. e ben presto
divenne l'artefice della loro sopravvivenza, per spostarsi in nuove terre, per fuggire dal nemico o per raggiungere il nemico. L'animale non divenne però fonte di cibo perchè se si ammalava o invecchiava e non era più adatto al compito veniva ucciso e sepolto ritualmente.
Epona era una divinità legata ad una concezione magica del creato e alla tradizione dei rituali druidici.
II culto di Epona era diffuso soprattutto in Gallia e in Renania tra le tribù degli Edui, dei Lingoni e dei Treveri, ma comparve anche in aree più remote come la Britannia e I'lberia. Anche in Romania ed in lugoslavia si sono trovate delle iscrizioni che la citano come divinità.
I re irlandesi celebravano una cerimonia della "nascita simbolica" da Epona sotto forma di un puledro bianco, durante le cerimonie di proclamazione della loro regalità che ricevevano appunto in nome della Dea. In altre cerimonie, gli stessi re si "coniugavano ritualmente con la Dea Epona nel matrimonio sacro, per legittimare il proprio potere. Epona fu l'unica dea celtica adottata dai romani.
- 18 dicembre - EPONALIA -
Nel secondo giorno dei Saturnali, almeno fin quando vennero festeggiati, si celebravano gli Eponalia, festa di Epona, Dea Madre e Patrona di cavalli, asini e altri animali. ma pure Madre Terra, fertilità, rinascita e abbondanza.
Nel secondo giorno dei Saturnali, almeno fin quando vennero festeggiati, si celebravano gli Eponalia, festa di Epona, Dea Madre e Patrona di cavalli, asini e altri animali. ma pure Madre Terra, fertilità, rinascita e abbondanza.
Gli ufficiali della cavalleria romana adottarono la Dea celtica, ne posero le statue nelle loro stalle e stabilirono una festa ufficiale in suo onore ogni anno il 18 dicembre. Lei è l'unica divinità celtica ad avere avuto questo onore, dovuto all'amore dei Romani per i cavalli.
Questo amore si esprimeva non solo da parte dei cavalieri verso le loro cavalcature ma soprattutto da parte del pubblico romano che impazziva per le manifestazioni equestri, a cominciare dalla celebrazione dei trionfi alle gare di corsa dei cavalli che coronavano la maggior parte delle feste romane e dove i Romani amavano scommettere e tifare accanitamente di conseguenza.
- Miriam Robbins Dexter, "Horse Goddess," in Encyclopedia of Indo-European Culture (Taylor & Francis, 1997),
- Theo Brown, "Tertullian and Horse-Cults in Britain" Folklore 1950, pp. 31–34) p. 33.
- Benoît, F. (1950). Les mythes de l'outre-tombe. Le cavalier à l'anguipède et l'écuyère Épona. Brussels, Latomus Revue d'études latines.
- Magnen, R. - Epona - Delmas - 1953 -
- Oaks, L. S. - "The goddess Epona" - M. Henig and A. King, Pagan Gods and Shrines of the Roman Empire - Oxford - 1986 -
- Thevenot, Emile 1949. "Les monuments et le culte d' Epona chez les Eduens," L'antiquité Classique
- Vaillant, Roger (1951), Epona-Rigatona, Ogam, Rennes, pp 190–205.