MEDAGLIONE DI EUDOSSIA |
Nome: Licinia Eudossia. in latino Licinia Eudoxia
Nascita: Costantinopoli, 422
Morte: Costantinopoli, 493 circa
Regno: 29 ottobre 437 – 493 circa
Incoronazione: 6 agosto 439
Dinastia: Teodosiana
Padre: Teodosio II
Madre: Elia Eudocia
Mariti: Valentiniano III, Petronio Massimo
Figli: Eudocia, Placidia
Licinia Eudossia fu augusta dell'Impero romano d'Occidente, unica figlia dell'imperatore d'Oriente Teodosio II e di Elia Eudocia, sposò l'imperatore d'Occidente Valentiniano III a Costantinopoli, il 29 ottobre 437 per rafforzare il legame tra le due parti dell'impero. Fu lei a chiamare a Roma il re dei Vandali Genserico, causandone così il saccheggio del 455.
UNA MOGLIE PER TEODOSIO II
Teodosio I, arrivato al potere imperiale, aveva avuto un figlio maschio, Arcadio, da cui erano nati a sua volta Teodosio II, e una figlia chiamata Pulcheria. Era una famiglia di cristiani fanatici (il padre Teodosio era stato discepolo di Sant’Ambrogio) e Pulcheria fin da ragazza dimostrò un carattere forte, molto più del fratello, così a un certo punto decise di trovare moglie al fratello, che non brillava per intelligenza.
Conobbe una giovane, venuta a corte per chiedere giustizia a seguito di una vicenda di zii che le avevano sottratto l’eredità paterna. Atenaide era pagana, ma Pulcheria fu colpita dal suo carattere e la capacità di parlare in pubblico e difendere le sue ragioni come un avvocato.
Così Pulcheria oltre a restituirle l’eredità rubata le propose di sposarsi con Teodosio. Atenaide, che era bellissima e colta, non lasciò sfuggire l'occasione. Si convertì al cristianesimo, cambiò il suo nome in Eudocia e divenne imperatrice.
Dopo un anno di matrimonio nacque la figlia di Teodosio ed Eudocia, Licinia Eudossia; probabilmente a seguito della nascita della figlia, Teodosio concesse a Eudocia il titolo di Augusta, il 2 gennaio 423.
LE RELIQUIE
Tuttavia già da qualche anno si erano incrinati i rapporti tra Eudocia e Teodosio, sebbene la coppia imperiale abbia avuto un'altra figlia nel 431, Flaccilla, e Arcadio, però morto infante. Eudocia decise così di partire per un pellegrinaggio in Terra Santa (438). Il suo ritorno a Costantinopoli, carica di reliquie, segnò un suo breve ritorno in auge.
Però nel 443, a causa di un complotto ordito dall'eunuco Crisapio, il quale accusò l'imperatrice di adulterio col magister officiorum Paolino, Eudocia fu costretta ad abbandonare la capitale, lasciando campo libero a Pulcheria, e si recò nuovamente in Terra Santa, a Gerusalemme.
Teodosio inviò il suo comes domesticorum ("comandante della guardia") Saturnino a giustiziare due membri della corte di Eudocia, il prete Severo e il diacono Giovanni, ma l'uomo di Teodosio venne ucciso, o da Eudocia stessa, come riporta lo storico bizantino Marcellino, oppure da un uomo della sua corte. Teodosio, adirato, le ridusse la corte, pur lasciandole il titolo di Augusta.
Teodosio inviò il suo comes domesticorum ("comandante della guardia") Saturnino a giustiziare due membri della corte di Eudocia, il prete Severo e il diacono Giovanni, ma l'uomo di Teodosio venne ucciso, o da Eudocia stessa, come riporta lo storico bizantino Marcellino, oppure da un uomo della sua corte. Teodosio, adirato, le ridusse la corte, pur lasciandole il titolo di Augusta.
LICINIA EUDOSSIA
Intanto la figliola Licinia Eudossia venne fidanzata al cugino, Valentiniano III, figlio della zia Galla Placidia, che era destinato a regnare sull’Occidente, il 29 ottobre 437, per rafforzare il legame tra le due parti dell'impero. Licinia Eudossia fu inviata così a Ravenna, dove si sposò e divenne imperatrice.
Il 6 agosto 439 fu insignita del titolo di augusta, e nello stesso anno, o in quello immediatamente successivo, diede alla luce, a Ravenna, la prima figlia Eudocia. Ebbe poi anche una seconda figlia, Placidia, due o tre anni dopo.
MORTE DI VALENTINIANO
Eudossia finse di accettare le nozze, per proteggere sia se stessa che il suo favorito Maggioriano, però di nascosto inviò messaggeri a Genserico, il re dei Vandali. Eudocia, la figlia di Valentiniano che Petronio Massimo fece fidanzare a suo figlio era in realtà già promessa proprio al figlio di Genserico, Unerico, per cui sua qualità di futuro suocero, questi si sentì autorizzato ad intervenire contro Petronio Massimo per aiutare Licinia Eudossia.
IL SACCO DI ROMA |
IL SACCO DI ROMA
Genserico rispose, conquistò Roma mettendola a ferro e fuoco per una decina di giorni, poi la saccheggiò. All'avvicinarsi dei Vandali di Genserico Petronio Massimo si dette alla fuga, ma, raggiunto dalla folla venne ucciso, fatto a pezzi e gettato nel Tevere.
Eudossia prigioniera di Genserico
Quando i Vandali ebbero finito di spogliare Roma, Genserico portò Eudossia con sé a Cartagine dove la figlia Eudocia sposò Unerico, e pure Placidia dovette seguirlo. Intanto in Occidente Avito riusciva a farsi proclamare imperatore in Gallia, con l’appoggio dei Visigoti, e veniva rapidamente scalzato da Maggioriano, che Eudossia apprezzava.
Genserico rispose, conquistò Roma mettendola a ferro e fuoco per una decina di giorni, poi la saccheggiò. All'avvicinarsi dei Vandali di Genserico Petronio Massimo si dette alla fuga, ma, raggiunto dalla folla venne ucciso, fatto a pezzi e gettato nel Tevere.
Eudossia prigioniera di Genserico
Quando i Vandali ebbero finito di spogliare Roma, Genserico portò Eudossia con sé a Cartagine dove la figlia Eudocia sposò Unerico, e pure Placidia dovette seguirlo. Intanto in Occidente Avito riusciva a farsi proclamare imperatore in Gallia, con l’appoggio dei Visigoti, e veniva rapidamente scalzato da Maggioriano, che Eudossia apprezzava.
Infine Eudossia tornò a Costantinopoli, sua città natale. nel 462 dove la seconda figlia Placidia sposò l'ex senatore Anicio Olibrio, per breve tempo imperatore d'Occidente nel 472.
GLI EDIFICI RELIGIOSI
Eudossia costruì diversi edifici religiosi, sia a Roma che a Costantinopoli.
- Nel 442 ricevette in dono dalla madre le catene che, secondo il patriarca di Gerusalemme Giovenale, sarebbero state utilizzate per incarcerare san Pietro; Eudossia fondò allora a Roma la basilica di San Pietro in Vincoli per contenere questa reliquia assieme alle catene che, secondo la tradizione, erano state utilizzate nel carcere mamertino per imprigionare lo stesso santo.
- A Costantinopoli edificò (440/ 450) la chiesa di Santa Eufemia, abbellita dalla figlia Placidia e in seguito restaurata dalla nipote Anicia Giuliana, che rimase per i discendenti della dinastia una sorta di cappella di famiglia.
Fu in buoni rapporti con Daniele lo Stilita, che ne aveva previsto la liberazione dalla prigionia in Africa, tanto da offrirgli un alloggio una volta tornata a Costantinopoli, ma lui rifiutò.
BIBLIO
- J. Arnold Hugh Martin, J. Robert Martindale, J. Morris - Licinia Eudoxia - in The Prosopography of the Later Roman Empire - Cambridge University Press - 1992 -
- Ralph W. Mathisen - Julius Valerius Maiorianus (18 February/28 December 457 - 2/7 August 461) - in De Imperatoribus Romanis -
- Liz James - Women, Men and Eunuchs: Gender in Byzantium, Routledge - 1997 -